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INCONTRO CASADIRITTO - DEPUTATI PD – CENTRO DEMOCRATICO - PRESENTATORI INTERROGAZIONE ALLA MINISTRA SEN. PINOTTI, SU PADOVA E ALTRE QUESTIONI DI IMMEDIATO INTERESSE.
Sul tema degli alloggi, sul comportamento del Comando Forze Difesa Interregionale Nord di Padova e simil Padova, quali il Comando Marittimo Capitale di Roma.
Sullo scenario si affaccia ora anche la 1^ Regione Aerea di Milano.
Introdotto il tema di Difesa Servizi S.p.A.
Chiarito che il Comando Militare della Capitale di Roma nulla ha a che fare con quei comportamenti.

DOPO DUE ANNI SI CERCA DI RIANNODARE I FILI SU QUESTE E ALTRE QUESTIONI. SI APRE UN TAVOLO DI LAVORO

In data 14 settembre alle ore 09,00 si è svolto l’incontro programmato da un mese, presso la Camera dei Deputati – Galleria dei Presidenti, a Montecitorio, l’incontro tra gli on.li Luigi LACQUANITI (PD) Giorgio ZANIN (PD) e Mario SBERNA (Centro Democratico) e una Delegazione di CASADIRITTO composta da Sergio BONCIOLI, Nicola GAUDIELLO, Vincenzo PAGANO, Antonio CARANGELO e Benedetto FRANCHITTO.

L’incontro verteva, nell’ambito della ripresa dei lavori parlamentari, gli sviluppi inerenti l’interrogazione, pubblicata sul sito il 14 luglio u.s., rivolta alla Ministra della Difesa sen. PINOTTI presentata dai tre parlamentari presenti e da altri, circa i gravi comportamenti operati dal Comando Forze Difesa Interregionale Nord di Padova nei confronti dei conduttori e ancora non completamente risolti da quel Comando. Infatti il Comando in questione, allo stato, malgrado l’inusuale e perentorio intervento anche dello STATO MAGGIORE ESERCITO, SME, con la circolare che CASADIRITTO pubblica per la prima volta, non ha provveduto ad eseguire, in maniera conforme e totale alle disposizioni ricevute, la rettifica delle lettere inviate “a vanvera” con le quali toglie arbitrariamente tutti diritti sanciti per legge, attraverso affermazioni non veritiere e fumose interpretazioni, innescando pericolose derive che sfuggono a qualsiasi altra interpretazione se non quella di creare confusione, danni economici rilevanti e caos nei confronti delle famiglie, sfiducia nello Stato di Diritto.

Si “sparla” e si scrive sempre a cantilena di (presunto) danno erariale, ma quando il danno è concreto verso le persone da vessare, cambiano discorso, e tornano al gioco dell’oca come nel caso della restituzione delle somme o del conteggio degli arretrati della Marina. E se mettessimo paradossalmente anche noi Equitalia?

CASADEIRITTO all’inizio del mese di luglio credeva che con l’invio delle prime lettere di ravvedimento, non proprio spontaneo nei confronti di alcune famiglie con portatori di grave handicap, la sgradevole vicenda sarebbe rapidamente giunta a soluzione totale. Ad oggi, invece rileva che il Comando di Padova ha improvvisamente sospeso l’invio delle lettere in maniera totale agli aventi diritto, e la questione rimane aperta sia per gli altri ’handicap che di tutti gli altri casi rientranti nel Decreto del 7 maggio 2014. Tutto ciò malgrado la denuncia di CASADIRITTO, l’interrogazione Parlamentare alla Ministra della Difesa e la stessa circolare dello Stato Maggiore Esercito. Il problema Comando Interregionale Nord di Padova rimane tutto in piedi nella sua gravità più volte evidenziata.

Nel corso dell’incontro CASADIRITTO ha quindi riferito su altri temi che sono anche essi urgenti:

1 la paradossale situazione legata al riconoscimento delle istanze dei figli (allegato C) art.4 comma 3 decreto 7 maggio 2014;

2 la completa attuazione delle disposizioni del Decreto del 7 maggio 2014, in special modo per la parte riguardante la ormai annosa questione dell’Istanza C riguardante figli e nipoti, la cui mancanza di chiarezza nell’applicazione provoca la continuazione dei canoni di mercato, con conseguenza inevitabile sommarsi di somme ingenti che in alcuni casi arrivano anche a 70.000 euro di arretrati pro capite.

C’è pericolo di attuazione di disposizioni di morosità, ma dovute semplicemente alle contraddizioni esistenti all’interno della stessa Difesa, che si attarda nella emanazione di specifiche disposizioni, somme che potrebbero svanire nel nulla una volta emanate le disposizioni stesse. D’altra parte abbiamo constatato di persona le difficoltà degli stessi Enti, che in mancanza di norme esplicative scritte, sono schiacciati tra l’applicare la vecchia norma, che continua a produrre drammi inenarrabili alle famiglie, vessate e talvolta messe nell’impossibilità di far fronte a debiti enormi che si accumulano e l’applicazione delle nuove norme che pur sono cogenti ma mancanti di precise norme applicative.

Ci riferiamo all’articolo 4. Comma 3 dell’Istanza C del Decreto del 7 maggio 2014, richiamato ed ampliato anche dal Decreto del 24 luglio 2015. Paradossalmente quota parte dei 5 anni di permanenza previsti sono già stati consumati per più della metà del tempo dalla data del 1 gennaio 2014, ma l’applicazione pratica ancora tarda. Che cosa ci vuole? Lo sfiancamento per “asfissia” e per morosità fino alla resa? Abbiamo ancora davanti le umilianti scene a cui sono costretti padri di famiglia, per chiedere la rateizzazione delle somme al momento dovute, davanti a figure che non sempre trovano le parole giuste di condivisione di quel dramma che sembra oscurato. Seppure riguarda soltanto 50 famiglie in tutta Italia, la gran parte a Roma, con canoni altissimi di 2 o 3 mila euro mensili, è un problema da risolvere immediatamente. Quello che ci risulta è che dette norme applicative sono state inviate dagli Uffici Giuridici della Difesa a SMD e qui qualcuno le ha ancora ferme senza mandarle ancora a SME, SMA e SMM e quindi diramate ai successivi Comandi;

3 restituzione arretrati dal 1 gennaio 2014, decreto 7 maggio 2014.

NUOVE NORME SUL DECRETO DEL 24 LUGLIO 2015 Emanazione delle norme attuative del Decreto del 24 luglio.2015, ritardo delle norme anche esse che provocano un danno economico per gli interessati dei benefici.

DIFESA SERVIZI S.p.A. L’apertura di un confronto sul tema della Delibera della Corte dei Conti che propone l’entrata di DIFESA SERVIZI S.p.A. In questo caso si tratterà di tutelare gli attuali conduttori anche nel presumibile passaggio ad altro soggetto giuridico, conservando le tutele, applicando ai restanti canoni concordati e scongiurando gli sfratti a tabula rasa di cui la Corte dei Conti ne auspica invece in maniera contraddittoria , ingiustificata (come vedremo prossimamente) e inquietante, l’attuazione.

IL COMANDO MILITARE DELLA CAPITALE DI ROMAE’ ESTRANEO A QUEI COMPORTAMENTI E . SEMPLICEMENTE NON C’ENTRA Nel corso dell’incontro è stato definitivamente chiarito che il Comando Militare della Capitale di Roma,in maniera non completa denominato nel testo dell’interrogazione COMANDO CAPITALE, nulla ha a che vedere ed è estraneo con quei comportamenti errati del Comando Forze Difesa Interregionale Nord di Padova richiamati nell’interrogazione alla Ministra Pinotti. Di questo ne abbiamo chiarito abbondantemente i fatti con gli stessi presentatori dell’interrogazione e con l’on. Lacquania, primo firmatario.

Abbiamo reso noto che invece, anche se in maniera meno massiccia, poichè interessa una platea più limitata ma per questo non meno grave, che si tratta del COMANDO MARITTIMO CAPITALE di Roma che ha colpito da circa un anno, per analoghi casi, per reddito e per handicap grave, anche gli utenti di LA STORTA E CIAMPINO, nei cui comprensori si esercita la competenza del Comando Marittimo Capitale di Roma. Dell’episodio già si era occupato CASADIRITTO da circa un anno e il fatto era stato oggetto di una lettera alla Ministra Pinotti inviata e firmata dalle famiglie colpite. A detta lettera la Ministra non ha dato finora alcun riscontro.

Altri segnali inquietanti cominciano ad arrivare, seppure in forma limitata anche dal COMANDO AERONAUTICA 1° REGIONE AEREA DI MILANO. Questi segnali potrebbero preludere ad una altro ed ancora inedito “Caso Aeronautica Milano” oltre che da un preesistente “Caso Marina di Roma”

Questo continuo sfaldamento delle disposizioni, frammiste ad un indubbia non tanto nascosta avversione ai provvedimenti di leggi già operanti, da parte di alcuni Comandi Periferici, accompagnata in taluni casi da un vero livore scomposto anche verbale verso le famiglie, che è stato sottolineato da CASADIRITTO alla fine dell’incontro, impone un impegno maggiore dei controlli sia da parte della Difesa ma anche attraverso una apertura di un tavolo di lavoro che avrà carattere informativo e conoscitivo, per dar modo conseguentemente ai componenti la stessa Commissione Difesa, a cui i parlamentari appartengono, di poter esercitare con maggiore impegno, una azione di controllo nella fase delicata di attuazione di quelle norme che il Parlamento stesso ha approvato.

Nei prossimi giorni CASADIRITTO invierà sui temi affrontati, un Dossier all’on. LACQUANITI, primo firmatario, con destinazione tutti gli altri firmatari l’interrogazione parlamentare, proprio per focalizzare le problematiche oggetto dell’incontro.

Al termine dell’incontro, durato l’intera mattinata, CASADIRITTO ne esce più convinto con rinnovato vigore, con l’obiettivo, condiviso anche dagli interlocutori, di coinvolgere l’intera Commissione Difesa e con quanti all’interno di essa, vorranno, sapranno e potranno farsi coinvolgere.

Sergio Boncioli

Allegato:
   Circolare SME 0099810 del 23/05/2016 integrale

17 settembre 2016

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