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BRESCIA: QUANDO LA “ SCELTA” DELLA MERCE E LA “SCELTA” DELLE REGOLE, DETTATE DALLA PREMIATA DITTA LA RUSSA/CROSETTO, DIVENTA UNA IMPOSIZIONE DRAMMATICA
Benvenuti al condominio “Laura”, Lombardia, terra di businnes, ove anche la Difesa vuole fare gli affari (suoi), zero vendite
“che scelta vuole fare”

In definitiva che c’è di nuovo? Lo stato pietoso degli alloggi in vendita a Brescia , lasciano molto, ma molto a desiderare. La scena è già vista, arrivano le lettere per la vendita, arriva il panico che rompe una già precaria tranquillità latente. In quel condominio malconcio, di 12 appartamenti, di cui 7 abitati e 5 vuoti, zero comprano, preso di mira come al solito per disfarsi di “rifiuti speciali” facendosi fare l’operazione in discarica e pretendendo pure che qualcuno paghi a caro prezzo, al Condominio “Laura” c’è qualcuno che vuol capire, vedere, parlare, come almeno potersi attaccare a qualche norma per lui non perfettamente intelligibile, su qualche clausola di salvaguardia che permetta di intravedere il male minore.

Non è che 140.000 euro in se siano poche o tante, ma si tratta di sapere quello che ti danno, senza contare poi come fare per reperirle e pagare il mutuo. Nel caso specifico, un prezzo spropositato (vedi lettera) ma che roba è? La roba viene mostrata in parte dalle foto (FOTO) e quegli abitanti ne conoscono i più reconditi particolari. Chi di loro ricorda l’ultimo lavoro eseguito deve avere molta memoria e una certa età.

Qualcuno legge la lettera e trova che si può telefonare a Roma, all’URP, il cui numero telefonico è indicato in calce. Delusione, le risposte che si hanno sono vaghe, non tecniche e addirittura inquietanti per il livello che trasmettono di inattendibilità, travestite da voci veloci che vorrebbero trasmettere sicurezza. Qualcuno si fa coraggio e telefona al numero di CASADIRITTO, anche di sabato o domenica, il convento in cui qualcuno abita, è aperto tutti i giorni. E poi frescaccia per frescaccia, vale la pena provare. C’è sempre qualcuno(ahi) che risponde. Sono tempi importanti e drammatici e se prendi un impegno, non c’è festa che tenga. Poi le avversità della vita....

ED ECCO LA MISTIFICAZIONE DIALETTICA CHE COLPISCE: LA “SCELTA”
Gli addetti alle domande difficili, rispondono con poche parole, scarne e selezionate. Sull’usufrutto, che non considerano un diritto per chi ne ha i requisiti ma un semplice acquisto, si è evasivi e si sa il perché. La doppia raccomandata non la conoscono esattamente, e cercano di scoraggiare chi ne vuole sapere qualcosa. Prima bisogna chiedere, con la compilazione dell’allegato “E”, il vero allegato dell’usufrutto, e una volta ricevuto bisogna nuovamente compilare il modello che rappresenta il vero e proprio allegato “E”, quello definitivo. Questo marchingegno, è l’inevitabile metodo da adottare per prendere tempo, per dar modo alla Difesa, molto distratta di quanto accadeva in Parlamento, di apportare la relativa modifica al Codice di Ordinamento Militare n.66 del 15 marzo 2010, in conseguenza di quanto stabilito dalla Commissione Difesa con la Risoluzione De Angelis, Rugghia, Calipari:
“Il coniuge ha diritto anch’esso di essere incluso giuridicamente nell’usufrutto ed il pagamento del canone mensile (chiamato - rata)” deve essere sull’importo netto e non sul lordo.

Il Ministro di allora, il cui decreto porta la sua firma, aveva ignorato che seppure non giovanissime e con qualche acciacco, esistono anche le mogli....
Dove poi si raggiungono i livelli di quella che noi di CASADIRITTO chiamiamo senza giri di parole, MISTIFICAZIONE è quando viene chiesta delucidazione sui 5 anni nella continuazione della conduzione dell’alloggio, avendone i requisiti, viene presentata come una “scelta

DAL NOSTRO INVIATO, MOLTO SPECIALE
Ecco come gli alloggi di Brescia, vengono descritti da un inviato molto speciale, in quanto ci abita. Riportiamo i passi più significativi.

“Esternamente il condominio è indecente nel suo intero aspetto: garage con mura annesse, da rifare, finestre comprese, cantine con porte fatte con listelli di legno, il cui accesso non chiuso, e ne viene assicurata una precaria chiusura con passanti e lucchetti. Sembra più che altro l’entrata di un ovile che altro. La caldaia degli anni 70 riconvertita a suo tempo a gas, ma non idonea per accedere al teleriscaldamento su cui a Brescia usufruisce del servizio che il Comune eroga ai cittadini. Andrebbe riconvertita o sostituita. La risposta del Genio: non ci sono i soldi.

Il prezzo iniziale del mio appartamento, circa 85 mq pertinenze comprese, a cui viene attribuita cat. catastale A/2, è di euro 136.713. Roba da matti per quello che è. Per appartamenti della stessa metratura, in condomini molto più decorosi, nella mia zona, dove non sono necessari lavori, essendo ristrutturati e a norma, vengono chiesti dai 100 ai 125 mila euro. Il Genio ha mandato tempo fa una Ditta a pulire gli appartamenti vuoti per la vendita perché erano in condizioni pietose anche per via degli escrementi di piccione. Io li ho visti dentro e ti posso dire che fanno pietà.. In una stanza sono caduti pezzi di soffitto, porte divelte, carta da parati penzolante mai rimossa. In un garage attiguo a quello centrale è caduto tempo fa il soffitto e fortunatamente non vi era nessuna macchina e nonostante le foto mandate a Milano, non è stato fatto niente.

Le ringhiere esterne sono traballanti, cancelli vecchi che a malapena chiudono. I pilastri dei cancelli ormai in condizioni pietose e tutti scrostati, a tal punto da vedere i fili del cancello pedonale. I pavimenti del cortile antistante il condominio con le mattonelle che tranquillamente vengono via se le sposti. Le mura del condominio nella parte bassa tutte fatiscenti ed in alcuni punti si vedono rigonfiamenti. Le mura dell’intero comprensorio sono tutte da intonacare, il terrazzo fuori non è a norma di sicurezza, con muraglione ridicolo come altezza e con una rete posticcia di protezione, tutta piegata. Io ho fatto bloccare l’accesso per motivi di sicurezza con lettera al Comandante del 3 Reparto Infrastrutture.

Lo scivolo del garage non è a norma e si sta riducendo peggio con il tempo che passa. Per mio scrupolo ho fatto mettere gli estintori previsti, da una Ditta perché quelli che erano esistenti erano scaduti da anni e fuori norma. In un appartamento vuoto sono entrati i ladri spaccando la porta di entrata e nonostante io abbia avvisato prontamente la Direzione Genio di Milano, non si è visto mai nessuno e tutto è rimasto così.

In due appartamenti, causa perdite di acqua dallo sfiato di un termosifone (lasciato aperto dalla Ditta di pulizia mandata dal 3 Reparto Infrastrutture di Milano) di un appartamento all’ultimo piano, sono intervenuti i pompieri due volte e hanno dovuto sfondare la finestra per entrare con dei palanchini e hanno effettuato dei fori nei pavimenti per far uscire l’acqua dalle solette e dai terrazzini, riducendoli per forza di cose ad una gruviera ed il Genio non è mai, dico mai, intervenuto per rimetterli a posto. Un utente ne ha pagato le conseguenze a livello infrastrutturale, colpa le infiltrazioni ed ha avuto la stanza, appena ridipinta, danneggiata. Oltre ai buchi nel soffitto ha dovuto sopportare anche il linguaggio scurrile del “personale” del Genio di Milano, giunto dopo, per il loro sopraluogo...”

Fin qui la cronaca del nostro inviato speciale, suo malgrado, dal luogo chiamato condominio Laura. Una cronaca a braccio, ma sicuramente che da la sensazione di come i RESPONSABILI dello stato di manutenzione degli alloggi, in questo caso cominciando dal 3 Reparto Infrastrutture, curano un Patrimonio dello Stato di cui per le loro inefficienze, sono i principali depauperatori. Attraverso omissioni ed inefficienze, che oggettivamente si trascinano da anni, non hanno rispetto nemmeno per il lavoro a cui sono chiamati e pagati, dai militari con casa o no e da tutti gli altri contribuenti che con grande sacrificio pagano canoni e IRPEF

DISTINTI E DISTANTI
In questo scenario poco edificante, che purtroppo si ripete in tutta l’Italia su cui abbiamo aperto un irripetibile e incredibile reportage, ecco chi, ben separati quasi distinti e distanti materialmente da una realtà che non conoscono perché si rifiutano di conoscerla, ecco che entra in gioco, all’ultimo miglio un soggetto, quasi extraterrestre ma sicuramente stralunato dal contesto della realtà vera.

Alcuni soggetti della Direzione Generale del Demanio Militare, incaricati come URP di aiutare gli utenti, nel difficile districarsi del groviglio di articoli e commi legati alle operazioni atte a rispondere alle proposte di vendita.
Ma si caro Boncioli, dove è il problema? comprarsi casa è una scelta, mica un obbligo, chi vuole la compra, chi non vuole non la compra e finisce li, dimostrando così di continuare a non capire. Chi sta in queste case, è la risposta, si trova con motivazioni e situazioni diverse. Con redditi non comparabili tra di loro, con chi è in grado di pagare senza mutuo cash e soprattutto con inesorabili età anagrafiche.

C’è, anche chi la compra per poi affittarla, standosene comodamente ad aspettare che la casa la paghino gli altri, come vedremo di seguito in questo reportage. Ad eccezione, lo dobbiamo dire, di chi, anche ad alto livello, mostra abnegazione e comprensione nel comprendere le nostre ragioni, anche a titolo personale, forse perché ha compreso bene, ma senza confessarlo, in che diabolica macchina con ingranaggi pericolosi, hanno costretto le famiglie, alle quali con canoni o vendite, stanno rovinando la loro esistenza e la loro salute. Come noto, la DIREZIONE GENERALE DEL DEMANIO, quella che invia le proposte di acquisto ed altro, non ha partecipato:
– alla stesura dell’Obiettivo 9, di cui non ne conosce i contenuti;
– alla stesura del Decreto LA RUSSA/CROSETTO, emanazione dello stesso Obiettivo 9;
– alla stesura della scheda tecnica per l’individuazione dei parametro per la formazione del prezzo.

Però ha delle responsabilità, quella di interloquire con le famiglie, ed è per questo che sottoponiamo loro, a partecipare ad un BREVE CORSO DI CASADIRITTO, CON ANNESSO DIZIONARETTO ESEMPLIFICATIVO ETICO/MORALE/DIALETTICO/ SEMANTICO/LESSICALE/FILOLOGICO al cui superamento dovrebbe essere legata l’ammissione all’UFFICIO URP incaricato del rapporto con le famiglie nel difficile compito della comunicazione.

Ai partecipanti non si può prescindere dal sapere quale è il ruolo che ad essi è stato affidato, che è un compito ingrato, quello di fare da cuscinetto nel rapporto tra famiglie e Difesa. Non è possibile tollerare che chi è stato incaricato di interloquire per la prima volta nella sua vita con un Istituzione come la Difesa, e affronta con mille dubbi e vere difficoltà la decisione importante della sua vita, quella che ove si sbaglia, si paga in tutti i sensi, abbia come risposta:
che “scelta” vuole fare? Queste le voci del dizionarietto e relativi quesiti

COMPRARE O NO?
Allora non parliamo solo dell’URP che manifesta chiaramente in questo lavoro i suoi limiti. Anche ad alti livelli, nelle interlocuzioni, continua a parlare come SE LA CASA POSSA CONSIDERARSI UNA MERCE ESPOSTA SU UN BANCHETTO VIRTUALE, COME SE COMPRARE O USCIRE DA CASA, CACCIATI, ENTRO 90 GIORNI, SIA INDIFFERENTE.

5 ANNI O NO?
Come se rientrare o non rientrare nei 5 anni sia un capriccio.

USUFRUTTO O NO?
Come se l’usufrutto con o senza coniuge fosse un inutile orpello, malamente tollerato, perché provoca (parole terribili e scandalose pronunciate in Commissione Difesa) una diminuzione del prezzo di vendita, quella all’asta, dato il peso provocato dalla presenza di gente che si rifiuta di morire il più presto possibile. Ed è forse per questo che si tende a scoraggiarlo, anche nelle informazioni.

CONCETTO DI LIBERTA’ (Consigli ed esempi per chi se ne frega di come fare il Regolamento) TANTO TUTTO CIO’ CHE NON E’ VIETATO E’ LECITO. QUESTA SI, CHE E’ UNA SCELTA

Come se acquistare la casa ed affittarla il giorno dopo (viva la libertà) fosse una chance, di cui tutti si possono permettere il lusso di usufruirne. E non invece il solito benestante/benpensante pluristellato che non ama CASADIRITTO senza conoscerne le motivazioni e vede in esso solo un ostacolo per i suoi (leciti) affari. In allegato l’annuncio economico per chi vuole una casa a 950 euro al mese, zona Ciampino, mobilia compresa. Vedi e leggi bene e chi vuole ne tragga cattivi pensieri. (vedi annuncio)

SCELTA O NON SCELTA?
Ecco perché ci rivolgiamo allo stretto e selezionato numero di persone che debbono interloquire con le famiglie, nel momento che offrono la loro “merce” supervalutata non usassero più la parola “scelta”.
A Brescia, questa parola se la sono sentita ripetere e non l’hanno digerita.
A Brescia, in quel bel quadro di interni ed esterni che assomiglia ad un girone infernale sopra descritto, nel condominio dal nome gentile, di Laura, la “scelta” ha il sapore di beffa. Non è certo di “scelta” che si tratta ma di una imposizione, qualsiasi soluzione venga presa in considerazione, di una vessazione fatta contro la GENTE PERBENE, da tutt’altra categoria che a quella GENTE PERBENE vuole applicare le regole della premiata Ditta LA RUSSA/CROSETTO (e Affini) anche se ormai in stato giuridico di “Cessata Attività”.

Sergio Boncioli

26 marzo 2013


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