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LE "ANALISI" DELL'AERONAUTICA DI MILANO AL DI SOPRA DELLE NORME IN VIGORE.

1° EPISODIO, RIMINI, per la serie infinita “ non ce se crede” vanno in scena, non per la prima volta, gli analisti della 1° Regione Aerea di Milano ma inciampano di brutto su una maldestra richiesta non dovuta di ISEE ad un utente di un immobile posto in vendita da più di 5 anni.

“ Con i documenti a riferimento ( non resi noti all’interessato) è stato chiesto di avviare un’analisi sui redditi di tutti gli assegnatari non più in titolo e che non sono compresi nella categoria di quelli protetti a norma di legge ai fini di procedere alle azioni di recupero forzoso. Ciò in quanto l’Amministrazione ha rilevato la necessità di rientrare gradatamente e funzionalmente nella piena disponibilità degli alloggi di servizio per le specifiche finalità di utilizzo per le quali gli alloggi stessi sono stati realizzati tutti con i fondi a carico dei Bilanci ordinari della Difesa”.

PISTOLOTTO SOLENNE E INAPPUNTABILE? NON PROPRIO. Questa la solenne e apparentemente inappuntabile introduzione ad una lettere, protocollo AMI 001 00195 10 datata all’interno 4.12.2017, ma recapitata a ridosso del giorno di Natale, spedita dall’Aeronautica di Milano, al 1° Maresciallo Giuseppe Cortese, Via Marecchiese 118, Rimini. La lettera prosegue e chiede “ alla Signoria Vostra” di far pervenire direttamente allo scrivente entro e non oltre il 31 gennaio 2018 il mod. ISEE….

Le disposizioni citate esistono come citato in premessa, con o senza quella prosopopea citata anch’essa che ci può stare, quello che si palesa al contrario, da parte del Comando scrivente è l’assoluta non conoscenza di chi usa uno strumento senza conoscerne minimamente la sua motivazione e applicazione. Ciò rende la loro richiesta di cui ci occupiamo pericolosa quanto inutile e i loro autori perlomeno inadeguati.

Infatti il destinatario o in altri casi simili i destinatari che si trovino nella stessa situazione del sig. Giuseppe ora preso di mira, sono fuori dal contesto cui va rivolta la richiesta dell’ISEE. Quelli che a al Comando di Milano si dichiarano pronti “ ad avviare analisi…” ( cosi si attribuiscono le loro funzioni nella lettera), prima di far spendere seppure una pur piccola cifra di denaro pubblico per francobolli e lavoro inutile, non a loro spese, sarebbero tenuti doverosamente a conoscere la materia almeno quel tanto da poter giustificare l’impiego del loro tempo.

CHE DOVREBBERO SAPERE QUELLI DI MILANO? Certamente che è prevista la richiesta della certificazione ISEE ai fini di determinare una priorità nel rilascio degli alloggi che preveda poi un eventuale rilascio e rendere così disponibile li stesso alloggio per una successiva assegnazione.

MA.... Ma, a norma dell’art. 6 del Decreto Ministero Difesa del 18 maggio 2010, pubblicato sulla G.U. n.107 del 20 luglio 2010, quel famoso Decreto sulle vendite dell’altrettanto, suo malgrado, famoso ex ministro La Russa, quello dei 50.000 e rotti alloggi fantasma da costruire e mai visti esistenti ancora nel mondo delle nuvole, di cui le cronache ed i ricordi di immense battaglie di CASADIRITTO e riportate dal suo sito, quel Decreto che si incrocia con l’altro Decreto quello, presumiamo suo amico, del famoso, anche lui suo malgrado ex sottosegretario Crosetto, ecco quella norma che recita “gli alloggi messi in vendita, non più funzionali alle esigenze istituzionali, vengono individuati per le vendite” Cessano pertanto da quella data a far parte del patrimonio indisponibile dello Stato e diventano disponibili. Pertanto possono essere messi in vendita.

L’ATTO FORMALE. DELLA CESSAZIONE DI BENE INDISPONIBILE DI QUELL’ALLOGGIO LO TROVIAMO NELLA GAZZETTA UFFICIALE NEL MOMENTO DELLA PUBBLICAZIONE STESSA DEGLI ELENCHI. L’invocata piena disponibilità, citata nella lettera, di poter rientrare di quell’alloggio, è venuta a cadere nel momento che quel passaggio, previsto dalla normativa del Decreto del 18 maggio 2010 da indisponibile a disponibile, viene a cessare la possibilità di quel Comando ( o qualsiasi altro Comando) di assegnare o riassegnare quell’alloggio o qualsiasi altro alloggio nelle stesse condizioni. Ma quel Comando ne mantiene la sola gestione fino al completamento degli atti necessari per la vendita al vecchio utente o per le vendite all’asta che dovranno completarsi formalmente davanti ad un Notaio, così come previsto.

Ebbene l’Atto di alienazione dei 3.022 alloggi si è formalizzato con la pubblicazione, esattamente sette anni prima sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 25 marzo 2011. Tra i 3.022 ci sono quelli dell’Aeronautica di Milano, di Via Marecchiese 118 di Rimini. Da quella data dunque decade la facoltà di assegnare o riassegnare quell’alloggio, così come preteso nella lettera, in quanto non è più “ un bene inalienabile dello Stato” per assolvere le funzioni per cui era stato costruito.

A PROPOSITO DELL’AERONAUTICA di Milano, 1° REGIONE AEREA, PESANO ALTRI PRECEDENTI A CARICO

Ci ricordiamo il gustoso episodio a suo tempo accaduto a Via Marecchiese a Rimini, ove i prezzi degli alloggi dell’Aeronautica di Milano in vendita, quotati dagli Organi tecnici dell’Aeronautica stessa, ebbene furono quotati a prezzi di gran lunga superiore agli stessi alloggi nella stessa Rimini, della stessa tipologia, nella stessa Via Marecchiese, nello stesso Comprensorio, degli alloggi quotati dagli Organi dell’Esercito. La differenza superava gli alloggi dell’Esercito con una maggiorazione di circa 50.000 euro in più per alloggio. Ma ci sono ottimi precedenti . Basta fare una piccola ricerca ed andare a vedere l’articolo che a suo tempo comparve sul Sito di CASADIRITTO il 12 marzo 2013 dal titolo: “FOLLIE” A RIMINI – ESERCITO E AERONAUTICA NON SI PARLANO PALAZZO MARINA OSSERVA ATTENTAMENTE che suscitò grande scalpore.

L’Aeronautica di Milano incassò la botta senza battere ciglio con grande dignità. Non si disse semplicemente nulla e sfidarono l’evidenza dei fatti, dovuta almeno sulla mancanza di qualsiasi coordinamento tra Esercito e Aeronautica. Altro notevole episodio è stato trattato sempre da CASADIRITTO e vede protagonista sempre quel Comando di Milano in: PESCA A STRASCICO: SUCCEDE AL COMANDO 1° REGIONE AEREA DI MILANO dell’8.11.2013 che il Comando incassò anch’esso con altrettanta grande dignità.

RIPRENDIAMO IL TEMA. Su quegli alloggi posti formalmente in vendita ma ancora non venduti, Il Comando Aeronautica di Milano mantiene la gestione (affitti, lavori in caso di eventi eccezionali etc.), ma non più la facoltà di assegnazione, perduta perché posto formalmente in vendita. Viene quindi a cadere il fantomatico lavorio di “ analisi “ degli analisti citati nella lettera, a questo punto destinati a compiere un “ lavoro” inutile, non produttivo di niente e pertanto dannoso. La richiesta indebita del mod. ISEE che ha altre finalità, risulta quindi una richiesta priva di senso e destinata solo a rendere noto inutilmente, dati sensibili e delicati.

I DANNI CHE ANCORA PERSISTONO A SUO TEMPO CAUSATI DA QUELLA STRANA COPPIA. Per quanto riguarda il caso di specie, la cosa fondamentale che il Comando deve chiedere all’utente ( se non già inviato) è la “ Dichiarazione sostitutiva dell’Atto Notorio” da cui dovrebbe ricevere indicazione utili alla rideterminazione dei Parametri del coefficiente correttivo indispensabile per aggiornare, anno su anno, i famigerati criteri per determinare l’importo del canone di mercato del noto Crosetto che assieme all’altro La Russa formava quella “ strana coppia” che ha provocato e provoca tuttora le tempesta perfetta, e agli immemori ripetiamo che non perdiamo occasione per ribadirlo, per la semplice ragione che quei Decreti e soprattutto le loro applicazioni, sono attualmente in vigore e colpiscono ancora anche a futura memoria sia gli attuali senza titolo, ma anche chi il titolo lo perderà.

Ricordiamo comunque la piccola variante ottenuta, che l’aggiornamento, divenuto ora obbligatorio anno su anno, reso obbligatorio dal Decreto del 24 luglio 2015, dà la possibilità agli utenti di cambiare aliquota per determinare il canone, e rompe la “ cristallizzazione” originariamente prevista nel Decreto del 16 marzo 2016.

AL CONTRARIO LA LETTERA PRETENDE. Quella lettera è lo specchio fedele dello stato di confusione e di approssimazione nell’applicazione delle norme in cui versano molti Comandi specialmente in molte zone del Nord o Nord Est o Ovest che sia. Questi comportamenti che si verificano sempre più spesso a macchia di leopardo, sono continui e incessanti. Sono passati parecchi anni dall’emanazione della legge sulle vendite ( La Russa) e sui canoni di mercato ( Crosetto). In questi anni tante sono state le applicazioni “ ad personam “ e tanti sono stati gli abusi di ogni genere perpetrati dagli “ analisti” del niente per le loro confuse analisi.

Gli improvvisati esperti di quei Comandi, approfittando quasi sempre del timore e della paura delle loro “ vittime” portano a compimento le loro ossessioni, a meno che i fatti diventano di evidenza pubblica nel momento che si rivolgono a CASADIRITTO e qualche volta si riesce a tamponare con esito positivo per gli interessati.

IL FIERO MARESCIALLO GIUSEPPE DI RIMINI, PERSONA NORMALE E PERBENE. Come è il caso della famiglia del 1° M.llo Lt Giuseppe che vuole rendere noto il suo caso, affinché si spera, quel Comando la smetta di vessare inutilmente lui e gli altri, e di continuare a terrorizzare lui e gli altri con quelle “ letterine di Natale per sentirsi dire .. ….” la cui eventuale mancanza avrà immancabilmente effetti svantaggiati per l’utente per proseguire con l’immancabile “ recupero funzionale dell’alloggio”. Aspetterà invece, che la casa venga messa all’asta così come previsto, e se ne ricorreranno le condizioni economiche, rispetto alla precedente richiesta, parteciperà all’asta quando sarà il momento.

Nel frattempo però, proprio perché il M.llo non ha nulla da nascondere, invierà a tempo debito e compatibilmente con i carichi di lavoro del CAF ( dopo il periodo di chiusura) quella certificazione indebitamente e arbitrariamente richiesta, informando contemporaneamente anche gli altri Organi Giuridici e di Vertice della Difesa a Roma, informandoli di quanto succede presso quel Comando di Milano, affinchè i fatti esposti costituiscano deterrenza e ammonimento.

2° EPISODIO, PADOVA DELLA SERIE “ NON CE SE CREDE”, SEMPRE QUELLI DI MILANO, UN ALTRO CASO A PADOVA. PRESENZA DI FOLLI DANZATORI. E’ appena giunta notizia di un altro caso, autore sempre lo stesso Comando Aeronautica di Milano nei confronti di un utente di Padova. In questo caso viene tolta la “ tutela” prevista da una legge, il cui possesso dei requisiti era già stato riconosciuto all’interessato, poi negato, poi successivamente riconosciuto dopo infinite resistenze ed infine ora nuovamente negato. Un ignobile balletto che appare goffamente interpretato da ballerini folli. Apprendisti stregoni che certamente non sono all’altezza dei compiti che sono loro attribuiti da precise norme di legge. Ove non è prevista la clausola infinita di tre gradi di giudizio, quasi che il maresciallo fosse un imputato in Tribunale. Questo altro episodio, di cui attendiamo presto gli sviluppi, deve farci riflettere tutti quanti, e prima di tutto gli stessi Comandanti di Forza Armata che dovrebbero comunque vigilare e reprimere, se necessario, certi atteggiamenti schizofrenici e impulsivi, che nei loro effetti, risultano di discredito e al fine dannosi per la stessa Forza Armata di turno, indipendentemente dai singoli episodi, data la numerosità dei fatti che si succedono.

COME USCIRNE? Da molti anni CASADIRITTO non fa altro che denunciare, limitandosi solo gli episodi più clamorosi che accadono, per mettere in evidenza e fare maturare alla parte di molti operatori del settore affinchè assumano una nuova mentalità alla luce delle nuove situazioni venutesi a creare a seguito del riconoscimento di certe tutele, diritti e protezioni derivanti da precise disposizioni di legge. Ma invano. E’ talmente diffuso nei Comandi più oltranzisti, non tutti, quel senso comune dominante dopo anni ed anni d' inculca mento ed indottrinamento che i senza titolo sono più o meno abusivi e loro, gli operatori del Bene che operano contro il Male.

Abbattere quel luogo comune era ed rimane il compito che doveva essere dello Stato Maggiore nel momento che negli anni venivano emanate le linee guida nell’applicazione degli innumerevoli Decreti annuali che erano basati sulla tutela e non sull’intolleranza.

IL LINGUAGGIO DI “PANCIA” DELLO STATO MAGGIORE SI RIVOLGE ALLA “PANCIA” DEI COMANDI PERIFERICI. ALLA FINE HANNO SBATTUTO. Ma ciò non è avvenuto anzi è avvenuto il contrario. Si è quindi creato presso le gerarchie verticistiche che contano uno zoccolo duro dominante, un vero e proprio “ mainstream” quel famoso pensiero dominante, che talvolta è arrivato anche a sabotare i Decreti tenendo presente la “superiore” necessità di “salvare le case” considerandole naturalmente una loro cosa e non un bene da gestire con scrupolo, tenendo presente si, la necessità di adempiere allo scopo principale di assicurare la funzionalità degli alloggi per lo scopo per cui sono stati costruiti, ma parallelamente tener conto anche del loro scopo sociale che nel tempo gli alloggi hanno assunto man mano che i Decreti annuali ampliavano la destinazione e le figure a nuovi soggetti.

Con questo atteggiamento, la Difesa ha perso nel tempo la facoltà di incassare enormi risorse derivanti dai canoni dei sine titulo che dovevano proprio servire per far fronte alla sostenibilità degli alloggi ed alla loro efficienza proprio per i militari in titolo. Hanno preferito invece la linea dura e pura dell’Obiettivo 9, quella del Capo di S.M- DI Paola, quella del Capo .SM Camporini, quella di La Russa e Crosetto , quella cioè dei canoni impossibili con obbligo del rilascio, che li ha portati A SBATTERE. Il risultato? Basta guardare le cifre.

LE CIFRE CHE LI ACCUSANO. su 16.000 alloggi circa, 5.000 alloggi vuoti, alcuni anche da abbattere, solo 7.000 in titolo, poco più di 3.000 senza titolo, gli altri ancora in vendita, in attesa di aste o di opzioni. Lo stato materiale in cui versano gli alloggi, molti dei quali fatiscenti da anni anche se abitati. Basta farsi un giretto per l’Italia. Nessun accantonamento economico sui lavori da eseguire. Ma solo piccole somme da spendere qua e la.

E ALLORA? Allora, visto che malgrado indicibili sforzi, anche ad opera di alcune figure pensanti della Difesa, di alcuni membri del Parlamento, sicuramente della parte propositiva e a volte “ creativa” di CASADIRITTO mai doma, questi sforzi non sono stati adeguatamente ricompensati da un corrispettivo tale da poter incidere più di tanto nella sostanza, anche in presenza dei Decreti di protezione Ministro della Difesa del 2014 e 2015, che a prima vista erano bellissimi ed è questo il paradosso, proprio perché tutti sono stati via via “sbranati” digeriti e metabolizzati da chi il potere all’interno della Difesa lo esercita brutalmente per davvero.

CASADIRITTO quindi prende atto: dell’attuale default del sistema alloggiativo, così come esposto dagli stessi Stati Maggiori della Difesa, come risulta dalla Delibera approvata dalla Corte dei Conti e pubblicata a suo tempo da CASADIRITTO sul sito l’8 gennaio 2016, da cui traspare soprattutto la manifesta incapacità gestionale degli Stati Maggiori stessi a continuare l’attuale gestione;

della delibera conclusiva della Corte dei Conti che indica un nuovo gestore istituzionale;

delle recentissime novità emerse sugli alloggi che potrebbero essere all’orizzonte.

CASADIRITTO ritiene che ci si possa incamminare su un nuovo percorso, proprio prendendo spunto da quanto ancora accade al Comando 1° Regione Aerea di Milano, sugli episodi di Rimini e di Padova che confermano quanto riscontriamo da tempo, a cui si aggiunge quel degrado delle relazioni e delle competenze.

Per ora possiamo contare sulla determinazione e il convincimento dei tanti di CASADIRITTO e quello dei tanti Giuseppe. Determinazione e convincimento che certamente sono più grandi e dovranno prevalere sulla ” ignoranza “ e stravaganza.

Sergio Boncioli

Allegato:
   lettera del 4 dicembre 2017 Comando 1° Regione Aerea di Milano

24 gennaio 2018

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