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NEGATO AD UN MARESCIALLO IL DIRITTO DI “AVERE” 65 ANNI
Il niet del Generale, nuovo caso sempre a Rimini. Ma la colpa non è sua, è di chi ha confezionato un decreto avvelenato
Sede del Ministro della Difesa

Continua a Rimini la serie infinita di applicazioni perlomeno dubbie, svarioni, superficialità e veri e propri errori come l’incredibile valutazioni tra Esercito e Aeronautica. Via Marecchiese è la pietra dello scandalo.

Ormai tra Roma, Rimini ed il TAR esiste una corsia preferenziale e si stanno riempiendo di pesanti fascicoli le rispettive scaffalature. Ricordiamo rapidamente:
– i prezzi spuntati dall’Esercito;
– quelli abnormi quotati dall’Aeronautica nello stesso comprensorio;
– il successivo tardivo riallineamento al rialzo, con conseguente cambio delle carte;
– il buffo tentativo di restituire la caparra, senza tenere conto del danno;
– utenti inferociti sia dell’Esercito che dell’Aeronautica che ricorrono al TAR.

SAREMMO PRONTI A CONCEDERE IL DIRITTO DI TRIBUNA Il tutto, comprovato anche da CASADIRITTO che con dei Report a difesa degli utenti, (vedi i precedenti sul sito) aveva documentato tutto, con l’aiuto degli interessati e come al solito, facce di pietra e muri di gomma. Il silenzio è la regola. Chi parla paga pegno. Eppure potremmo conceder loro il ” diritto di tribuna” ma sarebbe considerata evidentemente un “diminuitio capitis” nel migliore dei casi una caduta d’immagine, e quindi tacere è il male minore. Tante volte ci domandiamo se stiamo parlando di case o di altro e del perché di questa ferocia. Non ce la prenderemo di certo con l’anello finale della catena, La Direzione Generale del Demanio che nello specifico, ha soltanto il compito di spedire una lettera o quasi , almeno così ci sembra. Ma ha anche il compito di controllare la regolarità delle procedure.

SUCCEDE UN ALTRO SINGOLARE EPISODIO In data 15 febbraio 2013 arriva al Maresciallo dell’Aeronautica , uno come tanti, una lettera da Roma. Contiene la proposta di esercizio dei diritti dell’alloggio da lui condotto (diritti? una parola enorme). In quel momento il maresciallo non aveva ancora compiuto 65 anni, ma si preparava all’evento in quanto li avrebbe compiuti di li a qualche mese, e cioè il 15 settembre 2013.

C’è subito da precisare un fatto non trascurabile e non secondario. La lettera del 15 febbraio 2013, quella dell’esercizio dei diritti di cui all’art. 404 comma 2 del DPR 90 del 15 marzo 2010, in effetti non era completa. Non conteneva, per esempio, come non è contenuto per tutte le lettera fino ad ora inviate, l’allegato riguardante l’esercizio del diritto all’acquisto dell’usufrutto, l’allegato E. Conteneva in sua sostituzione un surrogato, un altro allegato E con il quale veniva espressa tale intenzione, che doveva essere poi riconfermata, una volta che quel tipo di allegato sarebbe stato finalmente approntato. Ciò ancora non è avvenuto. Tutto questo è ben evidenziato al punto 1. Par. b della lettera del 15 febbraio.
Insomma rimandavano il tutto ad altri tempi, l’invio dell’allegato, quello vero.

LE DIMENTICANZE ANCORA DIMENTICATE. RISCHIA DI RIMANERE LA “TASSA SUL MORTO” CASADIRITTO ben conosce dietro questa complicata e difficilissima procedura. C’è da riparare in primo luogo ad una ingiustizia passata per “dimenticanza” Il buon ex La Russa si era dimenticato di prevedere che, anche se ormai sempre più di rado, esiste ancora un altro coniuge, a cui concedere gli stessi diritti. Si era dimenticato di inserire in questa categoria, anche le famiglie con presenza di handicap grave. Si era dimenticato che il pagamento del 20% fosse sul netto del reddito mensile. Si era dimenticato di precisare che alla morte di tutti e due i coniugi usufruttuari, l’eventuale rimanenza, su un debito da pagare mese per mese, non gravasse su parenti vicini e lontani in una sorta di “tassa sul morto” da regalare agli eredi, ma che venendo meno la figura dei titolari al diritto di usufrutto, tutto ritornasse automaticamente in mano a chi possedeva il diritto alla nuda proprietà, come è logico che sia. Tutte cose che a LA RUSSA erano state dette, ma che, occupato come era, non le aveva sentite bene.

Ora si sta tentando di sanare la procedura . Si è ricorso quindi ad un escamotage di buon senso, ancora non avvallata completamente a livello ministeriale, ma dalle inevitabili differenti interpretazioni. Ciò ha permesso d’altra parte di lasciare in sospeso la compilazione, quella vera, del modulo originariamente previsto, in una sorta di espressione di volontà sub judice, forse il male minore, fino a quando saranno riconosciuti finalmente tali elementari diritti. Tutte cose ben note e di larga aspettativa che dovevano essere risolte già da tanti mesi.

MA RITORNIAMO AL MARESCIALLO Non avendo quindi ancora compiuto i 65 anni previsti, all’utente non rimaneva che esercitare quel piccolo diritto alla permanenza per 5 anni, in quanto rientrava per reddito. Passano altri mesi e ancora l’allegato non esce. Per di più si aggiungono altri ricorsi al TAR di diverso tipo e a Rimini è il caos.

Tutta l’estate CASADIRITTO ha funzionato sempre a pieno ritmo. In questa estate specialmente sono accaduti fatti e avvenimenti a non finire. . l’emersione della circolare dell’Accademia dell’Aeronautica di Pozzuoli, che con quella circolare proibiva ai sine titulo, perfino il diritto a fare una domanda per la spiaggia, circolare subito ritirata dopo che era intervenuto CASADIRITTO, evidenziando l’assurdità di tale proibizione, l’incontro con il Ministro della Difesa, quello con i Parlamentari on. Domenico Rossi (Lista Civica) e l’on. Rosa Villecco Calipari (PD) impegnata come non mai, con il Sen. Aldo Di Biagio, (Lista Civica) incontri che proprio in questi giorni cominciamo ad intravedere gli effetti, gli incontri con alcuni esponenti del COCER Interforze, la risposta di CASADIRITTO resa nota tempestivamente subito dopo l’audizione al Parlamento del Capo di Stato Maggiore della Marina ( mancavano gli strumenti contro gli abusivi, aveva affermato in Parlamento) ed in generale ha assicurato una presenza importante nel momento più pericoloso, quando alcuni vanno con paletta e secchiello all’agognata marina. A metà luglio, il maresciallo, dopo essersi consultato con CASADIRITTO, nell’approssimarsi della fatidica accensione delle 65 candeline, (15 settembre 2013), chiede , dopo averci consultato, con lettera del 17 luglio 2013 alla Direzione Generale dei Lavori e del Demanio, chiede dicevamo che in prossimità del compimento dei 65 anni previsti, di poter esercitare quel diritto (dal momento che ancora era rimasto aperto e non risolto a livello ministeriale in materia definitiva, l’introduzione delle note modifiche sull’usufrutto e tantomeno erano stati approntati i relativi moduli n.d.r.)

LA DIREZIONE GENERALE RISPONDE Per bocca del Direttore Generale della Direzione dei Lavori e del Demanio, arriva presto la risposta, in data 29.9.2013. Una risposta a nostro parere, frettolosa, e ciò nonostante, malgrado i grandi problemi che pone, apparentemente sicura e categorica, forse troppo: con una visione del tipo” dura lex sed lex” tu non avevi allora i 65 anni, il resto non conta, anche se, aggiungiamo noi non esiste l’allegato, quello giusto che riporta le condizioni, quelle vecchie e quelle nuove. E’ soltanto in presenza delle nuove condizioni che è possibile decidere in un senso o nell’altro e non al buio. Una questione delicata, quindi e non da liquidarsi in maniera sommaria. Questo porrebbe poi una serie infinita di altre considerazioni che non si possono trattare in questa sede

Ma al Generale facciamo osservare di non essersi posto almeno due interrogativi:
– quello del beneficio del dubbio;
– quello poi che ne è una diretta conseguenza, che non esistendo ancora l’allegato, in grado di formalizzare quel tipo di espressione di un diritto all’usufrutto, come in tutti i casi analoghi in tutta Italia deve essere ancora espresso, non appare convincente l’interpretazione di possedere o meno i requisiti alla data della lettera. Qualcuno potrebbe obiettare che la stessa lettera andava spedita completa solo quando avrebbero risolto la questione.

Come si vede una questione in punta di diritto, un problema complicato. Il vero problema non è il Direttore. E’ il Decreto in se, da cui sono tratte le norme poi riversate nel DPR n.90. Vale a dire del Decreto La Russa del 18.5.2010. Quel Decreto, che CASADIRITTO non esita a chiamarlo singolare, perché singolari e incredibili sono le conseguenze e ai tanti che vi incappano, inverosimili sono le norme in esso contenute, foriero di continue scoperte e di conseguenza di osceni accanimenti contro le famiglie, un decreto da BONIFICARE, ma prima urgentemente sospendere. I danni ed i contenziosi che sta provocando sono la dimostrazione dell’accertamento ormai ricorrente di una prova regina che in modo continuativo ritorna alla luce.

I prezzi di offerta, la mancanza di effettive e chiare tutele, i redditi gonfiati per annullare anche gli sconti su prezzi già drogati verso l’alto, gli sfratti provocati e annunciati entro 90 gg. a chi non può scegliere, i contenziosi su cui il TAR già si è più volte espresso, lo rendono un provvedimento ostile perché tratta con ostilità tutte le famiglie, con titolo e senza titolo senza nemmeno l’alibi di una riassegnazione, trattandosi di vendite.

Ora mancava ai numerosi casi venuti alla luce, anche quello di non riconoscere a quel maresciallo che ormai da un mese ha compiuto i fatidici 65 anni, (tanti auguri) il diritto del riconoscimento del suo dato anagrafico incontestabile e sostanziale anche tenendo presenti le circostanze finora esplicitate. Quando , speriamo che sia così, il sig. Quirino andrà dal Notaio, avrà certamente superato di tanti altri mesi quel requisito.

Caro Quirino, un motivo in più per aiutarci a difendere un tuo diritto, un motivo in più per fare chiarezza, un motivo in più per sospendere questo pericoloso Decreto. Non si può lasciare ad un Direttore, benché generale, tutto il peso di una decisione perlomeno problematica che riveste una chiara pertinenza e competenza “ministeriale”. Una decisione che riguarderà tutto il tuo futuro.

Ti ringraziamo anche per il tuo coraggio, per non esserti coperto da un anonimato inutile, poichè sono gli altri che dovrebbero coprirsi, Il tuo coraggio che speriamo darà la forza a tanti altri.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Copia, solo frontespizio, della lettera di proposta del 15-02-2013
   Copia della richiesta al diritto di usufrutto da parte dell’utente del 17-07-2013
   Copia della risposta del 26-09-2013

14 ottobre 2013

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