Facebbok  Ι  
Sul Web Nel sito

ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO

condividi         

DOPO CHE QUEL PORTONE SI E’ APERTO ED ALTRI ANCORA.....
CHE COSA PREVARRA’: PESSIMISMO DELLA RAGIONE O OTTIMISMO DELLA VOLONTA’?

ECCO IL NOSTRO PRO MEMORIA

Mentre a Roma al Comando Marina volano, metaforicamente parlando ma colpendo in maniera reale, pestiferi e maleodoranti pesci di aprile, sempre a Roma in altri Palazzi avvengono incontri che inducono all’ottimismo.

QUALE VERITA’ NE VERRA’ FUORI? E’ in corso un confronto, franco, serrato, a mani nude, ma obiettivamente impari, tra l’Amministrazione e l’Associazione CASADIRITTO e tra quest’ultima ed i primi Gruppi parlamentari. Anche e soprattutto a seguito di quella per noi poderosa operazione, tuttora in corso, di quella marea crescente fatta ed attuata con la sensibilizzazione condotta e sollecitata da CASADIRITTO, ma portata avanti da tantissime famiglie attraverso toccanti lettere e in gran parte da testi condivisi, riportanti in sintesi il pacchetto di modifiche che si chiede vengano inserite ora nella bozza o in corso del passaggio parlamentare, all’interno del Decreto Annuale del 31 marzo, i frutti sembra che giungano o almeno le proposte sono al vaglio.

La Ministra della Difesa Sen. Roberta Pinotti, il Sottosegretario di Stato on. Gioacchino Alfano, le Commissioni Difesa Camera e Senato, o direttamente a tutti i componenti, sono stati raggiunti dal messaggio. Le porte ma soprattutto i portoni e in particolare quel Portone decisivo per poter almeno cominciare un discorso di proposta, si sono aperti. Il tema è l’imminente invio al Parlamento de Decreto Annuale, che nel bene e nel male ha rappresentato da sempre un segnale dell’orientamento che ne dà il Ministero della Difesa, e il suo Ministro, sull’intero sistema alloggiativo ed in particolare attorno alle regole che lo governano e che inevitabilmente ricadono sulle famiglie e sugli utenti. Su quel Decreto appunto, CASADIRITTO stà cercando di intervenire in questa fase delicata che precederà la sua approvazione e poi la sua attuazione.

L’incontro “del Portone aperto” si è incentrato sulla base, di temi riportati per titolo nel testo del fax/mail che tutti conosciamo e ampiamente condiviso che comunque tiene conto in modo realistico di quanto si può proporre e di quanto si può ottenere. Il realismo soprattutto per essere concreti e non velleitari, nella formulazione e sviluppo sintetico riportato nell’allegato pro memoria. Per motivi facilmente comprensibili, come ovvio, ci asteniamo da particolari. Possiamo dire che le carte presentate, testimoniano ampiamente e in maniera esaustiva, giustificando le motivazioni di quanto richiesto e proposto.

IL PESSIMISMO DELLA RAGIONE. RIPETONO LA BEN NOTA TATTICA DEL CARCIOFO. Quasi a fare da contrappeso c’è qualcuno che cerca di farci ritornare nel fantastico mondo, ma purtroppo reale ove comportamenti azzardati inducono a pensare di essere in presenza di una entità che assomiglia ad una sorta di lucida follia, in cui costringono ad una convivenza, che periodicamente ed a comando, viene applicata con il metodo della tattica del “carciofo” cioè foglia per foglia, sino allo sfiancamento cioè ad una arresa per sfinimento.

Questa volta siamo costretti a narrare le gesta di quanto succede in questi giorni presso il COMANDO MARITTIMO DELLA CAPITALE, buon ultimo di una serie iniziata già dal mese di maggio del 2014, che si sta trasmettendo e trasformando in una specie di staffetta, in cui si danno il testimone, costituito dalla comunicazione di interruzione degli effetti dell’art.286 comma 4, che è formalmente vero, ma è altrettanto vero che dal Ministro, Capo dell’Ufficio Giuridico e Consiglieri del Ministro e del Sottosegretario, hanno diramato disposizioni in senso contrario, sostenendo che gli effetti di quell’abolizione non si dovevano tradurre in un cambiamento del canone per quelle categorie storicamente protette da decine di Decreti fin dal 1993.

Ammettiamo però che questa è una posizione giuridicamente debole, e per questo chiediamo la riformulazione in sede di Decreto. Ci risulta che i Comandi che sono andati in senso contrario, Aeronautica di Roma, Aeronautica di Bari, per quanto riguarda Napoli, Esercito di Firenze, hanno poi fatto una clamorosa marcia indietro, e hanno restituito i soldi di cui si erano indebitamente appropriati. Una domanda ci poniamo: ma ai vertici, si parlano fra di loro? E se si, che cosa si raccontano? E poi, con la storia dell’ISTAT al 100% anziché al 75% come la mettiamo? Se non altro, il parlare, nei loro numerosi breefing eliminerebbe loro di fare brutte figure. A proposito confidiamo che la Difesa abbia degli anticorpi naturali da cui difendersi, da queste incredibili prese di posizione e che CASADIRITTO non debba ricominciare daccapo, magari con una interrogazione parlamentare al giorno per far valere un diritto.

MA VENIAMO AI FATTI. 1 APRILE, CI VUOLE IL PESCE. Quel giorno, il 1 aprile 2015, era di rigore l’euforia. Nelle seriose stanze di Via Taormina si doveva rompere la grigia atmosfera. Era o non era il 1 aprile e dopotutto qualche scherzo ci poteva stare, pur occupati nel duro lavoro. In allegria qualcuno scelse l’argomento degli alloggi e questo accumunò subito alcuni addetti. Dopotutto avevano sempre detto loro che quelle famiglie, in quel posto di Santa Rosa, a Via La Storta, dovevano in qualche modo, andare via. Ed allora ecco le lettere. Prima cosa togliere la protezione ed applicare l’art. 286 comma 3 che la lettera non rivela ma lo diciamo noi: con quell’articolo, c’è l’obbligo del rilascio.

Dice la lettera “Questo Comando ha provveduto a rideterminare con le modalità prevista all’art. 286, comma 3 (c on l’obbligo del rilascio n.d.r.)…” Naturalmente dice il Comandante, “ con decorrenza dal 26.2.2014”. Poi si concede una ulteriore esclusiva. Dice che il canone a suo dire “sarà aggiornato ISTAT nella misura intera : Anche se era il 1 aprile il maresciallo che aveva poi ricevuto la lettera dopo qualche giorno, la prese sul serio. Lui e la sua famiglia. Evidentemente per quella famiglia e per le altre di Santa Rosa abolire quella tutela , tuttora operante per altre 1.800, era una cosa inaspettata e terribile. Cominciava da quel momento una via crucis,

Come si ricorderà per tutta la scorsa estate CASADIRITTO ha rincorso qua e la in tutta Italia, le avventure di tanti Comandi (ricordiamo a braccio l’Aeronautica di Roma, quella di Bari, operante sul Comando di Napoli Capodichino, il Comando Esercito “Toscana”) ed altri ancora, tutti costretti più o meno con le buone, a rimangiarsi le lettere e a restituire i soldi e i diritti. Centinaia di famiglie possono testimoniare. Poi c’è stato l’intervento dell’Ufficio Giuridico della Difesa che è intervenuto. Inoltre il Consigliere giuridico della Ministra della Difesa Pinotti che hanno dovuto rincorrere quegli ardimentosi. Il canone che è stato ripristinato e per alcuni mesi c’era calma di vento. Anche su questo argomento, per Marina ma queste brutte figure con dietrofront scontato, non erano giunte a conoscenza del COMANDO MARITTIMO DELLA CAPITALE che con circa 12 mesi di ritardo rispetto a quella strana concorrenza, il 1 aprile, forse approfittando di astri non perfettamente allineati, riprende quelle azioni dalle quali speriamo che desisti presto motu proprio. Ma bisogna essere i primi in tutto. Ecco che allora, sempre il 1 aprile, comunica che l’aumento ISTAT doveva essere applicato per intero, cioè al 100%. Evidentemente le informazioni riservato che aveva ricevuto quel Comando, erano d’annata e si riferivano al ben noto Decreto Crosetto. Poi CASADIRITTO è riuscita a far cambiare idea alla Difesa tramite il Parlamento. Da quasi 15 mesi l’ISTAT deve essere applicata al 75%. Per una volta vogliamo diventare anche noi “confidenti” di quel Comando, non vogliamo mantenere il segreto…. Ebbene, E’ riportato all’art.286 comma 1 quello aggiornato. Da più di un anno. Ora che lo sapete, scrivete subito le due rettifiche. Tanto il giorno del 1 aprile è già lontano.

Se il Comando permette, consigliamo per il futuro in presenza di testi voluminosi e un poco complicati, di fare sempre una operazione di sinossi, e aggiornarla. Altrimenti sfogliare sempre il Testo dell’Ordinamento Militare pagina per pagina, seppure nel computer, si rischia di diventare audaci e qualche volta si ritornerà a dare la colpa al maresciallo “che fa casino”.

L’OTTIMISMO DELLA VOLONTA’. Si diceva dei contatti avuti. L’altra sera varcando quell’importante soglia, presentando quel pro-memoria, si pensava quell’incontro poteva avvenire solo in virtù di quel poderoso quantitativo di fax /mail e all’attendibilità della nostra e preziosa CASADIRITTO che ha acquisito in questi anni. Le proposte sono state presentate e l’attenzione c’è stata. E’ stata consegnata anche documentazione probatoria a supporto. Il pro-memoria lasciato che riepiloga per capi le richieste è riportato in allegato. Questo da ora in poi rappresenta il banco di prova, e tale lo considera CASADIRITTO. Le richieste anche se appaiono modeste, per noi che siamo abituati a considerare sempre la controparte e la sua forza, sono invece di grande ricaduta. L’accoglimento potrebbe rappresentare una inversione di tendenza, di valore pratico ma di gran significato che potrebbe restituirci l’entusiasmo e capacità di credere in noi stessi. Quella carica senza la quale ci etichetterebbero solo come “piagnoni” . CASADIRITTO invece mobilita, elabora, incontra e convince, quando convince. E purtroppo molte volte ritorna con il nulla in mano. Dall’incontro se ne esce invece con un motivo in più per impossessarci dell’ottimismo della volontà. Il Ministro della Difesa che per tre legislature ha seguito dai banchi della Commissione Difesa anche le vicende degli alloggi, dovrebbe finalmente dare un seguito a quel pacchetto di proposte.

Altrimenti ritorneremo al naturale pessimismo della ragione, che come tutti i pessimismi, rende impotenti e sfiduciati. Ma da ciò anche il Ministro non ne avrebbe gran che da esultare. A rimetterci saranno le famiglie e ci viene difficile pensare, che di questo, non ne potrebbe portare vanto.

NIENTE CAMOUFFAGE

Ma se invece prevarrà l’ottimismo della volontà e si otterrà quanto proposto, di una cosa preghiamo tutte le parti, Ministro, Sottosegretario, Parlamentari: questa volta niente operazioni di CAMOUFFAGE, le cose decise debbono essere applicate e soprattutto spiegate in modo chiaro e trasparente ai Comandi Centrali o Periferici che siano, che come insegna il Decreto del 7 maggio, non ne hanno mai apprezzato la filosofia, ma non ne hanno tantomeno mai compreso il significato. Crediamo che lo abbiano solo subito.

Ora non ci rimane che attendere che lo schema vada all’esame del Parlamento. Il che avverrà forse già in settimana.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Lettera del 1 aprile 2015 del COMANDO MARITTIMO DELLA CAPITALE
   Pro memoria con le proposte di CASADIRITTO

11 maggio 2015

SOSTIENI CASADIRITTO

IOSSA TEMISTOCLE con causale CASADIRITTO

ADNKRONOS