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LETTURE EDUCATIVE CON EVENTUALE RIFLESSIONE ED EVENTUALE PENTIMENTO, SOTTO IL SOLE DI AGOSTO, ISTRUTTIVE, INCREDIBILI, MA TRAGICAMENTE VERE.
Casadiritto raccoglie la testimonianza delle incolpevoli vittime e porta alla luce particolari di cui vergognarsi.

TENTATA “ESTORSIONE ALL’ITALIANA” A MEZZO INPS, FINITA CON IGNOMINIA , FALLIMENTO, RITIRATA STRATEGICA E FIGURACCIA ISTITUZIONALE. MA SI INSISTE: “CALMA, ABBIAMO L’ARMA VINCENTE, C’E’ LA TESORERIA DELLA BANCA D’ITALIA, A VIA DEI MILLE….” SUGGERISCONO LE MENTI FINISSIME….

Quello che avremmo voluto dire e non abbiamo detto quel giorno….. al Ministro. Il clima di continue provocazioni non lo ha consentito

INVITO ALLA LETTURA PER QUELLA DOZZINA E PIU’

CASADIRITTO invita ad una attenta lettura, oltre a tutti gli altri, quella dozzina ed oltre di generali e ammiragli che a vario titolo erano tutti presenti il giorno 6 giugno 2013, dalle ore 10,30, alla presenza del Ministro della Difesa e del Sottosegretario di Stato per la Difesa. A distanza di un paio di mesi, chissà se nella quiete delle loro vacanze e nella distensione delle loro membra al mare o ai monti, troveranno anche il modo di meditare e di riflettere su quanto andranno a leggere e considerare sul loro operato nella fase ex ante ed ex post dei Decreti e sulla loro pervicacia nel porre veti ad ogni ragionevole proposta.

Come definire quanto appresso descritto?
Stravagante, Straordinario, Arrogante, maldestro, farsesco o tragico?
Una cosa è sicura. Una parte importante di alcuni Vertici, sembra non aver valutato attentamente il livello di aberrazione raggiunto e non aver il rispetto dovuto perfino di Norme vigenti dello Stato, che tutelano il cittadino militare o altro che sia e si comportano come in un tragico gioco di risiko, dove al posto di eserciti e mezzi militari, gli attori (passivi) sono le famiglie. Vince chi annienta “l’avversario”. Con la differenza che uno dei due è armato solo di ragionamenti. Con quanto accaduto sembrano persi perfino i freni inibitori. La palma d’onore spetta naturalmente agli Autori dei vecchi copioni

A Crosetto e La Russa riserveremo quel giusto dosaggio di “damnatio memoriae” metaforica e non nel senso del Diritto Romano, che loro compete. Agli altri ex post ed ex ante , comprese seconde linee e gregari, che hanno avuto il compito di attuare e strafare andando oltre, non concediamo nemmeno le attenuanti, anche se era un lavoro ingrato che nessuno avrebbe voluto o dovuto fare, ma che purtroppo hanno fatto. CASADIRITTO e tutti gli utenti e loro famiglie colpite non li “assolvono”.

IL CONTESTO (vedi raccomandata del 13/03/2013 - comunicazione canone di mercato)
E’ quello rappresentato dalla mera applicazione dei canoni di mercato, nella forma più “talebana” possibile, quando ci si trova di fronte al caso che il canone risulta superiore allo stipendio o alla pensione, ma non solo.

LA RICHIESTA INDECENTE FATTA ALL’INPS (GESTIONE PENSIONI EX INPDAP)
La vicenda ha inizio quando un familiare di un maresciallo......

FASE 1 – PERDITA STATUS LEGGE 104 – ART.3 COMMA 3 (HANDICAP GRAVE)
A questo familiare era stato riconosciuto in precedenza, lo “status” di handicap grave ai sensi della Legge 104 art.3 comma 3., che come noto, inserisce nella fascia protetta, ai fini dell’applicazione dell’equo canone, i titolari o i loro familiari.

Dopo che quel familiare era stato sottoposto ad un importante intervento chirurgico, passati 3 anni lo stesso viene sottoposto dall’INPS (che ne ha la competenza) a controlli medici. A seguito di detti controlli, viene confermato dall’Ente il grave handicap della Legge 104, l’art.3, però il comma 3 passa a 2.

Il Comando Periferico dal quale dipende la gestione dell’alloggio non aspetta altro. Con insospettata rapidità. Quella famiglia perde la “tutela” ed automaticamente il canone di Crosetto mostra il peggio di se: dall’equo canone si passa ad un canone di mercato. In poche parole a quel maresciallo (non a un “furbacchione” con la scusa del quale si trincerano e si creano un alibi tutte le anime non candide quando si va a parlare seriamente di case) trapiantato da Taranto a Roma e li posto ad effettuare un servizio penalizzante ma sempre un servizio, mettendo da parte tutte le sue professionalità acquisite in anni di navigazione. Era stato incaricato ad alzare ed abbassare la sbarra presso un noto comprensorio per la tranquillità di ammiragli ed affini. Ora quel Servizio, non esiste più, pur persistendo quel Comprensorio e naturalmente persistono gli ammiragli. Forse qualcuno si è fatto delle domande circa la sua utilità. A quel maresciallo, a suo tempo “trapiantato” per Servizio a Roma, vengono calcolati 1.687,54 euro al mese, più 3.043,72 di spiccioli di arretrati, tra una lettera e l’altra.”

FASE 2 - ENTRA IN CAMPO LA “FORCE DE FRAPPE” (vedi raccomandata del 09/04/2013 - richiesta fatta all'Inps)
Punto 1. Dopo aver informato l’utente, contemporaneamente, lo stesso Comando scrive all’INPS (Gestione ex INPDAP) con tono sicuro e perentorio, affinchè provveda a trattenere dalle competenze mensili, quello che il Comando stesso definisce “il canone di concessione dell’alloggio” (falsa e clamorosa affermazione in quanto quel canone non è di concessione) pari appunto a euro 1.687,54 al mese.

L’INPS RISPONDE: NON SI PUO’ FARE (vedi risposta dell'Inps in data 18/06/2013)
Con una risposta per le rime, semplice quanto efficace, l’Ente Previdenziale risponde con risolutezza che per ogni somma eccedente il quinto dello stipendio, si potrà procedere alla ritenuta solo “esclusivamente su espressa autorizzazione da parte del pensionato”. Distinti saluti e amen. In sostanza tu Difesa non puoi chiedere cose contrarie alla legge.

FASE 2 SOLUZIONE FINALE (vedi raccomandata del 30/05/2013 - istruzioni di versamento alla Tesoreria)
Punto 2. E’ ora di parlare chiaro. Ancora stiamo a perdere tempo con l’INPS. Menti sopraffine, o meglio una “mente” sicuramente una figura degna di affidamento e tale da incutere sicurezza, suggerisce. Se la legge impedisce all’INPS di trattenere più di un quinto, e lo stesso Ente ci rileva la non regolarità della procedura, la soluzione c’è. Aggiriamo l’ostacolo, e nessuno ce lo impedirà. La differenza di 1.275,07 ( 412,47 le trattiene lo stesso INPS) dovrà essere versata (comodamente lo stesso mese n.d.r.) presso la Tesoreria Provinciale dello Stato (Banca d’Italia) in Via XX settembre o in Via dei Mille, a libera scelta, Capo XVI Capitolo 2181 o in alternativa, tramite bonifico sull’IBAN ….. ……ma attenzione specificare bene la causale. Pagamento canoni arretrati/pagamento differenza canone mese di....

Dopo dovrai mandare a questo Comando in fax le fotocopie del versamento (chissà perché). Forse non si fidano nemmeno della Banca d’Italia che gestisce la Tesoreria....

Guarda poi, quanto sei importante: mettiamo, tutti a tua disposizione, per agevolarti, tre email ai seguenti account di tre nostri uomini (si presume h.24 e fidati n.d.r.) in alternativa, così non potrai sbagliare. Una vera “force de frappe” tutta per te. Ma il tutto, mi raccomando con tempestività

Poi un consiglio che sa di avvertimento:
Se non lo fai tempestivamente (tutti i mesi e tutti gli anni) questo mancato rispetto obbligherà questa Amministrazione o meglio questo Comando ad un recupero forzoso. Ma non basta. Verrà dato mandato all’Avvocatura Generale dello Stato per le azioni....

Per i ferri e legatura all’albero maestro non è dato sapere.....ancora.

Un lavoro con i fiocchi, dove è stato tracciato un percorso ufficiale ed in alternativa anche uno che potrebbe diventare penale, che ora viene accennato per deterrenza e vedere l’effetto che fa. Ma la “mente” è sopraffina e sa bene quello che fa.

Ci domandiamo se Crosetto poteva pensare semplicemente ai Carabinieri, per il recupero, alla vecchia maniera. Erano più rassicuranti e poi mogli e figli avrebbero avuto a disposizione, gratis, lo psicologo militare, seppure di servizio.

Ecco dimostrata tutta l’ipocrisia dei canoni di mercato, questa si un arma, altro che “non abbiamo lo strumento” di quell’Ammiraglio in Parlamento.

In poche parole attraverso una formulazione in punta di diritto, la Difesa elude nella sostanza La norma richiamata dall’INPS che garantisce il cittadino, da prelievi non autorizzati dalla propria pensione. Ma la “mente” forte del detto fatto evidentemente proprio, che lo scopo giustifica i mezzi, tira dritto. Trasferisce il canone su un piano debitorio particolare, una sorta di debito verso lo Stato ed il gioco è fatto. Se quella è la natura del debito, deve essere pagato nei termini e la Tesoreria è il luogo deputato.

Il Gran Suggeritore, nell’esercizio delle sue funzioni, non può porsi il problema di quella famiglia che si vuole ridurre prima alla fame e poi alla resa. Quello, fanno dire ora alla Difesa, è compito della Politica (cioè della politica di Crosetto e soci suggerita dall’Obiettivo 9 che proprio politica non è).

E IL CERCHIO MAGICO COSI’ SI CHIUDE. Il mio è un compito di prendere solo i soldi. Mi pagano per questo, dice la “mente” Se prende 1.657,48 di pensione è secondario: io voglio 1.687,54 di canone. Peggio per lui.

QUELLA DOZZINA, SAPRA’ LEGGERE CHE COSA HA COMBINATO?
E’ scontato che quella famiglia se può, metterà in campo tutti gli accorgimenti legali che un avvocato e si spera anche il TAR, sapranno dare. Quei tre uomini in qualche modo messi per ricevere le email stanno li che aspettano e non hanno ricevuto un bel niente. Ma è un fatto. Hanno messo in piedi quasi una operazione militare. Hanno militarizzato una procedura. Ormai era arrivato il momento di mostrare i muscoli contro una inerme famiglia. Chi ha progettato, attivato, approvato, e firmato quei Decreti, in special modo quello di Crosetto del 16 marzo 2011, sapeva benissimo che cosa sarebbe successo successivamente. Non crediamo a incapacità o a gente sprovveduta. Se avessero avuto dubbi, CASADIRITTO per molto tempo, pazientemente, ha cercato di farli ragionare e dissuaderli anche con proposte. Ma quella coppia era indissolubile e coesa, diremmo “Fraterna”. Sarebbero poi diventati FRATELLI. Senza parlare con il senno del poi, CASADIRITTO può affermare che il dramma sui canoni era stato ampiamente previsto, ma altrettanto possiamo affermare di non essere riusciti a fermarli.

Quella dozzina e passa di Generali e Ammiragli, che il giorno 6 giugno, attenti osservatori, in presenza di Ministro e Sottosegretario, seguivano esterrefatti e sbalorditi, un breve passaggio di CASADIRITTO, sul come e perché erano nati in quella forma i Decreti, e senza che il Coordinatore potesse dire qualcosa in più in merito alle conseguenze, ed a tanti particolari inediti ed aberranti quanto quello in esame, ora avranno un motivo in più per riflettere, alla luce di questo toccante episodio.

Abbiamo per ora preferito renderlo noto su questo sito, senza il clamore e il falso interessamento dei mass media che dura un giorno e poi avanti un altro… Ma per quanto ancora? Lo speriamo anche per loro e naturalmente per i tanti marescialli e non marescialli, disperati e per le tante famiglie, indistintamente. E’ incredibile, che dalla stessa dozzina vengono tuttora considerati con disprezzo “ i furbacchioni”. Sapranno leggere e soprattutto sapranno capire?

Nota: CASADIRITTO ritiene che questo Report sia diffuso via email o in fotocopia nel maggior numero di località, comprensori, Villaggi e posti di lavoro, per la sua particolarità assolutamente inusitata. Ringraziamo fin dora quanti aderiranno all'invito.

CASADIRITTO raccoglie il toccante invito di Nino (nel sottostante "Commenti") ritenendo utilissimo inviare a quanti, Giornali Nazionali, Giornali locali, Agenzie di stampa, Ministro della Difesa, Sottosegretario per la Difesa, Stati Maggiori, Gruppi Parlamentari, Deputati Senatori della Commissione Difesa, Siti internet e siti "militari" Spazi radio e TV locali, con lettere, email e fax (sono facilmente reperibili in internet) affinchè non rimanga sotto silenzio quanto accaduto e quanto riportato nel Report del 12 agosto, Meglio sarebbe allegare l'intero articolo. Non mettiamo sotto silenzio un fatto gravissimo. Non seppelliamolo dal sole di agosto. Occorre mantenere vivo quanto è successo, altrimenti tutto poi sarà possibile.

Sergio Boncioli

12 agosto 2013

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