APPELLO ALL’ON. CROSETTO
Sulla casa, non tutto può essere mercato, le chiediamo ancora uno sforzo sugli alloggi. Incontriamoci
Sulla casa, non tutto può essere mercato, le chiediamo ancora uno sforzo sugli alloggi. Incontriamoci
Venivano infatti disattese:
- tutele assolute, per le fasce protette, sostituite con una para-garanzia con rigorosi limiti temporali (5 o 9 anni per i più malconci) assolutamente fantastiche;
- venivano rimpiazzate con norme di usufrutto limitato al solo “utente” singolo, lasciandolo solo nei diritti, eliminando d’ufficio il coniuge, prima che il tempo….che, come noto tutto risolve, (anche la morte) possa fare il suo corso.
- artifici contabili (penalizzazione) degni della migliore tradizione della commedia italiana di “vicolo” o gioco delle tre carte, meglio mandrakate, come le definimmo a caldo. Con destrezza, si raddoppia lo stipendio. Un vero genio l’autore.
POI INTERVENNE CROSETTO. Lo abbiamo sempre riconosciuto. L’on.le Crosetto, stretto tra la voglia del fare, capendo anche le ragioni delle famiglie rappresentate in gran parte da CASADIRITTO da una parte, e da quelle rappresentate dalla parte “forte” dell’Amministrazione, che ora appare minoritaria e demotivata dagli originari velleitarismi che comunque hanno introdotto :
- spirito di rivalsa;
- resa dei conti (obiettivo 9)
così dimostrando:
- non commendevoli episodi di scontri personali, quindi non culturalmente idonei a trattare la materia;
- difficoltà anche soggettive e caratteriali, nell’entrare nel merito di un Regolamento che poteva essere condiviso, visto che erano stati gran parte degli utenti a pretendere attraverso la 244 che le risorse delle vendite fossero destinate a nuove case per i giovani militari.
Dicevamo, l’on.le Crosetto ha sempre dovuto “metterci una pezza” e riconosciamolo ha contribuito ad umanizzare parzialmente un mostro giuridico. La sua mediazione sulla Mozione 1-559 dell’ 8-2-2011 ne è un esempio. Tali fattivi interventi ci appaiono ancora insufficienti, anche alla luce della ormai vicina introduzione dei canoni di mercato, che si porta appresso una storia che tutti conosciamo che si interseca con il particolare . eccezionale e straordinario periodo di crisi economica che l’Italia sta vivendo. Norme che successivamente sono state introdotte con apposito Regolamento e vanno ad aggravare la sostenibilità economica complessiva, che una famiglia dovrà sostenere. Il risultato finale è che peggiora sia il quadro normativo e si aggrava il quadro economico.
QUELLO CHE STA AVVENENDO IN QUESTO PERIODO E’ CHE TUTTO E’ CAMBIATO E TUTTO CAMBIA E QUESTE NORME CI METTONO PREOCCUPAZIONE.
La situazione economica che sta ricadendo sulle famiglie si sta aggravando. Tutti verifichiamo, chi più chi meno, quello con cui facciamo i conti.
- abbiamo nell’ambito delle famiglie, problemi per la disoccupazione dei figli ;
- chi viaggia tra i 2.500 Euro o addirittura i 1.000 Euro al mese non ce la fa. Poi ci sono gli utenti che oltrepassano di poco i limiti della fascia protetta e chi, come per gli alloggi ASI, il reddito non conta ai fini della ricaduta su esenzioni dai canoni di mercato e sfratti.
In questo quadro, ove lo stipendio o pensione per molti servono per sopravvivere, e non è una variabile indipendente, la casa rappresenta un sicuro punto di riferimento, un approdo sicuro. Quando usammo il termine DEFAULT, alla fine del 2009, questo termine allora sconosciuto, sembrava eccessivo. Lo tirammo fuori in occasione della proposta di “ Quozienti familiari “ come ricorderà certamente l’on.le Crosetto. Quella proposta non fu accolta, ma la parola DEFAULT persiste ed incombe. Sulla nostra famiglia. Un approdo sicuro, è la casa.
O ALMENO LO ERA. Con gli ultimi decreti, ormai vigenti, anche questa certezza traballa.
DECRETO VENDITE:
- il rebus dell’usufrutto per i coniugi. Avendone i requisiti se ne salva uno solo, di quelli “attualmente” vivi;
- le penalizzazioni artificiali
DECRETO CANONI:
- la stramba introduzione della norma dell’aggiornamento del canone, equo canone o canone di mercato, con indice ISTAT rivalutato per intero, 100% anziché del 75%;
- ancora le penalizzazioni artificiali;
- l’incubo degli sfratti.
Tutto questo ci fa presagire, almeno per quelle famiglie che una volta venivano classificate come ceto medio, e a maggior ragione per le famiglie che hanno sempre “arrancato”, un futuro al cardiopalma. Non parliamo certo per quelli che vogliono fare un affare, speculare sulla casa pubblica, quando potrebbero rivolgersi nell’ampio ventaglio (come dicono i Gabetti e simili) che il mercato offre loro. Affrettatevi, il mattone rende, “venghino signori, venghino…”.. quelli che… vogliono la casa e basta. Sulla pelle degli altri. Parliamo invece a nome delle famiglie “normali” e ci siamo capiti.
ORA CORAGGIO, ON.LE CROSETTO CASADIRITTO, anche sotto la spinta delle famiglie, vuole riprendere l’iniziativa, avendo i testi finali dei Decreti. E’ una impresa difficile, ma non disperata. Non è disperata perché ci sono motivazioni forti. E’ difficile, poiché dobbiamo cercare di convincerla con il treno in corsa. Lei, crediamo, saprà ascoltarci nuovamente, magari per mantenere le sue posizioni, ma ci lasci almeno esporre le nostre richieste. Come sempre ha fatto. Ora però ci sono nuovi elementi, e la crisi economica che colpisce le famiglie “normali” non è secondaria a tutto ciò.
Così come lo abbiamo informato nella lettera del 7 luglio 2011, stiamo cercando di coinvolgere, nel Parlamento, chi maggiormente si occupa di alloggi della Difesa, i Capi Gruppo della Commissione Difesa ed altri più sensibili alle nostre tematiche per una operazione che è propria delle Istituzioni: intervenire con un Atto di indirizzo importante. Prima di tutto però vorremmo avere un incontro con lei, per illustrare meglio le nostre proposte, che riteniamo sacrosante, in un momento difficile, lo ripetiamo. In questo clima non può essere considerato scandaloso parlare ancora con CASADIRITTO, ne per lei con cui siamo stati sempre in ottimi rapporti, in quelle poche volte che ci siamo incontrati, ma nemmeno per l’Amministrazione Difesa, a cui, su questo tema, vedendo bene le cose, le nostre proposte sono dirette. Ricordo, la nostra battaglia sui mutui casa, e la destinazione delle risorse delle vendite da destinare su investimenti per alloggi nuovi da destinare ai militari e loro famiglie di nuova composizione, la continua messa in evidenza della persistente presenza di alloggi vuoti, diverse migliaia, molti già chiavi in mano, che suona come una beffa a chi, in servizio, pur risultando con una graduatoria utile AST , si vede rispondere che gli alloggi da assegnare non sono disponibili. Tutte evidenze che CASADIRITTO non si stanca di ricordare, proprio per rompere la cortina di omertà e muri di gomma di cui gli addetti sono esperti, e dei quali la Difesa se ne deve sbarazzare.
Anche un treno TAV superveloce, se c’è un pericolo, lo si può fermare agendo su un segnale d’allarme. Pochi interventi mirati, ma significativi, sui Regolamenti ora vigenti. Un segnale d’allarme forte sulla sua propensione alle cose giuste e via. Il treno potrà riprendere la corsa in sicurezza. Se è d’accordo quindi, che sulla casa non tutto è mercato, incontriamoci.
Sergio Boncioli
Allegato:
lettera all’on.le Guido Crosetto
14 luglio 2011