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ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO

BUROCRATICA, ACIDA E INUTILE RISPOSTA

Il Ministro, per voce del Sottosegretario, risponde all'interrogazione immediata in Commissione Difesa n. 5/06446
Negato l'usufrutto anche all'altro coniuge in caso di decesso.
Continua a rimanere solo l'accrescimento. Casadiritto insiste

Ministro Di Paola

Come noto, sono già arrivate o sono in corso di recapito, le proposte di acquisto riguardanti i n. 3.022 alloggi posti in vendita. In corso d’opera già si era riusciti ad eliminare il versamento del 5% a titolo di caparra per gli utenti che, avendone i requisiti, intendono optare per l’usufrutto che non implica alcun costo, ma solo una percentuale del proprio reddito. Alla stessa stregua continuano i tentativi portati avanti da CASADIRITTO al fine di migliorare le condizioni di vendita o di acquisto del diritto di usufrutto, stante le altissime e ingiustificate quotazioni attribuite agli alloggi posti in vendita. In questo senso sono andati e vanno tutti gli sforzi dentro e fuori il Parlamento, e all’interno della Difesa stessa.
Nella fattispecie l’interrogazione n. 5/06446 presentata al Ministro della Difesa dai Deputati RUGGHIA, VILLECCO CALIPARI, LAGANA’, FARINA e VICO del Gruppo Parlamentare del PD chiedeva al Ministro l’estensione del diritto di usufrutto anche al coniuge, qualora decedesse l’altro coniuge originariamente usufruttuario (unico usufrutto per moglie e marito in poche parole).

Ebbene, a parere di CASADIRITTO non poteva esserci modo più burocratico, freddo e inutilmente barbaro per negare tale diritto. Dentro questo confine passa la linea che corre tra la dignità di una vita insieme (bisogna avere 65 anni) di due coniugi al termine di una loro vita onesta e dignitosa ma modesta nelle risorse e l’arroganza di una Amministrazione che al momento sembra non capire. Il coniuge che deve decidere sarà oppresso dall’idea che alla propria morte, la propria moglie vada in mezzo ad una strada.

Le famiglie che attendono una risposta rassicurante in merito, si sono viste dare un netto diniego. Il sottosegretario ha letto in maniera scolastica, quasi elementare, ministeriale ciò che dice attualmente il Regolamento. Una sorta di chiarimento di cui non ce n’era alcun bisogno, se non quello di suscitare irritazione. Appunto la norma è già di per se bestiale e non a caso si chiede di modificare quella norma.
CASADIRITTO non demorderà e continuerà ancora a trattare ed adoperarsi per raggiungere l’obiettivo. Sono state già preannunciate altre iniziative Parlamentari ed altri incontri con i membri di tanti Gruppi. Anche se il tempo (60 gg. per chi ha già ricevuto la lettera) sta per scadere.

Sergio Boncioli

Allegato:
   Testo dell’Interrogazione 5/06446 e risposta del Sottosegretario


30 marzo 2012

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