SPECIALE CANONI OMI ADOTTATI DALLA DIFESA
Quotazioni OMI qual'è lo scopo?
Quotazioni Difesa, qual'è lo scopo?
Studi di settore, congruità, dichiarazione redditi strumento fiscale ad uso del contribuente e del fisco. Quale imposta paga la Difesa sui canoni?
LO SCOPO: valutare i valori dichiarati ai fini fiscali.
E’ noto che nella infinita gara tra fisco ed evasione, da diversi anni l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Territorio, hanno studiato alcuni meccanismi per cercare di eliminare sacche consistenti di evasione fiscale. Gli analisti sono concordi confrontando i dati del PIL e relativo gettito fiscale, che ogni anno, vadano sottratti al fisco circa 200 miliardi di Euro.
A tale cifra infatti ammonta la voragine dell’evasione fiscale in Italia. In tale ambito, nel settore immobiliare, già da diversi anni l’OMI "
Osservatorio del Mercato Immobiliare "
a cui fa capo l’Agenzia del Territorio assolve alla funzione, attraverso un capillare monitoraggio, avvalendosi di banche dati informatiche, di assegnare quotazioni sia a canoni di affitto sia a vendite immobiliari. Si individuano zone e microzone e si indicano i relativi valori massimi, medi e minimi al metro quadro. Questo al fine di valutare la congruità degli importi che costituiranno una sorta di “lasciapassare” per il fisco, evitando la curiosità dell’Agenzia delle Entrate in estenuanti e noiosi accertamenti fiscali.
Machiavelli avrebbe osato tanto?
Accade ora che dopo aver impiegato molti mesi per far partire quei canoni velenosi, brutti e impossibili, si è pensato, in maniera machiavellica, di omettere in parte o in toto quei coefficienti, forse per inefficienza, intempestività o addirittura arroganza, e di far precedere l’avverbio “provvisorio” ad un canone che doveva essere definitivo. Altrettanto lampante è che il binomio NOTIFICA/DEFINITIVO non è sostituibile con il binomio NOTIFICA/PROVVISORIO come nel caso delle notifiche di gran parte degli alloggi dell’Esercito ove viene alterato quindi l’art. 3 punto 3 del D.M.D. del 16 marzo 2011 Questo è successo negli alloggi gestiti dai Comandi dell’Esercito che sono la stragrande maggioranza. Anche se ad ogni azione segue una reazione, nel Paese di Machiavelli, sarebbe stato difficile immaginare tanto.
Sfracelli nel centro – nord
Nelle regioni del centro-nord, ove è più marcata la richiesta di alloggi nel mercato privato, l’Osservatorio, fotografando una situazione reale, presenta indicatori iniziali elevatissimi, che paradossalmente, rimangono tali perché, come si è visto dall’esame delle Schede Tecniche, inviate agli utenti, tali indici non sono stati sottoposti ai coefficienti (per lo più di abbattimento) previsti e laddove parzialmente applicati, lo sono stati in maniera non rispondente alla realtà. Naturalmente il conguaglio non vale poiché solo con il “definitivo “ poteva partire la “notifica”. (Ripetiamo ,Decreto 16-3-2011 –art 3 punto 3)
Difesa e Fisco
Ma dove sorgono seri dubbi, che se non verranno chiariti immediatamente, aggiungeranno la beffa al danno, è sull’applicazione sic et simpliciter delle quotazioni offerte OMI, in quanto tali. Come prima accennato, il Ministero delle Finanze, Agenzia delle Entrate o Agenzia del Territorio (nelle sue sfaccettature), allo scopo di evitare inutili contenziosi con i contribuenti o con le Società immobiliari ha istituito l’OMI con il preciso compito di attribuire un valore immobiliare ad ampio spettro, all’interno del quale, città per città, Comune per Comune, individuare la zona e la microzona, ove, indipendentemente dalla categoria catastale, baipassando accatastamento o meno, potesse poi essere attribuito, al singolo immobile un determinato valore per poi sottoporlo al vaglio dei coefficienti. Il privato che vende o il privato che affitta, la Società che vende o la Società che affitta, avvalendosi di tali valori, “costringono” il fisco, all’atto della verifica della vendita o del contratto di affitto,a ritenere congrui quei valori, non aprendo contenziosi presso Commissioni Tributarie di ogni grado. Lo strumento fornito dall’Osservatorio si è rivelato utile con l’entrata in vigore degli “ Studi di Settore” per cui i valori, anche in questo caso, vengono ritenuti “congrui” senza verifica. Se non li si adotta, scatta o potrebbe scattare la verifica della Guardia di Finanza. Naturalmente il soggetto privato, sia persona fisica che persona giuridica, sa bene, che sopra quell’imponibile costituito dalla quotazione OMI, dovrà versare sia l’IRPEF che l’IRPEG corrispondente alla aliquota fiscale di appartenenza, tramite dichiarazione dei redditi o di persona o di Società.
Aliquota media 30 - 40%. Prossimamente cedolare secca 20%
Per imponibili medi, tale imposizione fiscale agisce con oscillazione tra il 30 -40%. Per grosse Società immobiliari si può arrivare al 50%. Altro tema sarà la “cedolare secca” sulla quale agirà una aliquota unica indipendentemente dalla singola fascia di appartenenza progressiva del 20% , se il contribuente che riceve gli affitti sceglierà questa formula. Ma questo vale per il futuro.
Che imposta pagherà la Difesa, su questi nuovi canoni OMI?
Stando le cose come descritto, ovvero che le cifre indicate dall’OMI sono calcolate in modo che sulla congruità, una volta applicati quegli affitti, incidano poi tutti gli oneri sia fiscali (tasse) che contrattuali (spese di manutenzione), ogni altro tipo di imposte ICI e quant’altro, che quindi variano tra il 30 e 50%, ICI esclusa, non risulta che il Ministero della Difesa versi ne IRPEG ne tantomeno IRPEF non essendo persona fisica o privato cittadino. Le uniche tasse le pagano gli utenti che già versano come “occupatori di case” una imposta del 3% che da più di 15 anni versano sul mod. F 23 prima di andare al Registro e registrare il mod. 2, che ora, con l’enorme canone, diverrà una enormità aggiuntiva. Su 15.000 Euro l’anno si dovranno versare solo di tasse 450 Euro l’anno, oltre la fila di terzo mondo alla posta o alla banca e all’Agenzia delle entrate.
Ma torniamo al “nostro” proprietario di casa, la Difesa
CASADIRITTO, al di là di tutto quello che sta succedendo, sulle iniziative in atto e ciò che potrebbe accadere al Senato riteniamo ancora possibile l’incontro con l’on. Crosetto, che dovrà pur dare qualche importanza ai 4.000 fax che gli sono arrivati fin nei corridoi del suo Ufficio Ministeriale, e rischiando, non facendolo, di non guardare nessuno di noi con quella faccia benevola e continuare, come speriamo, ad ispirare fiducia.
Domanda ulteriore all’on. Crosetto
Ma fin d’ora chiediamo all’on. Crosetto, se questi indicatori sono come sono al lordo come abbiamo dettagliato, se è vero come è vero che la Difesa sugli stessi indicatori OMI, non verserà, perché non deve, alcuna imposta ne su persone Giuridiche ne su quelle fisiche, ne ICI ne altra imposta, anche se i denari gli fossero stornati attraverso una operazione di Cassa operata dal Tesoro. Qualsiasi diavoleria adducano gli Uffici che hanno collaborato, ne viene fuori una verità allarmante: I canoni applicati ora dai Comandi a seguito del Regolamento del 16 marzo 2011 risultano GONFIATI in maniera evidente e pacchiana almeno della stessa quantità corrispondente alle imposte o tasse a cui sono sottoposti analoghi importi derivati dall’OMI ed adottati da privati contribuenti o da Società immobiliari, perché, come Difesa, sono esenti da tasse. In pratica su un canone medio di 1.000 Euro nelle grandi città, quello stesso canone dovrebbe essere parametrati a 500 -600 Euro al mese. Chissà se all’interno di quel gruppo di lavoro, dell’Obiettivo 9 e di altri gruppi e obiettivi che ancora CASADIRITTO non ha potuto far emergere, possano trovare posto delle persone ancora capaci di ragionare e far ragionare altre teste di ottusa e comprovata esperienza.
ON.LE CROSETTO, SE PRECIPITIAMO NOI, RISCHIA DI PRECIPITARE ANCHE LEI
Vorremmo che dall’on. Crosetto e dal suo staff, anche nelle sedi istituzionalmente deputate, che a questa domanda, come alle richieste già note al Sottosegretario, nell’eventuale,auspicato e sospirato incontro cui anche in “Zona Cesarini” vorremmo che fosse effettuato, venga data risposta assieme ai dieci punti prospettati da CASADIRITTO. Ricordiamo poi che gran parte di quei punti, vengano fatti propri dalle Mozioni che ne ricalcano in gran parte lo spirito, e che, proprio per la mancanza dell’auspicata e più volte richiesta mediazione, dal 28 settembre sono rimaste lettera morta. Tutto il resto è il baratro in cui tutti assieme, on. Crosetto compreso , stiamo precipitando. Da quanto si apprende in queste ore, il Governo si presenterà dimissionario. C’è prima l’importante passaggio della Legge di Stabilità. E’ una questione di giorni, se non di ore. Inoltre se lei rimarrà in carica per il “disbrigo degli affari correnti”, anche in quel lasso di tempo si potrebbe intervenire in qualche modo sui Regolamenti. Ci rifletta, on.le Crosetto, tutte le famiglie interessate e tutti quanti non abbiano smarrito ancora il buonsenso, lo chiede insieme a tutti loro, un modesto utente senza titolo.
Sergio Boncioli
Quotazioni Difesa, qual'è lo scopo?
Studi di settore, congruità, dichiarazione redditi strumento fiscale ad uso del contribuente e del fisco. Quale imposta paga la Difesa sui canoni?
Machiavelli avrebbe osato tanto?
Accade ora che dopo aver impiegato molti mesi per far partire quei canoni velenosi, brutti e impossibili, si è pensato, in maniera machiavellica, di omettere in parte o in toto quei coefficienti, forse per inefficienza, intempestività o addirittura arroganza, e di far precedere l’avverbio “provvisorio” ad un canone che doveva essere definitivo. Altrettanto lampante è che il binomio NOTIFICA/DEFINITIVO non è sostituibile con il binomio NOTIFICA/PROVVISORIO come nel caso delle notifiche di gran parte degli alloggi dell’Esercito ove viene alterato quindi l’art. 3 punto 3 del D.M.D. del 16 marzo 2011 Questo è successo negli alloggi gestiti dai Comandi dell’Esercito che sono la stragrande maggioranza. Anche se ad ogni azione segue una reazione, nel Paese di Machiavelli, sarebbe stato difficile immaginare tanto.
Sfracelli nel centro – nord
Nelle regioni del centro-nord, ove è più marcata la richiesta di alloggi nel mercato privato, l’Osservatorio, fotografando una situazione reale, presenta indicatori iniziali elevatissimi, che paradossalmente, rimangono tali perché, come si è visto dall’esame delle Schede Tecniche, inviate agli utenti, tali indici non sono stati sottoposti ai coefficienti (per lo più di abbattimento) previsti e laddove parzialmente applicati, lo sono stati in maniera non rispondente alla realtà. Naturalmente il conguaglio non vale poiché solo con il “definitivo “ poteva partire la “notifica”. (Ripetiamo ,Decreto 16-3-2011 –art 3 punto 3)
Difesa e Fisco
Ma dove sorgono seri dubbi, che se non verranno chiariti immediatamente, aggiungeranno la beffa al danno, è sull’applicazione sic et simpliciter delle quotazioni offerte OMI, in quanto tali. Come prima accennato, il Ministero delle Finanze, Agenzia delle Entrate o Agenzia del Territorio (nelle sue sfaccettature), allo scopo di evitare inutili contenziosi con i contribuenti o con le Società immobiliari ha istituito l’OMI con il preciso compito di attribuire un valore immobiliare ad ampio spettro, all’interno del quale, città per città, Comune per Comune, individuare la zona e la microzona, ove, indipendentemente dalla categoria catastale, baipassando accatastamento o meno, potesse poi essere attribuito, al singolo immobile un determinato valore per poi sottoporlo al vaglio dei coefficienti. Il privato che vende o il privato che affitta, la Società che vende o la Società che affitta, avvalendosi di tali valori, “costringono” il fisco, all’atto della verifica della vendita o del contratto di affitto,a ritenere congrui quei valori, non aprendo contenziosi presso Commissioni Tributarie di ogni grado. Lo strumento fornito dall’Osservatorio si è rivelato utile con l’entrata in vigore degli “ Studi di Settore” per cui i valori, anche in questo caso, vengono ritenuti “congrui” senza verifica. Se non li si adotta, scatta o potrebbe scattare la verifica della Guardia di Finanza. Naturalmente il soggetto privato, sia persona fisica che persona giuridica, sa bene, che sopra quell’imponibile costituito dalla quotazione OMI, dovrà versare sia l’IRPEF che l’IRPEG corrispondente alla aliquota fiscale di appartenenza, tramite dichiarazione dei redditi o di persona o di Società.
Aliquota media 30 - 40%. Prossimamente cedolare secca 20%
Per imponibili medi, tale imposizione fiscale agisce con oscillazione tra il 30 -40%. Per grosse Società immobiliari si può arrivare al 50%. Altro tema sarà la “cedolare secca” sulla quale agirà una aliquota unica indipendentemente dalla singola fascia di appartenenza progressiva del 20% , se il contribuente che riceve gli affitti sceglierà questa formula. Ma questo vale per il futuro.
Che imposta pagherà la Difesa, su questi nuovi canoni OMI?
Stando le cose come descritto, ovvero che le cifre indicate dall’OMI sono calcolate in modo che sulla congruità, una volta applicati quegli affitti, incidano poi tutti gli oneri sia fiscali (tasse) che contrattuali (spese di manutenzione), ogni altro tipo di imposte ICI e quant’altro, che quindi variano tra il 30 e 50%, ICI esclusa, non risulta che il Ministero della Difesa versi ne IRPEG ne tantomeno IRPEF non essendo persona fisica o privato cittadino. Le uniche tasse le pagano gli utenti che già versano come “occupatori di case” una imposta del 3% che da più di 15 anni versano sul mod. F 23 prima di andare al Registro e registrare il mod. 2, che ora, con l’enorme canone, diverrà una enormità aggiuntiva. Su 15.000 Euro l’anno si dovranno versare solo di tasse 450 Euro l’anno, oltre la fila di terzo mondo alla posta o alla banca e all’Agenzia delle entrate.
Ma torniamo al “nostro” proprietario di casa, la Difesa
CASADIRITTO, al di là di tutto quello che sta succedendo, sulle iniziative in atto e ciò che potrebbe accadere al Senato riteniamo ancora possibile l’incontro con l’on. Crosetto, che dovrà pur dare qualche importanza ai 4.000 fax che gli sono arrivati fin nei corridoi del suo Ufficio Ministeriale, e rischiando, non facendolo, di non guardare nessuno di noi con quella faccia benevola e continuare, come speriamo, ad ispirare fiducia.
Domanda ulteriore all’on. Crosetto
Ma fin d’ora chiediamo all’on. Crosetto, se questi indicatori sono come sono al lordo come abbiamo dettagliato, se è vero come è vero che la Difesa sugli stessi indicatori OMI, non verserà, perché non deve, alcuna imposta ne su persone Giuridiche ne su quelle fisiche, ne ICI ne altra imposta, anche se i denari gli fossero stornati attraverso una operazione di Cassa operata dal Tesoro. Qualsiasi diavoleria adducano gli Uffici che hanno collaborato, ne viene fuori una verità allarmante: I canoni applicati ora dai Comandi a seguito del Regolamento del 16 marzo 2011 risultano GONFIATI in maniera evidente e pacchiana almeno della stessa quantità corrispondente alle imposte o tasse a cui sono sottoposti analoghi importi derivati dall’OMI ed adottati da privati contribuenti o da Società immobiliari, perché, come Difesa, sono esenti da tasse. In pratica su un canone medio di 1.000 Euro nelle grandi città, quello stesso canone dovrebbe essere parametrati a 500 -600 Euro al mese. Chissà se all’interno di quel gruppo di lavoro, dell’Obiettivo 9 e di altri gruppi e obiettivi che ancora CASADIRITTO non ha potuto far emergere, possano trovare posto delle persone ancora capaci di ragionare e far ragionare altre teste di ottusa e comprovata esperienza.
ON.LE CROSETTO, SE PRECIPITIAMO NOI, RISCHIA DI PRECIPITARE ANCHE LEI
Vorremmo che dall’on. Crosetto e dal suo staff, anche nelle sedi istituzionalmente deputate, che a questa domanda, come alle richieste già note al Sottosegretario, nell’eventuale,auspicato e sospirato incontro cui anche in “Zona Cesarini” vorremmo che fosse effettuato, venga data risposta assieme ai dieci punti prospettati da CASADIRITTO. Ricordiamo poi che gran parte di quei punti, vengano fatti propri dalle Mozioni che ne ricalcano in gran parte lo spirito, e che, proprio per la mancanza dell’auspicata e più volte richiesta mediazione, dal 28 settembre sono rimaste lettera morta. Tutto il resto è il baratro in cui tutti assieme, on. Crosetto compreso , stiamo precipitando. Da quanto si apprende in queste ore, il Governo si presenterà dimissionario. C’è prima l’importante passaggio della Legge di Stabilità. E’ una questione di giorni, se non di ore. Inoltre se lei rimarrà in carica per il “disbrigo degli affari correnti”, anche in quel lasso di tempo si potrebbe intervenire in qualche modo sui Regolamenti. Ci rifletta, on.le Crosetto, tutte le famiglie interessate e tutti quanti non abbiano smarrito ancora il buonsenso, lo chiede insieme a tutti loro, un modesto utente senza titolo.
Sergio Boncioli
10 novembre 2011