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MISTERO A ROMA E ALTRE COSE MOLTO SERIE.
DOPO IL CASO DEL COMANDO DI TORINO, CHIEDERE IL CODICE FISCALE AL COMANDO MARITTIMO CAPITALE DI ROMA PER REGISTRARE IL CANONE DI AFFITTO SUL IL MOD. 2 ? DIVENTA UN TABU’: RICHIESTA RIFIUTATA.
CASADIRITTO: AUTOGOL GROTTESCO

Tra scadenze ed adempimenti di legge, nel Caos pre o post elettorale che diventa normalità nei meandri della Difesa, ( lo stesso clima, vi ricordate dell’articolo “Caos Calmo” del 31 marzo 2008 nell’archivio di CASADIRITTO ?) presso alcuni Comandi, spicca l’atteggiamento del Comando Marittimo Capitale di Roma, dove viene impedito agli utenti senza titolo perfino di poter registrare il Mod. 2 presso l’Agenzia delle Entrate, registrazione obbligatoria ai sensi del DPR 131/86 art. 19 ( Regime di tassazione degli alloggi di servizio per utenti con titolo scaduto). Da questo, come in altri atteggiamenti, emergono con chiarezza, le risposte alle molte domande che in questi anni in tanti ci siamo posto. Gli sprezzanti atteggiamenti del 2008, sono la prova provata che quei personaggi, superstiti dell’inconfessabile “ Obiettivo 9” sono ancora sulla plancia di Comando e sono ancora in grado di fare e disfare.

Con l’inizio dell’invio online del mod. CUD, sia da parte dell’INPS per i pensionati, che da parte di altri sostituti d’imposta per i dipendenti in servizio iniziano le scadenze per gli utenti senza titolo, al fine di poter adempiere, come tutti gli anni, alla compilazione ed al successivo invio ai rispettivi Comandi, della Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio relativa all’anno d’imposta 2017

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO – REDDITI 2017 Per coloro che non debbono effettuare le consuete dichiarazioni dei redditi ( 730 e Dichiarazione Unica) già possono inviare, allegato il solo CUD, la dichiarazione sostitutiva di Atto Notorio, al Comando di competenza. Il modello è sempre lo stesso. A suo tempo ogni Comando ne ha inviato un esemplare ad ogni utente, specificando l’obbligo di provvedere ogni anno fiscale, tra giugno e luglio, data di scadenza per la dichiarazione dei redditi. Ora quasi tutti i Comandi non spediscono più tale modello, ma l’obbligo permane.

Casadiritto riporta in allegato, una copia riproducibile, inviata a suo tempo dal Comando Militare della Capitale di Roma. Tale modello viene compilato con allegata una copia del documento fiscale ( CUD o Dichiarazione dei redditi) ed eventualmente, per chi ne è in possesso, della certificazione di cui alla Legge 104 art.3 comma 3, e va spedito a mezzo Raccomandata A.R. , unitamente a copia del documento personale di identità.

CASADIRITTO A TAL RIGUARDO RICORDA che in caso di variazione del reddito complessivo familiare, rispetto all’anno precedente, tale da influire sull’indice correttivo ai fini del calcolo del canone determinato, come previsto dal Decreto del 16 marzo 2011 ( Canone di mercato Crosetto), l’utente interessato dovrà assicurarsi, così come previsto dal Decreto del 24 luglio 2015, all’art. 5 punto 2 “ L’Amministrazione procede, su documentata Istanza dell’interessato, alla revisione della situazione reddituale complessiva degli utenti ai fini dell’adeguamento del canone di occupazione dell’alloggio”.

A suo tempo, con l’approvazione di questa norma, Casadiritto aveva richiesto contemporaneamente presso le Commissioni Difesa, che fosse anche applicato periodicamente l’aggiornamento, in rialzo o in ribasso, con scadenza annuale, dell’indice OMI, che come noto serve alla formazione della “base” nel conteggio dei canoni ( Crosetto). Tali indici sono pubblicati con cadenza semestrale dall’Agenzia delle Entrate.

Per dare il senso circa l’importanza di tale richiesta formulata da Casadiritto, si calcola che tali indici, siano precipitati dal 2011 ad oggi di circa il 30%, riflettendo la caduta del mercato immobiliare su scala nazionale. Se questa elementare proposta fosse stata accolta, veniva resa solo una piccola parte di giustizia dai danni che quel Decreto ha provocato, sia agli utenti che alla Difesa. Naturalmente la proposta è stata bocciata, adducendo la risibile motivazione di ordine burocratico/organizzativo: troppo carico di lavoro per i Comandi, quello di fare conti su conti ogni anno. Ma non è per questo che si usa il computer con un semplice programma ad hoc? Come per esempio con gli indici ISTAT. Questa mancanza di rispetto più elementare non li rende credibili e rende ancora più distante il loro mondo dal nostro.

PERDITA DI TEMPO E LA MORALE DELLA LEGALITA’. Meglio “ l’illegalità” anche normativa e mascherata di legittimità e firmata autorevolmente DOC magari con una nota a margine da SMD fatta avere per le vie brevi, per impedire che il buonsenso diventi legge. Come per esempio la madre di tutte le illegalità tale da rendere “ legale” l’illegale OBIETTIVO 9 che accoglieva, una “ arma non convenzionale” che agiva direttamente sui contenuti della richiesta di SMD, in una vera e propria rappresentazione materiale dell’ orgia del potere, tale finalmente da manifestare il loro godimento su ciò che avevano sempre immaginato ma mai osato scrivere.

Scrivevano allora quei vaticinatori di SMD nel loro capolavoro - Documento OBIETTIVO 9 - RIFE DLI CAP II PARA.3.f.(2) al punto 4 pag, 11, capitato, chissà come, in mano certamente “ non amica”, prima di cominciare la mattanza: “ tra l’altro, realizza risultati immediati. In particolare il rilascio delle unità abitative da parte degli utenti Sine Titulo, in quanto il canone elevato che si viene a determinare risulta sicuramente antieconomico/insostenibile rispetto ad altra sistemazione abitativa (anche in zone periferiche) tratta dal libero mercato”

Chi è stato capace di scrivere certe cose, certamente non aveva della legalità, almeno quella conosciuta dai più, un concetto alto, ma in compenso per certe situazioni di repressione culturale non personali ma di gruppo, era la massima goduria. Come altro definirli se la parola chiave studiata a tavolino era appunto “l’insostenibilità” a sostenere un canone che comunque sarebbe stato superiore, in periferia come al centro, rispetto al “libero mercato”. Quindi, per loro stessa ammissione non erano canoni di mercato.

Casadiritto è contro questi personaggi, con i quali si è scontrato e si scontra ancora. Per chi ha redatto quelle righe il concetto di legalità è un ossimoro.

REGISTRAZIONE MOD. 2 AGENZIA DELLE ENTRATE ( controllare bene la scadenza) Altra scadenza da controllare è quella del MOD. 2 . Come noto, gli utenti senza titolo, hanno l’obbligo di registrare periodicamente il MOD. 2, presso l’Agenzia delle Entrate della propria città ( ex Ufficio del Registro) previo versamento di una imposta del 3% da versare tramite il modello fiscale F 23 ( alla Posta o in Banca) da calcolare su un importo pari al canone annuale di un anno o più anni. Il versamento non può essere inferiore a 200 euro. Naturalmente più lungo è il periodo da registrare, più alta è l’imposta da versare. Dopo l’avvenuto versamento va compilato il Mod. 2 e registrato all’Agenzia delle Entrate, Una copia registrata va spedita poi al Comando.

MA PRESSO ALCUNI COMANDI. Non è raro il comportamento di alcuni Comandi che ignorano la norma fiscale e non hanno mai comunicato agli utenti senza titolo l’obbligo di registrazione del Mod. 2. In alcuni casi però i Comandi sono stati sottoposti a controlli da parte della Guardia di Finanza e della stessa Agenzia delle Entrate in sede ispettiva. Se il risultato è positivo.

A QUESTO PUNTO a questo punto si scatena il panico e per riflesso una sorta di caccia all’evasore incolpevole ( tale è chi non registra la Dichiarazione e non effettua il versamento dovuto) cioè l’utente ( anche se mai avvisato) di ottemperare a quella formalità. Compito naturalmente affidato al Comando di competenza.

Si verifica il controllo a livello centrale, da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’utente viene informato ( tardivamente) della procedura ed “ invitato a provvedere entro 20 gg. per registrare e coprire tutto il periodo intercorrente tra la data della perdita del titolo concessorio e la data aggiornata. Naturalmente questo comporta anche il pagamento degli interessi di mora per tutti gli anni scoperti e anche una penalità per pagamento tardivo. Con codici differenti.

Così come è avvenuto per esempio presso il COMANDO MILITARE DELL’ESERCITO di TORINO, tramite il 1° Reparto Infrastrutture di Torino, i quali non avevano mai comunicato almeno per la prima volta ( come era loro dovere) tale incombenza, dovuta a una norma di legge. (Vedi l’articolo del 2 aprile 2017 pubblicato da Casadiritto dal titolo “ COME UNA CANDITA VERGINELLA” con tutti gli allegati).

Ora, a proposito che dovevo essere avvertiti in tempo utile, pubblichiamo il carteggio che dimostra come l’ordine era stato impartito di Stato Maggiore Esercito già nel luglio 1999, che riprendeva una direttiva del Segretariato Generale Difesa e DNA in data 1° giugno 1998. Come e’ stato possibile che a Torino ed in altri luoghi ameni non ne sapessero niente ? (vedi allegato)

ANCORA PIU’ GRAVE E’ QUANTO AVVIENE A ROMA E PONE INQUIETANTI INTERROGATIVI. SAREBBE AUSPICABILE CHE LA MARINA STESSA SVELI IL SUO MISTERO A tal proposito a Roma si spingono oltre. Accade che il Comando Marittimo Capitale ha ignorato ed ignora tuttora la norma, anche se a suo tempo sono state impartite precise disposizioni da Stato Maggiore fin dal 1998. Per la cronaca siamo a conoscenza delle disavventure di un maresciallo, che per fare il proprio dovere verso l’erario e versare l’imposta, aveva richiesto, per le vie brevi, con insistenza a quel Comando il Codice Fiscale per compilare il mod. F 23 ed effettuare il versamento. Ebbene risulta che a quel maresciallo il Codice Fiscale della Marina non è stato reso noto ed anzi, è stato “ invitato” a non insistere.

Perché il Comando Marittimo della Capitale, a differenza di altri Comandi, anche della Marina, in tutta Italia, si rifiuta di emanare le norme inerenti alla registrazione del canone? E perché quando quella norma è resa nota da Casadiritto, si rifiutano perfino di fornire il Codice Fiscale?

MA CHE COSA POSSONO FARE GLI UTENTI IN QUESTI CASI? Nel caso che le disposizioni non siano state mai impartite, e ci si vuole mettere in regola, per rispetto della sua integrità morale e per rispetto a quella norma di cui al DPR 131/86 art. 19 (Regime di tassazione degli alloggi di Servizio per Utenti con titolo scaduto), consigliamo di scrivere una Raccomandata al Comando di competenza eventualmente inadempiente, chiedendo spiegazioni ed in ogni caso rendere esplicita una normale diffida in via precauzionale per la mancata comunicazione.

Per i periodi pregressi, che ricordiamo prevedono comunque il versamento intero per il periodo di imposta dovuto dalla perdita del titolo, consigliamo di rivolgersi ad un legale per la semplice motivazione che non si era al corrente della norma, che doveva essere divulgata dal Comando di competenza, come dimostra la lettera di S.M. del 16 luglio 1999 che emanava disposizioni del Segretario Generale della Difesa e DNA in data 10 giugno 1998. (Allegata con altro carteggio).

Il ritardato pagamento, nel caso di mancata comunicazione, pone gravi interrogativi circa a chi spetta di pagare gli oneri accessori. La richiesta del codice fiscale ( nel caso di specie corrisponde alla Partita IVA comunque va comunicata e comunque per iscritto. Anche la risposta è bene che venga comunicata per iscritto in quanto essendo composto da undici numeri, si potrebbe incorrere in un errore di trascrizione.

PERCHE’, NELLE CONDIZIONI DEGLI UTENTI SENZA TITOLO, E’ IMPORTANTE OSSERVARE LA NORMA E IN GENERE TUTTE LE NORME? Per dimostrare ancora una volta la nostra correttezza, per dare una risposta a chi ci denigra e ci disprezza, per dimostrare ancora una volta con i fatti, che se si vuole rivendicare certi diritti, occorre essere sempre in prima fila per far rispettare anche i doveri, sia i nostri sia quelli che avrebbero il compito di diramare certe disposizioni, perché tale è il loro compito ( è il loro mestiere).

Quel personaggio che verbalmente ha anche intimorito chi richiedeva il Codice Fiscale per ottemperare ad un obbligo di Legge, commette sicuramente una serie di inadempienze, di cui è facile stabilirne la gravità. Lo stesso Comando Marittimo poi, che tiene all’oscuro tutti gli utenti sine titulo, ne commette altri ancora più importanti, se dopo 20 anni ancora ignora gli ordini, per così dire, impartiti dai Superiori gerarchici

FACCIA TOSTA. Salvo poi adottare con un comportamento “rozzo” il classico scaricabarile come quello praticato dal Comando Militare Esercito di Torino, e del dipendente 1° Reparto Infrastrutture di Torino che una volta “ pizzicato” dall’Agenzia delle Entrate, scarica immediatamente sull’utente di turno, con una retata a tappeto, dando i 20 gg. di tempo per pagare tasse, addizionali e multe e mettendo in indirizzo, tanto ci capiamo del perchè, la stessa Agenzia delle Entrate, forse per dimostrare tardivamente il proprio inutile zelo e lavarsene le mani pur avendo delle colpe. Come per dire paradossalmente “ io ho fatto il mio dovere” cari utenti, ora sono cavoli vostri. Vedete voi. Leggere attentamente la lettera di Torino spedita il 23 febbraio 2017 in allegato e verificatene la faccia tosta. Fin dal 1999 sapevano ed erano stati informati dallo Stato Maggiore e ora, dopo venti anni, mandano il” conticino” senza aver provveduto ad avvisare nessun utente del Comando di Torino di tale obbligo.

CONCLUSIONI DELL’ARIA CHE TIRA CON METAFORA Come vediamo, chi alza di più la voce contro i sine titulo, per una ragione o l’altra, guarda caso si trova sempre in difetto nei confronti di Casadiritto e le famiglie degli utenti, una forza pacata ma determinata, che agisce su un campo ove disarticolazione, improvvisazione o peggio l’egocentrismo protagonista di alcuni Comandanti, non nasconde altro che il vuoto. Strilli ed invettive scritte o verbali al posto di conoscenza, precisione e saggezza.

Una decina di anni addietro, il loro ritornello dominante, rivolto alla pancia degli ignari in buona fede, ( anche di molta stampa) era “ via dagli alloggi gli abusivi per dare una sistemazione ai giovani militari“. Ora che quel ritornello strumentale, usato dai Capi di Stato Maggiore in giù si è rivelato una bufala con il fallimento delle politiche abitative conseguenti (2008 – 2012) ovvero sfratti più canoni di mercato, (Decreto del 15 maggio 2010 e Decreto del 16 marzo 2011), dopo la “dichiarazione” di auto bancarotta ( fatta dai Capi di SMD) alla Corte dei Conti del sistema alloggiativo (vedi Delibera della Corte dei Conti pubblicata a suo tempo da Casadiritto), ancora c’è chi, dalla parte dei Responsabili si comporta come nulla fosse accaduto.

Prima che avvenga l’agognato cambio di gestione che malgrado la complessità, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, ma possono fare ancora danno, con tempismo si rifanno la faccia e la perduta verginità e riprovano a riscaldare i muscoli, attraverso il diniego di quanto avevano già approvato in materia di approvazione di Istanze, negano la 104 nella sua interezza, inviano disposizione ottuse circa la loro personale interpretazione, si superano nel dire che cosa è legge e cosa non lo è. ( Norme applicative dei Decreti di protezione emanate in forma discutibilissima a tre anni dall’uscita dei Decreti), mandano conti salati con richiesta di enormi arretrati, minacciando ancora, come ai bei tempi, sfratti forzosi. Non trascrivono ancora (?) dopo cinque anni, sul Codice di Ordinamento Militare ciò che il Parlamento aveva approvato in uno schema di Decreto Legislativo fin dal dicembre 2013 in materia di modalità di vendita ( per usufrutto e aste). Sembrava fossero stati tacitati per sempre nello loro più deprecabili idee e invenzioni, ma è più forte di loro e riemerge la loro vera naturale predisposizione. E allora riemergono vecchi fantasmi.

ARIECCOLI: E’ IL NUOVO ( VECCHIO) CHE RI-AVANZA.

La metafora del ”nuovo che avanza con tutta la banda” che diventa “ il nuovo (vecchio) che ri-avanza, con o senza banda", ci ricorda l’allegro motivetto rap di San Remo 2018, Stato Sociale, ( Una vita in vacanza) vincitrice del festival. Ma il nuovo, chi è veramente?, forse sarà solo “ Il vecchio che avanza”. Le perplessità nascono da ciò che si avverte, dentro e fuori dal Palazzo e dai Palazzi dopo il 4 marzo, con il perdurare della nebulosa dello stallo paralizzante delle Istituzioni, stallo unito a percezioni da recepire con particolari antenne che evidentemente abbiamo la percezione di possedere. Ed è allora che ci vengono dei dubbi: quando tutto diventa impalpabile, liquido, non esattamente definibile, e quando ti sembra di vedere e vedi opaco, può succedere che sotto l’etichetta del nuovo, magari solo anagrafico, può nascondersi il vecchio che si ricicla, diventa nuovo per l’etichetta con data di scadenza rinnovata, come fanno certi commercianti truffatori e pericolosi con la loro merce scaduta. I suonatori che arrivano, ( la banda), percuotono e soffiano con gli stessi strumenti sfiatati e non accordati, la stessa musica già sentita e stonata.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Disposizioni SME del 16 luglio 1999 con altra documentazione collegata
   Lettera del 1° Reparto Infrastrutture di Torino ( con riportato l’indirizzo dell’Agenzia delle Entrate di Torino)
   Modello di Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio

12 aprile 2018

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