Se “crescita” è ormai una parola magica, è presumibile, con il pacchetto riguardante la “roba 2008 – 2011” si aveva intenzione di voler dare un fattivo contributo alla causa. Non pensavano certo a un contributo virtuoso per far crescere il PIL nel terribile rapporto con il debito, che attanaglia ormai ogni aspetto ed ogni attività, sia pubblica che privata. Ma da gente pratica, attiva, pronta all’azione, e come si dice, gente “del fare”, crescita vuol dire crescita ed allora perché non far “crescere” i canoni benché dissuasivi e insostenibili, provocando quello che in effetti è avvenuto, una diminuzione del gettito come effetto assolutamente marginale, ma una enorme “crescita” di alloggi vuoti e di sfratti silenziosi, quelli fatti con il tubo del gas, perché la crescita dei canoni folli, hanno provocato l’uscita silenziosa delle famiglie, come lo è il gas, senza far rumore, ma di cui immediatamente se ne vedono i letali effetti.

Senza quelle noiose e inevitabili e clamorose sceneggiate che comportano una pubblicità negativa, assolutamente da evitare, nel vedere quel drappello accompagnato da ambulanza, fabbro e falegname e ora anche se occorre, come dicono le linee guida, anche servendosi dell’apporto di una psicologa, con tanto di laurea, in grado di confortare con parole (anche queste messe nelle linee guida) dovute e tali da accompagnare la famiglia unita (“ noi del fare” siamo per la famiglia) verso il baratro.

Scene già viste, ma che hanno fatto scuola. Ora con il “gas” silenzioso, non sono più necessarie. Il gas venefico è quello delle male leggi, quelle della vergogna, quelle note a noi tutti, che già ha sparso i suoi malefici miasmi presso le famiglie delle grandi città, Roma, Milano, Torino, Venezia, Bolzano, Firenze Bologna, etc., ove in tanti hanno dovuto lasciare casa. I canoni applicati, ne di mercato ne altro, ma di pura follia, hanno provocato:
- una crescita delle case vuote (erano già 4.000);
- una crescita degli sfratti, quella silenziosa, che oltretutto provoca, immediatamente, un prosciugamento delle risorse..;
- una crescita sui generis e anomala che in definitiva, a conti fatti, danneggia anche le famiglie dei militari in servizio che sperano in una assegnazione di un alloggio.

A questo ci viene da pensare leggendo quei drammatici dati che in questi giorni, anche la grande stampa e la televisione, ne deve prendere atto. L’UNITA’ del 25 giugno, pag. 15 “ Senza soldi anche per l’affitto. Boom di sfratti per morosità”. Su “ LA REPUBBLICA” Repubblica del 26 giugno: sulla pagina di Finanza e mercati un titolo a tutta pagina “Regioni in soccorso degli sfrattati”.

Un esempio per tutti lo fornisce “IL MESSAGGERO” di domenica 24 giugno u.s. “ CASA, CRESCONO GLI SFRATTI PER MOROSITA’: + 64% in 5 anni, MIGLIAIA A ROMA, 4.678, POI MILANO, TORINO SOLO NELL’ANNO 2011”, e tanti altri giornali. Tutti , sciorinando dati e tabelle, mettono in evidenza tutte le cause e le conseguenze che derivano dalla pesante situazione che gli sfratti creano anche in realizzazione per quello che accade e/o sta per accadere in ordine alla crisi economica.

La Difesa, nel suo “campo base” extraterrestre, negli spazi siderali, fuori da questo mondo, non si pone nessun problema. Questa è cosa nostra, avrebbero riferito, a che obiettava sull’Obiettivo…. (9 ).
“Il Parlamento ha deciso liberamente, e noi siamo uno Stato libero”, hanno ribadito. L’Amministrazione, forte del detto, che è meglio prevenire che curare, è all’avanguardia. Si defila dalla inquietante statistica, attraverso il sistema di pagamento con cui vengono prelevati i canoni, in maniera coatta, direttamente su stipendi e pensioni evitando così la morosità. Rimane purtroppo lo sfratto, di fatto, anch’esso fuori dalla statistica, quello con il” gas” delle male leggi.

Allegato:
   Articolo de “IL MESSAGGERO” del 24 giugno 2012

27 giugno 2012