QUESTA LA STRAVAGANTE INTERPRETAZIONE E DISPOSIZIONE PSEUDO GIURIDICA: UN DECRETO SVUOTA L’ALTRO. CHI LO DICE? LO DICO IO, PAROLA DI GENERALE
E’ UNA INIZITIVA PERSONALE OPPURE C’E’ UN GRAN SUGGERITORE?
Quanto avvenuto o sta avvenendo presso il Comando Forze Difesa Interregionale Nord di Padova, già anticipato da CASADIRITTO all’interno del nostro Report del 26 aprile u.s. nella "NOTA URGENTE", sta prendendo sempre più consistenza in modo enorme, come enorme è la gravità dei fatti. Quanto anticipato non era una visione seppure partiva da un paio di casi che richiedevano conferma, solo due casi a nostra conoscenza. Ora quei casi sono diventati decine poi centinaia. Da TRIESTE a VERONA, da PALMANOVA a PESCHIERA DEL GARDA, da RIMINI e soprattutto BOLOGNA via via tutti gli altri, militari in servizio, in quiescenza, che rientravano per reddito, per presenza di un familiare portatore di grave handicap, all’interno dei requisiti richiesti dal Decreto Ministro della Difesa del 7 maggio 2014, si stanno vedendo evaporare i benefici delle Istanze già riconosciute dal quel Comando di Padova (gli allegati C e D), i benefici previsti per le categorie protette, riconosciuti da più di un anno, con un annullamento formale delle Istanze e richiesta di restituzione della differenza dei canoni non protetti ora applicati.
Ebbene quelle lettere, firmate da un generale che ora entra a pieno titolo nella galleria ormai strapiena che negli ultimi anni hanno dato via ad atteggiamenti i più variegati ed impensabili, di quella che si può definire patologia, quella degli “ irredimibili”. Come in una staffetta sapientemente organizzata, a turno in un preciso momento ciascuno in modo isolato, scattano e si trovano irresistibilmente soli al comando. Quello che temiamo è che quell’iniziativa possa essere non precisamente personale ma frutto di azioni complesse. Lo diciamo da tanti anni. Sembrano isolati ma non lo sono. Lui “irredimibile” avanti a tanti altri “irredimibili”. Ora si gode il suo giorno di gloria.
MA SARA’ VERA GLORIA? L’interpretazione dei Decreti, chiamiamola con molta approssimazione e fantasia “GIURIDICA” ( perché non riusciamo a vedere nessun nesso con quel termine) che fornisce quel Comando attraverso le lettere inviate agli utenti (in parte con raccomandata a.r. e in parte spiccando addirittura in modo eclatante come ATTO GIUDIZIARIO, in ogni caso pensiamo usando denaro pubblico), ci lascia senza parole. L’affermazione che per il generale è, ma per CASADIRITTO sarebbe, è riportata appresso: Per l’allegato C, (per reddito)
1. Da un esame degli atti d’ufficio di questo Comando è emerso che la s.v. corrisponde l’indennità di occupazione relativa all’alloggio di servizio indicato in oggetto sulla base del disposto di cui all’art. 4 comma 4 del Decreto del Ministro della Difesa del 7 maggio2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 160 del 12. 7. 2014.
2. Codesto utente “senza titolo” peraltro non rientra nelle condizioni eccezionali di deroga ai limiti di durata delle concessioni e di canone di occupazione degli alloggi di servizio previste dall’articolo 4 comma 4. Del Decreto del Ministro della Difesa 25 luglio 2015 (pubblicato sulla G.U. n. 203 del 2. 9. 2015).
3. Per quanto precede…. Sarà applicata “ l’indennità di occupazione ai sensi del D.M. 16 marzo 2011 del canone a prezzi di mercato” Ciò vuol dire, per completare il concetto, con obbligo di rilascio. (n.d.r.)
4. La presente notifica avviene a mezzo di Atto giudiziario. (ATTO GIUDIZIARIO)
Per l’allegato D grave handicap legge 104 art.3 comma 3.
1. RILEVATE LE MODIFICHE APPORTATE ( il grassetto è di CASADIRITTO) dall’art. 4 comma 3. del Decreto del Ministro della Difesa 24.07.201\5 ( pubblicato sulla G.U. del 2.9.2015). Codesto utente “senza titolo” non rientra più nelle condizioni eccezionali di deroga al canone di occupazione dell’alloggio di servizio, salvo se al mantenimento della condizione dello stesso.
2. Per quanto precede. A decorrere dal 10 dicembre 2012 (data di decorrenza istanza accolta ai sensi dell’art. 2 comma 2 del D.M. 7.05.2014) la S.V. è tenuta a corrispondere il canone pari a quello risultante dalla normativa dell’equo canone, maggiorato del cinquanta per cento di cui all’art.286 comma 3 del D. L. 15 marzo 2010 , n.66...”
3. La presente notifica avviene a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.
LAW AND DISORDER Surreali la tesi a che contiene assieme elementi allucinanti di rudimenti giuridici “scekerati” ad una malcelata voglia di uno che aveva mandato giù un rospo, ( il decreto del 7 maggio 2014) ed ora giocando con cose più grandi di lui, ne ravvisa immediatamente una sua personale interpretazione tenuta in sonno, ne coglie al volo l’occasione e quindi decide in merito: quel Decreto viene sostituito da quello nuovo del 24 luglio 2015 che dice (a suo modo di vedere) di far piazza pulita e di togliere “ le condizioni eccezionali di deroga “. Chi lo dice ? : lo dico io che sono Il Vice Comandante. Verrebbe da dire: con chi ti sei consultato prima di prendere una decisione del genere?.
Lui, il generale, i due Decreti prima li esamina a suo modo, non sappiamo se da solo o con chi, poi li “ scekera” attentamente, successivamente dal frullato esce una sorta di menù “a la charte” un Decreto insomma buono per tutti gli usi, un po' pazzerello un po' no, ma con una conclusione ineluttabile: azzeriamo le Istanze. Il generale creativo “ a la charte” passerà alla storia come il generale decisionista, giurista sopraffino, unico tra gli unici che ha capito tutto ed ha preceduto i suoi pari, quello che è andato oltre quelli che dicevano un’altra cosa, il Parlamento, il Ministro,la Corte dei Conti, l’Ufficio Giuridico della Difesa, le Norme applicative diramate, gli utenti e i loro diritti, quei perdigiorno visionari di CASADIRITTO che si adoperano per fare passetti avanti e da 25 anni non si fanno i fatti loro.
“Finalmente li manderemo al diavolo”. Il sogno che finalmente si avvera il generale e tutti quelli come lui che sognano in gran segreto. E poi se qualcuno telefona al Comando, c’è sempre qualcuno che risponde in modo adeguato: ve ne dovete andare, non l’avete ancora capito? Oppure, e ci impegneremo a farlo, come stiamo già facendo, per augurargli una radiosa carriera, magari con un incarico appagante che non sia quello di banale interprete solista di Decreti del Ministro della Difesa spiccando a destra e a manca Atti Giudiziari, che mettono in panico intere famiglie di centinaia di utenti che hanno la “fortuna” di far parte, come alloggi, di quel Comando, ma additato come un fulgido esempio ed a termine della sua carriera possa essere inserito a pieno titolo in una galleria di soggetti simili che in tanti anni lo hanno preceduto e con cui purtroppo CASADIRITTO ha avuto a che fare.
AL DI LA DEL PARADOSSO In questo frangente non è il caso di insistere troppo su paradossi e facili battute. Ma arrivare alla sintesi. Un Comando, scivolando su un terreno che non gli è proprio, fornendo una interpretazione soggettiva, personalissima, dei due Decreti, si sovrappone a quanto i suoi Superiori e le sue Istituzioni, hanno deciso secondo norme di Legge. In modo singolare, annulla di fatto il dispositivo del Decreto del 7 maggio 2014 del Ministro della Difesa, per quanto riguarda i diritti essenziali, cioè quelle “ condizioni eccezionali di deroga” che sono alla base di quei diritti, unico tra i tanti Comandi dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. Il coraggioso generale tira dritto. Credevamo in un primo momento ai due casi noti. Ma poi sono stati tantissimi, e stanno ancora arrivando.
A tutti gli utenti, i cui alloggi sono alle dipendenze di quel Comando, che hanno ricevuto quella lettera, CASADIRITTO li invita a seguire attentamente le notizie e ci auguriamo gli esiti positivi sul sito di CASADIRITTO o se riterrete il caso, tramite telefonate dirette al Coordinatore, gli sviluppi di questa sconcertante storia. Questa fase non è una passeggiata soprattutto per l’esposizione di chi firma e dei contenuti della lettera. Togliere di benefici di un Decreto non è una passeggiata per nessuno. L’argomento investe la stessa Autorità di Organi Altissimi della Difesa per la sua delicatezza.
Pur nella gravità dei contenuti, almeno questi fatti una cosa certa ci viene insegnata, che il livello del confronto, o meglio dello scontro, sta raggiungendo sempre nuovi limiti di guardia, la cui tracimazione può essere non più controllata. Saprà CASADIRITTO porre l’argine e impedire, alla tracotanza, l’insipienza, all’ignoranza delle norme, al partito preso comunque, a quell’antico richiamo ispiratore di irriducibili, irredimibili, irrimediabili, di virulenti o comunque preferiscano di farsi chiamare, di tracimare e trascinarci via?
IN OGNI CASO, STATENE CERTI, NON VI LASCEREMO MAI SOLI.
Sergio Boncioli
10 maggio 2016