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CLAMOROSO ERRORE DI VALUTAZIONE SU BRESSANONE SFRATTI CON IL 40% DI ALLOGGI VUOTI.

ANCHE I DUE GENERALI COSIDDETTI DECISIONISTI DI PADOVA MA IN REALTA’ “AMMAZZA DECRETI DEL MINISTRO DIFESA” SONO OBBLIGATI AD OSSERVARE LEGGI, REGOLAMENTI E DIRETTIVE, PER CUI DEBBONO:
RITIRARE SUBITO QUELLE LETTERE SCANDALOSE E IMMOTIVATE CHE TOLGONO DIRITTI DI LEGGE;
PRIMA DI MINACCIARE E SBANDIERARE SFRATTI, EFFETTUARE PRELIMINARMENTE LA DOVUTA VALUTAZIONE COSTI/EFFICACIA, COME DA DIRETTIVA SME.

In tutto il Nord Est, Friuli V.G., Veneto,Trentino A. Adige, Emilia Romagna, sfratti anche a danno del bilancio Difesa, anti economici per l'Amministrazione e dannosi per le famiglie. Ecco le prove.

Da alcuni mesi (troppi) è nell’occhio del ciclone e sotto osservazione il comportamento a dir poco non ortodosso, anomalo e di sicuro incredibilmente privo di fondamento quello intrapreso dal Comando Interregionale Nord Esercito con sede a Padova, che ha deciso di adottare nei confronti di centinaia di utenti e loro famiglie sparpagliati nelle quattro Regioni di sua competenza, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna.

SONO STATI CONVOCATI A ROMA. E’ ormai venuta a galla che due alti emissari dei Responsabili di quel Comando nei giorni scorsi sono stati convocati a Roma e da quel che si sa e da quello che è stato assicurato a CASADIRITTO, è che quel Comando recederà immediatamente da quell’atteggiamento errato e pericoloso e si dovrà adeguare “ad una corretta e omogenea applicazione delle disposizioni del settore”. In poche parole vuol dire che quelle centinaia di lettere abusivamente inviate che annunciavano pretese abolizioni/sostituzioni tra i due Decreti del 7 maggio e del 24 luglio, vengano annullate venga applicata, come è chiaro dai Decreti stessi, la norma che il Decreto del 24 luglio 2015 implementa (cioè ampia) il Decreto del 7 maggio 2014. Ma di questo non c’è mai stato alcun dubbio.

Le solitarie elucubrazioni del Comando di Padova debbono considerarsi indebite e prive di ogni fondamento. Le lettere, dopo i chiarimenti dati, sia in forma verbale che in forma scritta, dovranno dar luogo quindi, a lettere in maniera veloce ripristinando i diritto sanciti dal Decreto del 7 maggio 2014 per quanti rientravano nei requisiti previsti dalle Istanze presentate con gli allegati C e D, assieme ai diritti acquisiti negli anni precedenti.

SFRATTI NEI CASI PREVISTI, MA IN VIA PRELIMINARE E PREGIUDIZIALE VA EFFETTUATA LA VALUTAZIONE RAPPORTO COSTI/EFFICACIA.

L’altro aspetto che riguarda sempre il COMANDO INTERFORZE NORD ESERCITO di Padova è la “disinvoltura” con cui sembra affrontare il problema degli sfratti. Infatti tali procedure, sia per l’avvio del recupero coatto, sia per il vero e proprio “ recupero coatto” sembrano non aver applicato le linee guida precise. Tali provvedimenti pur osservando aspetti apparentemente formali, a nostro parere non tengono conto di un elemento che diventa pregiudiziale, recentemente ribadito, inserito a pieno titolo come preambolo insostituibile prima di arrivare a parlare di sfratto o addirittura allo sfratto.

A CASADIRITTO RISULTA che tutti i Comandi Periferici e Centrali, da SMD e da SME è stata emanata una specifica direttiva con la Quale ì Comandi debbono tener conto, prima di procedere a qualsiasi recupero di un alloggio, ad una attenta valutazione complessiva del rapporto COSTI/EFFICACIA di qualsiasi singola procedura.

A BRESSANONE PER ESEMPIO tra Monti e vette immacolate, valli verdi e ruscelli dallo struggente gorgoglio, una sorta di Mulino Bianco, quel Comando di Padova gestisce e amministra 86 alloggi a BRESSANONE. Alloggi costruiti da circa 25 anni, su 86 alloggi gli occupati sono 51 pari al 59,30%. Gli alloggi vuoti sono 35 pari al 40,69%, vuoti anche da anni. Sono distribuiti in cinque comprensori/condomini dai nomi fantasiosi o invitanti come Mozart, Milland, Reatto, Vodice, Verdone, Bressanone ìl tutto è riepilogato in allegato 1.

IL MARESCIALLO GIANFRANCO. Quel Comando Nord di Padova ha captato esattamente il Decreto Crosetto. Il canone per i sine titulo in quel di Bressanone si aggira attorno a 1.055,71 euro al mese, spese accessorie escluse. Sono le conseguenze dei canoni “insostenibili” il vangelo dello Stato Maggiore Difesa, ben applicato dal suo predicatore, poi spretato fuori tempo massimo, Guido Crosetto. In tutta Italia ed anche presso i “valligiani.” Molti se ne sono andati via, ma alcuni, i più testardi si ostinano a rimanere malgrado tutto. Ma non basta essere ostinati ed affrontare tanti sacrifici economici nel pagare il canone e gli oneri accessori. Lui, il maresciallo Gianfranco, un roccioso sardo dell’Alto Adige, ha saputo resistere e non poteva credere alla sola eventualità di uno sfratto. Pago una tombola di canone, ci sono tanti alloggi vuoti, se vado via la Difesa perde anche i miei soldi, tutto è quasi un deserto, che bisogno c’è di mandarmi via? Ma gli strateghi dell’Obiettivo 9 e il suo tutor avevano previsto, nel loro vangelo non tanto apocrifo, che coloro che non sarebbero andati via per l’esosità del canone, ci avrebbero pensato poi i carabinieri, con una lettera ( allegato 2). Infatti il Decreto che porta con orgoglio la firma di Crosetto prevede per i canoni di mercato, l’obbligo del rilascio. .

Ebbene sono arrivati pure quelli. Pochi giorni addietro da Padova è arrivata una lettera, consegnata a mezzo carabinieri, di un “recupero coatto”, che nelle motivazioni cita, tra l’altro una lettera precedente del 2003, il giorno che aveva perso il titolo. Una telefonata dal Comando CC, un passaggio di mano della lettera, una firma per la notifica, un sogno che svanisce, lo scenario che cambia in pochi minuti. Subito a pensare cosa fare, con tutti i contrattempi della fretta. Sarà possibile una proroga? Si chiede incredulo il maresciallo. Il dramma e poi l’inevitabile contatto con CASADIRITTO. Un dramma che purtroppo va avanti dal primo giorno di tanti anni fa, da quando dal niente e da molta buona volontà nacque CASADIRITTO. Da quei drammi tanti passi in avanti ma alla fine le difficoltà sono sempre le stesse, loro sono i più forti, sembra e talvolta anche più delle Leggi e delle Regole. Ma noi siamo convinti delle nostre argomentazioni e della loro manifesta incapacità tenuta negli anni ad una gestione almeno “normale”, giusta e nel rispetto delle regole.

MA QUEL GENERALE DI C.A. CHE HA FIRMATO LO SFRATTO E IL SUO VICE HANNO TENUTO CONTO DELLA VALUTAZIONE COSTI/EFFICACIA?

Ci chiediamo se quel Generale, prima di arrivare a quell’atto conclusivo, ha proceduto ad un attento esame “prima di procedere ad un recupero coatto, nel valutare il rapporto COSTI/EFFICACIA? Tale norma è scaturita dal prendere atto di una situazione di difficoltà nel reperire risorse, specialmente ora che il Tesoro, anziché ripianare il Tesoro, inverte la logica e pretende dalla Difesa quota parte delle risorse in derivazione dei canoni. In questa situazione la Difesa pretende dai suoi Generali che prima di procedere a inutili svuotamenti di alloggi, facciano tali valutazioni esaminando sul territorio caso per caso.

In poche parole lo sfratto deve avvenire se si è sicuri che un alloggio possa passare immediatamente ad un altro utente con il titolo. Se si ha insomma una immediata disponibilità di cassa per poterlo ripristinare nel fare il cambio utenza. Ciò vuol dire ancora che dei 5.000 alloggi vuoti esistenti in campo nazionale, molte centinaia insistono anche nei territori di quel Comando Nord, il cui Comandante esercita la sua giurisdizione. Ciò vuol dire ancora che sui comprensori di BRESSANONE avere il 40,69% di alloggi vuoti dimostra al di la delle chiacchiere, che non ci sono abbondanti assegnazioni, che non ci sono soldi per rimettere gli alloggi in sesto, che un eventuale alloggio vuoto in più (magari quello di Gianfranco) non migliorerebbe di certo la desolante sensazione di abbandono, ma aggraverebbe certamente le note difficoltà economiche delle casse della Difesa che, nel piccolo, si priverebbero di altre 1.055,71 euro mensili che il nostro amico maresciallo Gianfranco versa tutti i mesi e da tanti anni.

Considerando poi le spese generali più in generale dei 5.000 alloggi vuoti, gli stessi gravano sula Difesa per le spese generali, di decine di milioni di euro. Quanti casi, come quello di BRESSANONE, ci sono? Ognuno di noi ne sa tanto. Quanti Comandanti tengono conto del rapporto COSTI/EFFICACIA prima di emanare le lettere di avvio di recupero coatto e del vero e proprio “recupero coatto”? Quanti casi Gianfranco ci sono stati a Bressanone e in Italia e quanti casi Gianfranco continuano a verificarsi? A quanto ammontano i minori incassi, in questi casi assolutamente deleteri anche e soprattutto nell’interesse della Difesa e dei futuri utenti che dovranno usufruire di un alloggio. I 5.000 alloggi vuoti lo testimoniano.

Al Comandante e al Vice Comandante auguriamo un perfetto e rapidissimo dietrofront, in maniera consapevole e a regola d’arte. Ma in questa opera CASADIRITTO non li lascerà soli. Controlleremo che ogni famiglia interessata riceva la lettera di rettifica. Ogni tanto un pò di umiltà, anche da chi si ritiene potente e onnipotente, può far bene.

Agli Organi della Difesa, quando e se l’opera sarà completata, andrà il nostro ringraziamento per aver saputo condurre una difficile situazione. Mantenere le giuste gerarchie, far rispettare le leggi e le disposizioni e rispettare l’autonomia dei Comandi non è cosa facile. Spesso si confonde la giusta e dovuta autorità che in tanti casi scivola nell’autoritarismo. Ma in questo campo, non ci si può fidare fino al completamento formale. NON DIRE GATTO SE NON CE L’HAI NEL SACCO. L’esperienza ci dice che taluni comportamenti errati dei Comandi che vorrebbero trovare soluzioni estemporanee credendo di trovare scorciatoie pseudo giuridiche fantastiche, diventano, per la stessa Difesa, alla fine non la soluzione, ma essi stessi diventano un problema, anzi il problema. E Padova ancora lo è.

L’ANGOLO DEL RELAX, LA PORTA FOREVER Su gentile insistenze di tanti utenti nel riferire alla Redazione un ulteriore exploit del generale La Porta Piero sulle colonne del giornale Libero del giorno 16 u.s., con le quali insistenze ci viene richiesto di rispondere per le rime, siamo lieti di annunciare che questa volta no, proprio no, non sprecheremo del tempo utile da utilizzare per le nostre difficili battaglie per dedicare un commento alle profonde e nuovissime “riflessioni” del generale sugli alloggi e su i suoi abitanti. Il problema semmai è per chi lo ospita su quel giornale. Auguriamo invece al generale di poterci ancora rallegrare nei prossimi anni, quando finalmente una volta risolti i nostri problemi, potremo ancora pensare a lui, ed apprezzare con allegria ancora le sue fantastiche storie. La Porta Piero forever..

Sergio Boncioli

Allegati:
   Situazione alloggiativa in dettaglio
   Lettera di sfratto

20 giugno 2016

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