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SE ANCHE I NUMERI TI COMBINANO BRUTTE SORPRESE. PUBBLICHIAMO LE FONTI, I NUMERI E I GRAFICI
Ai numeri della Corte dei Conti, noi aggiungiamo il resto: cade clamorosamente e viene smentito da numeri inconfutabili, ora resi noti, il preconcetto del "proliferare". Più volte citato nella delibera risulta una affermazione fantasiosa.
Non è vero che "proliferano" i sine titulo, anzi, diminuiscono. Smontato il teorema causa/effetto. Un argomento in meno per i "buttafuori", di 4.000 famiglie.
Un argomento in più per una soluzione ragionata nella nuova prevista gestione di Difesa Servizi S.p.A.

Chiari andamenti ascendenti e discendenti che svelano quello che tutti sapevano: i sine titulo diminuiscono, le case vuote aumentano. Gli unici che appaiono all'oscuro(?) sembra che siano SMD e Corte dei Conti.

Caduto il teorema, ecco la proposta di Casadiritto.

PRIMA PARTE

Un aspetto del piano Corte dei Conti/SMD, si base su un presupposto, anzi è il presupposto: I sine titulo sono un problema e il loro proliferare mette in discussione la vocazione stessa degli alloggi militari. La causa? La continua decretazione, in particolare il Decreto del 7 maggio 2014, ne è una conferma. Questo per sommi capi e quanto afferma la Corte dei Conti nella Delibera e si traduce poi fondamentalmente in due conclusioni:

. passare quasi tutto il patrimonio a Difesa Servizi S.p.A;

. cacciare i 4.183 “abusivi” o tali considerati perché il numero di tali utenze è destinato ad aumentare in relazione al turn over degli assegnatari.

Ricorre più volte nel testo della Corte dei Conti che i sine titulo “proliferano”

Affermazione non veritiera e azzardata, smantellata dall’evidenza dei numeri, dal momento che per i “protetti” il numero è chiuso e invalicabile dai Decreti stessi, poiché in ambedue i casi, “storici” e “ protetti dal Decreto del 7 maggio 2014” non può che diminuire per via dello sbarramento dalla data del Decreto del 23 giugno 2010 per gli uni, della data del 31.12.2010 perdita del titolo per gli altri , uniti poi all’inesorabile avanzare dell’età e quindi al transitare a miglior vita, che prima o poi riguarda tutti, quindi anche per “protetti, protettori , perseguitati e persecutori", che ci rende assolutamente tutti provvisori. L’altro elemento è il terrore dei canoni di mercato/non mercato del Decreto Crosetto . Decreto svuota alloggi for ever ( per tale motivo è stato creato da due personaggi “geniali” che ha già causato abbondanti fuoriuscite e che per le nuove leve che perdono il titolo, teoricamente appartenenti a quel segmento che l’alta Corte chiama il turn over, rappresenta uno spauracchio, e se la danno a gambe levate, per i canoni “insostenibili” piuttosto che vedere in molti casi, la requisizione dell’intero stipendio/pensione. Detto questo, ecco il RESTO, che non è poco, ma quando CASADIRITTO ci si mette…

ANDAMENTO DEGLI ALLOGGI DAL 2006 al 2015

PROLIFERARE DEI SINE TITULO? I FATTI DICONO L’OPPOSTO

A) Dai dati sine titulo riportati dal Documento “OBIETTIVO 9” del 2008, fonte STATO MAGGIORE DIFESA, Gruppo Progetto Interforze (Rife DLI Cap.II para 3.f.(2) risulta che:

Patrimonio alloggiativo, al 31.12.2006, 18.939 alloggi. Alla data del 31.12.2006, esistenti 5.117 conduttori sine titulo. Incidenza percentuale sull’intero patrimonio.

5.117 su 18.939 = 27,01% del totale al 2006.

B) Dati forniti dalla Corte dei Conti (Delibera del 2015 in esame). Patrimonio alloggiativo 16.502. Alla data, 2015, esistenti 4.183 conduttori sine titulo. Incidenza percentuale sull’intero patrimonio

4.183 su 16.502 = 25,34% del totale attuale. Inoltre, confrontando le cifre in assoluto e non considerando la diminuzione degli alloggi, il rapporto tra 5.117 e 4183, offre sul piatto una diminuzione secca del 22,32% come numero di utenti senza titolo in un confronto tra il 2006 e il 2015. Dove è la proliferazione?

C) LOGICHE CONCLUSIONI Da cui ne consegue: malgrado la riduzione di 2.437 unità alloggiative, malgrado tutti i Decreti annuali che SMD e Corte dei Conti non apprezzano, i sine titulo protetti e non protetti scendono dal 27,01% al 25,34% del totale in termini percentuali ed in termini assoluti da 5.117 a 4.183 in termini reali con una diminuzione di 939 unità.

Questi dati smentiscono la parola chiave "proliferare" citata nella delibera, che si dimostra una affermazione fantasiosa: “Proliferare” pag.12 punto a)"; “Proliferazione”, pag. 56 rigo 1"; “Proliferare”, pag. 32 rigo 21"; “Proliferare”, pag.63 rigo 5. Sine titulo scendono dal 27,01% del 2006 al 25,34% del 2015, gli alloggi vuoti aumentano in modo impressionante di 1.500 unità.

ALLOGGI VUOTI? INDOVINATE PERCHE’? Andamento variazione alloggi liberi in attesa lavori:

A) Dai dati forniti dal Documento “Obiettivo 9” del 2008 Fonte STATO MAGGIORE DIFESA, Gruppo Progetto Interforze (Rife DLI Cap.II para 3.f. (2). Patrimonio alloggiativo 18.939 alloggi , alla data 31.12.206, esistenti liberi in attesa lavori 3.655. 3.655 su 18.939 = 19,29% del totale.

B) Dati forniti dalla Corte dei Conti ( Delibera della Corte dei Conti del 2015 in esame). Patrimonio alloggiativo 16.502. Liberi in attesa lavori 4.785. 4.785 su 16.502 = 28,99% del totale.

C) LOGICHE CONCLUSIONI. Da cui ne consegue : malgrado che il patrimonio alloggiativo sia diminuito da 18.939 a 16.502 alloggi con una perdita di 2.437 unità, l’aumento degli alloggi LIBERI/IN ATTESA DI LAVORI sale da 3.655 a 4.785 con un incremento di 1.130 alloggi e una percentuale sempre in aumento che passa dal 19,29% del 2008 al 28,99% del 2015 (si presume agli inizi)

N.B. Le cosiddette decurtazioni o tagli alla Difesa, relative agli anni 2015 e 2016 relative a 200 milioni per il 2015 e 100 milioni per il 2016, non hanno inciso ancora sulla manutenzione degli alloggi per il periodo dell’ultimo decennio 2006 – 2015 in esame e quindi non sono ne causa ne concausa della mancanza di lavori di manutenzione piccola o grande che sia. Quali ne sono le cause vere ne la Corte dei Conti, ne lo STATO MAGGIORE DIFESA, che non è certamente parte offesa, lo dicono. Lo diciamo noi di CASADIRITTO e lo gridiamo a chi ancora fa finta di non saperlo: Sono i canoni imposti dal Decreto del 16 marzo 20011, i canoni di mercato/non mercato che hanno svuotato gli alloggi e privato contemporaneamente delle vere risorse, fino ad allora affluivano ( 30 milioni di euro) soldi freschi e in contanti, reso vuoti gli alloggi e privati persino dei piccoli lavori per cambio utenze.

CONCLUSIONI: I SENZA TITOLO NON “PROLIFERANO”. Profilo nettamente discendente che scendono da 5.117 del 2006 a 4.183 del 2015.

GLI ALLOGGI VUOTI “PROLIFERANO”. Profilo smisuratamente ascendente per gli alloggi LIBERI IN ATTESA LAVORI che salgono da 3.655 del 2006 a 4.785 del 2015.

In tutto questo “proliferare” al contrario di quanto affermato in Delibera, non ci dovrebbero esserci dubbi di sorta. Ma quando l’acqua non è così limpida, ci si potrebbe sentire a proprio agio, per far valere certe soluzioni. Sulle conclusioni e prima ancora su quelle cifre non debitamente comparate, le conclusioni sono state invece altre, DAGLI ALL’UBUSIVO è stato alla fine il grido di battaglia che accumuna e li mette d’accordo. Ma le certezze addotte cadono difronte all’evidenza dei fatti. In particolare se le nostre comparazione e dati sono veritieri, confrontiamo e compariamo semplicemente i dati dello stesso STATO MAGGIORE DIFESA, ricavati sul “suo” Obiettivo 9 e i dati riportati dalla CORTE DEI CONTI, anche le conclusioni dovrebbero essere diverse da quanto evidenziato nella Delibera . Se la parola “ proliferare” che più volte appare nella Delibera, è riferita in senso opposto alla realtà, se ne può dedurre, come dicono in Magistratura “che i fatti non sussistono” e le accuse e gli elementi addotti “sono privi di fondamento” . Sappiamo che numeri e operatività sono indivisibili. L’uno sussidiario all’altro. Ma comparandoli fra loro, chi deve trarne poi le conclusioni, deve essere la politica, ma quella vera. E da questa attendiamo un segnale. Dopo quell’inaudito incitamento a cacciarci via, un rinnovato grazie a tutti gli utenti per il loro impegno che ha permesso, in questa fase, di aprire agli incontri, con un avvertenza: Sarà molto dura, non molliamo e continuiamo a dirlo con pacatezza ma con molta convinzione: ABUSIVI A CHI?

I DETTAGLI DI CASADIRITTO STIME (*)

A) SINE TITULO PROTETTI STORICI, fino al Decreto del 23.6.2010 REDDITI 2009. Numero chiuso (inclusi utenti indeb. Colpiti Com.Marina di Roma) 1.500(**)

B) SINE TITULO PROTETTI DECRETO DEL 7 MAGGIO 2014, perdita del titolo entro il 31.12.2010, numero chiuso 900 (***)

C) SINE TITULO ESODATI, ”ABUSIVAMENTE” con oscuri giochetti, ”tipo mano morta” , presso la Commissione Difesa del Senato, con la scusa di “semplificazione” il 19.12.2013, in un primo momento fatti entrare nel Decreto Ministro Mauro (redditi 2010-2011) poi fatti uscire per variazione della norma 200

D) SINE TITULO NON PROTETTI, fuori tutela, per reddito, per data, per possesso di un’altra abitazione nel territorio nazionale etc. (numero di transito man mano che si perde il titolo) 1.440 (**)

E) ALLOGGI CON TITOLO, AST, E ASI 7.772, dal computo andranno scorporati parte degli ASI che saranno trasformati in ASGI e rimarranno Patrimonio Difesa nella nuova configurazione secondo il Piano Corte dei Conti/SMD

F) ALLOGGI VUOTI, LIBERI IN ATTESA LAVORI E ALTRO 5.000

Totale A* B + C + D + E +F = Totale alloggi 16.812

(*) la forchetta è necessariamente approssimata al 5%
(**) il quantitativo è continuamente in diminuzione per via dei canoni e dello stillicidio degli sfratti
(***) Benchè il numero sia chiuso in entrata, il numero è continuamente in diminuzione per via dell’elevata età anagrafica (notevolissima incidenza anziani pensionati e vedove e portatori di gravissime patologie).

ESTREMA SINTESI DELLA DELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI

1). Velleitaria la costruzione dei nuovi alloggi.
2). Alloggi a riscatto, contenitori vuoti.
3).Utenze senza titolo, circa 25%
4). Alloggi vuoti liberi, circa 25%.

Cosa propone in sostanza la Corte dei Conti?: cacciata dei sine titulo, coinvolgimento Difesa Servizi S.p.A. nella gestione (proprietà?) di tutti gli alloggi ad esclusione di quota parte di ASI che diverranno ASGI, e rimarranno alla Difesa ed assegnati gratis. Gli "altri" attualmente utenti con titolo ASI e AST, saranno convogliati in Difesa Servizi S.p.A. con canone che non viene indicato.

SECONDA PARTE

LA PROPOSTA ALTERNATIVA DI CASADIRITTO. SE QUESTI SONO I NUMERI, COSA PROPONE CASADIRITTO? Se i grafici e i numeri esposti e altri importanti indicatori sono convincenti, tali da reggere anche all’arduo confronto con quanto enunciato dalla Corte dei Conti nella nota Delibera, viene ad aprirsi una porta che possa arrivare ad una soluzione giusta ed equa per tutti i 4.183 sine titulo, senza giungere a misure estreme ed estremistiche, come la cacciata di tutti gli utenti ad eccezione di quelli con il titolo, così come sembra proporre la Corte.

CHI E’ DIFESA SERVIZI S.p.A.? Le finalità di Difesa Servizi S.p.A. sono contenute nel suo Statuto. La Società è costituita ai sensi dell’art. 535, comma 1 del Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 del Testo Unico Ordinamento Militare e successive modificazioni. In particolare all’art.4 sono definiti “l’Oggetto e le finalità” ma non è questa la sede per CASADIDITTO per inerpicarsi su clausole tecnico – giuridiche, ma ci appare prioritario soltanto sapere chi sia il soggetto giuridico che la Corte dei Conti e STATO MAGGIORE DIFESA indicano e propongono quale futuro Gestore della quasi totalità degli alloggi attualmente gestiti dalla Difesa.

QUELLO DI CUI SIAMO INTERESSATI E’ IL FUTURO DI 4.183 FAMIGLIE SINE TITULO, INDICATE NELLA DELIBERA “ DA CACCIARE” SENZA TANTI GIRI DI PAROLE. Per noi tutti che siamo ad usare la memoria non “ ad horas”, ricordiamo che in 6.000 abbiamo scritto alla Ministra della Difesa sen. PINOTTI inviando un fax a cura di tante famiglie, proprio alla luce della Delibera della Corte dei Conti dove veniva espressamente detto: “ auspichiamo pertanto di voler continuare e mantenere la conduzione dell’alloggio, pur nella eventuale nuova configurazione, nel giusto equilibrio, nelle future decisioni, nel rispetto delle esigenze della Difesa e nel rispetto delle esigenze delle famiglie le cui regole sono a tutt’oggi previste e regolamentate da Leggi e Decreti”. Fin qui lo stralcio dei fax a suo tempo inviati. Aggiungiamo e chiariamo che in tale ambito rientrano anche le famiglie inserite di forza nel Decreto del 16 marzo 2011, (quello di Crosetto) anche se continuamente ancora oggi vessate dai canoni impossibili e dallo stillicidio non più sopportabile degli avvisi di sfratto o colpiti da molti casi di sfratti veri e propri in maniera ottusa e ingiustificata, anche dal momento che gli alloggi si presume che non saranno più nella disponibilità delle Forze Armate. Naturalmente nel testo dei fax veniva evidenziato “quelle tutele e quelle permanenze tra le quali i portatori di grave handicap, famiglie di militari in servizio o in pensione, vedove, figli etc.“ tutte figure peraltro già previste all’interno degli attuali Decreti che regolamentano la presenza dei sine titulo all’interno degli alloggi.

GIA’ CI SONO STATI IMPORTANTI INCONTRI PRELIMINARI. Siamo quindi in presenza di questo scenario:

. la Delibera della Corte dei Conti con le sue ormai note argomentazioni;
. l’entrata in campo di Difesa Servizi S.p.A. con il suo Statuto e le sue attività gestionali sugli alloggi;
. la volontà sicura degli utenti di non essere schiacciati e divenire vittime sacrificali attraverso l’emissione di 4.183 sfratti ( numero ormai fortemente ancora in calo verticale dopo le iniziative scellerate intraprese da alcuni Comandi) contro le categorie non protette ma anche contro le categorie protette minacciate da provvedimenti che vanno in quel senso;
. l’ottuso e conclamato atteggiamento più o meno suggerito da qualche ” mente iperattiva” attualmente ancora in corso (vedi Comando di Padova di revocare l’accoglimento delle Istanze già approvate che malgrado l’intervento tramite una circolare di SMD, ancora solo in piccolissima parte annullate, appare assurda. Tutti i Comandi oramai sanno e conoscono benissimo il progetto di passare a Difesa Servizi la gestione degli alloggi, quindi rende ancora più paradossale l’opera di recupero degli alloggi stessi. Tali alloggi non saranno più nella disponibilità piena, se non in piccolissimi numeri (ASGT) e quindi quasi tutto l’intero patrimonio sfuggirà dalle attuali teoriche 16.502 disponibilità della Difesa. L’operazione del Comando di Padova e di quanti Comandi simil Padova di attivare un massiccio intervento sui recuperi coatti appare quindi, alla luce del passaggio gestionale, totalmente priva di senso e anacronistica.

Per questi motivi CASADIRITTO ha già iniziato da tempo, specifici contatti preliminari con la Difesa.

DI CHE COSA SI E’ PARLATO? Negli incontri informali e non pubblicizzati per ovvie ragioni, confortati da cifre, statistiche così come descritti nella prima parte, CASADIRITTO ha potuto esporre, in maniera circostanziata, quanto segue:

. attualmente gli utenti con titolo, ASI e AST, sono 7.772; ( che si prevede che passino tutti a Difesa Servizi spa ad eccezione di alcuni che rimarrebbero alla Difesa);
. i sine titulo sono attualmente 4.183 ( numero in continua diminuzione, sia per ragioni anagrafiche (le vecchie categorie protette, o per i canoni assurdi);
. gli alloggi vuoti sono circa 5.000

Se queste sono le cifre, all’interno delle attuali disponibilità della Difesa di circa 16.000 alloggi attuali, i 4.183 sine titulo, possono trovare collocazione anche nella prospettiva di essere “ assorbiti” dalle gestione Difesa Servizi SpA, in esatta antitesi alle tesi di SMD in pieno accordo con la Corte dei Conti che sono per un recupero tout court.

Posto e assodato che SMD per le ragioni del suo completo fallimento della sua gestione degli alloggi, fallimento nato da una idea incestuosa tra certi militari e certa politica dei quali se ne riscontrano abbondanti tracce della loro “operatività” (basta leggere il sito di CASADIRITTO riportante le cronache degli anni 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012) ed al limite della liceità concretizzatasi nell’Obiettivo 9, degli stessi alloggi non ne vuole più sentire parlare e se ne vuole disfare, certificandone il suo default , cedendole ad una Società, (come ci riferisce la Corte dei Conti nella Delibera) , d’altro canto per la stessa Difesa Servizi sarebbe oltremodo conveniente mantenere una continuazione di utenza per un evidente interesse economico-organizzativo, in quanto, in caso contrario, dovrebbe affrontare nell’immediato gli alti costi dovuti ad un cambio utenza, con inevitabili oneri finanziari a carico del nuovo Gestore. Anzi, se la vogliamo dire tutta DIFESA SERVIZI aggiungerebbe, non sappiamo se questa è una motivazione originale, oltre a sue motivazioni statutarie, anche un argomento nobile, quello da sollevare dal fango migliaia di famiglie, seppure non a scopo filantropico. Si tratta da definire quale canone applicare ai sine titulo attualmente fuori dai canoni con protezione. Si pensa, come soluzione, a canoni concordati, così come prevede l’attuale normativa, sui canoni privati. Quanto ai sine titulo attualmente all’interno dei canoni protetti, potrebbe essere loro applicato lo stesso canone attualmente in vigore.

QUALI REAZIONI ALL’INTERNO DEGLI INTERLOCUTORI DI CASADIRITTO? TRATTATIVA SERIA, NO AI DOPPI GIOCHI E NO AI PATTI CON IL DIAVOLO. QUESTI PRETENDEREBBE L’ANIMA. La proposta, in qualche modo presentata, ancora non ha provocato formali reazioni. E’ cauta ma tendente ad una possibilità di accoglimento. Quello che si può dire , che è stata sicuramente classificata come “ degna di approfondimenti e attenzione”. Per poter accertare, viene riferito, l’esattezza delle cifre. Se questo sarà, il nodo vero sarà quello di stabilire, senza equivoci e fraintendimenti, quale sarà il canone futuro.

COME PREGIUDIZIALE PONIAMO DI RICONDURRE ALLA RAGIONE “ GLI SCONSIDERATI DI PADOVA” , E SIMIL PADOVA, ANCORA NON COMPLETAMENTE RICONDOTTI ALL’OSSERVANZA DELLE LEGGI. L’Atto gravissimo, consumato da quel Comando malgrado il pesante diktat pervenuto anche da SME, continua. La revoca delle lettere è abbondantemente incompleta e tutti gli aggettivi per qualificare quel comportamento, sono stati spesi nel corso dei mesi passati. Interrogazioni al Ministro, circolari, incontri di CASADIRITTO con i firmatari dell’interrogazione, non sono stati ancora intesi nella giusta maniera. Ora si prospetta un intervento ancora più determinato di Via XX Settembre e di molti deputati della Commissione Difesa.

IL RISCHIO REALE E’ IL SEGUENTE: L’OPERAZIONE E’ RIUSCITA, MA IL PAZIENTE E’ MORTO. DUNQUE, EVITIAMOLO A che cosa varrebbe fare una estenuante trattativa sulla Delibera della Corte dei Conti, se prima con i comportamenti del Comando Interregionale di Padova e di quei Comandi simil Padova, che continuano a desertificare ancora prima gli alloggi attraverso i loro strani comportamenti, sfrattando e togliendo diritti? A che varrebbe incontrare Ministro, Sottosegretario su Difesa Servizi SpA quando ancora la “bestia” così apertamente manifestatasi, non fosse completamente domata?

Se tutto ciò non si bloccherà immediatamente, anche alla luce del nuovo scenario che si profila, cioè quello di Difesa Servizi SpA, l’argomento rischia di diventare un involucro vuoto. Varrebbe a dire nel caso che fosse portata avanti anche con successo quella trattativa, che l’operazione andrebbe pure in porto, con interventi, cure e terapie, ma a quel punto, ove i Comandi proseguissero la loro ottusa linea, il paziente già sarebbe bello che morto e seppellito. E i generali attualmente “inosservanti” anche delle minime tutele di leggi attuali, se ne facciano una ragione. E’ evidente e addirittura ridicolo emanare sfratti e togliere diritti ( illegalmente) anche quando lo scenario attualmente esistente, sta per essere cambiato del tutto, paradossalmente su proposta dei i stessi vertici di SMD che propongono, a modo loro, di passare la mano ad altri . Anche per questo subito, fermiamo quegli sconsiderati.

OVVIE CONCLUSIONI, I CUI CARDINI RIPROPONGONO I CONTENUTI DEI 6.000 FAX INVIATI ALLA MINISTRA DELLA DIFESA PINOTTI GIA’ LO SCORSO GENNAIO 2016. Questo è in definitiva, è quanto propone CASADIRITTO, uno sforzo costruttivo che raccoglie soprattutto le preoccupazioni di tante famiglie giustamente allarmate da quando la Delibera della Corte dei Conti ha preso consistenza e è stata inviata ufficialmente ai massimi Organi della Difesa e del Parlamento. Abbiamo accettato la sfida, ci siamo mobilitati rendendola nota e mobilitando le famiglie. Queste hanno risposto preoccupate ma interessate a partecipare inviando con l’iniziativa del 23 gennaio 2016, (vedi sito) più di 6.000 fax alla Ministra della Difesa, sen. Roberta PINOTTI. I contenuti sostanziali di quel fax ora sono i cardini della proposta di CASADIRITTO, certo arricchita da un notevole impegno e da uno studio certosino, incontestabile nei dati esposti e a nostro avviso convincente, che ora deve essere letto, divulgato e reso noto anche e soprattutto a chi, nella Difesa, sia negli Organi Giuridici che presso i vertici Militari, nel Parlamento e Organi di Governo, ha il dovere di tramutare le enunciazioni esposte, in atti concreti di legge. Diversamente vedrebbe concludersi nel peggiore dei modi quella triste parabola economica e morale , la cui vicenda iniziata circa 10 anni prima, ha già provocato tanti disastri sia alla stessa Difesa sia alle nostre famiglie. Prenderebbe quindi piede la logica del dio quattrino che porta dove sappiamo.

Ora che al contrario ci sono i dati e le proposte, concrete e ci auguriamo convincenti e degne di attenzione, non c’è altro da fare: acquisire il materiale da parte degli Organi preposti all’operazione e aprire ufficialmente gli incontri, anche con CASADIRITTO.

NOTA IMPORTANTE. Considerata l’importanza di questo documento, ivi compresa la Delibera della Corte dei Conti ad esso allegato, proponiamo ai Coordinatori di CASADIRITTO, ai Comitati e coordinatori locali, ad ogni singolo utente, di stampare il tutto, fascicolare il documento nel suo assieme e farne opera di riflessione , condivisione, diffusione e di discussione. Naturalmente computer e stampante a disposizione. Non è roba da leggere e girare email sul telefonino, ed eliminarla appena letta. Almeno per questa volta ritorniamo alla carta e alle costose fotocopie.

Per i Comandi Periferici che ci osservano attentamente, sarà utile approfondire la materia, in modo naturalmente conoscitivo e del tutto gratuito, paga per loro CASADIRITTO, per scenari prospettici ma dietro l’angolo che si avvicinano più di quanto si creda, e che soprattutto li riguardano.

Sergio Boncioli

Allegato:
   Delibera della Corte dei Conti

10 ottobre 2016

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