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CARO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI, CARA MINISTRA DELLA DIFESA PINOTTI

Lettera aperta: velocità e qualcosa in più, la nostra famiglia e il nostro rispetto, la coerenza con quanto affermato nel programma di governo
Correre, correre, correre, deve valere anche per il nostro decreto, prima e dopo la registrazione. Perchè alla Difesa "correre" sembra non valere?
Il decreto annuale sembra una eccezione, dopo due mesi non si sa perchè non è ancora ritornato.
I ritardi rischiano di "uccidere" il bambino pur avendo cercato di gettare via l'acqua sporca. Seguire il decreto nella sua gestione burocratica per non vanificare gli effetti.

E’ tempo di correre. Tutto va di corsa. L’informazione, il cambiamento, il Governo e i suoi ministri hanno dato il via ad una frenetica corsa e rincorsa. Tutto cambia e tutto deve cambiare. Gli “slides” sono dei messaggi informativi schematici ed essenziali. Soprattutto colpiscono per la loro capacità comunicativa e arrivano a bersaglio. Dunque correre ed in fretta è la parola d’ordine,lo avevamo già anticipato anche il 14 aprile scorso, nel nostro sito. Correre, correre, era l’articolo. ”Superiamo e spazziamo via le inutili burocrazie ministeriali”, “bruciamo i tempi quando si è presa una decisione” “poniamoci obiettivi precisi, sbaragliamo i dinosauri che resistono al cambiamento”, rottamiamo pure alcune norme riformando gli Organi dello Stato“, azzarda qualcuno, sono state le parole dell’attuale compagine di governo, su cui si sono accentrati anche i voti di tanti elettori nelle recenti elezioni.

Alcuni concetti, e sono la maggioranza che condividiamo, altri andremo più cauti. Ma la velocità nel fare le cose che si è deciso e la velocità nella sua applicazione pratica, sono cose determinanti. Ciò che sta accadendo, e parliamo dei ritardi, rischia oltre tutto di ledere la fiducia in questa svolta ai vertici Istituzionali, oltreché causare danni irrimediabili alle famiglie.

LA “CORTINA DI FERRO” E LE PENALITA’ REDDITUALI Non sembra proprio il caso, quello della velocità, su cui sembra essersi impantanato il Decreto annuale. Lo schema approvato lo abbiamo perso di vista il 24 aprile 2014 così come risulta agli atti della Commissione Difesa della Camera con i meritevoli ed innovativi miglioramenti apportati e aggiungiamo, anche con qualche mal di pancia che presto o tardi ritornerà a galla. Parliamo degli esclusi, non tanto come categorie protette o da proteggere, ma di certi paletti del Decreto Crosetto che ancora rimangono ben incardinati reddito virtuale e coefficienti OMI applicati “all’amatriciana” e che ancora, per tanto, continuano ad esercitare la loro opera tanto più nefasta perché scientificamente voluta. In particolare la data della “cortina di ferro” ovvero dello sbarramento del 31 dicembre 2010 e la farsa del falsi coefficienti correttivi “drogati” da penalità reddituali palesemente illegittime. Ce ne accorgiamo dai continui appelli di aiuto da parte di tanti utenti delle grandi città del centro nord e di parte della Sardegna, dalle parti dell’ex base de La Maddalena che si trovano ancora esclusi dal Decreto.

PERCHE’ SIAMO PREOCCUPATI: OGNI MESE CHE PASSA UNA INUTILE TRASFUSIONE DI SANGUE.

C’è una parte che identifichiamo in quelli del “chi se ne frega”. Sia da parte di gerarchie della Difesa che mal hanno sopportato i contenuti del Decreto, ed è cosa più preoccupante, anche da parte di fette di opportunisti in mezzo a noi utenti. Stranamente i due estremi si congiungono: commentano il Decreto annuale in corso di registrazione alla Corte dei Conti, come fosse un atto rituale, di routine, in genere. Per arrivare nei casi più emblematici a “hanno favorito situazioni di illegalità” “a me non riguarda” “io già ero nella parte protetta” “io voglio comprare e basta, perché non me la vendono?” “perché CASADIRITTO non ha fatto inserire questo o quello?”

Queste sono le frasi più gettonate, fatte anche in buonafede, ma anche in malafede. A questi in buonafede CASADIRITTO, cerca di rispondere. In questi giorni è sottoposta ad una pioggia di telefonate (le email vi preghiamo di farle precise, ma osserviamo che nella maggioranza dei casi è meglio, se possibile, una telefonata) per sapere a che punto si trova il Decreto.

Diciamo subito che la registrazione di un Decreto impone dei tempi fisiologici, anche se i due mesi trascorsi, sembrano francamente più che sufficienti. Ora ci toccherà fare una verifica. Ma quello che maggiormente ci preoccupa è il dopo registrazione. Diamo per scontato che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sarà rapida perché rappresenta un atto dovuto. Dopo quel Decreto pioverà come un fulmine su chi poi lo dovrà applicare.

LO SCENARIO 1° fase: Come noto gli allegati “C” e “D” saranno proposti dai singoli utenti ai loro Comandi i cui alloggi sono di competenza.

Il grande compito che ci attende non ci preoccupa: utilizzando la nostra rete di contatti, sapremo raggiungere tutti con l’informazione e aiutando i singoli utenti, nella compilazione dell’istanza. Tutti conosciamo la frammentazione delle mille città o località e CASADIRITTO saprà svolgere il suo ruolo. Mettiamo in guardia i singoli che le dichiarazioni in autocertificazione, dovranno essere assolutamente veritiere, in quanto dopo accertamenti, potrebbero scattare rilevanze di natura penale. Ma non è questo il problema. Rimarremmo ben attenti a procrastinare viaggi, ferie, e spostamenti per mettere subito i Comandi di fronte alle proprie responsabilità e scadenze, una specie di messa in mora. Tutti noi dovranno sapere fin da adesso a che cosa è chiamato per fare che cosa.

2° fase: I Comandi Periferici, competenti per territorio, saranno chiamati a svolgere immediatamente il proprio ruolo. E’ bene che si preparino fin da adesso. Non sappiamo se per tattica o provocazione ancora oggi in alcuni Comandi sembrano non avvertire questa fase. C’è addirittura chi fa finta di niente con “sono solo chiacchiere politiche” “noi non prendiamo ordini da CASADIRITTO” e “attendiamo ordini” e proseguono implacabilmente al “recupero crediti” E’ vero. L’ordine e le disposizioni dovranno arrivare dai Comandi Centrali. Ma intanto preparatevi e attrezzatevi, vorremmo aggiungere. Utilizzare questo tempo, vuol dire bruciare i tempi di applicazione poi quando le istanze arriveranno. Senza tener conto del periodo di ferie che investirà gli stessi Comandi proprio nel periodo che si prevede cruciale. Elementi concomitanti, facilmente immaginabili, mare, monti, campionati del mondo di calcio, non dovranno minimamente interferire nei tempi brevi nello smaltimento delle pratiche burocratiche.

IL GRADO DI EFFICIENZA. In questi mesi, con i vari Report in tutta Italia, abbiamo testato e testimoniato le capacità attuative ed interpretative dei Comandi Periferici e tutti, Organi Centrali compresi, ne hanno potuto valutare le reali capacità, attraverso documenti e situazioni che ci rimane difficile definire occasionali ed eccezionali, ecco che allora non sarà eccessivo ed inutile metterlo in conto e cercare di prevenire. Non solo Organi Centrali, Cellule operative, dovranno diramare linee guida urgenti, ma valutare essi stessi la capacità di velocizzare quell’importante operazione dell’accoglimento delle istanze. Al contrario si potrebbe determinare, è facile prevederlo, il CAOS.

CARO PRESIDENTE RENZI, CARA MINISTRA PINOTTI. CHIEDIAMO UN CONTROLLO DIRETTO DELLA GESTIONE E DELL’APPLICAZIONE DEI TEMPI BUROCRATICI DEL ”DOPO REGISTRAZIONE” .

Se questo è lo scenario oggettivo, c’è un ulteriore problema. E’ dal 20 dicembre che sono state gettate le basi per un nuovo Decreto, in fase di “Parere Favorevole” all’intera riforma delle Forze Armate, quando già la situazione era in un punto critico, anche a seguito delle note vicende del TAR, Lei sen. Pinotti era allora Sottosegretario di Stato. Successivamente Lei è stata nominata Ministro della Difesa ed il Presidente Renzi ha assunto la carica di Presidente del Consiglio e abbiamo notato un cambiamento di clima. Nelle nuove vesti istituzionali è venuto alla luce il Decreto Annuale, che ha recepito gran parte delle norme all’interno del ”Parere Favorevole” del 20 dicembre 2013. Il 24 aprile la Commissione Difesa della Camera ha dato l’approvazione allo schema di Decreto, firmato dal Ministro che poi dopo pochi giorni è stato inviato alla Corte dei Conti per la sua formale registrazione. Ancora, così sembra è li.

Ecco che allora ci vuole una forte autorità politica, in questo caso il Ministro della Difesa, che interpretando e capendo quale è il problema facendolo proprio, ne segua attentamente, da oggi in poi, tutte le fasi successive.

Sul come farlo, anche da un punto di vista burocratico, non sta a noi indicarle il modo. Ma della volontà politica se espressa da un Ministro, dal Ministro della Difesa, le varie burocrazie interne, pensiamo, che ne debbano tener conto. Le possiamo ricordare che tutto questo ritardo, sta compromettendo direttamente i contenuti e la “ratio” del provvedimento. Il fatto che dal 1° gennaio 2014 decorreranno gli effetti economici, non aiuta gran che. Chi rientrerà nei meccanismi del Decreto lo sa bene. Ed è bene che anche Lei, Signor Ministro lo sappia. Chi è in attesa di quel Decreto, ogni mese si sottopone ad una vera trasfusione di sangue, costituita da una impossibilità nel resistere al pagamento degli attuali canoni. Ci si sta impegnando quote di liquidazione e si sta andando avanti con prestiti. In altri casi si stanno verificando i primi segnali di inadempienza nei pagamenti. I tempi si stanno allungando, e sapendo e conoscendo le note disfunzioni e carenze della burocrazia ministeriale, vediamo come uno spettro l’imminente periodo estivo con tutto quello che è facile immaginare (Comandi pressoché deserti, quantomeno per il personale interessato alle istanze).

Tutto questo, dopo l’ immediata registrazione ma soprattutto altre formalità conseguenti, fino alla sua completa attuazione potranno essere gestite con quel concetto di velocizzazione e rapidità che sembra essere pienamente condiviso dal Governo di cui Lei fa parte. Altrimenti inutilmente ma paurosamente, ci sarà tra le famiglie, sconcerto ed abbandono delle speranze che si sono create, con inevitabile onda di riflusso che cadrà in maniera inevitabile anche sul quel clima di fiducia che veniva richiamato all’inizio, sulla stessa compagine Governativa e sullo stesso Governo guidato da Lei sig. Presidente del Consiglio che, si dice, vuole essere innovativo e veloce. Ma anche il Decreto annuale della Difesa, deve essere valutato in questo contesto.

“CONDIZIONI GENERALI DEL PAESE E DEI RIFLESSI CHE ESSE PRODUCONO....” sono tra i fattori in premessa al Decreto. VELOCIZZARNE L’APPLICAZIONE, UN SEGNALE DI COERENZA E DI CONSENSO.

Caro Presidente Renzi e Cara Ministra Pinotti, velocizzare il Decreto e procedere alla sua immediata applicazione è senz’altro la cartina di tornasole del programma e delle aspettative create presso tante nostre famiglie facenti parte del settore della Difesa, in servizio o in pensione che siano. La premessa enunciata alla Camera, e fatta propria dal Decreto così come recita al suo interno ove “ravvisa l’esigenza, in via eccezionale, in sede di individuazione delle condizioni di deroga ai limiti di durata delle concessioni e delle disposizioni relative al pagamento dei canoni di concessione e delle disposizioni relative al pagamento dei canoni di occupazione degli alloggi di servizio, di tenere conto anche delle condizioni generali del Paese e dei riflessi che le stesse producono sul tessuto sociale nazionale ed in particolare, di quello economico delle famiglie dei titolari delle concessioni degli alloggi di servizio della Difesa”

Dimostrare anche in questa occasione che l’ondata di nuovo non si riduca in uno “slide” solo per i mass media, altrimenti con l’allungamento dei tempi, l’inapplicabilità rapida di quanto inserito all’interno del Decreto Annuale, sarà un boomerang anche se involontario e si verificherà quanto nessuno di noi vuole che accada: Sig. Presidente del Consiglio, Sig.ra sen. Ministra della Difesa, I RITARDI E L’ALLUNGAMENTO DEI TEMPI RISCHIANO DI AMMAZZARE IL BAMBINO, (le nostre famiglie) PUR AVENDO GETTATO VIA MOLTA ACQUA SPORCA. FACCIAMO IN MODO CHE CIO’ NON AVVENGA, ED IL TUTTO VENGA VANIFICATO DALLA INSOSTENIBILITA’ DEI CANONI. NON CI SONO PIU’ ARGINI DI DIFESA. IL TEMPO CHE E’ PASSATO E’ STATO IMPLACABILE, L’APPLICAZIONE DEL DECRETO IMMEDIATA, IL CONTROLLO DIRETTO DELLA SUA GESTIONE BUROCRATICA DEL DOPO APPROVAZIONE, CON PRECISI SCADENZARI, COME STIAMO CHIEDENDO, E’ LA SOLA SOLUZIONE.

Sergio Boncioli

5 giugno 2014

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