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NOI UTENTI E NOI DI CASADIRITTO, I VERI DIFENSORI DEGLI ALLOGGI DELLA DIFESA, DALL’AZIONE CORROSIVA DI SIMPATICI NUOVI BARBARI ED INCAPACI

Sei palazzine destinate ad alloggi per il personale (ASI, AST e ASGC) allo sfascio A BAIANO DI SPOLETO, anni di menefreghismo, di incuria, in una deplorevole normalitą. DESERTIFICATO UN INTERO COMPRENSORIO ad opera di addetti ai “lavori “ di tutte le specie e di qualsivoglia grado di responsabilitą.

L’esemplare vicenda “normale” di 6 palazzine, a suo tempo gią evidenziate da CASADIRITTO, ma che ora presentano le conclusioni definitive ed irreparabili di un fallimento ( FOTO)

– 1° Palazzina, composta di 6 alloggi, che erano abitati;
– 2° Palazzina, composta di 4 alloggi, che erano abitati;
– 3° Palazzina, composta di 6 alloggi, vuota da tempo;
– 4° Palazzina, composta di 3 garage, 1 alloggio, inagibile;
– 5° Palazzina, composta di 2 alloggi, vuoti dal 1997;
– 1° Palazzina, composta di 1 alloggio, inagibile.

Era un fatto che precedentemente all’entrata in vigore, prima del Decreto CROSETTO e poi del Decreto LA RUSSA, solo 3 famiglie coraggiose abitavano quel comprensorio.

Parallelamente dai vicini Enti ubicati a SPOLETO e FOLIGNO il personale militare, provvede invano, come sempre, ad inoltrare le domande, per una assegnazione sia AST che ASI. Chissą quanti di essi sono al corrente delle cause che determinano poi la mancanza di assegnazioni. Chissą, purtroppo, quanti credono ancora alla storiella indecente dei sine titulo che loro si racconta, per tacitarne le reazioni.

Successivamente a questa situazione che si protrae da anni, in un quadro di totale sfascio, sono stati applicati i decreti sui canoni di mercato e poi quello sulle “vendite” Il doppio K.O. sulle 3 famiglie, superstiti al CAOS, ne ha provocato la fuga di due, che loro malgrado, per non essere inseguite dai debiti, se ne sono andate. Una famiglia č rimasta, riuscendo a prendere all’ultimo minuto quel treno della salvezza temporanea che dopo 5 anni scaricherą i temporanei passeggeri.

Ora i 20 alloggi che facevano parte di quello che fu un comprensorio, tra piccioni stanziali, ed ospiti notturni temporanei di persone purtroppo sbandate, alloggi e famiglie vittime dell’incuria colpevole di chi doveva provvedere negli anni scorsi ad una minima manutenzione e di chi successivamente ha emanato quei decreti, attendono prima o poi di finire nella fauci di un possibile “affare”.

Le famiglie di militari in servizio che operano nelle vicine strutture Operative di SPOLETO e nella struttura di FOLIGNO, che inutilmente presentano domanda nella remota e impossibile assegnazione, avranno meno chance, da una perdita di patrimonio alloggiativo.

In definitiva questa ventina di alloggi, che statisticamente potevano far parte dei 3.022 alloggi da alienare, nessuno dei quali č potuto andate a favore di nessuna famiglia, nella casella “vendite” chissą da che parte risulterą, visto che il piffero dei comunicatori continua ha sfornare adesioni pazzesche nel reparto vendite. Quei pochi denari ricavabili da vendita di macerie all’asta, non serviranno altro se non ha soddisfare le ambizioni estetiche di qualche ristrutturazione di bagni per mogli di nababbi di alloggi ASI in altro luogo.

L’Obiettivo di chi tutto questo ha ideato ed i “collaboratori” che lo hanno portato a termine č raggiunto ed i suoi artefici possono dichiarare la loro miseranda soddisfazione.
Solo che qualcuno, che andiamo continuamente sollecitando, preferibilmente dall’interno degli Organi di Controllo della DIFESA sia tecnici che giuridici, che pure ci sono e debbono battere un colpo, o direttamente dalla sempre invocata CORTE DEI CONTI che chieda alla Difesa un volta per tutte di chi e come č responsabile di questa distruzione di un bene pubblico, bisognerą che si faccia avanti e chieda il conto a chi, oltre a un mancato adempimento di un dovere d’Istituto, che solo esso puņ giustificare l’esistenza di un proprio demanio militare, in quanto gli alloggi sono equiparati a infrastrutture atte alla Difesa Nazionale, provoca contemporaneamente un danno erariale.

Il controllo andrebbe fatto non tanto sulle carte di Via Flaminia, a Palazzo Marina, ma direttamente in loco, a BAIANO DI SPOLETO, magari approfittando di un punto di osservazione privilegiato, prima dall’alto da Monteluco, con vista mozzafiato, leggendo la citazione posta nel Belvedere “NIL IUCUNDIUS VIDI VALLE MEA SPOLETANA” (S. Francesco d’Assisi) scendendo poi al Ponte delle Torri e raggiungere la ROCCA DEI BORGIA, magari da una finestrella dell’ex Carcere Mandamentale,….. un punto eccellente di osservazione, per scendere ancora poi nella pianura, e raggiungere i sottostanti calcinacci dell’ex comprensorio di BAIANO, ancora coraggiosamente abitati da una famiglia per 5 anni, ed adottare i necessari provvedimenti nei confronti di quell’offesa e danno economico. Il contrasto tra la storica frase attribuita a S. Francesco incantato dalla bellezza della valle di Spoleto, e quello che i nuovi barbari sono riusciti a combinare, č evidente.

Tutto questo ci fa riflettere ma deve far riflettere quelle generazioni stratificate di Comandanti o Capi di Stato Maggiore che negli anni non hanno distinto e sembra non vogliano distinguere chi davvero difendeva quei beni, come CASADIRITTO cercando di far varare leggi anche per LA GENTE PERBENE oltre che per gli interessi sani della Difesa e chi, contemporaneamente, tutt’altra gente, faceva esattamente l’opposto, tramando piani irripetibili e vergognosi, da non poterli nemmeno confessare. Come siamo sempre pronti a dimostrarlo, a richiesta, di studiosi, che ne potranno prendere visione.

Sergio Boncioli

4 marzo 2013


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