Nella gara grottesca tra le vecchie “nuove” glorie, tra La Russa e Crosetto, quest'ultimo appare in vantaggio, ha vinto la “storica” battaglia di via Garibaldi, non quella del 1848 quella gloriosa, della Repubblica Romana di Garibaldi, ma quella miserrima del 2013 del comitato di Pietra.
Un balletto che appare intollerabile, mentre il medico perennemente si consulta, il paziente muore.
Come da calendario, si è svolta mercoledì 20 novembre 2013, la prevista seduta della Commissione Difesa del Senato . Il Resoconto della Seduta , ove era in discussione l’Interrogazione n. 3-00412 del Senatore Aldo Di Biagio inerente ai canoni relativi agli alloggi della Difesa, il testo dell’Interrogazione, il Resoconto sommario di Seduta, la risposta dell’On.le Alfano, Sottosegretario per la Difesa con delega agli alloggi, la replica del Sen. Di Biagio, sono riportate in allegato.
In questo caso la semplice lettura degli atti che si riportano, è di per se sufficiente per rendersi conto di come il COMITATO DI PIETRA, da tempo identificato, vuole ridurre il Parlamento , che dovrebbe essere l’espressione massima istituzionalmente preposta a dibattere temi di natura legislativa, dibattendoli appunto, per arrivare a giuste e possibili ed oneste conclusioni, ridotto invece ad un proscenio ove al massimo può avvenire un dibattito tra sordi.
Se dopo due anni dall’applicazione dei Decreti LA RUSSA E CROSETTO, ci troviamo davanti ad una vera e propria tragedia per tante famiglie (il dubbio che si pone l’on.le ALFANO è che non sono migliaia, ma chissà quanti. No, sono proprio migliaia conferma CASADIRITTO) avendo risultati evidenti a tutti di quanto provocato, la risposta che dà all’interrogante, sconcerta per il grigiore, la mancanza di approfondimento, la superficialità. D’altra parte un Parlamentare che presenta una Interrogazione, svolge funzioni di sindacato ispettivo nell’esercizio delle sue funzioni e va rispettato. Poi quella che sembra, una improvvisa apertura, ..stanno già arrivando (quel “già” sembra una ironia) i tabulati, al Ministero, e vedremo....
QUELLA NOTTE STESSA, TRA IL 20 NOVEMBRE E LA PRIMA MATTINA DEL 21....
Appena qualche ora dopo la seduta, tra la notte del 20 e l’alba del 21 novembre, un cittadino italiano, anziano, ex operaio verniciatore di gruppi elettrogeni , e di tutti i sistemi d’arma connessi alle attività dello SMMEP di Roma (ex Laboratorio di Precisione Esercito) di 75 anni e la moglie, qualche anno in meno, alle quattro del mattino suonano alla porta di Boncioli, “fammi un piacere, ci sono due furgoni per caricare i mobili, debbono entrare nella ZTL, prima delle 6 del mattino, dovresti spostare l’auto per dar modo ai facchini di montare la piattaforma”. Quel paese del reatino, Fiamignano, dove vivranno, dove i due furgoni dovranno arrivare, non è lontano. Ma la vecchia strada Salaria, l’antica via del sale, dei Romani, in quel tratto è piena di tornanti. Bisogna far presto perché è caduta la prima neve.
Si proprio quella casetta, avuta per eredità dai suoi vecchi, che in fretta e furia ha cercato di sistemare, è stata la causa che ha scatenato le conseguenze del mostro da abbattere, il canone di mercato di Crosetto. Lui, da pensionato, guadagnava lordi circa 18 mila euro, di ISEE ne certificava 11 mila. Ma MELI FILIPPO, ex operaio della Difesa con quelle 1.100 euro al mese di pensione, un canone di 787,05 da 40 anni dentro un alloggio, in Via Garibaldi non poteva proprio pagarle. Aveva provato a chiedere al TAR di sospendere quel pagamento, notificato nello scorso mese di maggio, ma i severi giudici amministrativi hanno detto no. La sospensione no, poi si vedrà in giudizio. Quale giudizio? Speriamo che un giudizio, almeno quello divino avvenga … quando sarà l’ora, non prima, per chi ha causato quell’inumano atto, oltreché ingiustificato, terroristico e tanto altro ancora.
Chissà se il Sottosegretario ALFANO nel fare riferimento alle sentenze del TAR , nella risposta data al Senato, che gli hanno fatto leggere, dicendo che hanno dato ragione, alla Difesa, si riferiva proprio a quella di MELI FILIPPO, sua moglie ALFONSI Maria e tantissime altre migliaia? Sono usciti da casa, nottetempo…. Nottetempo? Ci viene in mente quanto LAPORTA nella trasmissione di EXIT del 5 novembre 2008 su LA7, qualcuno lo ”spinse“ a partecipare, presente in Studio anche l’onnipresente e loquace allora MINISTRO DELLA DIFESA LA RUSSA, e dichiarare: “questi signori (riferiti ai senza titolo naturalmente abusivi doc n.d.r.) di notte, debbono vergognarsi ed andare via silenziosamente....”
Lo diceva, naturalmente sotto le insegne di un cartellino con la dicitura di cronista di Italia Oggi, e non da generale in servizio quale lui era nel 2008. Per la cronaca ricordiamo in quella trasmissione strane interferenze elettroniche che oscuravano la trasmissione e che si notarono in tutta Italia nel momento che interveniva la Parlamentare Rosa Villecco Calipari che cercava di controbattere le sue affermazioni e ristabilire un minimo di verità mettendo in luce sia le ragioni della Difesa che quelle delle famiglie.
Sicuramente un ” inconveniente tecnico” . Ricordiamo ancora i pesanti tagli apportati sull’intervento del Coordinatore di CASADIRITTO. Era il 2008 e tutto era già in itinere…. anche se in bozza (Decreto LA RUSSA).
Ora abbiamo anche un LAPORTA che lancia fatwue, in quanto la profezia si è poi avverata, a suo modo un ayatollah sui generis, che anche ora da pensionato, lancia anatemi anni 2013. C’è da toccarsi. Ma il silenzio e la notte, quello della vergogna e del buio che lui invocava, non era quello dell’amico Filippo e Maria che quel giorno con il cuore spezzato abbandonavano per sempre quella casa. Era una famiglia dignitosa ed orgogliosa della sua modestia seppure con il cuore a pezzi ma non invidiava nulla, ma proprio nulla a quel generale ancora baldanzoso. Era una famiglia vittima però consapevole della violenza subita e soprattutto porterà indelebile il nome ed il cognome dei responsabili. Loro, i coniugi, non si vergognano ma speriamo facciano vergognare quelli che ancora fanno finta di non aver capito e naturalmente quelli che hanno capito tutto e per questo nulla vogliono cambiare.
FILIPPO e MARIA se ne sono andati. Fra qualche giorno FILIPPO ritornerà per poche ore. Sarà redatto il Verbale di rilascio. Il COMANDO della CAPITALE, competente, invierà un fax e IL COMITATO DI PIETRA, riunito in seduta permanente annuncerà il “suo” bollettino della vittoria.
Particolare interesse ha destato nei loro esclusivi ambienti l’acquisizione di un particolare primato. Come è noto il complesso di Via Garibaldi, nelle loro intenzioni, dovrà essere posto all’asta, in quanto edificio con particolari requisiti storici ed sottoposti quindi a leggi di tutela per i particolari vincoli. Tra i due contendenti LA RUSSA per le vendite, e CROSETO per i canoni, due vecchie glorie ma piuttosto ancora ricorrenti tra cronache di vario tipo su giornali e TV, è in corso come noto una gara che consiste a chi rovina più famiglie o attraverso le vendite o attraverso i canoni. Questa volta CROSETTO conferma ormai quello che è un vero trend. Arrivano prima gli abbandoni a lui attribuiti per i canoni “insostenibili” che le vendite.
Con l’operazione Via Garibaldi il florido e rubicondo ex sottosegretario acquisirà un vantaggio totale. Nei prossimi giorni, altre “vittorie” sono già previste. Ma alla fine la vittoria sarà assegnata dal COMITATO DI PIETRA ex aequo, cioè ad entrambi ed in perfetta parità, in quanto ai due sarà assegnata la medaglia della vittoria al merito.
Nel frattempo sappiamo dal Sottosegretario per la Difesa con Delega agli alloggi on.le ALFANO nella risposta che ha fornito al Senato, che i tabulati sono “gia” in arrivo. "Sarà eseguita una mappatura, al fine di apportare i correttivi necessari” Come? Quando? CASADIRITTO, che da qualche tempo ha preparato un dossier di proposte, per apportare i correttivi necessari, sta ancora aspettando. Dopo la dolorosa vicenda dei coniugi MELI, serviranno ancora?
Sergio Boncioli
Allegati: Resoconto sommario della Seduta del Senato del 20.11.2013
Copia dell’Interrogazione n. 3-00412Risposta del Sottosegretario on. Alfano all’interrogazione del Sen. Di Biagio e sua replica
25 novembre 2013