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ALLOGGI DIFESA : AUDIZIONE IN “UN GIORNO DI MEZZA ESTATE”


Una occasione perduta
Generale Vincenzo Camporini: “Sugli alloggi Difesa”


E’ una questione morale? Siamo d’accordo, ma i motivi sono questi.
Lettera aperta al Capo di S.M. Difesa: Generale Vincenzo Camporini

L’occasione era importante. Alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati era stato convocato in audizione il Capo di S;M.D. Gen. Vincenzo Camporini.Faceva caldo a Roma lo scorso 17 luglio e, caldi erano gli argomenti trattati inerenti: “l’assetto organizzativo della componente tecnico operativa della Difesa”, Dopo la relazione, nella quale niente viene accennato sul problema degli alloggi, da parte di alcuni deputati cominciano le singole domande su problemi specifici.

L’attenzione di CASADIRITTO come è naturale, è caduta su una risposta che il Generale ha fornito in merito al costo della manutenzione. Ai “sine titulo” insomma, sul problema degli alloggi,su domanda specifica. Dalla massima espressione militare della Difesa ci si aspettava che la materia così difficile e ardua, fosse trattata con profonda conoscenza, attenzione, argomentazioni degne dell’argomento. Macché.

Lei ha forse effettuato un’analisi della Legge 244 (Finanziaria 2007) in materia di alloggi, là ove è prevista l’emanazione di un Regolamento contenente la riforma del sistema alloggiativo, utilizzando quale volano per realizzare un piano pluriennale di costruzione di nuovi alloggi in gran parte destinati ai Volontari, lo strumento dell’alienazione di parte del vecchio patrimonio ritenuto non più utile ai compiti d’Istituto?

NO.

Lei ha forse fatto autocritica per giustificare i 4000 alloggi vuoti che gridano giustizia al cospetto di quelle famiglie di militari che invano si sottopongono ad inutili graduatorie?

NO.

Lei ha forse spiegato agli onorevoli deputati perché, ad ogni sfratto (da lei caldeggiato con nostalgia), l’appartamento rimane vuoto per anni o per sempre? (a Roma e circondario, come ha titolato recentemente il Corriere della Sera con una sua inchiesta, ce ne sono 600).

NO.

Lei ha forse dimostrato perplessità verso quell’importante platea (il Parlamento che fa le Leggi), come ancora oggi (2008) non si è concretizzato quanto previsto dalla Legge 724 (1994) art. 43 (voluta fortemente da CASADIRITTO) che, a fronte di un prelievo del 15% del canone incassato dai sine-titulo (cum titulo) deve essere costituito un fondo casa (mutui) per i militari in servizio e che la Difesa non ha provveduto ancora a costituire, malgrado che esista da tempo il parere preventivo del Consiglio di Stato (si informi Sig Generale) e dell’Organo di Rappresentanza (COCER) inutilmente già allegati nei carteggi in suo possesso.

NO.

Di chi la colpa Sig Generale, se decine di miliardi dal 1994 ad oggi, benché pagati dagli amici “sine titulo” (cum titulo), non sono andati a beneficio come mutuo alle famiglie dei militari vogliose di ottenerlo? Perché di questo vero e proprio “Tesoretto” Lei tace?
Forse ha mostrato un attimo di riflessione, un sussulto, pensando a queste cose, davanti ai deputati di fronte a queste inadempienze gravi da parte dell’Amministrazione?

NO.

Lei invece, Sig Generale, in dieci righe (perché ha detto “che potrebbe parlare per alcune ore” – poteva riservarsi allora di inviare una memoria?), come risulta dal resoconto stenografico della seduta di giovedì 17 luglio 2008 ore 14 (faceva caldo a Roma, raccontano le cronache.
Lei ha detto: “La questione degli alloggi sine-titulo è prima di tutto morale, laddove centinaia di persone approfittando del fatto che abitano una casa dell’Amministrazione, privano i colleghi dell’opportunità di vivere decorosamente avendo perso il diritto ad avere tali abitazioni” “Nella sola citta di Roma, parlo dell’Aeronautica perché sono dati che conosco in ragione del mijo ultimo incarico – circa 300 persone(ma non sono famiglie?) vivono in alloggi sine-titulo e ci sono 300 domande persone (?) che hanno diritto ad avere questi alloggi” – e più avanti: “Una risoluzione della Commissione Difesa ha bloccato qualsiasi azione di sfratto per dare a chi ne aveva bisogno e diritto quello che altri occupavano senza averne bisogno e diritto. Grazie”.

Generale, noi di CASADIRITTO delle case della Difesa ci occupiamo da circa 20 anni e di problemi morali forse ce ne intendiamo quanto lei: Per esempio, dal 1993 tramite una Legge che i suoi collaboratori le forniranno, versiamo decine di milioni di Euro, circa 30, che altri anche su sua indicazione, dovrebbero utilizzare anche per le manutenzioni. Si, ha capito bene. Con i soldi dei canoni (non concessioni) dei sine-titulo (cum titulo), si dovrebbe fare le manutenzioni di tutti i 18.500 alloggi, dato che come a lei noto sono migliaia gli ASI (Lei fino a poco tempo fa ne gestiva 3600 solo per l’Aeronautica). Questi ASI non pagano un affitto vero, ma solo pochissime decine di Euro al mese (ma perché, Signor Generale?).
Lei deve assicurare una casa, non la sua gratuità, è d’accordo?
Ma per il loro mantenimento qualcuno dovrà pur pagare: Con quali soldi?
Attualmente si usano in gran quantità le risorse derivanti appunto dal gettito dei sine-tituolo(cum titulo), il cui “status” giuridico è previsto dalle Leggi 537 e 724) e che secondo Legge pagano fior di quattrini.

Per alcuni casi di abuso vero e proprio che Lei evidentemente conosce, ha tutti gli strumenti per porvi fine. Perché come Capo di S.M. Difesa non propone di eliminare la quasi gratuità degli ASI raddoppiando così il gettito?
Oppure, in alternativa (ma è la stessa cosa), perché non riduce gli ASI e li riconfigura al “Personale per il periodo di tempo in cui svolge particolari incarichi di servizio richiedenti la costante presenza del itolare nella sede di Servizio”. Come Le obbliga la Legge 244 art. 2 comma 628 1). Quello della Legge per Lei è un ordine come d’altra parte lo è per tutti.
Quanti ASI rimarrebbero a quella folla di 3600 solo per l’Aeronautica attualmente esistenti?
D’altra parte anche gli attuali ASI sarebbero ben contenti di pagare un canone vero, e contribuire a risanare il sistema.

Coraggio Generale.
Invece gli incarichi ASI sembra continuino a lievitare dalle ultime carte. Noi seguiamo con curiosità e determinazione gli sviluppi. Ancora di morale vogliamo parlare.
Con questa Legge 244/2007 da Lei mai nominata in audizione (perché?) le risorse verranno incamerate dalla Difesa per la costruzione di nuovi alloggi. Perché nessuno dei vecchi responsabili di singoli S.M: (2003-2006) che ora hanno anche incarichi Superiori non hanno mai detto una parola sulla cartolarizzazione degli alloggi della Difesa? (Legge 326 del 2003, fallita definitivamente anche per merito della Corte dei Conti e anche per la tenace battaglia di CASADIRITTO), ove la Difesa era “fatta fuori” dagli incassi?
Ora, ex post, potrebbe gratificarci di un suo autorevole parere?

Una parola sul blocco degli sfratti da Lei deprecato. Lo sa o non lo sa che l’attuale blocco degli sfratti (per Legge, Generale, e non solo per merito della Commissione Difesa da Lei citata in quella sede quasi come decisione contrapposta alle sue tesi, ma è o non è il Parlamento a cui noi dobbiamo un doveroso rispetto e condivisione nelle decisioni che prende?), è propedeutica alla emanazione del Regolamento e degli elenchi degli alloggi da alienare?
E quindi ha una sua “ratio”. – Come può cacciare una famiglia da un alloggio se quello stesso alloggio verrà alienato e posto in vendita alcuni mesi dopo, anche a quelli sine-titulo (cum titulo) dei quali Lei non dimostra tanta simpatia?
Ma su questo argomento manca di analisi e parla contando sull’effetto mediatico di diritti senza raccontarla tutta. Parti di verità non dette in un particolare contesto possono essere maliziosamente considerate anche un’altra cosa.

E poi una questione di forma.
Le scarne parole che Lei ha pronunciato nella seduta citata del Parlamento per liquidare la materia, davanti ai Rappresentanti della volontà popolare (dieci righe di stenografico) altr non erano nella sostanza e anche nella forma, quelle pronunciate in una intervista al giornale gratuito “Metro” da un suo collaboratore che si qualificava cronista come il Generale Giancotti, Capo del I°Reparto – S.M. Aeronautico in un mattino (faceva freddo a Roma) di venerdì 19 gennaio del 2007, 20 mesi prima. Lo sapeva?
Le sue notizie quindi, di seconda mano e vecchie erano non notizie.
Però Le assicuriamo che i 4000 alloggi vuoti sono sempre i 4000 di allora e questa è una notizia. Certo ripetere al Parlamento una non notizia di seconda mano e limitarsi a quelle, non è certamente il massimo apporto per rappresentare una complessa e irrisolta situazione come quella degli alloggi, che si stà cercando di risolvere alla Luce della Legge 244 (sono in corso anche con CASADIRITTO presso canali istituzionali, quale il Consigliere Politico del Ministro della Difesa), contatti per migliorare l’attuale bozza di Regolamento.

Relazionare anche, o almeno citare, questo importante passaggio sarebbe staio un utile contributo che Lei avrebbe potuto e dovuto cogliere per inserirlo nella sua Relazione o almeno citarlo nella sua risposta alla domanda che un deputato le ha posto. E già che abbiamo toccato l’argomento, ci permetta di dire ora, che i lavori sono in corso, ciò che pensiamo dell’attuale bozza di Regolamento, sulla quale CASADIRITTO si è già espressa nella sede innanzi citata, e i cui dettagli presi sono noti a tutti, trovando, in quella sede, accoglienza positiva anche se a livello necessariamente interlocutorio.

Ma in questa circostanza vogliamo rimarcare un concetto, la Legge 244 – art 2 – commi 627, 628, 629, 630 e 631 detta Regole fondamentali. Il successivo Regolamento non può fare altro che lì attenersi. Abbiamo notato con allarme che in qualche modo qualcuno vorrebbe stravolgere quelle regole, come ad esempio il diritto ad “assicurare la permanenza negli alloggi ai conduttori di unità immobiliari e delle vedove con basso reddito familiare, non superiore a quello determinato annualmente con il decreto ministeriale di cui all’art. 9 – comma 7 della Legge 24 dicembre 1993 nr. 537, ovvero con componenti familiari portatori di handicap, dietro corresponsione del canone in vigore all’atto della vendita, aggiornato in base agli indici ISTAT.

Caro Generale questa clausola va inserita nel Regolamento al 100%. Non sono ammesse sviste o manipolazioni tipo “5 anni”. Un Suo utile contributo adesso sarebbe per esempio quello di fornirsi di un “piano industriale” almeno per sapere dove costruire i nuovi alloggi e, quante risorse le occorrono, anche attraverso un rapido sondaggio effettuato tramite i Comandi coinvolgendo tutti i militari in servizio, E’ una proposta utile in funzione di quanto prevede il piano pluriennale. Ce lo faccia sapere.

Questa lettera aperta, non deve considerarla come un atto a Lei inutilmente polemico né contrario ma, con un franco, circostanziato e appassionato contributo da parte di chi, con alterne vicende da tanti anni si occupa degli alloggi della Difesa, seppure dalla parte degli utenti. Se Lei vorrà il nostro Comitato sarà disponibile per proficuo anche se informale incontro.

Cordiali saluti Roma,
Sergio Boncioli
Coordinatore Nazionale CASADIRITTO

P.S. 1) per la precisione: quello che Lei indica….”è di circa 30 mila Euro”….non risponde a verità; C’è una differenza del 28,83% (tanto, anzi troppo). L’ultimo Decreto Annuale del Sig. Ministro, di alcuni mesi fa, registrato a maggio dalla Corte dei Conti è di Euro 38.651,47. Forse i calcoli che Le hanno fornito i suoi collaboratori risalgono al 1994 (60 milioni di Lire, 30 mila Euro circa), indicato nella Legge 724 art. 43 – da allora i Decreti Annuali del Ministro si sono succeduti, per fortuna, e quindi, ai collaboratori qualcosa è sfuggito. 2) Al Sig Generale Giancotti. mandammo a suo tempo una lettera. Ancora stiamo aspettando risposta. Ci dicono che le poste non funzionino.

4 Settembre 2008

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