BANCO DI PROVA PER LA MINISTRA PINOTTI, DOVRANNO CADERE MOLTI EQUIVOCI:
USCIRE DALLE AMBIGUITA’ CREATESI CON IL SOVRAPPORSI DI NORMATIVE O GRIGIO APPIATTIMENTO PER LASCIARE NEL CAOS ALLOGGI E FAMIGLIE? TRA PESCI D’APRLE E ATTEGGIAMENTI ESTEMPORANEI DA PARTE DEI COMANDI PERIFERICI
Ai sensi dell’art. 306 comma 2 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare (TUOM) – Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010, è in corso di trasmissione presso le competenti Commissioni Difesa Camera e Senato per i rispettivi pareri, lo schema di Decreto Annuale Ministro della Difesa riguardante la Gestione del Patrimonio di abitazione . Per anni questo Decreto ha rappresentato la conferma della assoluta legittimità della posizione degli utenti con la concessione scaduta e una speranza per le famiglie di poter rientrare con variazioni di reddito, nelle condizioni previste di tutela. Tutto questo era entrato quasi come un atto di normalità. Se non che…
SE NON CHE sono intervenuti nel frattempo due fatti nuovi che ne rendono decisivi e indispensabili i contenuti e al cardiopalma le attese per le famiglie.
IL PRIMO: OCCORRE RIPRISTINARE LA NORMA MANTENENDO LA DEROGA E NON LA PROROGA. PESCE D’APRILE DA PARTE DI UN COMANDO MILITARE
Avviene quando su indicazioni giunte alla Presidenza della Commissione Difesa, la stessa destabilizza il quadro giuridico degli utenti che rientravano nell’art. 286 comma 4, abolendolo, con un metodo che definiamo “un classico” a nostro giudizio, per la sua immoralità , (senza che agli atti parlamentari risulti il nome e la veste di chi lo aveva proposto) senza nessuna discussione, senza accennare al perchè, ma trincerandosi il Relatore e il Presidente, dietro motivazioni allo scopo di “semplificare”. Quali siano i Responsabili, continua verso di loro tutta la nostra disistima per un atto così grave, che per le circostanze era stato fatto passare ad una Commissione distratta forse per le imminenti feste di chiusura natalizia (era il 19 dicembre).
La norma soppressa era il baluardo normativo di tutto il sistema alloggiativo che ruotava attorno al personale sine titulo, e riguardava l’applicazione del canone pari a l’equo canone per le categorie che la Difesa chiama “protette”. Quello che è successo poi presso i Comandi Periferici, lo dicono le cronache che CASADIRITTO ha riportato sul sito, anche con comunicazioni al limite della provocazione, che i primi Comandi “zelanti” , anche disattendendo direttive impartite o contro di esse (almeno così ci hanno raccontato tramite l’Ufficio Giuridico della Difesa) hanno cominciato ad imperversare per ogni dove. E CASADIRITTO per quanto ha potuto, è riuscita perfino a far “rimangiare” e restituire i soldi, già prelevati dalle tasche. Come è accaduto per le fughe in avanti del COMANDO MILITARE ENTI DI VERTICE AERONAUTICA di ROMA e quello di AERONAUTICA di NAPOLI facente capo a BARI, quello ESERCITO “TOSCANA” di FIRENZE ormai sciolto e tanti altri. Ma quell’atteggiamento sta continuando ed è materialmente impossibile stare dietro ad un continuo assalto che continua anche in queste ore. Ultimo caso noto è quello di un altro COMANDO MILITARE, spedita il 1 aprile 2015 , sembra un pesce, ma è una cosa seria. Occorre nuovamente una norma primaria, che nero su bianco e non sulla parola, definisca in materia, a quale canone vanno assoggettati i sine titulo “storici”, mantenendo naturalmente la deroga e non la proroga.
IL SECONDO La recente emanazione del Decreto Ministro della Difesa del 7 maggio 2014 G.U. del 12 luglio 2014, pur nato e nella sostanza avente nobili propositi, in mancanza di norma primaria “ad hoc” per quanto riguarda l’attribuzione di canone precedente in vigore al 31.12.20102 per le nuove categorie “protette” rimaste pur esse senza norma primaria e non rimane specificata la norma nel confronti delle categoria già ”storiche” già escluse dai canoni del Decreto del 16 marzo 2011 (Crosetto) e incluse nell’art. 286 comma 4, che come abbiamo visto è stato soppresso. Un labirinto inestricabile, nel quale ci “sguazzano”, nel loro habitat , certi Comandi Periferici e altri. Sono inoltre da sottolineare i ritardi notevoli, che anche in situazioni chiare, incontrano i Comandi nel ratificare le Istanze presentate rendendo così il Decreto sempre più inefficace.
ANCORA SUL DECRETO DEL 7 MAGGIO 2014. RIAPRIRE I TERMINI Altro aspetto del Decreto del 7 maggio è stata la non sufficiente o tardiva pubblicizzazione operata a livello istituzionale, specialmente presso i Comandi che all’uscita della sua validità per la consegna delle Istanze, semplicemente “non erano al corrente” e lo hanno dimostrato anche con la rapidità con cui hanno esaminato le stesse. A distanza di tanti mesi ancora moltissime istanze ancora non trovano risposta, Questa mancata informazione ha provocato di riflesso che molte famiglie hanno presentato in ritardo l’Istanza. O peggio non è stata presentata. Solo l’opera di CASADIRITTO e del suo sito ha permesso che migliaia di Istanze fossero presentate Ma a tanti il messaggio non è arrivato. Si propone quindi il tema di una riapertura dei termini, fermo restando il possesso dei requisiti richiesti, alla data indicata dal Decreto.
HANDICAP GRAVI Un chiarimento è dovuto anche per quanto riguarda famiglie con componenti portatori di handicap grave. L. 104 art.3 comma 3. Per tale categorie CASADIRITTO chiede una finestra aperta, nel senso che tale riconoscimento ed inserimento, deve essere attribuito dalla Difesa, anche se ottenuto successivamente a scadenza del termine di 90 gg. dall’uscita del Decreto. Per tali categorie dovrebbe essere riconosciuta, o con certificato precedente o con quello che purtroppo sarà emesso, la facoltà di rientrare nell’art. 286 comma 2 del TUOM.
NEL CASO DI POSSESSO DI FRAZIONI DI IMMOBILI. Ci sentiamo di aprire l’argomento riguardante i possessori di quote percentuali di immobili, in misura non determinante. In taluni casi molti utenti, pur disponendo di quote di alloggio, ripartite tra parenti, al di fuori del loro nucleo familiare, non ne dispongono naturalmente l’utilizzo e quindi sostanzialmente la facoltà di abitarci. Per lo più questi casi riguardano eredità intervenute con altri eredi. Dovrebbe essere inserita una norma che preveda una proprietà al disotto della quale non venga considerata pregiudizievole agli effetti richiesti, il possesso di quella frazione di proprietà.
CHI HA CREATO, CON NOTEVOLE RITARDO, GLI ESODATI, RIMEDI ALMENO CON LA RIAPERTURA DEI TERMINI “Molto“ impossibile a capire per le persone mediamente normali, è il caos che si è creato, a seguito dell’abolizione dell’art. 286 comma 4. E non solo. Per gli utenti che si erano già visti applicare il Decreto annuale relativo ai redditi 2010 e 2011, (Decreto Di Paola dell’11 giugno 2011) e da anni pagavano l’equo canone. I redditi previsti erano rispettivamente 40.810,22 per il 2010 e 41.912,10. Tutto registrato alla Corte dei Conti e tutto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ma la Difesa è la Difesa e il potere è il potere (quello vero). Il Decreto in questione, dopo che era in vigore, dopo ben tre anni, è sparito. Senza spiegazione, senza che barba di Senatore, o Deputato semplice o magari Presidente della Commissione Difesa Senato “semplificatore” o Ministro o Ministra, senza che il Sottosegretario con delega agli alloggi, abbia balbettato alcun che. Chi in virtù di questo Decreto, era stato compreso, è stato semplicemente invitato ad uscire dalla categoria “protetta” ed allocato nel canone di mercato o meglio di Crosetto, con certificato obbligo di rilascio. Sarà stato avvertito almeno L’ammiraglio, al quale non eravamo particolarmente simpatici? Con un colpo di spugna queste famiglie sono sprofondate nell’inferno molto umano di Crosetto, mentre altri, e non certo Crosetto, ha creato gli ESODATI, una categoria già abusata sulle pensioni, ma mai alla Difesa, questa volta proprio sui canoni degli alloggi.
Ma l’incredibile è che la comunicazione che erano stati fatti fuori, addirittura da un Decreto di cui già godevano da tempo, è stata loro comunicata dai Comandi, dopo evidentemente laboriose conventicole, è stata fatta loro addirittura a partire dal mese di gennaio 2015, quando cioè i termini per fare almeno l’Istanza C di cui all’art.4 comma 1, avrebbero goduto, almeno per limitare il danno era già ampiamente scaduta. Anche se con un canone superiore ma senza rientrare nei canoni di mercato con obbligo del rilascio, come sono ora.
IN QUESTO CASO, ECCO LE CONSEGUENZE di “ MI MANDI UN FAX, MA MI RACCOMANDO, PURCHE’ SIA BREVE” VI CHIEDIAMO INVECE DI APPROFONDIRE E MENO SUPPONENZA!
Possiamo tranquillamente addossare la colpa gravissima , oltre sull’immancabile “zoccolo duro” dello SMD anche su una discreta e inconsapevole o consapevole che sia, almeno così si è fatto del tutto per far apparire quello che è accaduto, come una INADEGUATEZZA ad entrare nel merito da parte della Commissione Difesa del Senato, nel suo insieme, con le dovute eccezioni, e nel migliore dei casi in difficoltà soltanto per capire su che cosa si stava decidendo. Occorrerebbe studiare, leggere gli atti, e quando dai nostri interlocutori istituzionali ci sentiamo dire: “ mi mandi un fax o mi mandi una e mail, purchè sia breve” oltre che esprimere una vaga volontà politica che non sembra poi incidere minimamente sulle decisioni che vengono poi prese, sembra ed è nella maggior parte dei casi, un puro gesto di cortesia. CI VOGLIONO ANCHE GLI STRUMENTI GIUSTI e tra questi essere almeno essere ADEGUATI rispetto al sempre difficile problema degli alloggi. Poi si può essere favorevoli o contrari a certe decisioni, ma almeno sapere che cosa si stia facendo. Certi personaggi non hanno dato questa sensazione. Quelle decisioni poi, se sbagliate, bruceranno sulla pelle viva di tante famiglie.
LA COSIDDETTA CRISTALLIZZAZIONE. A seguito della applicazione del Decreto del 16 marzo 2011, quello dei canoni di mercato, molti Comandi Periferici, in sede di applicazione dei canoni, successivamente alla data di introduzione, applicano a loro modo la norma prevista all’art.3 comma 2. Detta norma prevede che “ su istanza degli interessati, comprovata mediante atto notorio o dichiarazione sostitutiva, da cui risultano variazioni che comportano l’obbligo di adeguamento del canone, i Comandi o gli Organismi DI cui al comma 1, provvedono a variare corrispondentemente gli importi determinati secondo le modalità previste al comma 3 dell’art. 2”.
In poche parole se l’utente presenta importi reddituali in aumento o in diminuzione (per es. se un figlio con un reddito non fa più parte del nucleo familiare) senza ombra di dubbio deve essere chiarito che dovrebbe variare il profilo del coefficiente correttivo riferito al reddito. Questa elementare applicazione viene rifiutata da interpretazioni astruse e fantastiche di molti Comandi i quali asseriscono che le variazioni reddituali non possono essere applicate a variazioni nell’applicazione dell’art.2 comma 1. Aggiungendo perfino a dire che il reddito deve considerarsi “CRISTALLIZZATO” per sempre così come determinato alla data della prima applicazione Questa ridicola storia andrebbe risolta semplicemente con una nota di chiarimento. Da ben tre anni la Difesa mantiene un “dignitoso” ( ? ) silenzio.
CAPITOLO A PARTE MERITA IL RITARDO DI NORME GIA’ APPROVATE MA ANCORA NON DECRETATE Ad un anno e mezzo dalle decisioni approvate con il parere favorevole del Governo, nella seduta del 20 dicembre 2013, la Difesa non ha ancora inserito quelle norme nel TUOM. Ricordiamo ancora di che si tratta:
– possibilità per i conduttori di rimanere nell’alloggio fino alla conclusione del procedimento d’asta e di partecipare nuovamente allo svolgimento dell’asta nel caso che i conduttori stessi non hanno esercitato l’opzione di acquisto, a suo tempo, sottoposta. (l’attuale norma prevede il rilascio entro 90 gg.);
– Usufrutto “protetto”. Esteso anche al coniuge convivente;
– alla famiglia del titolare, senza alcun limite di età, ove sia presente un portatore di grave handicap.
Su le opzioni di usufrutto “protetto” il canone dovrà essere del 20%, al netto del reddito. Tale variazioni dovranno essere applicate anche sulle proposte di vendita a suo tempo pervenute.
PER RIEPILOGARE, ECCO COSA CHIEDE CASADIRITTO ALLA MINISTRA PINOTTI E ALLE COMMISSIONI DIFESA CAMERA E SENATO, CHE SIA INSERITO ALL’INTERNO DEL PROSSIMO DECRETO:
1) RIPRISTO DI NORMA PRIMARIA PER LE CATEGORIE PROTETTE STORICHE, ( VALE A DIRE QUELLE NON INTERESSATE ALLA PRESENTAZIONE DELLE ISTANZE DEL DECRETO DEL 7 MAGGIO 2015) ALL’INTERNO DEL TUOM, CHE INDICHI IL CANONE IN RIFERIMENTO AL L’ART. 306 COMMA 2 DEL TUOM; che in qualche modo sostituisca il comma 286 comma 4 abolito come sappiamo e che venga ben specificato che tale appartenenza sia considerata in regime di deroga e non in regime di proroga.
2) RIAPERTURA DEI TERMINI PER GLI “ESODATI” E PER CHI, IN ASSENZA DI INFORMAZIONE, NON ABBIA POTUTO PRESENTARE ISTANZA.
Per dar modo, specialmente agli esodati dal Decreto DI PAOLA (redditi 2010 e 2011) almeno essere ricondotti alla normativa prevista dal Decreto del 7 maggio 2015. Ciò in considerazione che quelle famiglie “esodate a loro insaputa” avevano ricevuto la comunicazione dell’avvenuta decisione di estrometterli dal Decreto di DI PAOLA oltre i termini previsti di scadenza dello stesso Decreto PINOTTI e in molti casi addirittura dopo il gennaio 2015.
3) TERMINI SEMPRE APERTI PER HANDICAP
La condizione di grave handicap in famiglia, possa essere sempre fatta valere sempre, con i relativi benefici, e ad essa non vengano imposte riserve in ordine a scadenze temporali, ne su certificazioni già attribuite, ne su quelle, purtroppo da attribuire, in quanto sarebbe una discriminazione tra handicap di uno stesso livello di gravità.
4) PARZIALE PROPRIETA’ DI ALTRA ABITAZIONE
Che agli effetti del Decreto del 7 maggio 2014 ai fini dell’inclusione dallo stesso, non vengano considerati come preclusive, situazioni di patrimonio di percentuali inferiori al 50% , in possesso di componenti dello stesso nucleo familiare, poichè tali percentuali non consentono decisioni circa l’uso abitativo dell’immobile.
5) CRISTALLIZZAZIONE
Che le modalità di applicazione previste all’art. 3 comma 2, vengano applicate, come previsto su istanza e che le istanze stesse tengano conto, anno su anno, con il variare del reddito complessivo familiare ai fini di applicare il coefficiente correttivo di cui all’art. 2 comma 4 del Decreto del 16 marzo 2011 – Decreto Crosetto
CHIEDIAMO ALLA MINISTRA PINOTTI E ALLE COMMISSIONI DIFESA: QUALE OCCASIONE MIGLIORE? Con queste richieste, che ci sembrano pragmatiche e perfino minimali, ma obiettivamente possibili, non sconvolgenti , CASADIRITTO, che è quotidianamente a contatto sui problemi e le difficoltà applicative che si riversano sugli utenti e loro famiglie ma che tengono realmente conto delle esigenze della Difesa , si rivolge al Ministro della Difesa e ai componenti le Commissioni Difesa Camera e Senato chiamate a dare un parere sullo schema di Decreto di prossima emanazione ed eventualmente a proporre modifiche. E’ un riordino per porre fine alle contraddizioni più vistose che in questi mesi si sono man mano evidenziate. Quale occasione migliore per il Ministro , il Sottosegretario con delega agli alloggi, ed i componenti le Commissioni Difesa, per esercitare con vero senso del dovere, le loro rispettive prerogative?
CASADIRITTO ha sempre cercato di intervenire proponendo altre soluzioni, quando palesemente già era prevedibile lo scenario che si andava delineando: ciò è avvenuto puntualmente come nel caso di canoni spropositati che hanno creato il deserto abitativo e nel caso delle vendite, comprese quelle all’asta i cui risultati sono sulla bocca di tutti.
Raramente, come in questo caso per noi e per gli altri vale la massima che “correzioni giuste sono ben fatte quando sono fatte insieme” CASADIRITTO PECCA DI INGENUITA’? Certo che può essere un rischio, un ulteriore smacco, un’altra sconfitta e chissà che cosa altro. Uno sdegnoso silenzio oltre che infruttuoso, crediamo sia colpevole. Il rischio che corriamo ci porta ad essere comunque presenti. Ma crediamo questa volta, oltre alle richieste, diciamo anche il perché, cerchiamo di descrivere distorsioni e di porvi rimedio. In altri casi si tratta semplicemente di solleciti su atti già decisi. Potremo mai essere considerati cittadini di un Paese normale che credono ancora nelle Istituzioni? Convocateci in audizione, siamo pronti. Altrimenti dateci comunque una risposta ma alla luce del sole, tramite il nuovo Decreto.
INVITO ALLE FAMIGLIE DA PARTE DI CASADIRITTOINOLTRIAMO LE NOSTRE PROPOSTE ALLA MINISTRA PINOTTI, AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALFANO, AI COMPONENTI LE COMMISSIONI DIFESA CAMERA E SENATO
Cari amici utenti, nell’imminenza della emanazione del Decreto annuale Ministro della Difesa, da presentare a norma dell’art.386 comma 2 del TUOM, alle Commissioni parlamentari Camera e Senato, ravvediamo la necessità di sensibilizzare quanti, Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti, il Sottosegretario per la Difesa con delega agli alloggi on. Gioacchino Alfano, i componenti delle Commissioni Difesa Camera e Senato, che dovranno esprimere il richiesto parere sulla bozza di Decreto, affinchè prendano in esame le proposte di CASADIRITTO e quali sono le motivazioni, riportate nel Report di CASADIRITTO del 20 aprile 2015, che appare sul sito.
Tali proposte, a vario titolo, interessano tutti gli utenti degli alloggi, sia per i canoni e in parte, per le vendite. Il tempo a disposizione per stabilire un contatto diretto, prendere un appuntamento, laddove sono previsti imminenti turni elettorali regionali prossimi venturi, contattare i candidati per favorire un incontro con i parlamentari, inviare una lettera, una email o un fax, è pochissimo. Come sempre CASADIRITTO confida nella collaborazione e nella partecipazione delle famiglie, di cui ne rappresenta, le necessità.
Sergio Boncioli
20 aprile 2015