Molti di noi utenti sono in vacanza e vivono pensierosi e nel migliore dei casi con speranza e fiducia lo sviluppo della situazione degli alloggi. Altri, già disperati, cercano il miracolo. CASADIRITTO sente il dovere di dire agli uni ed agli altri che le iniziali aperture formali, non stanno portando a risultati concreti.

Formalmente prosegue la “strana trattativa”, ma veti pesantissimi ne mettono in discussione anche le più elementari richieste:
– Sospensione pro tempore degli effetti dei Decreti canoni e vendite;
– Ridefinizione dei loro contenuti in sede di emanazione dei Decreti Delegati della riforma Difesa, entro il corrente anno.

Se lo scopo è quello, l’intransigenza assoluta di questi veti, da individuare nei “poteri veramente forti” all’interno di quella gerarchia che appare più retriva e conservatrice della Difesa, quello di portare a sfasciare il tavolo delle aperture, ci stanno riuscendo benissimo. Quei gesti, anche solo apparentemente formali, di sviscerata ostilità nei confronti di CASADIRITTO, quel giorno e in quel particolare luogo, ne erano stati solo un’avvisaglia.

Scriviamo queste brevi righe a poche ore sconfortati dopo una lunga ed estenuante serie di contatti, non a cuor leggero, ma nella consapevolezza di chi, pur dando atto e apprezzando certe sempre auspicabili mediazioni, ed essendo CASADIRITTO tendente sempre alla mediazione, non vuole essere partecipe alla continuazione sostanziale dello scempio.

Invitiamo e continueremo la nostra interlocuzione con tutte le parti affinchè ognuno faccia la sua parte, purchè in buona fede: la Difesa, la Politica, (con la particolare e delicata situazione politico/istituzionale che si è creata nelle ultime ore che non agevola certo il quadro) il Parlamento e CASADIRITTO con le semplice proposte. Ma se il tutto fallirà per volere dell’ottusa intransigenza di quei vertici, si sappia fin da ora a chi attribuire, oltre le responsabilità pregresse, anche quelle di chi, avendo ormai sotto gli occhi le prove del disastro provocato, rifiuta perfino di prenderne atto.

Sergio Boncioli

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