IN PREVISIONE DELL'IMMINENTE CONVOCAZIONE DEL COCER PRESSO LA COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO CASADIRITTO LANCIA UN APPELLO
CASADIRITTO NUOVO COCER: PROVE DI SINERGIA POSSIBILE
E’ noto.
Quando si avvicina una meta ardua, si vede quasi l’arrivo e il traguardo a portata di mano, ecco le difficoltà si fanno improvvisamente quasi insuperabili.
I fatti di questi giorni
Con il tentativo di cartolarizzazione, subito dalla Difesa senza eccessiva obiezione, assecondato dall’allora Organo di Rappresentanza (COCER) assolutamente appiattito, contrastato solo da CASADIRITTO, si sarebbe conseguentemente realizzato questo scenario:
– l’Amministrazione della Difesa DEPRADATA e DEPAUPERATA, perdendo perfino i canoni e le possibilità di assegnazioni future, SIRIVALEVA sugli utenti non cartoralizzati emettendo una direttiva con la quale, a vari livelli, venivano programmati circa 4.000 sfratti tra chi man mano perdeva il titolo dopo il novembre 2003 o già lo aveva perso, cominciando dai primi (curiosa procedura) che colpiva soprattutto i militari in servizio.
– il Comitato CASADIRITTO, pienamente legittimato dalla unanime adesione tra le famiglie dei militari in servizio ed in quiescenza, conduceva una formidabile opera di sensibilizzazione sia con l’allora Ministro Martino, il Parlamento, le Commissioni Parlamentari Difesa Senato e Camera ed i gruppi parlamentari più sensibili, sia di appartenenza governativa e sia di opposizione, coinvolgendo
tutti in convegni, manifestazioni. O.D.G., Risoluzioni, con enorme impatto sui mezzi di informazione nazionali e locali, tanto che la Corte dei Conti, esaminando i contenuti del Decreto Dirigenziale, lo rispediva bocciato al mittente. La posta in gioco era enorme: scegliere se una enormità di miliardi sarebbero dovuti andare a riempire le casse di banche (SCIP 3) ed in parte al Tesoro, o se invece con un’altra normativa, rinnovare il vecchio patrimonio abitativo e riutilizzandone il ricavato attraverso una vendita diretta che teneva conto delle differenti condizioni economiche della platea di utenti a cui era rivolta.
CASADIRITTO, miracolosamente, con la condivisione di tanti (forze politiche, alcuni rappresentanti (isolati) del COCER, ma soprattutto i diretti interessati, è riuscita a neutralizzare quel vecchio progetto sciagurato chiamato “cartolarizzazione”, che avrebbe procurato ancora più sciagurate conseguenze.
Il DDL 599 successivamente presentato al Senato ad inizio Legislatura ed attualmente in discussione presso la Commissione Difesa, ha recepito questo progetto perché crea risorse da investire per nuove case per i militari che aspirano ad un alloggio, interrompono il continuo degrado degli alloggi, danno una possibilità di acquisto: Chiaramente per rendere possibile tutto questo, abbiamo chiesto a gran voce che venissero bloccate tutte le azioni di sfratto, che, alla luce dei meccanismi del DDL 599, sarebbero risultate vessatorie e vendicative (specialmente per i militari in servizio).
Gli sfratti sono stati bloccati con l’aiuto e la sensibilità della Commissione Difesa della Camera e diciamolo per l’impegno del Ministro e del Sottosegretario per la Difesa On. Ing. Emidio CASULA
Ed ecco che, in questo particolare momento vengono fuori (occasionalmente o no) strani fatti:
– l’ineffabile ed arcinoto Piero il giorno 11 novembre 2006, dà notizia di una sua “faticaccia” dal titolo: “non rubate le case ai soldati” lancia il proclama riferendosi al DDL 5): “Mentre ci domandiamo che cosa stia facendo il COCER su questo tema, racco
mandiamo a tutti i militari e non, tutti i contribuenti come siamo, delle avide casse dello Stato, di impedire questa imperdonabile vergogna” annunciando poi che il senatore...Paolo.... è contrario a questo vergognoso disegno di legge e che sul sito www.paolo...etc.etc. si può trovare presto la documentazione. Visto e considerato i fatti anche alla luce di altri episodi, il sodalizio tra Piero e Paolo ci appare buono, come recita il detto popolare: “Dio li fa e poi l’accoppia”.
– il giorno 17 gennaio su un giornale, METRO. Molto noto distribuito a titolo gratuito in tutta Italia (si dice un milione di copie) ove la notizia, velocemente, viene metabolizzata nel tragitto casa-lavoro e dove per lo più fanno effetto soprattutto i titoli catenacci e gli occhielli, si dà inizio a servizi circa le case della Difesa per tre giorni (17-18-19 gennaio) con una serie di articoli che spaziano dalla notizia che dà conto di colonnelli venditori con contorno di ammiragli che trafficano sul sistema casa, non disdegnando l’immancabile maresciallo viaggiatore, Altri episodi a Taranto (canone 1.000 € tondi tondi), concludeva l’articolo che in questa babilonia, il 50% delle case sono occupate abusivamente.
Il tutto condito con dichiarazioni di un Presidente dell’Organo di Rappresentanza e con l’intervista finale di un personaggio che dichiarava il giorno 19 che: “siamo riusciti a mandare via 60 persone (o famiglie?) negli ultimi due anni, ma, da qualche mese IL GOVERNO HA IMPOSTO IL BLOCCO DEGLI SFRATTI” !!!
Osservazioni di CASADIRITTO:
Il Ministro della Difesa che fa parte del Governo, tramite il Capo di Stato Maggiore ha impartito l’ordine del blocco degli sfratti. Il blocco così palesemente mal digerito dal personaggio in questione, proviene dal Parlamento che, in data 4 ottobre 2006 ha approvato una Risoluzione condivisa in quella seduta dal Sottosegretario On. Ing. Emidio CASULA che, appunto a nome del Governo ne dava
l’accoglimento, in questa opera di ricostruzione del problema della casa, le decisioni del Parlamento trovano tutta la nostra approvazione, perché sappiamo che l’argomento è collegato all’iter legislativo riguardante al DDL 599.
Gli articoli pubblicati in questi giorni, ripetono quanto già riportato dal quotidiano “La Repubblica” il 4 agosto 2005, ove venivano citati gli episodi riportati ora da “Metro” ben dopo 17 mesi, che annunciava le stesse notizie e le inchieste delle Procure.
Per la cronaca e l’informazione diciamo alla volenterosa Stefania Divertito che quello che lei riporta ora su “Metro” in gran parte era già stato scritto, in quanto nel servizio del 4 agosto 2005 “La Repubblica” informava che da parte delle due Procure Torino e La Spezia erano in corso indagini sui criminosi episodi.
Correttamente completava che: “a chiedere un ulteriore approfondimento dell’inchiesta della Magistratura Militare è ora Sergio BONCIOLI Coordinatore Nazionale di CASADIRITTO l’Associazione che tutela gli inquilini bollati come SINE TITULO. Per una totale trasparenza del fenomeno, e per la difesa delle famiglie degli utenti, CASADIRITTO, ha spiegato BONCIOLI, auspica che tutte le Procure Militari d’Italia indaghino. Dovrebbero verificare dove siano finiti i fondi istituiti per la Legge con i canoni dei sine titulo destinati alla costruzione di nuovi alloggi e al ...Fondo Casa. Da quando sono state approvate le Leggi 537 del 1993, 724 del 1994 e 388 del 2000, sono passati 12 anni (ora 14) ma non abbiamo visto un casa nè sappiamo dove siano i mutui. CASADIRITTO, ribadendo che gli inquilini sine titulo degli alloggi ASI e AST sono sottoposti ad un controllo rigoroso ogni anno dal Ministero della Difesa denuncia il fenomeno delle case vuote!! In tutta Italia, ha dichiarato BONCIOLI, ci sono migliaia di case vuote....!!”, fin qui Repubblica 4 agosto 2005.
Chi riveste attualmente incarichi di responsabilità, a parere di CASADIRITTO, dovrebbe evitare dichiarazioni improprie poiché eventuali posizioni personali non interessato nessuno né d’altra parte hanno nessun valore.
Che fare?
In questa fase, enormi diventano le responsabilità di chi come il COCER dovrà dire la sua sul problema degli alloggi anche nelle sedi deputate, cioè nel corso delle audizioni al Parlamento CASADIRITTO, dopo aver già affrontato questo passaggio, vorrebbe poter offrire al COCER una opportunità: quella di incontrarci, e per questo che già è stata fatta una formale richiesta.
L’esperienza e la conoscenza diretta di tutte le realtà alloggiative di ogni parte d’Italia che riteniamo di avere, che percorre circa 20 anni, sei o sette legislature, il coinvolgimento diretto con i militari e le loro famiglie, in servizio, in quiescenza, le vedove (figure tutte previste dalle normative e leggi), ci convincono della necessità di arrivare ad una soluzione giusta e condivisa e quindi nell’utilità
dell’incontro e di una possibile sinergia tra COCER e CASADIRITTO, con tutti i limiti che noi ci riconosciamo.
Ma una cosa ci piace premettere con orgoglio:
– se la questione si è riaperta, se tutte le parti in causa, Difesa, COCER, utenti e futuri utenti possano intervenire fattivamente sull’argomento, se anche i Capi di Primi, Secondi o Terzi Reparti possono parlare, ora nel 2007, di alloggi da alienare, vendita diretta e recupero delle risorse, un piccolissimo merito va riconosciuto anche a CASADIRITTO.
Sergio Boncioli
24 gennaio 2007