Risuona il vecchio ritornello in aula, l'epiteto pregiudiziale e stantio, classico, rivolto ai sine titulo, che si ripete e si tramanda, “fenomeni di abusivismo di persone” “personaggi che non vogliono sloggiare” anche se, dopo l'enunciazione della Corte dei Conti, nessuno aveva più osato affermare tano.
Risponde Casadiritto: ne abusivi, ne personaggi, ma 5.000 famiglie fatte da GENTE PERBENE vessate da leggi discutibili e perverse fatte da altra gente
CASADIRITTO segue attentamente lo snocciolarsi delle audizioni, a Commissioni Difesa riunite, Camera e Senato, riguardanti i maggiori rappresentanti delle Forze Armate, nel quadro di approfondimenti istruttori. In tale ambito il giorno 19 giugno u.s. si è svolta l’audizione dell’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina. La sua esposizione ha toccato anche il tema degli alloggi. L’Ammiraglio lo si osserva sicuro e spigliato nell’esporre l’argomento e la sua disinvoltura non tentenna anche quando tratta il complicato argomento dei sine titulo.
PERCHE’ IL TEMA SI E’ COMPLICATO
Ciò è avvenuto perché, per convenienza, si è sempre voluto mettere in contrapposizione la sacrosanta esigenza della Difesa a disporre di alloggi, in parte anche per poter far fronte ad una certa mobilità, oggi alquanto ridotta, usando impropriamente l’argomento più infelice ma sicuramente efficace agli occhi di chi era in attesa di una assegnazione: “non ti posso assegnare l’alloggio, poiché è occupato abusivamente dai sine titulo”
Quante volte, nelle caserme e negli Uffici, abbiamo sentito questa semplificazione?
In effetti era una arma vincente, quanto mistificatoria, perché riusciva ad occultare inefficienze, inadempienze e sciatterie colpevoli con una semplice frase, ottenendo una autoassoluzione per chi era responsabile del degrado e della “mala gestione”.
Di conseguenza le prime vittime di questa strategia sono stati proprio quelle categorie (monoreddito, volontari, sottufficiale ed ufficiali che aspiravano ad una assegnazione AST che veniva sempre ad essere una chimera e che nella scala delle aspettative di una assegnazione , rimanevano i più penalizzati ed allo stesso tempo diventavano purtroppo, i più inferociti contro quelle famiglie colpevoli di non lasciare l’alloggio.
Con gli anni questo ragionamento, anche con il fattivo contributo di CASADIRITTO, è stato progressivamente smascherato proprio man mano che gli attori, i potenziali utenti, acquistavano conoscenza dei fatti e le magagne diventavano di pubblico dominio.
In questi anni abbiamo tentato molte volte di disarticolare questa trovata , che permette di stravolgere la realtà, e immensa è stata l’azione di CASADIRITTO, entrando nel merito:
– la presenza ormai di più di 4.000 alloggi vuoti, o perché fatiscenti o perche eternamente in attesa di lavori;
– dell’asserita necessità di poter disporre di circa 8.000 alloggi ASI, a prezzi pressoché di favore (euro 1,60 mensili al metro quadro). Tale meccanismo permette di mandare rapidamente alla malora tanti alloggi, in quanto con le risorse ricavate, dai canoni ASI, qualsiasi intervento manutentivo sarebbe velleitario. E’ il sistema che divora se stesso. Tante barbe di Generali, non hanno mai spiegato, nemmeno in Parlamento, come può reggersi un sistema alloggiativo su entrate dovute principalmente proprio a soggetti che si vorrebbero cacciare (i sine titulo) e la cui scomparsa determinerebbe proprio il collasso di quel sistema da loro stessi voluto e ideato che si fonda con una concessione allegra di incarichi ASI;
– i rimanenti alloggi perlopiù AST, abitati da famiglie i cui conduttori hanno il titolo di concessione scaduto, in servizio, in quiescenza, o vedove, assicurano (o assicuravano prima dell’entrata in vigore del Decreto Crosetto, che ne sta falcidiando a centinaia, attraverso drammatici abbandoni) circa 30 milioni di euro, ciò che permette appunto la sopravvivenza degli alloggi ASI. O almeno lo permetteva fino a quando, con la genialata di voler denaro con canoni “insostenibili” unitamente alla pretesa di inserire “…con l’obbligo del rilascio”…. stanno ottenendo la desertificazione degli alloggi con l’applicazione dei canoni di mercato e le evidenti e conseguenti difficoltà per il mantenimento degli alloggi ASI e AST su uno standard di mantenimento perlomeno accettabile;
– scomparsa di ogni traccia del fondo casa, previsto da leggi, e di cui in 20 anni si è riusciti ad eleggere a mala pena il Consiglio di Amministrazione, ma i cui fondi non sono stati mai erogati al personale in servizio. E’ stupefacente che quando un Ammiraglio di così importante rilievo, non mette in evidenza questo grave fatto tutto interno alla Difesa, derivante dal non rispetto delle leggi, cioè, dell’attivazione di un fondo casa i cui incassi derivano proprio dai canoni versati , da “Quei personaggi che non vogliono sloggiare”. La faccenda è scandalosa e l’indifferenza della Difesa era stata capace di suscitare lo sdegno, tra i tanti, anche del Rappresentante del COCER AERONAUTICA che nel Convegno tenuto nell’Auletta della Camera dei Deputati, il 18 ottobre scorso, pose al centro del suo intervento, “che fine avessero fatto i 50 milioni di euro”, cifra presumibile derivante dalla percentuale pagata dai sine titulo sui canoni , e mensilmente versati alla Difesa. Prima ancora tutto il comparto del COCER interforze, ha più volte sottolineato questa grave inosservanza. ED ALLA FINE VENNERO LA RUSSA E CROSETTO
COSTRUZIONI E VENDITE
Successivamente, all’entrata in vigore delle importanti leggi di riforma, la legge 537 e la 724, nella Finanziaria del 2007 per il 2008, venne approvata la legge 244 art.2 commi dal 627 al 631, ove veniva prevista l’attuazione di un Piano Pluriennale, all’interno del quale dovevano essere previsti che almeno 3.000 alloggi, di non più interesse, fossero alienati agli attuali utenti , per ricavarne risorse per la costruzione di nuovi alloggi per personale militare in servizio. Questa, purtroppo era una legge “quadro” i cui contenuti sono stati stravolti dal successivo Decreto, fatto da chi quella Legge aveva osteggiato.
Il Piano Pluriennale venne varato con il Decreto LA RUSSA del 18 maggio 2010, megagalattico quanto impossibile, con i suoi 5 miliardi e mezzo di finanziamento e con i suoi 51.000 alloggi da costruire.
Una tremenda bufala, alla quale non credette nemmeno la Corte dei Conti, che dopo tre tentativi di bocciatura e il Consiglio di Stato, con altrettanti tentativi, sfiancati ed esausti, si arresero. Caso unico nella Storia dell’Unità d’Italia, lo stesso giorno della firma del Ministro, il Decreto fu registrato alla Corte dei Conti: era il 18 maggio del 2010.
Di quel Piano, a distanza di anni, nessun militare in Servizio ha ottenuto l’agognato alloggio, naturalmente non fanno parte di questo Piano, quelle opere fatte con accordi di Programma precedenti al Decreto, come per esempio quanto realizzato ed inaugurato lo scorso 26 giugno a Merano, con l’inaugurazione, nella Caserma “POLONIO” di una Palazzina alloggi, all’interno della Caserma. Caserma che può ospitare, non famiglie, ma 224 Volontari dell’Esercito, opera realizza dalla Provincia Autonoma di Bolzano con un accordo di Programma fatto nel 2007. Non risulta quindi, ad oggi, che nessun militare, abbia avuto in concessione, uno solo dei 51.000 alloggi previsti dal Piano LA RUSSA, emanato nel 2010.
Del Piano vendite, sappiamo tutto. Si stanno rivelando un completo fallimento, malgrado tutta la buona volontà della Direzione Generale del Demanio, che gestisce la parte terminale relativa alle vendite. Ardui sono i tentativi di “piazzare” gli alloggi (3.020. di cui 1.700 abitati e 1.300 assolutamente deserti). Le vendite raggiungono a malapena il 30-35% delle case abitate, le rimanenti abitate è destinato alla vendita all’asta, con conseguenze inenarrabili per le famiglie che attualmente vi abitano. O sfratto entro 90 gg., e solo per determinati casi, una permanenza per 5 anni ed in casi rari l’usufrutto.
Ciò è dovuto essenzialmente al combinato disposto:
– norme incredibilmente punitive all’interno del Decreto LA RUSSA;
– prezzi eccessivi, anche rispetto a quelli di “puro” mercato;
– età anagrafica, piuttosto alta;
– azzeramento degli sconti;
– difficoltà per tanti di ottenere mutui alle condizioni reali delle singole famiglie;
– mancanza di reali norme di protezione, per le famiglie meno fortunate. Quelle scritte nella Legge 244, sono state eluse alla grande dal Decreto La Russa.
SUBITO DOPO LA TRISTE STORIA DEL DECRETO CROSETTO DEL 16 MARZO 2011, SUI CANONI DI MERCATO
E’ noto ormai a tutti ed anche lo dovrebbe essere all’Ammiraglio audito De Giorgi, quali incredibili eventi hanno preceduto l’uscita di tale decreto, “scripta manent” ed il documento è ancora la, anche se mostra la consunzione per essere stato sfogliato da più mani e letto da più persone. Con la parole chiave diventata ormai di pubblico dominio quel’” insostenibili” rimane un marchio indelebile che non fa onore ha chi lo ha concepito. Quel “mostro” che ne seguì con l’approvazione dell’art. 6. 21 quater (Finanziaria 2010) e quel Sottosegreterio che il 16 marzo 2011 vi appose la firma nel conseguente Decreto, spiegano bene il meccanismo di come una “legge” possa essere costruita nelle segrete di uno scantinato o di un mezzanino e poi con nastrini e bolli, essere consacrata nella Gazzetta Ufficiale. Ed è a causa di quel Decreto che ora migliaia di famiglie stanno soffrendo. Non ci dobbiamo mai stancare di dirlo e di farlo sapere e di ricordarlo, in quella Alta Sede Istituzionale, anche se e quando, saremo, speriamo presto, ricevuti dal Ministro della Difesa, Sen. Prof. Mario Mauro.
Da quel Decreto ne viene colpita anche la credibilità e l’Autorità dell’Amministrazione, messa duramente sotto accusa anche dal TAR, con le sue continue bocciature degli atti di notifica, a migliaia.
Questi sono gli aspetti più nefasti:
– case abbandonate;
– famiglie ridotte alla disperazione;
– minor gettito per la Difesa.
I ricorsi, ne hanno momentaneamente annullato gli effetti ed invalidato gli Atti. Ma per chi non ha potuto ricorrere gli effetti sono stati immediati.
IN QUESTO PUTIFERIO, L’AMMIRAGLIO DE GIORGI....
Senza un minimo accenno a questa situazione che sta mettendo a soqquadro tutto l’universo che ruota attorno agli alloggi militari, senza essersi informato, almeno in apparenza, quanto anche la Corte dei Conti, nella sua “storica” Relazione prendendo in esame il Bilancio della Difesa del 2011, ha enunciato:
Rendiconto Generale dello Stato – Esercizio Finanziario 2011 - Volume II – Gestione Bilancio dello Stato – Ministero della Difesa - Pag. 270 – 271 - Requisitoria Procuratore Generale Salvatore Nottola - Relazione di Udienza Maurizio Meloni, Roma 28 giugno 2012
In particolare nel Volume II Ministero della Difesa, nella parte dedicata agli alloggi, pag.271, si legge:
“sine titulo, dizione che non si riferisce, salvo casi specifici, all’occupazione abusiva”. Mettendo con ciò fine ad anni di insulti infamanti, menzogne e perche no, ad anni di calcolata e pilotata disinformazione, di quanti con zelo inutile o altro, condito da servilismo, si erano prodigati ad affermare il contrario.
Ora lei, Ammiraglio, cui spetta la massima responsabilità unita alla conoscenza, con un frasario, perlomeno audace e disinvolto, che parlando dei sine titulo afferma:
“fenomeno di abusivismo di persone che non avendo titolo mantengono...” Proseguendo “che gli strumenti che noi abbiamo non ci consentono di sloggiare questi personaggi”
In pochi secondi, poche decine, per la precisione dal minuto 6 e 44 secondi della sua audizione (VIDEO) ha tentato, a giudizio di CASADIRITTO in modo incauto, di liquidare con affermazioni, apparentemente sicure, categoriche, inattaccabili per un auditorio capace ma composto da molti alla prima legislatura e che pertanto non è testimone delle discussioni ed approfondimenti avvenuti nelle precedenti, che sicuramente non è così addentro alle norme interne della Difesa (ed è per questo che si fanno le audizioni, per informare, appunto) una situazione come quella degli alloggi, molto complessa. Ma in realtà ha esternato solamente opinioni personali, che sono apparse cariche di pregiudizi e come illustrato precedentemente, non rispondenti alla realtà, anche dal punto di vista giuridico/contabile espresso della Corte dei Conti. E ciò dispiace. Ma le sue affermazioni, se non saranno adeguatamente riprese e confutate come CASADIRITTO sta facendo, e contrastate, costituiranno altra linfa che alimenterà inesorabilmente altri provvedimenti “alla Crosetto” e alla “La Russa”.
Pensi, Ammiraglio, che il Codice di Ordinamento Militare, all’art. 286 e 306 prevede che per gran parte degli utenti senza titolo, le cui condizioni siano quelle previste all’interno del Decreto Annuale del Ministro della Difesa, da emanarsi entro il 31 marzo di ciascun anno, rimangono DI DIRITTO entro gli alloggi, sembrerebbe dai toni che usa, suo malgrado, sono diverse migliaia e sentendo le sue pesanti affermazioni se la sono presa, molto ma molto male.
Ma ciò vale per tutti gli altri, anche se con altra formulazione ne è prevista la presenza, anche se purtroppo tentando di espellerli non già con il diritto, ma con una vera vessazione costituita dai canoni impossibili, Si rassegni: ne abusivi, ne personaggi. Lei non poteva ne doveva fare in alcun modo riferimento ai “suoi fenomeni di abusivismo”.
Viene da pensare a questo punto, risuonando quella parola “abusivismo” dentro un Parlamento che ne è alla continua ricerca (in Italia ci sono 2 milioni di case sconosciute al catasto) alle case abusive si della Difesa, che a migliaia, per decenni sono rimaste sconosciute al Catasto. Non sappiamo le ragioni che hanno indotto al Ministero della Difesa, negli anni, tenere occultate decine di migliaia abitazioni. Come lei sa, questo è stato un illecito con molti risvolti che potrebbero suscitare alcune curiosità. Fatto sta che solo adesso si sta provvedendo a rientrare nella legalità e a dichiarare ciò di cui si è in possesso. Un atteggiamento perlomeno discutibile.
Non volevamo entrare su questo argomento, ma quando si parla in Parlamento di “abusivismo” diventa inevitabile….. pensare a quello edilizio, che riguarda, appunto, anche taluni aspetti per il mancato accatastamento degli alloggi della Difesa.
Quanto ai “personaggi”, migliaia di famiglie si rifiutano di essere considerate “personaggi” che superino o non superino il limite di reddito o le altre condizioni previste dal Decreto Annuale.
Le 2.800 famiglie entro i limiti di reddito o con handicap grave e le 2.000 famiglie che sono oltre, sono indignate per le sue disinvolte affermazioni, e anche dalla sua sicumera che dimostrava mentre lo affermava.
CONOSCIAMO, ANCHE A NOSTRE SPESE, ALTRI “PERSONAGGI”
Semmai si voglia parlare di “personaggi” con il termine da lei usato, CASADIRITTO ne conosce una illuminante galleria:
– era sicuramente un personaggio “letterario” un Generale Editorialista;
– era senza dubbio un “personaggio” un Generale chi si arrogava di parlare, via fax, senza diritto alcuno, a nome delle Forze Armate e voleva impedire di parlare al Coordinatore di CASADIRITTO, fin quando non avesse dimostrato di essersi comprato una casa andando da un Notaio (faccenda rimasta alquanto misteriosa, ma purtroppo è successo anche questo);
– c'è stato poi un personaggio “scaricatore di responsabilità”, che all’interno di un Comando, agli utenti, convocati per lettera in cerca di spiegazioni in merito ai canoni di mercato perchè impossibilitati a farvi fronte, nell’esercizio di funzioni a lui appositamente affidate per fronteggiare la situazione, trovava modo di “scaricare” sul Coordinatore di CASADIRITTO le colpe dell’applicazione dei canoni di mercato;
– un altro “personaggio” particolare e creativo era un tale, sicuramente per alcuni aspetti stravagante, che per allenarsi psicologicamente (probabilmente un tiratore scelto a livello della psiche) giocava a freccette in Ufficio, su bersagli particolari;
– a pieno titolo, uno o più personaggi lo è (o lo sono) chi dall’Accademia di Pozzuoli , ha “disposto” di non fare presentare domande per l’accesso in spiaggia a Miliscola ai sine titulo ASI.
Questi ed altri si che appartengono di diritto al titolo di “personaggi”, non certo le famiglie e utenti senza titolo di cui lei si è occupato.
ECCO CHI SONO, NON PERSONAGGI, MA 5.117 FAMIGLIE COMPOSTE, PER QUANTO CI RIGUARDA, DA PERSONE PERBENE, SINE TITULO
– in fascia protetta, 2038;
– in servizio 1713 (1);
– fuori fascia protetta 1151;
– non appartenenti all'A.D. (altre Amministrazioni) 217;
(1) Non è dato sapere quanti sine titulo in Servizio, sono in fascia protetta e quanti no. Fonte Difesa – dati aggiornati al 2008, ultimi a disposizione.
Quella dei sine titulo, una realtà cui tener conto non certo da liquidare con affermazioni che si sono sentite in audizione liquidandole come dei “personaggi”.
Inoltre nelle conclusioni della sua “arringa” sugli alloggi, lei lamenta di “non avere gli strumenti che consentano di sloggiare questi personaggi (pensionati ammiragli, giovani o vecchi poco importa, afferma). Una conclusione, visto anche le attuali leggi, abbastanza singolare.
Pur tuttavia CASADIRITTO la vuole aiutare e le viene incontro, facendole osservare che lo “strumento” al contrario di quanto lei afferma, lo avete in mano: lo strumento finale, l’arma letale, quella rappresentata dai canoni “insostenibili” che ora state attuando. Ad un maresciallo di Marina, è stato imposto di pagare un canone di circa 1.700 euro su una pensione di 1.680. Forse più che uno strumento, è il tubo del gas, ma la soluzione di “sloggiarlo” è quella da lei auspicata. Sicura, senza Carabinieri per il recupero coatto e soprattutto, immediata.
Ma lei voleva sicuramente dire altro, con la sua “vis oratoria” si è fatto prendere la mano e non le mancherà il modo di fare una “bella interpretazione autentica” di quanto da lei stesso affermato.
Forse però è bene che precisi esattamente quello che voleva dire e non ha detto e che nessuno ha sentito. Eccoci qui, tutte le 5.000 famiglie, tutte le PERSONE PERBENE, DENTRO IL PARLAMENTO E DENTRO LA DIFESA, siamo ad attendere.
Concorderà con noi di CASADIRITTO, che niente potrà essere risolto, se il linguaggio ed i metodi sono quelli da lei rivendicati. La sua filippica contro i sine titulo da sloggiare è fuori dal tempo e questi atteggiamenti si sono rivelati in decenni di ripetizione di questi argomenti, la causa stessa del disastro in cui versano gli alloggi ed hanno provocato il baratro in cui si vuole gettare tante famiglie.
Vittime lo sono anche i militari in servizio che aspirano ad una assegnazione. Si trovano a fare domande AST e nelle grandi città non trovano risposta, anche in presenza di migliaia di alloggi vuoti, e l’applicazione dei canoni di mercato ne sta svuotando molti altri…… ma le domande continuano e le risposte negative si ripetono.
E’ necessario dunque abbandonare argomenti obsoleti, linguaggi stantii e ripetitivi, ripetuti da stuoli di Capi, con le dovute eccezioni. E’ il trionfo dei luoghi comuni che suppliscono all’approfondimento ed alla conoscenza. Ed è per questo che CASADIRITTO torna a ribadire che i problemi alloggiativi delle famiglie del personale in Servizio o in quiescenza, GENTE PERBENE, in questa fase possano e debbano essere affrontati, attuando UNA SOSPENSIONE DEGLI ATTUALI STRUMENTI E DECRETI, in tema di vendite e canoni. Ricordiamo che il Decreto sulle vendite colpisce anche i militari in Servizio con il titolo in quanto in caso di mancata adesione alla proposta di acquisto, avviene uno sfratto sicuro. La sospensione che si richiede, contribuirà almeno a restituire serenità alle tante famiglie snervate ed esauste dei continui ricorsi al TAR e tutto ciò che comporta, e per porre fine al disastro economico e sociale che in questa particolare congiuntura di recessione i Decreti stessi stanno provocando.. Questo si chiede al Ministro della Difesa sen. Prof. Mario MAURO, CASADIRITTO.
Questo chiedono e stanno chiedendo tantissime famiglie con più di 5.000 fax al Ministro arrivati finora.
Questo lo chiederà con atti concreti, presto, anche il Parlamento. E’ QUELLO CHE URGENTEMENTE, auspichiamo.
Sergio Boncioli
1 luglio 2013Per mantenere un livello civile della conversazione, verranno eliminati tutti i commenti che contengono: turpiloquio, offese, violazioni della privacy, istigazioni alla violenza o al razzismo, minacce ecc. Si prega di mettere il nome anche se si entra come ospite.
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