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IL CAMPIDOGLIO ANNUNCIA UNA INIZIATIVA “ AL DI LA DEI MAGHEGGI LEGISLATIVI….”
SQUILLERA’ FINALMENTE IL TELEFONO DI CASADIRITTO?



Viene a completarsi, con la lettera che riportiamo appresso, la straordinaria e variegata galleria, costruita dalle famiglie degli utenti, attraverso lettere aperte al Ministro della Difesa, ove vengono colti tutti gli aspetti non solo umani, ma anche tecnicamente motivati. Le famiglie, a cui CASADIRITTO ha dato voce, si rivolgono al loro Ministro della Difesa con passione, sentimento ed anche con delusione, talvolta anche con eccessi verbali comprensibili in questo momento, ma sempre con profondo senso delle Istituzioni. Sono persone che sono disabituate a questo confronto inedito, proprio perché nel corso della loro vita militare mai avevano pensato di arrivare a cimentarsi, seppure per via epistolare con il loro Ministro.

Sono usciti o stanno per uscire da quel rapporto con il mondo militare che ha rappresentato una sintesi formidabile della loro vita (valori, lavoro, senso dello Stato).
Ora si vedono crollare tutto, colpiti al cuore attraverso provvedimenti legislativi che vedono iniqui, ostili, che ledono diritti preesistenti, che contengono a ben vedere anche contenuti che hanno il sapore della vendetta. Se l’Assessore al Patrimonio del Comune di Roma dichiara in una intervista a “Il Tempo di domenica 10 ottobre, che riportiamo nel sito, “ che “ al di la dei magheggi legislativi che sono stati fatti, anche un po’ sui generis……”, una ragione ci sarà.

A tutto questo il Ministro ha ritenuto apparentemente tirarsi fuori, senza tanta pubblicità, senza nessuna dichiarazione.
Non ha dichiarato nulla. Ha firmato tutto. Forse ha avvertito che quel problema era una brutta carta. Un paio di anni fa ad EXIT (la trasmissione su LA 7 condotta dalla D’AMICO) che noi di CASADIRITTO ricordiamo per la presenza oltre del Ministro, anche di un generale allora in servizio, che si professava “ editorialista” di un giornale economico, con tanto di targa sulla scrivania, e per la pesantissima censura operata nei confronti del Coordinatore Boncioli, presente nei servizi registrati, il Ministro se la cavò con un paio di battute cameratesche e scherzose.

Poi il silenzio. Assoluto. Seguirono migliaia di fax, lettere, e mail. Ora cosa rimane ? Rimane una piccola via d’uscita, ma assolutamente decisiva: il Decreto sui canoni di mercato, dal 1 gennaio 2011, previsto dall’art. 6. comma 21 quater della Finanziaria 30 luglio 2010.

CASADIRITTO ha già sensibilizzato le Istituzioni, Camera, Senato, il più grande Comune d’Itala, Roma sta per presentare un documento indirizzato al Ministro. CASADIRITTO in queste ore attende un segnale. Arriverà dal Ministro La Russa, Ministro della Difesa? CASADIRITTO lascerà da ora in poi e nei prossimi giorni la linea libera. Squillerà il telefono?
Sergio Boncioli




Il silenzio è una scelta costruttiva?

Lettera aperta al Ministro della Difesa Ignazio La Russa

Pagherà il silenzio?
Egregio Sig. Ministro,

in primo luogo mi preme riportare la dichiarazione di Monsignor De Paolis che mi rimanda, tristemente, alla situazione degli alloggi demaniali della Difesa che mi appare in rovinosa caduta libera e senza alcun cenno distensivo e di speranza da parte della S.V.:
Di fronte a certi fatti e a determinati atteggiamenti si resta allibiti. Non ci si vorrebbe credere perché è una cosa veramente grave. Ma forse tutto questo è il frutto di un degrado morale che non può che essere destinato a fare danni irreparabili”. In realtà, l'Arcivescovo Velasio De Paolis è stato delegato da Papa Benedetto XVI ad indagare sulla Congregazione dei ‘Legionari di Cristo’ alla luce della condotta spregevole del loro fondatore.

Confesso, ho creduto per un attimo che Monsignor De Paolis intendesse parlare di “quelli dell’Obiettivo 9” che “sbavano” dal desiderio di stanare gli utenti con redditi superiori ai 40.000 Euro e di infliggere loro la punizione di canoni al libero mercato!
E’ la conseguenza dell’amarezza e del disgusto per l’opera di parlamentari e dirigenti militari che sviluppano un clima di tensione alimentando la lotta fratricida tra “poveri”: gli utenti con reddito inferiore alla soglia dei 40.000 Euro e quelli con reddito superiore a tale soglia.

Ben altro mi aspetterei da rappresentanti delle Istituzioni dello Stato, come ad esempio l’individuazione di soluzioni equilibrate e accettabili per la Difesa e per tutti gli utenti, scevre da iniziative vendicative e punitive.
In ogni modo, credo sia utile riepilogare, a beneficio della S.V. il cui silenzio è oramai diventato assordante, la situazione che coinvolge migliaia di famiglie di onesti ed esemplari militari italiani utenti degli alloggi demaniali della Difesa. Al riguardo, Le riporto copia della “lettera aperta”, esaustiva dell’intera vicenda e che La prego di leggere, che il Presidente dell’Associazione Casadiritto ha diffuso sul WEB www.casadiritto.it.

L’auspicio è che la S.V. operi per la ripresa di quel dialogo, tra interlocutori di buon senso, che si è miseramente perduto con l’emanazione del Suo Decreto (Regolamento) del 18 maggio 2010 e con la conversione in legge (Art. 6.21 quater) dell’ex emendamento Azzollini alla Legge Finanziaria.

Le famiglie di tutti gli utenti lo hanno auspicato, hanno pregato perché ciò avvenisse ed ora chiedono con forza anche a Lei che si ponga rimedio con sollecitudine al danno irreparabile architettato contro le famiglie medesime, pena il devastante precipitare degli eventi che iniziano ad odorare di “morte civile”. L’esasperazione del conflitto può condurre soltanto ad innominabili conseguenze e portarsi dietro nient’altro che lacrime e sangue!
Distinti saluti, Maurizio C..

14 ottobre 2010

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