QUALCUNO VUOLE INTRODURRE LO STRESS TEST?
IL CASO PISA ANCORA APERTO CHE COSA SI ASPETTA?
ECCO LO SCHEMA
IL CASO PISA ANCORA APERTO CHE COSA SI ASPETTA?
ECCO LO SCHEMA
Il nostro calendario scandisce che già sono passati più di 30 giorni , dall’arrivo delle lettere a Pisa, inviate dal Comando Aeronautica. Se è vero che la pazienza è la virtù dei forti, è anche vero che anche i santi possono perdere la pazienza. Partivamo già dalla conoscenza di quell’incredibile documento, Obiettivo 9, che andava al di la di ogni immaginazione: si ipotizzavano canoni definiti “INSOSTENIBILI” per costringere le famiglie ad abbandonare gli alloggi. Mai si era raggiunto questo limite Quel disegno è stato smascherato e portato alla luce anche in Parlamento, prima ancora da CASADIRITTO. Poi con la forza della ragione da tutte le parti si sta tentando di depotenziarlo. Ma ecco, che su questo scenario, si introduce un altro elemento. Nella bolgia entro la quale la materia degli alloggi è stata conficcata, sembra introdursi un altro elemento più subdolo, lo STRESS TEST.
Sottoporre a questa tortura famiglie indifese, in genere senza interfaccia rapidi o conoscenze approfondite di normative, sembra essere diventato un” tiro al piccione “: si prende una norma, possibilmente nuova, neanche di difficile applicazione, la si interpreta in modo inesatto, ma sempre riservandosi una “EXIT STRATEGIC” al momento opportuno, viene applicata. Presumibilmente senza ulteriori informazioni, senza consultazioni con Uffici Centrali o strutture che potrebbero aiutare allo scopo e dare la giusta interpretazione. Se CASADIRITTO è al corrente che è stata costituita una struttura ad hoc, appunto per dare informazioni e delucidazioni, perché quei Comandi che i dubbi li hanno o li dovrebbero avere, non se ne servono?
L’errore grave e immotivato può provocare , come nel caso di PISA ha provocato, uno stress aggiuntivo, non quantificabile, quanto inutile. Dopo aver sopportato la parola “INSOSTENIBILE” non vorremmo leggere “sottoponiamoli ad una sorta di guerra dei nervi”. In pratica ad una specie di STRESS TEST.
Abbiamo già ben documentato che cosa è accaduto presso il Comando della 46 Brigata di Pisa. Applicazioni inesatte del Codice di Ordinamento Militare – 66/2010 – con applicazione non dovuta dell’aumento dei canoni, alla quale si aggiunge confusione tra aumenti del 50% anziché del 20% ed altro. In loco, non si ha notizia, che, ad oggi, siano state date informazioni o spiegazioni dirette, richieste dopo la lettera. Tanto che qualcuno, è stato costretto a parlare per raccomandata. Non si pretende la presenza di un Ufficio di Pubbliche Relazioni, ma si è in dovere di dare spiegazioni. Chiudere l’uscio e buttare la chiave, non serve. CASADIRITTO ne ha reso noto, in ambito nazionale, l’accaduto e non molla la presa.
Senza volerci sostituire a nessuno. Vogliamo semplicemente che i meccanismi funzionino. A questo punto, anche allo scopo di rendere più trasparente una corretta applicazione dei canoni in vigore ad oggi, riguardanti gli utenti che hanno perso il titolo concessorio, riportiamo appresso uno schema esemplificativo usato anche da molti Enti.
L’On. Guido CROSETTO, Sottosegretario per la Difesa con delega agli alloggi, persona di parola e di buona volontà, se ne è fatto garante.
Sottoporre a questa tortura famiglie indifese, in genere senza interfaccia rapidi o conoscenze approfondite di normative, sembra essere diventato un” tiro al piccione “: si prende una norma, possibilmente nuova, neanche di difficile applicazione, la si interpreta in modo inesatto, ma sempre riservandosi una “EXIT STRATEGIC” al momento opportuno, viene applicata. Presumibilmente senza ulteriori informazioni, senza consultazioni con Uffici Centrali o strutture che potrebbero aiutare allo scopo e dare la giusta interpretazione. Se CASADIRITTO è al corrente che è stata costituita una struttura ad hoc, appunto per dare informazioni e delucidazioni, perché quei Comandi che i dubbi li hanno o li dovrebbero avere, non se ne servono?
L’errore grave e immotivato può provocare , come nel caso di PISA ha provocato, uno stress aggiuntivo, non quantificabile, quanto inutile. Dopo aver sopportato la parola “INSOSTENIBILE” non vorremmo leggere “sottoponiamoli ad una sorta di guerra dei nervi”. In pratica ad una specie di STRESS TEST.
Abbiamo già ben documentato che cosa è accaduto presso il Comando della 46 Brigata di Pisa. Applicazioni inesatte del Codice di Ordinamento Militare – 66/2010 – con applicazione non dovuta dell’aumento dei canoni, alla quale si aggiunge confusione tra aumenti del 50% anziché del 20% ed altro. In loco, non si ha notizia, che, ad oggi, siano state date informazioni o spiegazioni dirette, richieste dopo la lettera. Tanto che qualcuno, è stato costretto a parlare per raccomandata. Non si pretende la presenza di un Ufficio di Pubbliche Relazioni, ma si è in dovere di dare spiegazioni. Chiudere l’uscio e buttare la chiave, non serve. CASADIRITTO ne ha reso noto, in ambito nazionale, l’accaduto e non molla la presa.
Senza volerci sostituire a nessuno. Vogliamo semplicemente che i meccanismi funzionino. A questo punto, anche allo scopo di rendere più trasparente una corretta applicazione dei canoni in vigore ad oggi, riguardanti gli utenti che hanno perso il titolo concessorio, riportiamo appresso uno schema esemplificativo usato anche da molti Enti.
Ciò con lo scopo primario di informare gli utenti alla luce delle attuali disposizioni. Va da se che dal momento che andranno in vigore i canoni di mercato, previsti dal non commentabile, art.6 – 21 quater, per le famiglie che davvero hanno il problema della casa, e non certamente per chi dell’alloggio ne fa un uso improprio, il prospetto riportato sarà ulteriormente stravolto..
CASADIRITTO si sta adoperando affinchè l’ormai prossimo decreto sui canoni relativo al 6. 21 quater , recepisca nei contenuti quanto il Governo si è impegnato ad attuare con la
Mozione 1 – 559 approvata in Aula dalla Camera dei Deputati lo scorso 8 febbraio 2011.
L’On. Guido CROSETTO, Sottosegretario per la Difesa con delega agli alloggi, persona di parola e di buona volontà, se ne è fatto garante.
Sergio Boncioli
21 marzo 2011