L’AERONAUTICA MILITARE – COMANDO LOGISTICO, SCOPRE ORA, A DISTANZA DI TANTI MESI DALL’USCITA DEL DECRETO, CHE ERA ANCHE PREVISTA, GUARDA CASO, LA RESTITUZIONE DEI SOLDI. SOLO ORA PENSANO ALLE MODALITA’. MA DEL DENARO ANCORA NEMMENO L’OMBRA.
La storia è nota a molti. Per effetto del Decreto M.D. del 7 maggio molti utenti senza titolo, circa 1.500, avendone i requisiti, hanno potuto presentare l’Istanza ai propri Comandi, allo scopo di riacquisire un minimo di riconoscimento giuridico e un canone “normale” ed uscire dall’inferno della insostenibilità dei canoni per molti e dell’obbligo del rilascio per tutti, previsto dal Decreto Crosetto del 16 marzo 2011.
IL LUOGOTENENTE.... Siamo a Roma. Il Luogotenente dell’aeronautica, in ausiliaria, sig. Matteo, avendo appreso, attraverso i rimbalzi di CASADIRITTO, della facoltà che dava il Decreto a salvarsi dai canoni e dal suo Autore, aveva potuto aiutare la propria famiglia a presentare Istanza, ricorrendo le condizioni che venivano richieste e previste all’art. 4 comma 2.
Appena informato, dunque, il 5 agosto 2014 in piena estate, si era presentato fra i primi esterrefatti e pochi frequentatori in quei giorni di agosto, per presentare al Comando Supporto Enti di Vertice dell’Aeronautica Militare di Roma tutta la documentazione.
La pratica era semplice in se e già completa dei documenti, e era stata poi velocemente approvata il 16 settembre 2014 (come da documento allegato). Naturalmente veniva avvertito lo Stato Maggiore A.M. 1° Reparto e il Comando Aeroporto Q.G. del COMAER.
SUCCESSIVAMENTE In data 27 gennaio 2015 il COMAER, scriveva al COM. LOG. Servizio Commissariato e Amministrazione comunicando l’entità del nuovo canone determinato e l’ammontare dell’importo da restituire a conguaglio, previsto dal Decreto del 7 maggio 2014 con decorrenza 1 gennaio 2014.
Per fare una nota di colore, CASADIRITTO osserva, già un fatto: è stato necessario un mese per la presentazione e la successiva approvazione dell’Istanza, e ben quattro mesi per risalire al canone precedente al 31 dicembre 2010 pagato precedentemente, così come previsto dal Decreto. Anche se non mettiamo in dubbio la perfetta efficienza degli Uffici preposti, deduciamo che qualche problema esista da quelle parti.
MA DOPO GENNAIO 2015 COSA ACCADE? La Circolare dell’Aeronautica Militare, Comando Logistico, sempre del Servizio Commissariato e Amm.ne, Reparto Amministrativo,( facendo seguito ad un’altra Circolare non nota dell’8.10.2014), con foglio del 10.2.2015, in sintesi, dopo aver riepilogato quali sono i suoi compiti inerenti alle procedure ed ai compiti d’Ufficio, continua :
“Tale procedura, di fatto, non consente di aderire alle molteplici richieste di rimborso dei concessionari che continuano a pervenire dagli E/D/R/ gestori degli alloggi in questione. Pertanto…omissis--- si atterrà (la circolare era dell’8 ottobre 2014 n.d.r.) …. Versando direttamente agli E/D gestori degli alloggi le somme trattenute alle competenze del proprio personale amministrato e saranno poi i citati E/D a loro volta a provvedere ai seguiti di competenza”.
QUINDI?:
– il 5 agosto 2014 viene presentata l’istanza;
– il 16 settembre 2014 l’Istanza viene accolta;
– il 27 gennaio sono stati fatti i conti, compresi quelli degli arretrati;
– l’11 marzo 2015 viene comunicato al Q.G. e all’utente “che legge” (attonito) che ci si dovrà attenere alla Circolare del 10.2.2015 che richiama la Circolare dell’8.10.2014;
– Ad oggi di conguaglio riscosso non se ne parla, ad appena sei mesi dall’approvazione dell’Istanza.
QUALI CONSIDERAZIONI? Subito nel metodo e nel linguaggio. Ci sembra fuori luogo quel linguaggio che appare quasi di sopportazione in quanto “le richieste di rimborso dei concessionari” . Non sono dei concessionari ma a favore dei concessionari, in quanto rappresentano un atto dovuto, per realizzare il quale qualcuno si sarebbe dovuto attivare in modo automatico e non lo ha fatto se a sei mesi di distanza ancora non si è provveduto. Questo nel metodo. Per le considerazioni:
LA PRIMA Tutti conoscono il travaglio che ha colpito e sta colpendo le famiglie. Moltissimi, a distanza di tanto tempo, ancora debbono ricevere addirittura una risposta all’Istanza presentata. Roma, in tutte le sue componenti, si trova in questa situazione, non sappiamo per colpa di chi, ma non certo degli allineamenti astrali. Leggono, scandagliano, verificano, esaminano, aprono e chiudono indagini conoscitive e ispettive, radiografano comportamenti ed abitudini e poi si bevono un caffè. Si accorgono poi all’improvviso, dopo un lungo esame, che non risulta un banale documento anagrafico dopo 9 mesi. E allora lo chiedono urgentemente. L’accoglimento dell’Istanza e la sua conclusione, potrebbe rappresentare la loro ultima spiaggia. Vivono il periodo lungo con sofferenza e quando arriva la risposta, avviene quasi l’uscita da uno stato di ”imbambolamento” da un coma irreversibile, tanto è grande il dramma. Il tempo che trascorre rimane quindi elemento fondamentale ed il tempo è quello scandito dalle varie fasi della conclusione definitiva della pratica. Conguaglio compreso, in quanto in molti, per pagare i canoni, hanno contratto debiti, anche con finanziarie, le cui regole ferree sono note a tutti.
LA SECONDA Quello di cui si tratta è un Decreto su cui tutti gli addetti ai lavori, in sede Amministrativa ed altro, sapevano tutto, già prima che fosse ufficialmente in atto, figuriamoci dopo. Lo diamo per certissimo al 100%. Tutto compresi i conguagli che non volevano digerire ben prima che fosse presentato l’Atto di Governo e quindi sottoposto a Parere del Parlamento il 28 marzo 2014, firmato dalla Ministra Pinotti il 7 maggio 2014, registrato alla Corte dei Conti il 3 luglio 2014 (dopo che era andato “smarrito”), pubblicato in G.U il 12 luglio 2014, ebbene tutti sapevano prima, durante e dopo che ”L’Amministrazione provvederà ad effettuare i relativi conguagli” (art. 2 comma 2 del Decreto).
QUELLO CHE DEVE ESSERE NORMALE, DIVENTA FANTASTICO Come abbiamo visto il meccanismo si è effettivamente attivato solo in presenza di un quesito, ed ancora non risulta il completamento della restituzione dei soldi.
Si vive in un mondo fantastico se si immagina che una Amministrazione è tale e normale se almeno quando un Decreto transita in attivazione concreta ed entra in una fase avanzata, dopo come in questo caso, l’accoglimento dell’Istanza (16 settembre 2014) si abbia già chiaro tutti i meccanismi burocratici , amministrativi ed operativi “alla cassa” per far si che almeno dopo poco tempo si sia in grado di sapere chi e come e quando saranno restituite alle famiglie quanto dovuto?.
ED ALLORA, E’ INEVITABILE CASADIRITTO ricorda allora, e diventa inevitabile per stabilire un parallelismo tra due situazioni, uguali e contrarie, speculari, lo scatenamento epistolare ed attuativo, che hanno avuto i Comandi Periferici, i loro Reparti Infrastrutture o similari, nel pretendere “ manu militari” somme ingenti o somme importanti, anche di decine di migliaia di euro, tutte d’un colpo, indicando perfino, dopo uno scontato rifiuto avutone dall’INPS nel prestarsi alla surreale operazione, vale a dire di prestarsi ad una operazione illegale. Per il recupero abnorme delle somme ben oltre il quinto della pensione o nel caso di dipendenti ancora in servizio o in ausiliaria dello stipendio. A questo tentativo fallito ha fatto seguito in molti e diffusi casi, una lettera in cui si invitava “con cortese sollecitudine” a saldare “comodamente” le migliaia di euro (che inevitabilmente si andavano ad accumulare per vari fattori quali motivazioni di ricorsi, ma soprattutto per gli stessi ritardi di approvazione delle Istanze) facendo versamenti, a scelta dell’utente, su appositi c/c postali o su IBAN direttamente in Tesoreria, sempre comodamente entro 30 gg. e inviando immediatamente via fax, la prova provata.
Al contrario veniva promessa una sicura denuncia come atto di costituzione in mora e di interruzione dei termini prescrizionali ai sensi e per gli effetti degli art. 1219 e 2943 del Codice Civile. Oppure per morosità autoproclamata, pronunciate senza modalità di legge, da simpatici Comandanti. E poi ancora mandati all’Avvocatura dello Stato, per non meglio precisate azioni per recuperi delle somme e dulcis in fundo anche il recupero coatto, lo sfratto, era assicurato. Mi raccomando: denaro entro i trenta giorni. Il tutto fatto di lettere raccomandate fax e email a disposizione corredata di Addetti ad hoc pronti a segnalare l’arrivo di pagamenti. Una attività svolta in maniera schizofrenica senza risparmi di mezzi e uomini. Forse mancava qualcosa di indecifrabile, quasi impossibile, qualcosa di sensato, senza osare per arrivare a definire, qualcosa di umano.
Poi si sono dati una calmatina e CASADIRITTO ha potuto in qualche modo stabilire un contatto, con gli Organi più responsabili , con quella che da sempre chiamiamo la parte più responsabile, che pure esiste, attraverso la quale sarebbe stata concessa una rateizzazione di 60 rate, in caso di debito al termine dei conguagli o negli altri casi.
ORA LA STORIA SI ROVESCIA. Ora, alla luce di quanto abbiamo documentato, si presenta un nuovo scenario: a tanti, non tantissimi, dovranno essere restituiti i conguagli a credito, non sappiamo quando, ma dai Comandi nelle loro articolazioni che non ci interessano e non le vogliamo nemmeno sapere, come nel caso in esame e a parti invertite ed i maniera paradossale, come talvolta la storia, parlando di vicissitudini umane, si diverte:
– chi chiederà loro di versare entro 30 gg. comodamente, gli arretrati agli utenti?
– chi vorrà loro applicare la “ morosità “dei loro comportamenti ritardatari”?
– chi vorrà fare un “recupero “ non coatto ma guidato, di intelligenza”?
– chi finalmente, vorrà mai condurli alla ragione?
– chi organizzerà, agli addetti ai lavori, corsi di formazione professionale per il rispetto delle persone?
– chi infine, potrà mai cambiare l’atteggiamento ostile e il modo di agire, di chi da sempre, si pone contro ogni miglioramento e quando in casi rari, viene attuato, si pone , anche se in modo discutibile e indifendibile, attraverso burocrazia e inefficienza.
E intanto quel “pensionato che legge per conoscenza” , o meglio la sua famiglia, ancora continua a leggere.
Sergio Boncioli
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