Uffici ispezionati, alla ricerca di documenti che forse non si trovano, forse non conservati diligentemente, fatto sta che l'Ispettore procede.
Risultato: per le famiglie l'onere di 15 anni in un unico comodo versamento, ma c'è lo sconto se firmi quì.
Chi ha procurato il danno e chi è il danneggiato?
Per 239 famiglie abitanti gli alloggi della Difesa di Ostia – Roma un altro dramma, dopo i canoni di Crosetto, prezzi di vendita farlocchi, lesioni all’architrave portante dopo le proposte di vendita, lettere di sfratto, volontà di non applicare gli sconti già pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ora vogliono anche decine di migliaia di euro per colpe non loro. E’ mobilitazione.
Notizie grosse da PRATICA DI MARE, l’antica Lavinium, storica località ove, si dice, che Enea profugo ante litteram da Troia terra turca, sbarcò e diede inizio ad una storia, quella poi che ai nostri giorni, qualcuno con molto humor involontario e poca dimestichezza nei nomi definì di “Romolo e Remolo”. Sembra poi che da quelle parti l’umorismo, nero, continui. Al Comando Aeroporto di Pratica di Mare, Ente Gestore e sede di una importante infrastruttura aeroportuale, alle dipendenze di COMAER U.A.C. di ROMA, si prendono a facile bersaglio incolpevoli famiglie.
CHE COSA STA ACCADENDO? Le notizie certe che finora emergono, fanno talmente scalpore che CASADIRITTO, in queste ore in trepida attesa per porre l’ attenzione minuto per minuto l’arrivo in Commissione Difesa del Decreto annuale Ministro della Difesa tanto atteso e speriamo non disatteso in tutta Italia, attenzione che viene distolta per dare priorità ad una notizia.
OSTIA, ANCORA OSTIA, Via delle Baleari 3, alloggi dell’Aeronautica.
– dopo i prezzi taroccati, che il TAR ha deciso di tagliare;
– dopo i canoni di mercato del noto Decreto Crosetto;
– dopo architravi puntellati e calcinacci che cadono sul versante stradale, successivamente all’accettazione della proposta di vendita;
– dopo aver subito le lettere del terrore inutilmente inviate dal Comando di Roma, dopo che la norma che prevede lo sfratto entro 90 gg. in caso di non adesione all’acquisto, è stata abolita;
– dopo aver avuto rifiutata la richiesta di applicazione dell’ulteriore sconto del 3% per chi ancora non ha stipulato l’atto di acquisto;
– dopo, dopo, dopo, da alcuni giorni colleghi e famiglie, ad Ostia e dintorni, circa 239 famiglie sono bersaglio di lettere raccomandate.
Infatti L’Aeronautica Militare Comando Aeroporto di concerto con il Comando Aeronautica di Roma da cui dipende, e mette per conoscenza, con una lettera raccomandata A.R. “stampone” (si veda allegato) comunica che a seguito di “una ispezione amministrativa-contabile, effettuata tra gennaio e febbraio 2009, sono emersi disallineamenti” rovistando tra le carte, per il periodo 1 gennaio 1995 al 30 settembre 2010. Cose risalenti a 20 anni prima. Con quella lettera, molto sintetica e non esaustiva, ma zeppa di articoli di codice civile, che non riporta i veri dettagli, si chiedono decine e decine di migliaia di euro a testa (nel caso che proponiamo di 26.219,44 euro in altre ancora a nostra conoscenza di 40.000 euro) che dovranno essere saldati (pensiamo comodamente) entro e non oltre 20gg. con c/c postale o con IBAN intestato al Comando. Come prova inconfutabile si allega un semplice e spensierato documento che con infantili specchietti riepilogativi vorrebbe dimostrare quanto versato e quanto preteso, in un esercizio non convincente, ma perentorio: mi devi la differenza. Senza dire ne perché ne come possa essere successo in quanto l’esporre lo specchietto non dimostra di per se altro che il nulla. I soldi però li vogliono veri, non virtuali e non sono scherzi.
Specificano in fondo alla lettera, a giustificazione, che la Signoria Vostra non ha fornito, per il periodo (20 anni) elementi, quindi questo è il conto. Poi come ad avvalorare e dare dignità giuridica, vengono citati articoli di codice civile.
Nella fantasia e allegoria di specchi e specchietti c’è un ulteriore specchietto con indicato un allarmante ed inquietante “danno erariale” buttato li, quasi distrattamente , senza specificare chi ha procurato il danno e chi rischia di essere il danneggiato.
A QUESTO PUNTO CASADIRITTO RICORDA CHE Non si vuole entrare nei particolari, che non si conoscono completamente, visto il tenore e gli elementi della lettera. Sicuramente sarà stata redatta da un illustre personaggio con spiccata vocazione giuridica, di cui non vogliamo mettere in dubbio la chiarissima fama. Ma un paio di cosette le vogliamo dire, perché le sentiamo nostre e perché vogliamo esprimere la nostra opinione.
LA PRIMA Da sempre l’utente e la famiglia, attori incolpevoli, si limitano solo nell’osservare gli innumerevoli balletti epistolari che tra di loro triangolano Enti Gestori, Uffici Amministrativi e Enti Pensionistici , mentre invece l’utente invia, dietro richiesta certificazione sostitutiva di Atto Notorio, riguardante i redditi dell’intero nucleo familiare. Poi, manu militari, si decide quale canone applicare e come riscuoterlo e in quali tempi. Tutto d’autorità.
Ora dopo 20 anni, vogliono tanti soldi dopo una ispezione. Ma quelle carte che erano state consegnate a suo tempo, su loro richiesta, e successivamente a loro consegnate (Atti Notori) dove sono state infilate? Alcuni dei primi percettori di raccomandata hanno ben presente che a specifica richiesta, era stato loro risposto a suo tempo, la non obbligatorietà per l’Ente, di restituire indietro una ricevuta. Una leggerezza? Non sappiamo.
Tutti sanno che se un Atto Notorio non viene consegnato alla scadenza indicata, l’Amministrazione della Difesa ha l’obbligo di applicare, nella condizione data, il massimo dei canoni consentiti. Fino al 2010 la maggiorazione era del 50% applicata sull’equo canone. E così è stato fatto, altrimenti l’Ente Gestore sarebbe incorso si, lui , nel danno erariale, in una macroscopica irregolarità, se non in altra sanzione.
E ALLORA PERCHE’ SI PRETENDONO SOMME DI 20 ANNI PRIMA? Ora a distanza di 20 anni, come da lettera che riportiamo in allegato, il Comando di Pratica di Mare pretende in questo caso 26.219,44 (virgola quarantaquattro) entro 20 gg. in unica soluzione.
MA DOPO IL BASTONE, FANNO INTRAVEDERE LA CAROTA Qualcuno si è già avviato a Pratica di Mare. E’ stato ricevuto con grande effetto, invitando e facendo accomodare l’ospite su un comodo divano. Con voce suadente e rassicurante sono state spiegate a voce finalmente le ragioni.
“Sa, caro signore, non è colpa nostra, le cose vanno come vanno (come vanno?) c’è stata una ispezione la colpa non è nostra, poi sa, quelli prima di noi (senza dire chi, la tecnica è nota), caro signore. Il fatto è che bisogna pagare. Se lei collabora, guardi come siamo ben disposti, ci firmi questa lettera che noi abbiamo già preparato per lei, eccone una copia, la spedisca faccia poi il versamento, pagherà solo, lo assicuro, solo gli ultimi 5 anni.”
Naturalmente in questi pochi primi giorni nessuno ha pagato ne tantomeno firmato. Si stanno studiando tutte le strategie del caso. Ma le lettere, 239 per la precisione, tutte saranno spedite e tutte giungeranno a destinazione. A meno di un nobile e virtuoso ripensamento e ravvedimento operoso del Comando Centrale. Ma gli utenti a Ostia si stanno organizzando e non saranno piegati facilmente. Ormai dopo tante vessazioni ad Ostia non ne possono più. Sanno che mandare dei conti che pretendono un pagamento alla vigilia di una stipula, metterli in mora, il significato di questa mossa è evidente.
LA SECONDA VEDIAMO LA DIFFERENZA CHE C’E’ DAL PAGARE UNA SOMMA ARRETRATA, DA QUELLA DI AVER DENOMINATO “DANNO ERARIALE” COME AFFERMATO NELLO SPECCHIETTO. Vediamo una contraddizione nella lettera. Da una parte viene detto che sono emersi disallineamenti contabili tra canone dovuto e canone pagato. Ci sembra che il soggetto che doveva decidere il canone dovuto era lo stesso soggetto che provvedeva a prendersi il canone “pagato” in effetti “prelevato”, appunto attraverso la triangolazione di cui sopra, tra i Comandi e gli Enti Amministrativi o pensionistici. Insomma se la cantano e se la suonano gli stessi soggetti.
Sempre nella lettera viene spostato il problema. Dalla gestione degli affitti e loro riscossione, (disallineamento) si sposta invece l’asse sulla presunta mancata consegna degli elementi necessari (immaginiamo gli Atti Notori). Abbiamo già spiegato che per tantissimi anni, 20, questo non poteva avvenire. Non è nemmeno una ipotesi. Allora che rimane? Rimane che i documenti allora debitamente consegnati, non vengono esibiti al solerte Ispettore. Per motivi che non sappiamo, ma possiamo solo ipotizzare. Questi presumibilmente si incavola e pretende che qualcuno paghi. Indovinate chi? Una ricostruzione certo, ricostruita per semplice deduzione, senza pistola fumante, ma pur sempre plausibile. Ma che comunque addossa agli utenti tutto il peso dell’ammanco risultante dall’assenza dei documenti.
Poi addirittura viene consegnato un fac-simile compilato ad hoc dalla stessa Amministrazione che si tira fuori dal ”gioco” in maniera disinvolta defilandosi alla grande da eventuali responsabilità, citando codici, prescrizioni ed estinzioni, con allegato un testo da firmare e spedire, in attesa del ricalcolo dell’addebito rideterminato. (i cinque anni di pagamento).
AMMINISTRAZIONE OTTUSA E FUORI DAL MONDO, IMMERSA IN UNA REALTA’ TUTTA SUA Rimane quindi alla base di tutto un dubbio: in ogni caso che in quel marasma di articoli e combinati disposti ne abbiamo contati ben 11, art. 1912, 2943, nella raccomandata, art. 2934, 248,263,272,533,715,948,1422,2935 nell’allegato consegnato a mano, escludendo le differenziazioni e distinzioni tra legulei, tra estinzione dei diritti, diritti indisponibili e altri diritti, decorrenza della prescrizione, costituzione in mora ed interruzione dei termini. Ma come si fa a pretendere una somma, al di la delle vere motivazioni ancora tutte da dimostrare, che mediamente si aggira sulle 30.000 euro in pochi giorni, in unica soluzione, dopo aver decriptato codici e codicilli? Dove si va a prelevare tutto quel denaro? In mano a qualche benemerita finanziaria? In che mano siamo capitati? C’è anche da supporre un Obiettivo 9 che si occupa di recupero crediti, attività ben conosciuta e ben temuta? Non lo vogliamo immaginare.
Che per prendere il nostro denaro si potesse ricorrere a tanto, semplicemente con una lettera, non l’avremmo mai immaginato. Il professore chiarissimo che potrebbe aver scritto per il Comando la lettera, pensava di patrocinare una causa in Tribunale? L’asimmetria a cui si vuole sottoporre la resistenza delle famiglia è evidente: costringerle ad ulteriori spese legali per poter contestare argomenti e numeri di articoli di codice civile.
Se si fosse trattato semplicemente di pagare degli arretrati dovuti semplicemente facendo risalire alla mala gestione, ammettendolo pubblicamente, forse con la comprensione che ci distingue, si sarebbe chiuso un occhio, si sarebbe pagato magari con una parcellizzazione “dolce” e sostenibile l’importo delle somme non corrisposte, qualora dimostrato e dimostrabile, certamente non per colpa delle famiglie. Ma messa in questo modo, sembra che la Difesa i guai se li vada proprio a cercare. A questo punto siamo convinti ancora di più che la colpa non è delle famiglie. Di questa ulteriore prova vogliamo cogliere l’occasione per spiegare e spiegarci le tante difficoltà in cui arranchiamo, in cui CASADIRITTO arranca. I tanti perché che in maniera ingenua e semplice in tanti ci rivolgono. Le accuse che qualcuno ci lancia. Dopo quanto emerso ancora una volta, ognuno può trovare una risposta ai suoi perché. Le prove e gli elementi sono tutti racchiusi in quello che accade a Pratica di Mare. Basta saperlo vedere.
Sergio Boncioli
Allegato:
Tutta la documentazione citata