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ASTE ALLOGGI MILITARI
L’ANALISI DI CASADIRITTO DOPO GLI ESITI
LE INCAUTE AFFERMAZIONI E INSULTI DELL’ARTICOLO DEL “IL SOLE 24 ORE”, SMENTITE ANCHE DAI FATTI. RIMANE IL BIASIMO PER CHI HA USATO QUELLE PAROLE.
LA CASA MLITARE: DA PREZIOSA RISORSA DA UTILIZZARE NELL’INTERESSE DEL BENE COMUNE (Stato, Difesa, militari in servizio, famiglie utenti) RISCHIA DI DIVENTARE RIFIUTO SOLIDO URBANO.

In anteprima CASADIRITTO fornisce i risultati del fallimento delle vendite all’asta degli alloggi militari vuoti di cui al bando principale riservato ai militari in servizio, e bando residuale riservato a tutti i cittadini. Inoltre il nuovo 3° bando d’asta in corso, riguardante 321 alloggi.

Ricordare fatti e avvenimenti passati, facendo ricorso ad una sorta di “longevità di memoria”, essere un po’ ostinati, e metterlo in relazione con quanto ora avviene, confidare anche nella fortuna, il tutto condito con una certa ironia e autoironia, può aiutare ad una disamina di quella storia o meglio storiaccia che da anni ci circonda e imperversa su tante famiglie di concessionari degli alloggi della Difesa, colpendole nei diritti , condizionandone l’esistenza.

Perché “memoria storica”? Perché è noto, se non si ha memoria storica, facilmente ci si dimentica, e si è più vulnerabili.

Perché “ostinati”? Perché una giusta dose di ostinazione, permette di non demordere e non abbandonare, quasi sempre per stanchezza.

Perché “ironia e autoironia”? Semplicemente per sopravvivere. Senza, sarebbe impossibile dopo averne viste tante.

Ma cosa c’entrano gli alloggi con queste considerazioni? Purtroppo la longevità e l’annosità dei problemi legati a uomini che hanno contato nel fare danni irreparabili e fatti di cui ne sopportiamo le conseguenze, l’ostinazione con cui CASADIRITTO si è impegnata nel contrastare e proporre soluzioni alternative, l’ironia e autoironia con le quali ci si serve, alcune volte, per rendere paradossali situazioni tragiche causate da un sistema attrezzato per distruggere qualsiasi tentativo di miglioramento o innovazione. Come per esempio…..

INIZIO DELLA STRATEGIA DEL RAGNO. - 10 MAGGIO 2010, 11 MARZO 2011, DUE GIORNATE NERE PER I REGOLAMENTI, DIES IRAE, PER AFFITTI E VENDITE

I GIORNI DELL’IRA, MA SAREBBE MEGLIO CHIAMARLI I GIORNI IN CUI AGLI AUTORI CADDERO LE REMORE MORALI E QUEL GRUPPUSCOLO DI GENERALI IMPOSE I PROPRI DOGMI. LE ANALOGIE RICORRENTI.

Alla base di tutto il Decreto del 16.3.2011 per i canoni e il Decreto del 18.5.2010 per le vendite, Aste comprese. A fattor comune ci sono gli “ingredienti” che ben conosciamo, costituiti da redditi virtuali, inventati per far aumentare i canoni e rendere vani e solo sulla carta il sistema degli sconti. Per i canoni di Crosetto sappiamo come è finita: con una strage di affetti e di famiglie scompaginate, tanto che gli alloggi sono sempre più vuoti.

Decreti le cui date ricorderemo, per come si sono svolti i fatti e gli antefatti come il Dies Irae, il giorno dell’ira, per la consapevolezza unita all’impotenza con cui tutte le persone normali assistemmo e fummo testimoni. Gli aspetti grotteschi e surreali, in derivazione dell’applicazione del Decreto Crosetto, sono ancora sulla pelle e all’interno di tutti noi, come abbiamo documentato in centinaia di episodi, di cui sono testimoni, loro malgrado, i colpiti ma anche chi, per solidarietà e senso di giustizia, è stato loro vicino. A CASADIRITTO rimane l’amarezza di chi aveva previsto lo scenario, ne aveva illustrato presso il Parlamento ed alcuni ambienti della Difesa le conseguenze, ma per ovvie ragioni di forza, non ne aveva potuto evitare gli effetti devastanti, ancora oggi, malgrado il Decreto del 7 maggio 2014 che ha solo parzialmente attenuato tali effetti, in tanti rimangono per cercare di resistere e soprattutto confidando in un rinsavimento.

Di chi? prima di tutti di quel particolare gruppo di uomini con un grande potere, all’interno dello Stato Maggiore Difesa, che noi per semplificazione abbiamo cominciato a chiamare “quelli dello zoccolo duro”, con i loro dogmi, assecondati allora come non mai da un potere politico balbettante e acritico (non abbiamo mai capito a che cosa era dovuto e del perché) che ampia libertà hanno goduto all’interno del “pensatoio” e delle successive attuazioni di leggi conseguenti.

I fatti poi ci diedero ragione. (Per non dimenticare vedere l’intera cronologia mese per mese sulla raccolta di CASADIRITTO del 2010 e 2011 nell’apposita rubrica ARCHIVIO ARTICOLI CASADIRITTO). Impressionante e poi l’evidente analogia tra le manovre sotterranee messe in atto per fare approvare nel luglio 2010 in sede di Finanziaria l’art.6 21 quater al Senato con uno stratagemma “usando” la Sen. Germontani, poi nobilmente pentita e lo stratagemma usato nel dicembre 2013, sempre al Senato, in Commissione Difesa presieduta dal Senatore La Torre, per far evaporare le tutele previste dall’art. 286 comma 4 del TUOM.

STRATEGIA RIPETUTA, MA, A DIFFERENZA DELLA SEN. GERMONTANI, ANCORA NESSUN PENTIMENTO

Sen. Nicola Latorre

A tal proposito confermiamo che l’imperturbabile Senatore, non si è ancora degnato nemmeno di una risposta a circa 3.500 famiglie che lo hanno chiamato a rispondere di quanto era accaduto e di ricevere una delegazione di CASADIRITTO. Oltre che un avvocato il Senatore si dovrebbe ricordare di rappresentare dei cittadini che chiedono di essere ascoltati.

Cancellare e mail o stracciare lettere e fax non appare un atto da prendere come esempio. CASADIRITTO porge le scuse per lui, per l’irriguardoso atteggiamento. Quali pressioni sta subendo? Oppure è una sua convinzione? Quello che ci preoccupa però sono le analogie tra quanto accaduto nel luglio 2010 (colpo di mano sui canoni Crosetto Finanziaria 2010, art.6 comma quater)i) e nel dicembre 2013, (cancellazione art.286 comma 4) anche se in un contesto diverso, ma stesso metodo.

Continuando di questo passo, l’esito sarebbe inevitabile: quello che era un patrimonio da valorizzare dando vera priorità a famiglie con affitti e prezzi di vendita realistiche, rischia a breve di diventare un gigantesco rifiuto solido urbano con problemi di smaltimento.

MA VENIAMO ALLE VENDITE. E CHE “VENDITE” Sui 3.022 alloggi posti in vendita, circa la metà erano abitati. Di questi, malgrado l’out – out o dentro o fuori, i prezzi altissimi fuori dal mercato e fuori dalla realtà delle famiglie, sono stati decisivi per arrivare a concludere che il 65% non hanno potuto, saputo o voluto aderire ad una proposta di vendita, anche a costo di perdere affetti, ricordi e affrontare una vita futura che sicuramente non migliorerà la loro condizione. Gli alloggi occupati, invenduti, ora sono in attesa di aste apposite.

I restanti alloggi, facenti parte dei 3.022, sono vuoti, circa 1.500, vivono un loro particolare percorso, che si profila come un vero e proprio fallimento dei tentativi di vendita.

FALLITE LE PRIME CONSISTENTI VENDITE ALL’ASTA Come annunciato dal MINISTERO DELLA Difesa con l’annuncio del 16 gennaio 2015, (in allegato) che è stato pubblicato da importanti quotidiani nazionali, la Difesa ha dato in gestione al Consiglio Generale del Notariato, il bando d’asta per 637 alloggi vuoti, da svolgersi tra il 17 febbraio e l’11 marzo per la prima fase senza incanto e riservata esclusivamente al personale militare e civile in servizio. La seconda fase d’asta (residuale) con incanto e al ribasso, dal 12 marzo al 25 marzo, a tutti i cittadini italiani. In questa ultima asta erano per oggetto le case non aggiudicate nella prima fase.

Numeri verdi, call center, Notai e sito del Notariato, addetti con mazzi di chiavi, erano pronti ad accogliere visitatori e successivamente acquirenti.

Che non si sono visti, si potrebbe dire che si sono tenuti alla larga.

O meglio: PER LA PRIMA FASE, BANDO D’ASTA PRINCIPALE ASTA RISERVATA A MILITARI E CIVILI IN SERVIZIO

Su 634 alloggi messi effettivamente all’asta, ne sono state aggiudicate 40, pari al 6,30%.

E’ da aggiungere che al prezzo base prestabilito, veniva applicato uno sconto del 20% per tutti, in aggiunta poi ad uno sconto dal 25% al 10% a scalare, secondo il reddito familiare. Ma ciò non ha convinto.

PER LA SECONDA FASE, BANDO D’ASTA RESIDUALE, AL RIBASSO ASTA APERTA A TUTTI I CITTADINI ITALIANI

L’asta si è conclusa con il seguente risultato: Sulle restanti 594 case, rimaste invendute dopo la prima fase, ne sono state aggiudicate ben 8, pari all’1,34%.

Complessivamente, per meglio avere un quadro complessivo: Su 634 case vuote, prima e seconda fase, ne sono state aggiudicate 48, pari al 7,57%

A MEMORIA D’UOMO Non bisogna essere particolarmente “longevi” per ricordare a memoria d’uomo, che mai si è avuto un risultato comparabile ad un desolante 7,57% di vendita, una bella brutta figura.

Ma cosa dice ancora quel dato del 7,57%? Nelle pieghe ci si imbatte in dettagli che è bene evidenziare:

Il fallimento rimane spalmato e generalizzato in maniera pressoché uniforme su tutto il Territorio nazionale , in quanto gli alloggi vuoti sono sparpagliati su 13 Regioni e 40 città.

All’interno di questa platea, spiccano:

 Città  Alloggi  Aggiudicati
 Civitavecchia  16  1
 Roma  51  17
 Ciampino  57  0
 Napoli  17  0
 Taranto  35  3
 Bari  11  0
 Albenga  6  1
 Imperia-Savona La Spezia  8  0
 Firenze  6  1
 Sesto Fiorentino  6  1
 Bergamo  4  0
 Brescia  26  0
 Pavia  7  0
 Rimini  33  1
 Piacenza  7  0
 Torino  8  0
 Pordenone  20  0
 Tarvisio  17  1
 Trieste  35  0
 Udine  149  0
 Abano-Chioggia-L. Concordia  20  0
 Vicenza  26  0
 Treviso-Venezia  9  0
 Pescara  18  0

Specchi riepilogativi completi con dettagli, sono riportati in allegato.

3° Bando NUOVA ASTA, PER 321 ALLOGGI IN ALLEGATO

E’ alle porte un successivo bando d’asta 3 bando d’asta. Anche in questo caso la prima fase è riservata al personale militare, la 2 fase a tutti. Gli alloggi sono 321. Lo specchio riepilogativo del 3 bando è riportato in allegato.

Davanti a questi risultati, molti sono i pensieri che ai “privilegiati” che hanno memoria o semplicemente si sono spaccati le ossa, il fegato e quello che c’è attorno, per contrastare gli autori non occulti di questo bel risultato.

PREZZI ALTISSIMI, (RISPETTO AL VERO VALORE) ANCHE PER I MILITARI IN SERVIZIO, CHE NON ACQUISTANO. CHE COSA AVVERRA’ SUCCESSIVAMENTE PER EVENTUALI APPETITI ?

Alla base del fallimento, preponderante è il “merito” del Decreto La Russa del 18 maggio 2010, che è alla base della formazione del prezzo che sebbene formalmente è la risultante della fattiva collaborazione tra Difesa e Agenzia del Demanio, molto influisce il Decreto stesso, sia sul sistema risibile del reddito virtuale per rendere nulli gli sconti.

E’ arcinota la perversa norma che permette la lievitazione del reddito attraverso la “multa” che annulla di fatto i cosiddetti sconti e la stessa valutazione nelle parti decisive che sono state sottoposte ai controlli, valutazioni e verifiche tecniche di Organi Periferici della Difesa stessa (Reparti Infrastrutture etc.) a cui sono stati affidati i compiti per la stesura delle Schede tecniche. I prezzi sono consequenziali. Nella fase che riguardava le vendite alle famiglie abitanti gli alloggi, molti si sono dovuti arrendere davanti a redditi virtuali determinati con questo meccanismo. E per questo non potevano avere gli sconti che sulla carta erano invitanti. L’inefficienza della Difesa, nei suoi Organi tecnici, ha fatto il resto. Ma come tutti sanno, i veri giochi si faranno successivamente dove, quando il gioco si fa duro, i “duri” scenderanno in campo.

ENTRANO IN SCENA, NELL’ACQUISTO, I MILITARI IN SERVIZIO, DOPO LE POLEMICHE ALIMENTATE ARTATAMENTE E NON SENZA INTERESSE NEI CONFRONTI DEI SINE TITULO.

Tutti ricordiamo, all’atto della notizia delle prime vendite dirette alle famiglie residenti, per lo più sine titulo,le polemiche, non disinteressate, artificiosamente fatte girare, per mettere benzina sul fuoco a far salire la polemica contro gli stessi “sine titulo” Si diceva: ora, agli abusivi, gli regalano anche la casa. Ora che anche i militari in servizio, a suo tempo indottrinati alla bisogna, hanno avuto l’occasione di acquisto, questa è stata giustamente rifiutata nei fatti e sostanzialmente non presa in considerazione. Anzi:

Vendita case vuote riservate esclusivamente al personale militare in servizio 1 fase aggiudicate il 6,30%, 2 fase a tutti 1,7%.

La conclusione è ovvia. Ambedue, già residenti e personale in servizio, colpite dall’assurdo rapporto valore della casa effettivo/prezzo di offerta per case per lo più disastrate e bisognevoli di consistenti opere di rifacimento. Evidentemente queste elementari cause e l’eco del primo fallimento di vendita non era stato analizzato dal super esperto. Chi era costui?

LA BUFALA DELL’ARTICOLO DEL COLUMNIST DEL ”IL SOLE 24 ORE” E GLI INSULTI AL VELENO RIMASTI SENZA RETTIFICA, IN QUANTO GLI SI CONTESTAVA NON L’OPINIONE MA IL DATO OGGETTIVO.

Il giorno 10 ottobre 2014, un artico de Il Sole 24 Ore, (in allegato) a cura del columnist dr. Marco Ludovico Capo Redattore, si cimenta sull’argomento delle vendite con un pezzo dal titolo: “La Difesa vende 1.200 alloggi” spiegando: “ La Difesa, guidata da Roberta Pinotti propone dunque (per la riduzione della spesa n.d.r.) cifre più corpose. Dei quasi 800 milioni ipotizzati, oltre un quarto (200 milioni) deriva dalla vendita di 1.200 alloggi: un progetto che va avanti da tempo, rallentato da un ampio contenzioso in particolare con i cosiddetti sine titulo, coloro cioè che occupano alloggi militari senza averne il diritto.”.

QUINDI, a parte “senza averne il diritto e altre baggianate, a parte che gli alloggi erano vuoti, a parte che non si era impedito niente a nessuno tantomeno la vendita di alloggi vuoti, gli alloggi non sono stati venduti.

Alla penna pensante del dr. Ludovico, CASADITRITTO aveva inviato una lettera aperta lo stesso 10 ottobre, invitandolo ad assumere informazioni direttamente alla fonte, cioè da “ coloro che….”.

Il giorno, 13 ottobre, un articolo sul sito venivano spiegate le ragioni e motivazioni e lo si invitava cortesemente a presentare le scuse a tante famiglie, attraverso una rettifica di quanto riportato dall’incauta e sostanzialmente falsa affermazione. Naturalmente un columnist di fama non si poteva degnare di rispondere. Questo stà diventando un vizietto abbastanza diffuso, specialmente da chi , colto sul fatto, cerca di fare come lo struzzo, nascondere la testa e poi attuare la tattica e fare il muro di gomma.

Tanto incauta che i risultati successivi dell’asta, presa ora in esame, confermano ormai con certezza, che non erano i sine titulo ad ostacolare le vendite, ma è stato lo stesso mercato, di cui il SOLE 24 Ore è un strenuo assertore, ad aver bocciato attraverso i prezzi, qualsiasi vendita o meglio incauto acquisto e allontanato ogni ombra di dubbio smentendo, alla prova dei fatti, le incaute affermazioni del Capo Redattore, influenzato forse, da qualche consulente super esperto in materia di sfasci.

Quale la morale? Scelte scellerate ma scientifiche, vengono fatte passare come colpevolizzazione sulla pelle degli utenti e loro famiglie che invece ne sono le prime vittime. Potrà mai capire questo il dr. Marco Ludovico del IL SOLE 24 ORE? CASADIRITTO non chiederà a lui nessuna rettifica. Sarebbe troppo facile.

I FALLIMENTI IN ATTO, FARANNO RINSAVIRE I RESPONSABILI DELLO SFASCIO?

Sarà la volta buona per far rinsavire sul fronte delle vendite degli alloggi, all’asta o meno, e sul fronte dei canoni, anche alla luce dei risultati, lo zoccolo duro all’interno del pensatoio di SMD? Al cospetto dei fallimentari risultati, quanto accaduto sul fronte degli affitti impossibili studiati e premeditati e il naufragio sulle tentate vendite all’asta, anche i generali “dogmatici” dovrebbero capire attraverso un loro rinsavimento.

Lo sapremo solo vivendo o più semplicemente “con longevità e lucidità della memoria e della ostinazione” e magari con quella che ci è sempre mancata, un po’ di “fortuna”. Intanto più realisticamente confidiamo che le conclusioni della Seduta della Commissione Difesa del 31 marzo 2015 con la quale sembra che qualche partita importante possa riaprirsi. Magari facendo incontrare, assieme agli addetti ai lavori, memoria, ostinazione e fortuna, sperando che finalmente qualcuno la smetta e abbandoni quella faccia un po’ così….

Sergio Boncioli

Allegati:
   Bando d’asta Ministero Difesa del 16 gennaio 2015
   Specchi riepilogativi Aste 1 fase e 2 fase
   Specchio riepilogativo 3 bando d’asta, ancora da effettuare
   Articolo di CASADIRITTO del ”Insulti al veleno” del 13.10.2014

Da consultare: su archivio, notizie CASADIRITTO, intera raccolta anni 2009, 2010, 2011

N.B. ”Le storie che non conosci, non sono di seconda mano” (Francesco GUCCINI)

13 aprile 2015

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