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BAIANO DI SPOLETO: NERO SU BIANCO
ECCO LA PROVA REGINA: I PREZZI DI VENDITA SONO CAMPATI IN ARIA

QUANDO L’IMPROVVISAZIONE UNITA A CATTIVE REGOLE PREVALGONO, GLI EFFETTI SONO QUESTI

C’è ancora tempo per rimediare, eliminando queste cause. Invito ai Responsabili della Direzione Generale del Demanio Militare

Quello che CASADIRITTO aveva paventato, sin da quando si era ancora nella fase di approvazione del Decreto Ministro LA RUSSA (Piano di Costruzione e alienazione del 18 maggio 2010) e con Crosetto tentavamo di fargli capire (inutilmente) quali aberrazioni avrebbe causato quell’insieme di norme penalizzanti, che lasciavano mano libera agli sciattoni e vendicatori e che di fatto si sarebbe rivolto contro gli utenti, si sta avverando. Un Piano contro e a dispetto.

Ormai da anni sono note le nostre osservazioni su quelle regole e in prima battuta sulle mancate regole riguardanti le famiglie con redditi medi e medio bassi, le persone con una certa età, le famiglie con portatori di handicap, prima di tutto perché sono esposti a questo dilemma: comprare o lasciare. Si, comprare, ma come? Lasciare, ma per andare dove? Comunque ancora siamo impegnati sull’estensione dell’usufrutto, laddove se ne posseggano i requisiti, anche per l’altro coniuge convivente. Su questo non cesseremo mai la nostra battaglia e abbiamo notizie che si possa spuntarla e dare nei prossimi giorni la notizia.

Ma quello che ora vogliamo affrontare è quanto già comunque CASADIRITTO ha messo in evidenza attraverso quel servizio sul TG3 vale a dire che i prezzi proposti per l’acquisto, non solo non sono convenienti, ma vanno abbondantemente oltre il mercato. Accade che CASADIRITTO, ben inserito nella vasta rete di collegamenti con le famiglie, è in grado ora di dimostrare nero su bianco, in quale avventura attraverso quei metodi e quel regolamento, vogliono trascinarci.

BAIANO DI SPOLETO, case di un paio di piani, costruite al risparmio con materiale di edilizia popolare, naturalmente da decenni senza manutenzione. Sede di spolettificio e Caserme. Persistono 18 alloggi ritenuti inutili e inseriti nel Piano di alienazione. Segnaliamo quanto appresso, in primo luogo per gli Organi che sovrintendono alla Direzione Generale del Demanio le operazioni di vendita, per fare le opportune considerazioni e che getta altri elementi di verità, semmai dopo Ostia e Ciampino, ce ne fosse ancora necessità sul come le famiglie interessate, vengano trattate senza nessuna difesa e mandate allo sbaraglio.

LA PROVA REGINA. Ebbene arrivano le proposte di acquisto da 130.000 a 99.000 circa a secondo la metratura. Verrebbe da sorridere se parlassimo di una casa in una città, ove con quel prezzo, forse si comprerebbe un box auto. Ma ricordiamo siamo a Baiano di Spoleto. Gli utenti, a ragione, diffidenti e timorosi, per vederci chiaro fanno eseguire una Perizia a tutti gli effetti, da una Società leader in Italia, operante su quel Territorio, che sa tutto di case e di operazioni immobiliari. Non quindi da una Associazione di inquilini esasperati, o da biechi abusivi. Ma da una Società quotata, appunto, operante sul mercato nazionale ed anche su quel territorio. Possiamo dire tutto delle Società di compra/vendita meno che abbiano interesse ad abbattere il prezzo delle case poste alla loro attenzione.

Ministero Difesa - AAA Vendesi.....

Vede una casa della Difesa, ne valuta:
- la metratura, sulla base dei valori indicati dalla stessa Amministrazione Militare;
- lo stato dell’immobile;
- le quotazioni di mercato, in rapporto con le compravendite, proprie di quella zona.
Ne dà la quotazione: da 65 a 70 mila euro, con tanto di certificazione e firma della TECNOCASA.
La stessa casa, offerta dalla Difesa viene proposta a 99.733 e venti centesimi, con tanto d’intesa con l’Agenzia del Demanio.

Ribadiamo, non vogliamo parlare di cifre in assoluto. Molte persone farebbero la fila per comprare una casa in città a quel prezzo. Vogliamo invece mettere in evidenza appunto, come su un piccolo centro di provincia, Baiano di Spoleto, su un campione di facile valutazione, due soggetti:
- l’uno, la Difesa, con tutto quello che sappiamo, nel bene e nelle critiche;
- l’altro, che opera nel settore e lo fa per mestiere, arrivino a conclusioni così divaricanti fra loro.
Non si può verificare una differenziazione su un campione “modesto” del 39,82% a danno delle nostre famiglie. Tra il prezzo indicato dal Demanio Militare ed il prezzo periziato dalla TECNOCASA esiste un divario del 39,82%

COME PUO’ ACCADERE? Tentiamo fornire una possibile chiave di lettura, sperando che il Responsabile alle dismissioni, porga la dovuta attenzione. Per formulare la quotazione, la Direzione Generale del Demanio Militare, a cui fanno capo tutte le operazioni di vendita, si è rivolta, come da Regolamento, all’Agenzia del Demanio (Finanze). Lo ha fatto inviando loro i dati e dischetti, comprese le richieste di accatastamento, che, con le nuove norme, implicano che il richiedente (la Difesa) invii loro il dischetto, completo dei dati. Ma se quei dati catastalmente significativi, non corrispondono sin dall’origine (caratteristiche, anno di costruzione, stato di conservazione, categoria catastale presunta etc.) non corrispondono alla realtà, ma sono frutto di dati raffazzonati come purtroppo ne abbiamo diretta conoscenza, è chiaro che l’Agenzia del Demanio non avendo la controprova (eventuali controlli e verifiche debbono essere svolte normalmente su stessa richiesta del “Padrone di Casa” o Costruttore vale a dire da parte di chi quei dati, viziati all’origine, non ha alcun interesse a modificarli) non ha alcun motivo per metterli in dubbio. Ne consegue che la conseguente valutazione, è assolutamente il linea con i dati inviati.
Insomma tutto è ottimo e abbondante. Questo, a nostro parere, è il micidiale meccanismo che si nasconde nella dicitura, apparentemente rassicurante, quasi uno scudo corazzato per gli estensori, che troviamo nella proposta di acquisto:
“Il prezzo è stato determinato d’intesa con l’Agenzia del Demanio”. Che in effetti si traduce in una perfida ipocrisia.

Presentare per buoni, dati non rispondenti alla realtà per ricavarne, anche in buona fede, un prezzo gonfiato, non risponde nei fatti, a criteri di autorevolezza e credibilità per una Amministrazione che pure, al suo interno, ci risulta in prima persona, ha eccellenti elementi tecnicamente ed umanamente disponibili, capaci ed anche sensibili. Aiutiamoli a far emergerne le competenze per poi applicarle. Quello che purtroppo sta avvenendo ci fa pensare ad una specie di SUK mediorientale o quanto meno ad una romanissima PORTA PORTESE, ove per arrivare semmai, ad un prezzo finale, si parte da un prezzo artefatto dall’imbonitore per far finta poi di applicare uno sconto. Ma per le famiglie, nel migliore dei casi, lo sconto (piccolo) sarebbe finto e per tutti gli altri inesistente poiché annullato dall’altro marchingegno delle multe, (il famigerato art.2 del Regolamento che gonfia i redditi dei sine titulo ) quindi per la quasi totalità i prezzi resterebbero supervalutati del 40%.

APPELLO AL RESPONSABILE DELLE ALIENAZIONI DEGLI ALLOGGI
Alla luce dei fatti e delle possibili eliminazioni della cause di cui sopra, e che ancora le lettere contenenti la proposta di acquisto già inviate sono solo 300 – 350 su un totale di circa 3.000 , ci rivolgiamo a quelle persone e Ufficio preposto, investite di Autorità, che fuori o dentro la Direzione Generale del Demanio Militare a Palazzo Marina, prendano atto della discrasia CHE SI E’ VERIFICATA, ALL’INTERNO DEI MECCANISMI CREATI, CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON la modifica del Regolamento, contro cui d’altra parte CASADIRITTO, continua ad avere una naturale avversione. Non parliamo di prezzi alti o bassi tout court, ma dei meccanismi che li determinano.

Riconsiderare gli automatismi posti in essere da Enti Periferici arruffoni, assolutamente non credibili e fuori luogo, visto quanto messo in luce, può portare ad una esatta linea di lavoro, che porti i prezzi almeno in linea con il vero mercato, lontani dai prezzi campati in aria e fuori mercato, come già abbondantemente dimostrato con i casi di CIAMPINO E OSTIA. La percentuale di adesioni quando sarà resa nota, ne sarà una dimostrazione. Ma anche le adesioni fatte con l’acqua alla gola (sfratto in caso di non adesione) non saranno una prova della giustezza del metodo. Ciò deve avvenire prima che la scure si abbatta con gli stessi meccanismi sulle grandi città del centro-nord, ove il differenziale prodotto tra il prezzo vero di mercato e prezzo proposto dall’Amministrazione faccia scempio della ragionevolezza, della competenza, della giustizia, e della stessa credibilità già messa a dura prova da Obiettivi, leggi e Regolamenti, imposti nella maniera che noi sappiamo e come sappiamo.

Crediamo e speriamo che questa nostra richiesta, lontanissima da scandalismi e atteggiamenti “grilleggianti” così tanto adulati dai mass media in questo momento, per arrivare magari a conclusioni diametralmente opposte, sono stati dettati invece da considerazioni come sempre costruttive, di servizio, unicamente per cercare di risolvere, man mano che si evidenziano, singoli e non marginali problemi. In un quadro compromesso, oltre dai citati Regolamenti e Leggi, anche dalla terribile crisi economica che colpisce tutti, in primo luogo stipendi e pensioni falcidiati dall’inflazione e senza più ne adeguamenti contrattuali, ne, ancora peggio da piccolissimi adeguamenti ISTAT anche per le pensioni più basse, in cui anche le nostre famiglie versano. Non poteva capitare periodo peggiore per vendere o comprare se non si cambia registro, o rimanere in affitto con quei canoni inventati solo per colpire e far male. Riflettere su tutto questo dimostrerebbe autorità e non autoritarismo. Ve lo dice CASADIRITTO che dall’interno dell’ambiente Difesa si rivolge, a chi, sempre dall’interno della Difesa, può ancora intervenire.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Proposta di acquisto, Direzione Generale Demanio Militare
   Perizia Tecnocasa

14 maggio 2012

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