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ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO

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Nota: se volete rischiare di rendere ancora più angosciante il vostro periodo di feste, leggete questo Report.
Se volete sicuramente renderlo ancora di più non digeribile a quanti, colpevoli diretti ed indiretti di quanto accaduto da tre anni ad oggi, fatelo leggere a quelli che considerate i Responsabili. (s.b.)
E X O D U S 2013
HANNO PROFANATO PERFINO IL NATALE
Oltre quelli morali irrimediabile per migliaia di Famiglie, incalcolabili risultano anche i danni erariali. Ne risponderanno almeno in prima persona davanti alla loro morale e alla loro Famiglia(?) e davanti alla Corte dei Conti?
Ministeo della Difesa Sen. Mario Mauro

“IL PAESE VA ASCOLTATO, LE RAGIONI DEL MALESSERE VANNO CAPITE” Lo dice il Ministro della Difesa Sen. Prof. Mario MAURO sul suo profilo Facebook in un suo intervento dell’11 dicembre. Ma a chi si rivolge non è dato sapere, dal momento che all’interno del suo dicastero ne troverebbe di ragioni di malessere, ed almeno una, fra tutte, degna di porre la necessaria attenzione, risolvendo almeno in parte, quanto di più biasimevole e dannoso abbia potuto accadere ad opera di un pugno di notabili, mercanti, impegnatissimi a fondare DIFESE S.p.A. e altre innovative imprese, più o meno abitanti in Via XX Settembre. Quella per esempio riguardante i canoni di mercato e le ”vendite“ che hanno rovinato tante famiglie e più in genere di tutto lo sfascio esistente nel sistema alloggiativo della Difesa, di cui i mercanti stessi, sono i responsabili. Ma a cominciare dai canoni di mercato e dalle vendite, sistema messo in piedi anche da quei due personaggi, ormai da tempo spariti, ma che hanno lasciato un marchio. Sulla pelle di tante persone perbene.

Dove è ”l’ascolto”? Quali ragioni, al momento risultano “capite”

La frase del Ministro Mauro è sicuramente piena di buonsenso, ma dovrebbe essere messa in pratica. Illuminante è quanto scrive su La Repubblica di domenica 15 dicembre 2013 Eugenio Scalfari in un Editoriale dal titolo “UN PAESE CHE PERDE IL SENSO DELLE PAROLE”. Per dare un seguito alle parole, quale modo migliore sarebbe quello di convocare in maniera seria CASADIRITTO, avere la capacità di ascolto ad arrivare finalmente ad una via d’uscita dall’inferno quanti sono incappati in quel trucco rivestito di legalità, che un drappello di personaggi, operando al buio, hanno ideato, alterando redditi in modo illegale anche se confortati da paginette chiamate Decreto., firmato e pubblicato, il tutto fatto a casa, senza approvazione del Parlamento.

Perché oltre a CASADIRITTO, non si “ascolta” almeno chi, all’interno del Parlamento, alcuni facenti parte della sua stessa compagine di Gruppo Parlamentare, o di altri importanti Gruppi, continuamente lo sollecita, sia alla Commissione Difesa della Camera che del Senato? Quali sono, se ci sono, gli ostacoli che impediscono di “ascoltare” e di “capire” e poi finalmente decidere?

A ROMA, ma in quasi tutte le grandi città del Centro Nord, è frequente se si capita di transitare presso i grandi agglomerati urbani e suburbani ove insistono quegli strani alloggi un pò rabberciati e scrostati, osservare un intenso andirivieni di camion e di piattaforme mobili, utilizzate per traslochi. Vuol dire che i “cravattari” hanno colpito.

COME I CRAVATTARI
Sono gli autori del Decreto degli sfratti nella versione moderna del “nuovo corso”.
Cravattari vengono chiamati a Roma. Sfratti fatti con la corda al collo, costituita dai canoni insostenibili, come una cravatta che ti strangola.

DA GIUGNO A NOVEMBRE 350 MAZZI DI CHIAVI
Solo presso il COMANDO DELLA CAPITALE, buttate in qualche ripostiglio del dipendente Reparto Infrastrutture dell’Esercito sono ammonticchiate 230 mazzi di chiavi, e relativi Verbali di riconsegna alloggio di altrettanti appartamenti abbandonati solo nell’ultimo semestre, dalle famiglie sfrattate dal Decreto Crosetto ed in una certa misura dai suoi successori. Sempre a Roma, Marina e Aeronautica per lo stesso motivo aggiungono altri 150 mazzi di chiavi nella loro squallida bacheca. Quasi per tutti c’è dietro un dramma, malgrado quanto afferma Piero, con le sue vecchie affermazioni e argomentazioni.

CONTI IN PROFONDO ROSSO PAGHERANNO DI TASCA LORO?
Complessivamente solo in questi ultimi sei mesi, su Roma, nel periodo giugno-novembre 2013, prima del KAOS Crosetto, dalle famiglie interessate dal campione, la Difesa incassava una media di 600 euro al mese per un totale:
600 x 380 (alloggi) x 6 (mesi) = euro 1.380.000, ora incassa ZERO.

Alla Corte dei Conti, sul Bilancio di Previsione, nel periodo e nel segmento esaminato, la Difesa aveva mandato a dire:
per una media a Roma, su canoni di mercato, di euro 1.300
1.300 x 380 x 6 = euro 2.964.000

ECCO I CONTI VERI:
– A.C.N. (Ante Crosetto Natum), con affitto maggiorato del 50% la Difesa incassava euro 1.368.000
– P.C.N. (Post Crosetto Natum), con i canoni di mercato gli stessi dovevano rendere euro 2.964.000. Solo in un anno tale mancato incasso, preventivato ed esibito su carta sulla pelle ed all’insapute delle famiglie, raddoppia a 5.928.000.
– Ora, malgrado la sua uscita dalla scena, il suo Decreto porta a casa ZERO, senza che nessuno degli alloggi presi in esame abbia serie probabilità di essere assegnato, seppure quasi gratis, per ASI, ed a maggior ragione in considerazione che parte di questi alloggi sono stati posti in vendita e le famiglie costrette ad andare via prima ancora che siano state inviate le lettere. Proviamo a proiettare questi dati su circa 3.000 alloggi interessati, anziché solo su un campione.
SAPRANNO DARE SPIEGAZIONI ANCHE ALLA CORTE DEI CONTI CHE AVEVA PRESO PER BUONE LE PREVISIONI DEGLI INCASSI E AL COMMISSARIO PER LA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA COTTARELLI, CHE INEVITABILMENTE, E LO SPERIAMO, METTERA’ IL NASO ANCHE NELLA DISINVOLTA GESTIONE DEGLI ALLOGGI DELLA DIFESA ED AI SUOI 9.000 BENEFIT?

Di conseguenza, una delle due:
O la Difesa, per opera dei Decreti, si proponeva:
di svuotare gli alloggi;
di far gravare, sempre in misura maggiore, il suo deficit di bilancio annuale, di alcune decine di milioni di euro in più, sulle spalle della fiscalità generale dello Stato e quindi dei cittadini italiani;
di aumentare il debito di gestione complessiva – gestione alloggi – sempre sulle spalle della fiscalità generale dello Stato;
di confondere e carpire la buona fede di qualche anima bella, dentro e fuori dal Parlamento;
di confondere sempre, la buona fede e le speranze delle famiglie dei militari in servizio che sperano appunto, di farsi assegnare un alloggio svuotato;
di aumentare ancora di più, a dismisura, l’offerta ASI, offerta che comporta l’apertura di un pozzo senza fondo costituita da una incredibile proliferazione e moltiplicazione per “partogenesi” di migliaia di incarichi veri o meno che siano (sono ormai 9.000);
allora si può ben dire che le “menti” che hanno ideato quel piano per noi sciagurato, abbiano raggiunto tutti i loro obiettivi.

SE INVECE
Se invece, come avevano fatto credere furbescamente anche al Parlamento, i cantori del “nuovo corso” degli anni 2008 – 2011, con la finanziaria 112, art.6 . 21 quater, la Difesa, sotto la protezione di una stratosferica maggioranza, aveva preannunciato maggiori e decisive risorse, questo lodevole intento risulta miseramente fallito.

Sorridiamo nel ricordare che allora, qualche stolto o ingenuo componente del COCER propose che il “bottino” costituito dai maggiori proventi favoleggiati, fosse spartito tra gli allora 200.000 militari in servizio.

Questo per indicare il grado credulità “popolare” con cui le volpi ne approfittano a causa della mancanza di corretta informazione. Ma questa “proposta” fu rimbeccata e provocò immense risate da parte di qualche saggio Rappresentante. Ma quel COCER era almeno combattivo sul problema degli alloggi. Ora anche le risate sono sparite, ma sono spariti anche i combattenti. In questo caso saremmo noi famiglie di utenti ad essere stati seppelliti da risate fatte di silenzi, o di omissioni o peggio disimpegni da parte di un COCER ormai ridotto al silenzio e ininfluente. Ma quello che sconcerta è l’impressione che il suo disimpegno non è dato dal suo senso di impotenza, ma in quello ancor più grave di apatia generale che sembra avvolgerlo.

MA GLI INCONTRI? CHI LI HA PIU’ VISTI.
SEMMAI CI SARANNO, DOVRANNO ESSERE STRINGENTI E NON DEI CONVENEVOLI. NULLA DOVRA’ ESSERE TRALASCIATO.

A meno che non vogliano che si riducano ad un convenevole, magari con grave sgarbo….. CASADIRITTO ad oggi, non ha però ricevuto alcuna comunicazione, ne invito: dovevano esserci audizioni al Senato, e convocazioni presso la Difesa, magari anche “ incontri al caminetto” se ancora potrebbe servire , se servirà. Almeno per modificare gli aspetti più clamorosi dei due Decreti.

CASADIRITTO e la sua Segreteria già da giorni e giorni si sono dichiarati pronti. Sappiamo che veti incredibili lo stanno impedendo ad opera del Comitato di Pietra attivo h.24. Rimangono in piedi, quasi giornalmente, i contatti strettissimi con quelle parti sensibili, trasversali, di importanti Gruppi Parlamentari, Camera e Senato. Servirà?

Ecco che ritorna in mente quanto il Ministro della Difesa afferma su Facebook: "il Paese va ascoltato, le ragioni del malessere vanno capite”. Appunto.

Il Ministro e i suoi collaboratori sembrano ancora non aver “ascoltato” ne tantomeno “capito”, in un giorno di fine novembre la voce di un ex dipendente della Difesa con 75 anni di età con moglie della stessa età o poco meno. Prendeva una pensione di 1.100 ma Crosetto ma anche altri ne volevano 900. Sono stati cacciati con i loro calcoli legalizzati presso qualche cantina del Ministero della Difesa. Ora quella casa, come tante in Via Garibaldi o altrove, è vuota. Qualche famiglia di militari in servizio ancora crede che siano assegnate. Ma non sanno che rimarranno vuote e quella in particolare andrà all’asta. Il Comitato di Pietra non ha loro spiegato la verità. La lettera dei canoni di mercato è arrivata prima della lettera per la vendita. Sarà l’asta ad aggiudicarla, ma al secondo tentativo, non sarà riservata ad alcun militare. Sono riusciti a negare invece ad un anziano e sua moglie povero, umile e onesto , un diritto a vivere in una casa dove abitava da 40 anni.

Ma 2013 anni addietro, a qualcuno, fu negato un tetto. Allora Lei e Lui scelsero una grotta. Fu indicata da una stella. Annunciava una nascita di un bambino importante, che avrebbe cambiato il mondo. Questi invece annunciano, nella loro miseria morale e materiale, un EXODUS 2013 per le famiglie e una morte: quella della ragione, dell’onestà, della solidarietà, della giustizia, ma in definitiva di una civiltà che tutte le comprende. Avranno la capacità di “ascoltarlo” e di “capirlo”?

Sergio Boncioli

18 dicembre 2013

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