ALLARMANTE LIVELLO DI CONOSCENZA DELLE DISPOSIZIONI E NORMATIVE OPPURE MALDESTRA PROVOCAZIONE? E SE FOSSERO ENTRAMBE?
IN TUTTI I CASI, UNO SPACCATO SCONFORTANTE DI COMPORTAMENTI CHE IN MODO CHIARO, INEQUIVOCABILE, SPIEGANO AMPIAMENTE DI CHI SONO LE RESPONABILITA’ DI CHI REMA CONTRO CHI VUOLE TROVARE UNA GIUSTA SOLUZIONE DEL SISTEMA ALLOGGI, SEMPRE IPOTIZZATA E MAI REALIZZATA. - SI SPIEGANO LE DIFFICOLTA’ DI CASADIRITTO NELLA SUA BATTAGLIA QUASI IMPOSSIBILE NELLA DIFESA DI UTENTI E FAMIGLIE.
In un solo colpo: tolto l’equo canone agli “storici” per reddito; tagliata la tutela agli handicap L. 104 art. 3 comma 3, anche a minori; inventata di sana pianta la norma ISTAT al 100 per cento; applicato l’art. 286 comma 3 (obbligo di rilascio).
IMMEDIATAMENTE INTERVENGA LA MINISTRA PINOTTI, IL CAPO GABINETTO, IL CAPO UFFICIO LEGISLATIVO DELLA DIFESA.
CASADIRITTO CHIEDE L’INTERVENTO D’UFFICIO E UNA ISPEZIONE PRESSO QUEL COMANDO PER RISTABILIRE UN MINIMO DI NORMALITA’ AMMINISTRATIVA, TECNICA E MORALE
STRANA COINCIDENZA Non si era ancora spento l’eco della portata di quanto approvato dal Parlamento presso le Commissioni Difesa con l’approvazione di importanti modifiche apportate con il parere favorevole del Governo su modifiche dei Relatori, sia alla Camera che al Senato, sull’Atto di Governo n.167 riguardante lo schema di Decreto Annuale del Ministro della Difesa sugli alloggi.
CASADIRITTO rimetteva a posto carte e appunti al termine di una difficile ma proficua vicenda, conclusasi in maniera positiva. Ma ecco che in contemporanea all’inizio dell’iter parlamentare su un Atto specifico che riguarda, guarda caso, proprio gli alloggi militari, prende le mosse una iniziativa prima partita quasi in sordina, ma poi man mano con un crescendo si diffonde a macchia d’olio e investe tutte le famiglie appartenenti alle categorie protette, i cui alloggi dipendono da quel Comando.
TENIAMOCI FORTE Che può succedere ancora che già non sia successo? Quale altra bizzarra e incredibile iniziativa potrà ancora stupire all’interno dello spazioso tendone del “Circo Barnum” ove si aggirano i giocolieri con acrobatiche e spericolate esibizioni che danno il meglio di se?
DUNQUE IL COMANDO MARITTIMO CAPITALE, Roma Via Taormina, con inizio 1 aprile 2015 per poi proseguire fino ad oggi, invia le prime lettere a decine di utenti i cui alloggi insistono maggiormente nel Comprensorio della Marina di LA STORTA e nel Comprensorio della Marina di CIAMPINO. Tale iniziativa viene presa sulla falsariga , con un anno di ritardo, simile a quella a suo tempo presa da altri Comandi: l’Aeronautica Militare Comando Supporto Enti di Vertice Roma, l’Aeronautica 3 Regione Aerea di Bari, competente per il Comando Aeroporto CAPODICHINO di Napoli e il Comando “Toscana” Esercito Firenze.
Tutte le iniziativa partivano da quel parere iniziato presso la Commissione Difesa del Senato nella SEDUTA DEL 19 DICEMBRE 2013 (ABOLIZIONE ART. 286 COMMA 4) inserita poi nel Decreto Legislativo n. 7 del 28 gennaio 2014 e pubblicato nella G.U. del 26.2.2014. Già aveva portato all’invio di lettere a utenti appartenenti a quei Comandi.
L’INTERVENTO DI CASADIRITTO FU DECISIVO Attraverso l’emersione pubblica di quelle lettere, era stata messa in evidenza e commentato la gravità e l’inconsistenza di quelle lettere e ne era sto richiesto l’annullamento. Poi è andata come è andata, cioè bene. Le lettere furono ritirate, i soldi arbitrariamente incassati furono restituiti e quello che più conta, fu restituito quel diritto che avevano tolto, cioè l’equo canone e la permanenza nell’alloggio. Diritti che erano stati calpestati. Era stato necessario però l’intervento in forza dell’Ufficio Legislativo della Difesa e dell’allora Capo di Gabinetto del Ministro (all’epoca il Gen. CC Tullio Del Sette), Quindi quei Comandi ritornarono sui loro passi.
MA QUESTI CAPI PARLANO TRA LORO? Ora dopo tanto tempo il Comando Marittimo Capitale ci riprova. Non era stato informato?
CI RIPROVANO E RILANCIANO Interpreta a suo modo, sbagliando, e ricalca quanto avevano tentato di applicare alcuni Comandi. Ma commette una doppia errata valutazione:
– non tiene conto dell’esito di precedenti falliti tentativi;
– ci aggiunge una significativa dose di incompetenza e di abuso. Tiene a precisare nella lettera, una grottesca applicazione all’amatriciana, che nel testo recita: “fatti salvi eventuali conguagli, che con decorrenza dal 1 luglio di ogni anno, sarà aggiornato nella misura intera della variazione annualmente accertata dall’ISTAT...”.
Parole precise che stupiscono per il contenuto falso e che non possono passare inosservate.
DE JURE Vediamo cosa dice il Testo Unico. Fra i destinatari delle lettere del Comando Marittimo Capitale sono compresi gli utenti storici (tutti) che rientrano nei parametri delle categorie protette per reddito e condizione ed erano soggetti al pagamento dell’equo canone (cioè quelli che alla data del 31. 12.2010 avevano perso il titolo e avevano le condizioni previste dal Decreto del Ministro della Difesa del 23 giugno 2010, Tali condizioni erano destinate anche a chi si trovava nelle condizioni di avere un familiare con un grave handicap L. 104 art.3 comma 3, come lo sono in diversi casi alcune famiglie di CIAMPINO.
A tutti loro invece nella lettera, viene applicato l’art. 286 comma 3 del TUOM
CHE COSA DICE DUNQUE L’ART 286 COMMA 3 “ Agli utenti non aventi titolo alla concessione dell’alloggio fermo restando per l’occupante l’obbligo del rilascio, è applicato, anche se in regime di deroga, un canone pari a quello risultante dalla normativa sull’equo canone maggiorato del venti per cento fino a 30.987 e del cinquanta per cento oltre detto importo (complessivo familiare) etc. etc. "
Quindi il tutto è condito con “Obbligo di rilascio”.
L’altra cantonata del COMANDO MARITTIMO CAPITALE riguarda l’applicazione indebita e illegale, dell’adeguamento ISTAT “nella misura intera“ a loro dire.
Recita invece il TUOM Art. 286 comma 1:
“... in tutti i casi in cui disposizioni, anche regolamentari, fissano criteri di aggiornamento dei canoni degli alloggi della Difesa, il canone è aggiornato, annualmente, nella misura pari al 75 per cento della variazione accertata....”
Ora l’ignoranza della conoscenza della noma è evidentemente crassa. Ma perché avviene?
DEGRADI AMMINISTRATIVI E NON SOLO CHE SFOCIANO IN COMPORTAMENTI ASTIOSI Come altre volte evidenziato da CASADIRITTO è generalizzato il degrado di conoscenze nell’applicazione di norme, le cui cause sono direttamente proporzionali e coincidono con presenza di astio e avversione che sfocia in velenoso puntiglio nei confronti di tante persone per bene ma che hanno la “colpa” di avere il titolo di concessione scaduto. Taluni non si controllano e allora esprimono il meglio di loro stessi. Gli utenti subiscono e sopportano anche le peggiori vessazioni. Riemerge l’antico livore, mai assopito. Vige nei cassi peggiori la legge del più forte e anche il “diritto” va a farsi benedire. Si tende ad imporre le decisioni, anche quelle errate “ manu militari” contando sul fatto che viene da “ una autorità” rispettabile e da rispettare e questo a torto o ragione mette i più in uno stato di soggezione, anche temendo ritorsioni. Sappiamo di che tipo.
Ora se consideriamo i casi che nello specifico riguardano utenti:
– familiari con grave handicap. E’ particolarmente riprovevole che nel caso di CIAMPINO tale condizione è riferita anche ad un bambino in tenera età;
– utenti con redditi medio bassi.
Particolari categorie cioè che vengono maggiormente impaurite e la loro fragilità è particolarmente esposta e resa vulnerabile appunto dalla propria posizione sanitaria o/economica.
NON A CASO Se aggiungiamo che proprio nel momento in cui alcuni parlamentari si fanno promotori presso il Parlamento, unitamente a tanta parte Responsabile della Difesa, (abbiamo da tempo constatato che condivide alcune importanti tutele) trovano un modo concorde di trovare una soluzione che partendo proprio da quelle categorie, faccia avanzare ancora quel concetto di funzione pubblica e sociale che in molti casi assolvono gli alloggi ( unitamente anche a legittime funzioni d’Istituto) e che facciano ancora progredire alcune altre norme, come è avvenuto nei giorni scorsi con l’approvazione dello schema di Decreto Annuale, ecco al contrario il ritorno alla replica di quelle strane iniziative, non fanno escludere che siano il frutto di una maldestra provocazione. Che altro dire, se dopo tre mesi, il Comando Marittimo Capitale non ha ancora riflettuto sull’enormità della sua iniziativa.
Quando per pudore le gravi inosservanze vengono chiamate “ criticità di sistema “ e si ripetono in modo frequente e continuativo, esse assurgono a vere e proprie illegalità.
Ribadiamo: si chiede l’intervento dei maggiori Responsabili della Difesa, il Ministro Pinotti, il Capo Gabinetto e il Capo Ufficio Legislativo Difesa, per far si che quelle lettere vengano ritirate, così come sono state ritirate le lettere precedenti.
FUORI DALL’ARGOMENTO Notizie sull’emanando Decreto Annuale
CASADIRITTO continua a monitorare il percorso del Decreto sia prima della firma del Ministro, che dopo. Sta per essere conclusa la fase della stesura definitiva degli Atti. Non sono esclusi ulteriori contatti. Vorremo che nessuno pensasse al la possibilità che si ripetano gli episodi “misteriosi di sparizione ” verificatesi l’anno scorso in occasione del precedente Decreto del 7 maggio 2014, che aveva provocato notevoli perdite di tempo, senza che l’episodio fosse stato mai chiarito.
Sergio Boncioli
Allegati:
Lettera ricevuta dagli abitanti del comprensorio di Ciampino
Lettere ricevute dagli abitanti del comprensorio LA STORTA con ricalcolo già inviato all’INPS