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CHIAMIAMOLA VITTORIA? SI, LA PIU' BELLA PERCHE’ OTTENUTA ”A MANI NUDE ” SUI GENERALI AMMAZZA DECRETI DI PADOVA.
CASADIRITTO AVEVA RAGIONE: QUEL DIRITTO SANCITO DAL DECRETO DEL 7 MAGGIO 2014 NON ANDAVA ANNULLATO.
IL COMANDO FORZE DIFESA INTERREGIONALE NORD DI PADOVA “ ANNULLA L’ANNULLAMENTO”. COMINCIANO AD ARRIVARE LE PRIME LETTERE, LA PRIMA A BOLOGNA. ED ORA RIVEDIAMO GLI SFRATTI.

“In esito ad ulteriori approfondimenti e successive verifiche del D.M. in rife b e c questo Comando è pervenuto alle determinazioni di annullare quanto comunicato alla S.V. con il foglio a seguito”.Firmato il Vice Comandante Gen. D. Carmelo DE CICCO

Ricordiamo: dal primo giorno, da quando nell’aprile scorso CASADIRITTO con un Report del 26 aprile all’interno del quale appariva una “ Nota urgente”, era apparso sul sito la notizia che il Comando di Padova comunicava agli utenti sbalorditi che il Decreto del 24 luglio 2015 aboliva in parole povere il Decreto del 7 maggio 2014 con una interpretazione che noi definimmo “ a la carte” in un successivo Report del 10 maggio 2016, cioè personalissimo, inverosimile, paradossale ma soprattutto grottesco.

E’ stato poi un susseguirsi di atti simili che sono piovuti dal Friuli, al Trentino Alto Adige, Veneto dilagando poi nella pianura padana in Emilia Romagna, conditi poi da un piatto avvelenato: i recuperi coatti a strascico, cioè totali e indifferenziati indipendentemente dal rispetto di norme dello Stato Maggiore Esercito.

E’ stato poi nei mesi seguenti un susseguirsi di Report nei quali CASADIRITTO, non mollando mai la presa, riportava a tutti lo stato dell’arte, rivelando nei limiti del possibile, l’andamento degli incontri, e lo stato dei contatti ad alto livello. Una anomala e strana battaglia, dove per la prima volta CASADIRITTO ha combattuto a mani nude, dove in questa occasione il Parlamento ha mostrato, mai come in questa occasione, una indifferenza colpevole e stupefacente, non comprensibile a noi da parte di chi quelle norme aveva bene o male approvato, aveva mostrato convinzione e competenza ma improvvisamente su quelle norme che un Comando gettava nella spazzature, mostrava un colpevole silenzio. Forse non è estraneo l’attuale momento politico con le forze politiche spaccate anche al loro interno e la contemporanea comparsa della Delibera della Corte dei Conti alla quale, come abbiamo promesso, dedicheremo una attenzione fra non molto. Avrebbe dovuto quantomeno esercitare le sue funzioni di sindacato ispettivo.

Non troviamo precedenti analoghi e speriamo che presto il Parlamento ritorni ad essere un bastione indispensabile, senza il quale tutta l’azione stessa di CASADIRITTO non avrebbe senso, sia nell’emanare le norme, sia per farle rispettare controllandone l’applicazione. Ma CASADIRITTO che all’estensione di quel Decreto aveva a suo modo collaborato con difficoltà, poi lo ha difeso dagli attacchi, naturalmente con l’aiuto e la forza di norme di legge fatte valere poi dalla Difesa in sede interna con la giusta e dovuta determinazione degli Organi Politici/Giuridici/Militari della Difesa presso i quali con la sensibilizzazione di CASADIRITTO erano state raccolte tutte le prove documentali.

La prima lettera della serie ora è arrivata a Bologna, la città piu’colpita dalla pioggia di lettere di ”annullamento” e dagli sfratti. Ma tutte le lettere, per l’applicazione piena del Decreto del 7 maggio 2014, cioè per reddito, per appartenenza a certe categorie e per tutti gli utenti con familiare con handicap grave, dovranno in questi giorni arrivare, così come è arrivata la prima. Ora si aspetta che tutti, e noi controlleremo, dovranno ricevere le lettere di annullamento. Il pericolo era che la “dottrina” in salsa padana, intrapresa a Padova, se passava, sarebbe dilagata poi in tutto il territorio Nazionale. Con questa imprevista vittoria, CASADIRITTO ha dovuto momentaneamente accantonare purtroppo l’argomento DIFESA SERVIZI S.p.A. la madre di tutti i nostri sforzi.

E’ SOLO L’INIZIO, MA RIMANE APERTO IL PROBLEMA DEGLI SFRATTI

Ma quel Comando ha preso una seconda iniziativa: ha inviato notifiche di recupero coatto a un centinaio e passa di utenti nelle Regioni di appartenenza, per un ammontare di milioni di perdite attuali e future in termini di gettito di canoni e contemporanei esborsi dovute ai costi comunque a carico dell’A.D. Recuperi coatti formalmente ineccepibili ma questa volta il Comando di Padova per bocca del Comandante Generale di C.A Bruno STANO non sembra aver tenuto in debita considerazione quanto impartito dallo Stato Maggiore Esercito, ad opera del Sottocapo di SM. DELL’ESERCITO, Gen. C.A. Giovan Battista Borrini e cioè: “ rammentando l’opportunità di contemperare gli stessi (sfratti n.d.r.) con le reali capacità tecnico/amministrative dell’A.D. di procedere ad un ripristino/utilizzo degli alloggi liberati per una nuova utenza con titolo”.

Un ordine chiaro, inequivocabile e non eludibile ma tutto da applicare e verificare in fase di applicazione della disposizione. Anche su questo argomento degli sfratti, CASADIRITTO non lascerà sole le famiglie.

Ma ora, ed era ora, almeno godiamoci questa bella pagina di passione, di impegno e di risultati raggiunti. E’ una bella vittoria, che ci fa credere che sarà più facile che CASADIRITTO si organizzi meglio in quelle zone del Friuli, Veneto, Trentino A. Adige, Emilia Romagna, che CASADIRITTO venga sostenuto in tutti i sensi e si rafforzi, una vittoria che ci dà coraggio a persistere, e che deve dare coraggio anche a chi è sempre stato diffidente, a chi con il suo atteggiamento disilluso e sterile, non ci aiuta, a chi continua a vivere nel timore reverenziale vedendo sempre fantasmi, ripetiamo che è una vittoria, anche se mai, considerando con chi abbiamo ha che fare nel bene e nel male, avevamo pronunciato così sfacciatamente questa parola. Sfacciati per una volta ma a nome di tante famiglie fatte da persone perbene.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Lettera che annullava i diritti, aprile 2016
   Lettera che annulla...’annullamento, giugno 2016.

4 luglio 2016

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