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CANONI DI MERCATO ART. 6.21.QUATER – UN ELEFANTE IN CRISTALLERIA
Dal "celodurismo" dell'obiettivo 9 alla realtà ora si ricorre ai contratti di servizio
L’idea, nata dall’ingegno di menti sopraffine e luciferine, era di quelle che lasciano il segno. Basta con le perdite di tempo. Ci vuole decisionismo e noi siamo decisionisti. Per mandarli via, quelli, vi dico io come fare. Prendiamoli per il collo e stringiamolo metaforicamente, i canoni insostenibili saranno la soluzione finale. Messa ai voti, la proposta, venne subito approvata. (marzo – maggio 2008) . Per i dettagli, non ci sarà problema. Si trattava di esporre il piano all’autorità politica, poi da questa al Parlamento, restavano dunque formalità irrilevanti. L’occasione che si presentò era ghiotta. Era la manovra di correzione dei conti 2010 di questa estate. Migliaia di norme senza un comune denominatore, alla rinfusa, come merce non stivata diligentemente, ma soprattutto mimetizzate, ne avrebbero agevolato il passaggio parlamentare di fronte all’indifferenza e quasi fastidio della maggior parte del Parlamento, se non altro per non disturbare il manovratore. Ma non di CASADIRITTO che nel pieno dell’estate 2010 su quell’articolo di legge 6. 21 quater riuscì addirittura ad organizzare un Convegno al Senato, a lavori in corso. Comunque tra articoli e commi, l’articolo fu approvato, a colpi di fiducia. Seppure nel variegato mondo del mattone, c’è sempre un minimo di Regola : occorreva fare un decreto attuativo e mettere in piedi un Regolamento. Dettagli, ancora si pensava, tanto c’è l’OMI (Osservatorio Immobiliare) dell’Agenzia del Territorio che prevedeva tutto. Applichiamo quelle norme e la cosa è fatta. Siamo al 30 luglio 2010 e per il prossimo 31 dicembre il piatto sarà servito, pensavano quelli fregandosi le mani. L’incolpevole Osservatorio, tirato in ballo, fornì loro in brevissimo tempo metodi e parametri, città per città dello stivale intero.

L’idea fattasi sostanza, un mix tra vendetta e teutonica efficienza, sembrava giunto alla conclusione. Ma qualcosa non funzionò.
Qualcuno fu colto dal panico, quando si accorse che pur avendo rotoli di parametri e coefficienti per arrivare alla determinazione del canone di mercato, bisognava applicarli “ ad hoc “ casa per casa e le case erano più di 5.000. Quei dati da applicare erano così precisi che l’elefante, costituito da una macchina da guerra si, ma arrugginita e piena di inadempienze pregresse, non poteva mettersi in moto, in quell’ambiente asettico, delicato costituito in cristallerie ove tutto è ben disposto, ma, delicato. L’inventore della mandrakata ammutolì.

Erano anni infatti che i Reparti dell’Infrastrutture dell’Esercito e delle Direzioni Genio della Marina e Aeronautica, attraverso successive operazioni di trasformazione con riduzione dei quadri erano passate di ristrutturazione in ristrutturazione languendo e con pochi denari a disposizione, malgrado le decine di milioni derivanti dai canoni.
Abbandonata la manutenzione piccola o media, se non ad alcuni fortunati, avevano perso man mano professionalità (il tempo che tutto fa), quindi competenze ed addirittura figure professionali. Case che da oltre un trentennio non vengono nemmeno materialmente visitate (la mia). Per quanto risulta il rapporto è con l’INPDAP che trattiene il canone e quasi niente più se non la solita Dichiarazione sostitutiva annuale.
(Mi occupo di case militari da 30 anni come CASADIRITTO e mi hanno sempre evitato a livello territoriale. Sanno tutto di me dal Ministro al Sottosegretario, Comandi, ma la casa non la vogliono vedere; chissà perché , (n.d.r).
Già le incombenze dovute alla preparazione delle vendite, aveva gettato nel panico chi avrebbe dovuto operare tra elenchi ed accatastamenti, ma a questa storia dei canoni di mercato, proprio no, non erano preparati.

Intanto CASADIRITTO aveva tirato fuori un problema , tecnico/giuridico vero: come pretendere di applicare agli utenti a cui non si è provveduto a notificare prima l’importo?
In estenuanti incontri effettuati prima con PD, FLI, IDV, con Amministrazioni Comunali, primo fra tutti Roma, e poi via via con tutti gli altri Gruppi parlamentari. Aveva prospettato l’incongruenza, per arrivare così alla Camera dei Deputati, ad una mediazione grazie all’opera da riconoscere all’on. Crosetto, che portava all’accoglimento di queste e altre garanzie (esclusione da quei canoni a particolari fasce di utenti ), attraverso la Mozione 1-559 dell’8 febbraio 2011 approvata dall’intero Parlamento. Su questo CASADIRITTO ha colpito nel segno. I canoni andavano applicati dopo la notifica e non dal 1 gennaio 2011, come pretendevano.

L’attuale fase : CONTRATTI DI SERVIZIO
Stiamo ad aprile e la fase in cui ci troviamo è questa . Bisogna determinare il canone di mercato da applicare casa per casa, coefficiente per coefficiente visitando appunto quelle case. La soluzione è stata trovata, spiazzando come tempistica menti una volta sopraffine e luciferine. L’Amministrazione Difesa ha stipulato contratti di servizio con Società private, al fine di utilizzare decine di professionisti privati con il compito di portare avanti questo lavoro di ricerca e poter rendere applicabili i coefficienti dell’Osservatorio.
Non conosciamo i costi dell’operazione, per quanto riguarda i tempi, sappiamo che l’operazione è nella fase esecutiva.

Abbiamo già avvertito i nostri amici utenti di essere collaborativi nei loro confronti, anzi , qualora il caso, di avanzare osservazioni anche con l’aiuto di un professionista di parte.
Abbiamo anche detto che è nel loro diritto di utenti di richiedere, dopo l’effettuazione del sopralluogo la scheda della valutazione tecnica. Ripetiamo che i sopralluoghi sono indispensabili per determinare il canone di mercato. Altrimenti c’è il pericolo che si determinino condizioni amministrative e penali non auspicabili, con diretta responsabilità dei verbalizzanti qualora emergano verbalizzazioni non veritiere. Vorremmo che ciò non accadesse. Non si tratta di fantasie, ma (lo diciamo prima che avvenga), di moneta sonante che dovrà transitare dalle tasche delle famiglie a altre tasche (Difesa).
Pensiamo quindi a verbali compilati con consapevolezza e deontologia professionale.
Chi firma ne sarà il responsabile.

PER CONCLUDERE
Aspettiamo ora che in questi giorni il Decreto sui nuovi canoni di mercato venga trasmesso alla Corte dei Conti, come previsto dall’iter. Prepariamoci quindi ad accogliere i geometri incaricati dando loro, se accettano, un buon caffè.
La vicenda, alla sua conclusione, conferma la massima che mai debba venire in mente di introdurre un elefante all’interno di una cristalleria. Certe scorciatoie, ottime sulla carta per i “ celoduristi “ poi alla fine mostrano la corda.

N.B. Ricordiamo che alle normative sui canoni di mercato ( art. 6 -21 quater ) e quindi all’applicazione dell’emanando Regolamento, dovranno essere assoggettati gli utenti senza più il titolo concessorio, sia che l’alloggio sia stato identificato per l’alienazione (vendita) che per i rimanenti utenti.
Sergio Boncioli

4 aprile 2011

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