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ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO

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UNA RACCOLTA UNICA, DA NON PERDERE. LE EPICHE GESTA DI UN GENERALE D’ANNATA.
MA NON C’E’ NIENTE DA RIDERE

Alloggi Difesa: pericolo di ritorno anno zero, un comitato di pietra refrattario ad ogni modifica

Piero La Porta

Dedicato a chi credeva all'attualità di uno scoop sugli alloggi, addetti ai lavori o semplicemnte curiosi e guardoni?
Anni ed anni di duro impegno e studio per arrivare dove è arrivato, assolutamente non eguagliabile, al massimo potrà solo essere imitato.

Panico tra i (pochissimi) generali, ammiragli e colonnelli, che chiama accucciati, presi come esempio per sparare nel mucchio. Tra i molti, Marescialli e Capitani imitatori, chiamati portaborse, Marescialli che grattano il parmigiano e Marascialli piagnoni

A rischio le vedove, una bella pattuglia di impiegati civili e alcuni parenti, vengono omessi, chissà perchè, 2.000 militari attualmente in servizio e loro famiglie (sembra che nessuno manchi all'appello).

Tra le notizie fornite dal generale: alcuni di questi, nella loro carriera hanno perseguitato reclute con capelli lunghi o l'uniforme trasandata, altri che lui conosce, ma non ne rifesce i nomi, che usano gli alloggi come alcova per le proprie amanti (libero del 27/08/2003).

Qualcuno di loro parcheggia, e la macchina è sorvegliata dai carabinieri (libero del 12-10-2005) mentre si rischia la pelle. Inusitati casi di restauri della casa clandestina operata dagli abusivi (il giornale del 05-07-2006)

L'oste Maresciallo imprenditore, che serve i pasti e mesce vino in Romania che chiede a La Porta in un suo viaggio sempre in tema rumena: "a che punto sono le vendite? quelle di Berlusconi- cartolarizzazione" (libero del 31-11-2005)

Rimasta ancora inevasa una sua proposta, non assolutamente razzista, ma geniale: un provvedimento per sloggiarli, quanto meno, per portagli (letterale condurre per mano) in appartamenti meno pregiati di quelli che occupano nel centro città (il giornale del 09-11-2006)

Nonostante tutto quello che c'è da fare a Napoli (perchè solo Napoli?), sappiate che quando pagherete l'ICI (loro, evidentemente gli "abusivi", non la pagano perchè non è previsto, ma che importa?), quattromila italiani da molti anni non hanno pagato una lira per manutenzione o giardini; ampi parcheggi, servizio portierato, spesso svolto da Carabinieri (quella dei Carabinieri ricorre spesso sullo stesso giornale e stessa data). Questo e molto altro nella raccolta. Da non perdere

Non si hanno notizie su riflessioni dell’Autore verso famiglie normali, che già pagavano un canone importante secondo legge, che registravano e pagavano anche le imposte all’Agenzia delle Entrate per il mod.2, legittimate dalla Corte dei Conti, cacciate da casa a migliaia dai canoni di mercato e dalle vendite pazze, dei suoi perlomeno conoscenti, i fratelli d’Italia La Russa e Crosetto . Talmente normali e non considerati, che non colpiscono la sua fantasia e per questo non gli interessano , se non come piagnoni di miseria, da parte di chi prende uno stipendio triplo o quadruplo per una pensione almeno di metallo molto pregiato .

Insultati, perché normali ma piagnoni di miseria. Parimenti non riflette sulle case vuote prima 4.000 e poi con l’aggiunta di altre centinaia solo in questi mesi. Alla Cecchignola e in altre zone di Roma, gli alloggi si stanno desertificando. Proprio alla Cecchignola, un altro maresciallo piagnone, dopo che si è visto aumentare il canone a 1.300 euro su 1.800 di pensione, ha pensato bene di manifestare una singolare forma di protesta: andare a Montecitorio assieme ad una nutrita Delegazione di CASADIRITTO e sbattere in faccia al gigante buono, Crosetto, attraverso l’esposizione grafica di un cartello, ed affrontando un drammatico incontro-scontro verbale, chiedendo conto di quanto aveva combinato stesso Crosetto attraverso il suo Decreto. “Ma dai, Boncioli, lo sai che la colpa è di quelli là………." fu la sua risposta. Poi il Maresciallo, la risposta l'ebbe: una bella indagine aperta da parte dell’Autorità Militare con riscontri fiscali amministrativi incrociati Finanza-Difesa, attraverso organi di Controllo, "nulla risulta a quanto già dichiarato dall’interessato con dichiarazione sostitutiva”, fu l’esito dell’indagine. Il Maresciallo com'è giusto che sia, non ha protestato ben sapendo che è diritto dell’Amministrazione, sottoporre poi a controllo, le dichiarazioni sostitutive date in autocertificazione.

Sempre nel campo dei marescialli altro episodio, ma comune a tanti. Maresciallo di Marina Antonio Carangelo, un canone superiore alla pensione, 1.700 contro 1.680 circa l’INPDAP si rifiuta di prelevare l’intero importo, in quanto contrario alla Legge. I Generali scrivono di versare la differenza, presso la Tesoreria della Banca D’Italia. Passiamo ad altro caso, per fare sicuramente contento il generale scrittore:

Una già anziana signora, perde la madre, ex infermiera del Celio tanti anni fa, lei ha sessanta anni e più, ed abita li da almeno 55. Con un solo colpo viene a mancare il reddito della madre 85 enne, reddito della pensione della mamma. Poi le viene recapitato un canone di mercato esattamente il doppio della sua piccola pensione di circa 400 euro al mese. E’ sola, anziana e malata ma non sa cosa fare. Antonia Ghiorsi, Via Garibaldi, Roma, Italia, nella stessa Italia che i negazionisti negano o non conoscono.

In Via Garibaldi sono rimasti in pochi e già hanno difficoltà a pagare le utenze, che come il generale saprà sono calcolate, come quella dell’acqua, sul numero degli appartamenti e non sul numero degli attuali utenti. Anche se non è il primo dei problemi, fino a quando si dovrà fare da Esattori per i generali gestori che hanno cacciato via le famiglie a 3.600 euro al mese, che hanno colpito un utente e la sua famiglia di 4 persone, anche lui a fine novembre andrà via, con 50.000 euro lordi complessivi familiari comprese le penalizzazioni di Crosetto, ordinate dagli stessi generali ?

Penalizzazioni che gonfiano illegittimamente i redditi facendo poi applicare coefficienti correttivi falsi. Oppure il caso di utenti che prendendo 1.100euro di pensione con una famiglia a carico, vengono applicati canoni di 850 euro. Al Maresciallo Quirino, dell’Aeronautica a Rimini, gli negano di avere 65 anni e dovrà rinunciare all’usufrutto. Negare, negare, negare, ridurre solo il tutto a frange disperate e quindi nemmeno degne di attenzione. Il generale ci spieghi poi perché, a 75 anni, il bravo operaio del Laboratorio di Precisione Esercito, Meli Filippo dopo 40 anni che abitava quella casa è cacciato da Crosetto, La Russa e altri fratelli ?

Che dire poi di quel maresciallo di Marina, attualmente militare in servizio, abitante a Ciampino, con il figlio con grave handicap, una moglie malata, altri figli, all’interno delle condizioni previste del Decreto Annuale del Ministro della Difesa, dovrà uscire, dopo il generoso contratto che LA RUSSA offre, della durata di 5 anni, perche i prezzi pazzi del suo alloggio posto in vendita, non permettono alla sua famiglia di acquistarlo?

Il Maresciallo non saprà dove andare con cinque persone , ma non piangerà miserie specialmente con La Porta Piero, generale in pensione. Da quella persona ne vorrà volentieri stare alla larga, visto quello che scrive. Ma si confida e lotta con CASADIRITTO. Poi l’ alloggio andrà all’asta. Ed i giovani Ufficiali che dice La Porta, che lottano assieme a lui a Via XX Settembre , rimarranno ancora ad aspettare per una sospirata assegnazione.

Sappiamo il nome del Maresciallo di Ciampino, in quanto lui stesso ci ha fornito il materiale, lo omettiamo solo per il rispetto del figlio minore con grave handicap. Se vuole, il generale, gli faremo copia dei documenti, facendogli pagare il costo delle fotocopie. Così completerà i suoi dossier che affermano da anni il contrario. Avendo la sua pensione d’oro da generale, forse per lui non sarebbe stato un dramma. Anche del bravo operaio della Difesa, forniremo, a pagamento, i documenti sempre se saremo autorizzato. Quella famiglia del bravo operaio di Via Garibaldi e della Difesa, entro il mese di novembre andrà via. E’ il segno che anche CASADIRITTO ha perso. Ma c’è chi ha perso anche la faccia e non è CASADIRITTO.

Non speriamo certo che la pelle d’elefante, quasi invulnerabile, che si portano addosso, che li rende apparentemente onnipotenti, possa far si che abbiano un rimorso. Forse le famiglie di Via Garibaldi non saranno più in grado di pagare l’acqua, dovendo dividere per il numero dei “sopravvissuti “ l’importo totale della bolletta e i superstiti, quasi tutti senza titolo, dovrebbero anticipare il pagamento delle bollette, che arrivano a nome del Reparto Infrastrutture competente, per poi chiedere la restituzione per la quota degli alloggi vuoti, dopo circa un anno. Ma la bolletta prevede 30 utenze e le famiglie rimaste sono poche unità. Non saranno in grado più di anticipare migliaia di euro a favore di generali pasticcioni con future pensioni d’oro e quant’altro, una spesa, che non compete agli utenti ma al Ministero della Difesa che svuota gli alloggi attraverso i canoni ordinati dai generali dell’Obiettivo 9.

Svuotano gli alloggi e fanno pagare ai ”superstiti “ che non possono poi anticipare il pagamento del le utenze. Questo il terribile meccanismo su cui il generale che scrive su IL TEMPO tace assieme a tanto altro.

Parla sempre, sui suoi giornali, di individui anonimi, che gli sussurrano cose in anonimato o spulcia nei suoi cassetti, ricavando notizie da vecchi articoli, senza un nome ed un cognome, e poi si incarica di dare voce. L’anonimato, nel caso di Ammiragli compratori con affare incorporato , (ci chiediamo ancora perché il suo ammiraglio senza titolo, riusciva a pagare 200 euro al mese, che è esattamente quanto paga un ammiraglio con il titolo ASI. Ma se era senza titolo, perché pagava, come afferma La Porta ancora 200 euro anziché il canone di mercato con obbligo di rilascio? Aspettiamo su IL TEMPO o altrove una convincente risposta da parte del generale in pensione ), di Colonnelli amanti con amichetta, marescialli topi di parmigiano,” abusivi” con parcheggiatore carabiniere. Mai un nome.

CASADIRITTO con medio coraggio, mette il nome a tutte le sue situazioni che da anni porta alla luce, e rifugge dall’anonimato per principio. Non è raro che gli stessi militari in servizio, ci pregano di mettere il nome e cognome. Se qualche volta lo omettiamo, mettiamo in originale il documento. Loro, i militari in servizio o in pensione, ma in genere le famiglie, a questo punto che cosa hanno da temere, se non l’applicazione di norme che CASADIRITTO definisce demenziali e che per definizione del COMITATO DI PIETRA , il noto Obiettivo 9, definisce “canoni insostenibili” ?

Poi gli immobili verranno venduti all’asta, senza interpellare i suoi giovani ufficiali dopo aver sfrattato pensionati, vedove, colonnelli, capitani, tenenti , marescialli in servizio e non perché impossibilitati a comprare. L’intero Immobile di Via Garibaldi e di altre vie andrà probabilmente ai furbetti del quartierino di turno che vinceranno l’asta al 2° turno, al ribasso, in perfetta sintonia di legge, come da Regolamento La RUSSA, art. 7. Decreto Ministro della Difesa del 18 maggio 2010. Un po’ di residua vergogna, semmai l’aveste mai posseduta, caro COMITATO DI PIETRA, potrebbe essere un buon inizio.

Si rifiuta di riflettere, il generale in pensione, sui mutui casa che inutilmente gli ”abusivi” alimentano dal 1993 e che dovevano essere distribuiti ai giovani volontari, giovani marescialli, giovani ufficiali, forse anche ai suoi giovani colonnelli, se ne avessero avuto il diritto, ma la casta, contraria alle Leggi di riforma, lo ha impedito.

Questo forse spiega perché il generale, non ne chiede conto. Questi sono soldi in contanti per centinaia di milioni di euro. Conti pure, generale, il 20% sui canoni degli ”abusivi” per 20 anni, dal 1993 a 2013, sul monte canoni. E magari segnali pure alla Corte dei Conti, come dice sempre di fare, il trascurabile episodio. Non dice nulla, altrimenti anche i suoi giovani colonnelli, lo manderebbero a fare un altro mestiere, ma sempre da pensionato. Non riflette ancora sul ridicolo canone previsto per gli alloggi ASI, che senza ormai più controllo nel numero, si avvalgono o si avvalevano, del denaro degli “abusivi” per reggersi ancora in piedi. Tutte riflessioni che potrebbero ancora essere fatte da lui e dal Comitato di Pietra in Via XX Settembre.

Ma il generale vuole colpire la pancia , della ggggente (quella con tante g) per far leva sulla non conoscenza e sul populismo. Sa che la Difesa non informa, ma i suoi argomenti possono arrivare nelle viscere più recondite e quindi far presa su chi il problema lo ha davvero, per questo era stata fatta la Legge 244 del 2007, che il COMITATO DI PIETRA non ha mai digerito. Parlare di ”abusivi” sarebbe stato più facile più immediatamente comprensibile e meno impegnativo che non impegnarsi per costruire gli alloggi, 51.000 che nessuno ha visto. Parla e riparla dell’Ammiraglio di Piazza di Spagna…. di euro e di metri quadri, crediamo suo conoscente o almeno di sua conoscenza. Ma CASADIRITTO, le famiglie normali che c’entrano? Noi non apparteniamo a caste.

Che altro dire? Come si può leggere attraverso la ricca raccolta di opere, fin dall’inizio ad oggi, il piglio è ancora quello degli anni migliori, all’epoca dicevano che prometteva bene. La ricerca accurata dei suoi personaggi, le argomentazioni sofisticate ed approfondite. L’analisi è propria dello studioso che lega alla pur necessaria teoria, la necessità di trovare una sintesi nella pratica. E’ vero, mancano nomi e cognomi alle sue situazioni. Ma l’argomento che tratta ed il convincimento che trasmette , e soprattutto la capacità di convincere i suoi interlocutori, specialmente nei momenti decisivi, quando si riesce a mettere all’Ordine del Giorno qualcosa in Parlamento, rende del tutto secondario questo particolare.

Una risorsa dunque, che qualcuno alla Difesa non si poteva lasciare sfuggire, e rendere attuale prima che l’implacabile passare degli anni e l’inevitabile declino fisico, comune per tutti, avesse potuto far cadere una siffatta opportunità.

Crediamo però che sia dovere di CASADIRITTO, almeno avvertire che, quelle tesi appena imbiancate per coprirne la petulante cantilena e le ragnatele del passare inesorabile degli anni, avvertire ripetiamo, tutti quelli che oggi sono in buonafede, che le stesse cose venivano propagandate almeno quindici anni addietro, proprio per ridurre un problema vero , in una macchietta grottesca di personaggi, una galleria della Commedia dell’Arte, in casi limite che pure ci sono stati e ci sono, ma che non costituiscono certo la normalità.

Semmai era ed è compito di chi possiede le leve ed i poteri, e soprattutto le circostanze , per fare pulizia nel caso di illeciti, che lui dice di conoscere e descrive. Se non lo fa se ne rende almeno accondiscendente. Se lo fa ora, perché non prima quando era a cavallo? Noi lo diciamo da sempre, di evidenziare subito gli illeciti che dovessero emergere. Ma è sintomatico, che proprio nel momento che i Decreti delle vendite e dei canoni stanno facendo il lavoro “poco pulito ” devastante nei confronti di tante famiglie che “piangono miseria” viene fuori dal nulla, proprio quel personaggio per dire cose di quindici anni addietro.

Qualche responsabilità i suoi interlocutori potrebbero averla avuta in decenni di sfascio del sistema alloggi della Difesa. Chi le responsabilità aveva non può quindi svolgere il doppio ruolo, di fustigatore e responsabile. Ma la maggior responsabilità degli attuali Capi è quella di aver buttato nelle ortiche la Legge 244, art.2 del dicembre 2007 che dava loro uno strumento formidabile quello di una completa riforma dell’intero sistema alloggi, con il Piano pluriennale. La legge, poi applicata con il patrocinio di quelle Forze Politiche che abbiamo sempre citato e la fattiva collaborazione di Piani Strategici denominati Obiettivo 9, hanno dunque quelle responsabilità. Ora dopo il disastro che stanno provocando, è di piena evidenza, non contenti, cavalcano la tigre del populismo, aizzando “contro 200 mila uomini “ come negli anni belli che dicevano di dover dare le case ai soldati, e cacciare da case gli “abusivi”.

In un mondo al rovescio, ove i responsabili del disastro, anche per colpa o ignavia di gran parte dell’apparato che conta, come ne è la riprova quanto avvenuto pochi mesi fà, nel famoso “incontro” a Via XX Settembre, dal Ministro, ove mentre si insultavano gli interlocutori, alcuni della controparte si investivano anche nel ruolo di fustigatori. In quella occasione hanno preso un autentico infortunio proprio contro chi quella Legge 244 aveva tentato di costruire, naturalmente sul suo piccolo, proprio per dare alla Difesa le necessarie risorse economiche, (scambiando volutamente fischi per fiaschi).

CASADIRITTO ricorda invece la tremenda diatriba che si svolse nel 2009, tutta all’interno della Difesa, fra opposte interpretazioni di quella Legge e sul come dovevano essere impostati i Decreti. Scardinati valori e principi della Legge 244, art.2 commi 637 e seguenti, emanati i Decreti con la loro impronta, si ricomincia con gli argomenti che ora torniamo a rileggere sul IL TEMPO e IL MONDO. Evidenziare situazioni paradossali, e grottesche.

Far passare poi tutti come abusivi, infischiandosene della CORTE DEI CONTI, che afferma il contrario, tramite l’esempio di quell’ammiraglio che La Porta asserisce che paga un canone di 200 euro, senza rivelarne il nome e l’esatto canone, screditare di conseguenza le famiglie, che vivono in ben altre condizioni, per poi colpire tutti. Le persone perbene all’interno della Difesa, non debbono prestarsi a questa farsa. Il Ministro della Difesa Senatore, professore Mario Mauro intanto , ci dicono, che sta studiando ancora il problema. Ne siamo contenti. Quello che ritarda il periodo di apprendimento è sicuramente il tentativo che si costituisca un vero COMITATO DI PIETRA, refrattario ad ogni ragionevole proposta. MA NESSUNO DI NOI, SAPENDO IL LIVELLO DELLA POSTA IN GIOCO, SA CHE NON C’E’ NIENTE DA RIDERE , NE SU QUANTO LETTO, NE SU QUANTO GIA’ E’ EVIDENTE. DA ORA IN POI PRENDEREMO SUL SERIO ANCHE LAPORTA PIERO, di professione ex generale.

CASADIRITTO e le famiglie che ancora resistono e che disperatamente attendono che qualcosa accada, cercheranno di affrontare con serenità e lucidità, gli incontri Istituzionali che ancora, malgrado tutto, e con i pozzi avvelenati, sembra che siano ancora in programma. Rinchiudersi dentro un ipotetico fortino, ci farebbe precipitare inevitabilmente e definitivamente, ma con l’aggiunta della disperazione.

UN APPELLO ALLE ISTITUZIONI, a quanti nel Parlamento e all’interno della Difesa, consapevoli di quanto sta accadendo, ripetiamo che non è più tempo di indagini ed approfondimenti, non c'è più tempo per salvare il bravo operaio Meli Filippo, da quaranta anni dentro l’alloggio, per ironia posto in vendita, che con 75 anni, una moglie, 19.000 mila euro lordi di pensione, 11.000 euro di ISEE, 1.100 euro di pensione, 850 euro di canone Crosetto e tanti altri Fratelli e parenti dentro la Difesa, se ne deve andare, fare i pacchi, per tentare di rendere vivibile quella casetta lassù, in provincia di Rieti, casetta dei nonni e dei padri, che tenterà di rendere abitabile per i rigidi inverni, che speriamo, dovrà affrontare nei pochi anni che il Padreterno assegnerà.

Se non sappiamo più fare questo, se non sapete capire questo, non ci servirete più, non vi capiremmo più. I Filippo Meli di tutta Italia, assieme ai tanti altri casi meno struggenti o ancora peggio struggenti, ma drammatici nella loro peculiarità familiare, attendono ugualmente un minimo di giustizia: cercate di impegnarvi e capire le nostre ragioni, non c’è più tempo, credeteci, siamo allo stremo, la sospensione dei Decreti, al contrario o come La Porta Piero, generale con la pensione d’oro, cerca di ostacolare o di ignorare, adesso, è l’unico mezzo che rimane a disposizione. Tutto il resto sono chiacchiere, poiché il tempo è scaduto.

Sergio Boncioli

Allegati: Raccolta dell’Opera, in ordine cronologico della cui incompletezza, ce ne scusiamo. In alcuni casi, viene riportata adeguata risposta.
   Articolo del quotidiano “Libero” del 10 luglio 2003
   Articolo del quotidiano “Libero” del 27 agosto 2003
   Articolo del quotidiano “Libero” del 26 febbraio 2004
   Casadiritto risponde all'articolo di “Libero” del 26 febbraio 2004
   Articolo del quotidiano “Libero” del 16 marzo 2005
   Articolo del quotidiano “Libero” del 12 ottobre 2005
   Casadiritto risponde all'articolo di “Libero” del 12 ottobre 2005
   Articolo del quotidiano “Libero” del 23 novembre 2005
   Casadiritto risponde all'articolo di “Libero” del 23 novembre 2005
   Articolo del quotidiano “Il Giornale” del 05 luglio 2006
   Casadiritto risponde all'articolo di “Il Giornale” del 05 luglio 2006
   Articolo del quotidiano “Il Giornale” del 09 novembre 2006
   Casadiritto risponde all'articolo di “Il Giornale” del 09 novembre 2006
   Casadiritto il Punto del 20 ottobre 2007
   Articolo del quotidiano “Il Tempo” del 25 ottobre 2013
   Articolo del settimanale “Il Mondo” del 10 novembre 2013

20 novembre 2013


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