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14 APRILE CASADIRITTO A PADOVA: UN TABU’ E’ CADUTO, PUO COMINCIARE UN FRUTTUOSO DIALOGO

Padova, città del Nord Est, città di infrastrutture militari. Caserme dismesse, altre da dismettere. Reparti che si accorpano, altri che, forse si delocalizzano o si ristrutturano. Famiglie abitanti gli alloggi della Difesa dell’Esercito e dell’Aeronautica che qui risiedono, sono intervenuti numerose al primo incontro organizzato da CASADIRITTO a Padova sul tema degli alloggi, in una sala messa a disposizione dal Parroco della locale Chiesa Madonna Incoronata, senza nulla a pretendere, se non avere come ritorno la probabile confusione e l’inevitabile disturbo arrecato.

Utenti di media età, in servizio ed in pensione, molte donne. Fuori dalle antiche mura di Roma questa è stata la prima trasferta di CASADIRITTO in questo territorio. Pensiamo che ce ne era bisogno. E’ davvero stupefacente del come la comunicazione ufficiale o non arrivi o arrivi distorta anche su un argomento così naturale, pratico e ordinario come quello della casa, canoni e vendite, anche su una importante “piazza” come PADOVA, con un livello di comunicazione pressoché inesistente o quasi. Qui le famiglie hanno sentito parlare di canoni di mercato con obbligo di rilascio, solo quando hanno ricevuto dal loro Comando, la lettera raccomandata ove veniva comunicato il nuovo importo di canone di occupazione: chi 1.300, chi mille, chi poco meno, ma sempre una brutta sorpresa, quando in molti casi, anche drammatica.
Poi certo qualcuno di CASADIRITTO che si era prodigato nel dare loro l’informazione c’era stato, anche con grande abnegazione. Ma perlopiù si era dato, come in passato, molto credito a certi personaggi noti localmente, aventi frequentazioni “romane” che promettevano fino a qualche tempo addietro, case in vendita, a prezzi più che convenienti, indicando persino vie e località. Il secondo elenco era dietro l’angolo. E la fonte era davvero attendibile e conosciuta. Poi la presenza a Roma era la garanzia. Perché preoccuparsi? La lettera è arrivata per davvero, ma parlava di altro…….Un fulmine a ciel sereno.

Quindi i due Decreti gemelli (nell’accanimento normativo) del 18 maggio 2010 e del 16 marzo 2011 sono stati gli argomenti del dibattito. E quello che c’era dietro, lo ha aggiunto CASADIRITTO. Con dovizia dei particolari, naturalmente. Tra le prime domande, qualcuno ha domandato perché CASADIRITTO ostentava un eccessivo antagonismo o meglio conflittualità e se non fosse stato meglio essere più “collaborativi” con l’Amministrazione. Domanda complessa ma pertinente. Si è tentato di dare una spiegazione, la più semplice e cristallina: la collaborazione (senza virgolette) la si è cercata sempre nei fatti: mutuo casa ai giovani militari attraverso una aliquota del 15% da prelevare dai canoni dei sine titulo, dal 1993 in poi, e mai attuata malgrado i miliardi a disposizione, risorse delle vendite alla Difesa, canoni ed incarichi ASI adeguati e trasparenti, emersione e messa a reddito di 4.000 alloggi vuoti e degradati queste le proposte collaborative.

Poi le domande a raffica, vicino al tavolo, una volta vinta la naturale riservatezza e preso coraggio: affitti e loro sostenibilità, quali speranze per i ricorsi al TAR, regole da cambiare nei Decreti, quali speranze di futura vendita. Molti che lo hanno conosciuto, chiedevano di portare i loro saluti all’avv. Ciconte. Il tutto passando dal timore iniziale, alla consapevolezza. Una bella serata, come sempre impegnativa e a volte faticosa. In un sabato sera meno spensierato del solito, ma certamente importante. Il tutto grazie all’impegno davvero encomiabile del nostro caro amico-utente-coordinatore-Vito. Dopodichè vengano pure anche le domande per cercare una maggiore collaborazione di CASADIRITTO con l’Amministrazione della Difesa, purchè naturalmente la storia la si sappia tutta e dall’inizio.
Infine una osservazione: Qualcuno del COCER? Non pervenuto. Potevano ancora avere una occasione per conoscere la realtà, al riparo delle diatribe di Via Marsala. Per CASADIRITTO indubbiamente un arricchimento di esperienza umana e un atto dovuto. Per gli abitanti degli alloggi di PADOVA una occasione che darà sicuramente la certezza di non sentirsi soli e di avere un punto certo di riferimento.

Sergio Boncioli

17 aprile 2012

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