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INVIAMO PRESTO UNA EMAIL AI PARLAMENTARI DI TUTTI I GRUPPI PER INSERIRE UN BLOCCO ANCHE PER GLI ALLOGGI DELLA DIFESA IL TESTO DEL DECRETO MILLEPROGHE

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.323 del 31 dicembre 2020, decorrono i tempi tecnici per la conversione in legge del Decreto Legge 31.12.20 n.183 denominato “ Milleproroghe”. All’interno del Decreto, all’art.13 comma 13, viene prevista la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili anche ad uso abitativo, previsto. In buona sostanza viene prorogato fino al 30 giugno 2021 la data che blocca gli sfratti, ponendo però delle condizioni che la rendono inutilizzabile per gli alloggi della Difesa se non in pochissimi casi, come invece la precedente proroga non escludeva.

ECCO PERCHE’ INVECE, CI VUOLE UNA NORMA PRECISA E URGENTE. Come è ampiamente noto, supportato già da precedenti passaggi legislativi, la Difesa dovrà passare in gestione con modalità da definire, gran parte del patrimonio alloggiativo a DIFESA SERVIZI S.p.A. come previsto dalla Delibera della Corte dei Conti del 15 ottobre 2015. Nelle more di tale passaggio, che riguarda sia gli alloggi AST che ASI, la Difesa deve “selezionare” un certo numero di alloggi (limitato) che sono denominati ASG da destinare, a titolo completamente gratuito, a personale in servizio che svolge,” limitati e importanti incarichi”. Dal 2015 SMD non ha ancora ufficialmente provveduto a tale individuazione, ne la Difesa ha completato l’emanazione di Decreti attuativi.

NEL FRATTEMPO Il Decreto cosiddetto Crosetto del 16 marzo 2011 ò ancora vivo e sempre più svolge la sua opera devastante. I successivi Decreti del 7 maggio 2014 e del 24 luglio 2015 ( Ministro pro tempore Pinotti) sono stati pressoché svuotati e depotenziati da una accurata opera di devitalizzazione operata attraverso delle opinabili discutibilissime “norme applicative” operate ben tre anni, dono nel 2017, da chi quei provvedimenti legislativi avversava e rese innocue. Ma ben prima di quei Decreti, attraverso un manovra paragonabile ad una azione militaresca, ed usando tutti i mezzi di complicità e innaturali aderenze interne alla Commissione Difesa del Senato, SMD ha imposto il 19 dicembre 2013 “ manu militari” alla Presidenza di detta Commissione, l’abolizione dell’articolo 286 comma 4. del Codice di Ordinamento militare, tra la complicità, l’indifferenza e il disinteresse dei senatori presenti. Con quella “ ardimentosa” impresa era cosa fatta l’abolizione dell’articolo 286 comma 4 del Codice di Ordinamento Militare, che rappresentava un architrave che sosteneva dal punto di vista giuridico gli interi articolati di tutela inseriti nei Decreti precedenti fin dal 1993, relegando al ruolo di “palliativi” i contemporanei Decreti dell’allora Ministro della Difesa Pinotti o peggio, irridendo gli stessi Decreti costruiti sulle tutele e su principi di protezione sociale, di criticità e di disagio di tante famiglie.

IL RISULTATO ORA E’ EVIDENTE

- non esistono più, per chi ha perso il titolo, situazioni di protezione totale, neanche per gli utenti “ storici” venendo a mancare l’art. 286 comma 4.

- chi si è visto riconoscere l’applicazione del Decreto del 7 maggio 2014, ma solo quelli che lo hanno fatto entro 60 gg., sono relegati, di fatto dentro l’art.286 comma 3, che ancora prevede l’obbligo del rilascio, pur essendo formalmente “ categorie protette”

- vengono discriminati tutti gli altri, che pur avendo gli stessi requisiti, non hanno potuto presentare l’Istanza in quanto non ne erano al corrente, essendo in quella occasione l’Amministrazione, resasi “ latitante”;

- questa discriminazione viene attuata perfino per i portatori di grave handicap;

- come è evidente sono saltati ormai sia i paletti che, di conseguenza tutti il sistema dei canoni “ certi” sui quali si reggeva l’intero sistema alloggiativo della Difesa, mancando le entrate che ne sorreggevano i costi. Da qui, come diretta conseguenza, il quantitativo di alloggi vuoti, si è amplificato in modo spaventoso rappresentando ormai il 35% degli alloggi.

MA GLI SFRATTI AL CONTRARIO DELLE CASE, RIMANGONO IN PIEDI Approfittando della situazione, i Comandi, ciascuno per la sua competenza, hanno accentuato la pressione sugli sfratti, evidentemente per sopperire, in modo miope e autolesionista, al continuo diminuire degli alloggi a disposizione. Alcuni si sono distinti in modo plateale (Comando Aeronautica di Milano, Comando Marina di La Spezia, Comando Esercito di Palermo), altri più subdolamente inviando continue revisioni della protezione precedentemente accordata, con motivazioni risibili e palesemente non veritiere. Altri chiedono, oltre lo sfratto, il pagamento impossibile e fantastico di decine di migliaia di euro entro 30 gg. Anche a chi ha reddito ZERO. Quest’ultima perfidia è stata anche documentata inviando agli Organi competenti i relativi atti comprovanti. Fino ad ora i tentativi di recupero sono stati resi vani dal fermo che è stato previsto dal blocco degli sfratti previsti per Legge fino al 31 dicembre 2020, ormai scaduto. Ma ora?

TALE ESIGENZA CONTINUA A PERMANERE Ed ecco allora:

- poiché permangono ancora quelle esigenze da COVID 19;

- al fine di consentire agli Organi del Ministero della Difesa di ultimare la prevista individuazione di taluni alloggi ASG e di emanare i restanti Decreti normativi necessari per il passaggio a Difesa Servizi, così come previsto dalla Corte dei Conti e che comunque venga superato il Decreto M.D. del 16 marzo 2011.

venga resa operante, attraverso un inserimento nell’articolato del Decreto del 31 dicembre 2020, una proroga degli sfratti ancorata almeno al 31 dicembre 2021.

FACCIAMO QUINDI UN APPELLO A TUTTI GLI UTENTI Di inviare ai Gruppi Parlamentari e a tutti i Parlamentari, sia del Senato che della Camera che saranno chiamati nei lavori all’esame e l’approvazione del Decreto “ milleproroghe” del 31 dicembre 2020. Una email il cui testo, per comodità riportiamo in allegato.

Il testo può essere variato con piccole modifiche ed inviato sia ai Gruppi di tutti i Partiti che ai singoli membri della Camera e Senato. Per gli indirizzi consultare il sito Camera e Senato. Inviare anche a chi si è rivolto a Parlamentari in altre occasioni o a chi li conosce personalmente. Per le mail dei Gruppi Parlamentari rivolgersi rispettivamente al centralino della Camera 06 - 67601, centralino Senato 06 67061 ai quali si può chiedere direttamente il contatto telefonico con i Gruppi parlamentari desiderati. L’importante è essere veloci ed in tanti. Si invitano i Coordinatori delle varie città a segnalare a Casadiritto l’andamento dell’iniziativa man mano che le email verranno spedite. Sappiamo di avere molte ragioni, ma lo dobbiamo far sapere attraverso la partecipazione. Ci si salva insieme e non solo uno per uno.

Sergio Boncioli

Allegati:
   G.U. riportante l’art.13 comma 13 del Decreto 183 del 31.12.20
   Testo da inviare per email

7 gennaio 2021

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