Al Comando Esercito di Torino scoppia il caso sulla mancata registrazione del mod.2 all’Agenzia delle Entrate
Il Comando inadempiente che non aveva mai informato, scrive con anni di ritardo, “scarica” le proprie responsabilità e si defila, e causa dei guai con l’Agenzia delle Entrate.
Le gravi omissioni e negligenze di comunicazione causano serie conseguenze per le famiglie degli utenti degli alloggi militari di quel Comando - quanti altri Comandi sono nella stessa situazione? Nel gennaio 1999 il Comando militare della capitale di Roma aveva gia’ provveduto a diramare tutte le disposizioni in tempo utile. Casadiritto chiede un intervento diretto della Difesa su quanto accaduto.
Come risulta a CASADIRITTO, Il Ministero delle Finanze già dal 1999 metteva al corrente gli Uffici della Difesa della procedura. Molti Comandi di conseguenza avevano a suo tempo provveduto ad informare gli utenti. Altri invece…. La mancata informazione sulle procedure della registrazione e il vuoto informativo negligente e colpevole, causano ora enormi conseguenze con pagamento, oltre al dovuto, di interessi di mora e sanzioni pecuniarie. Il pagamento deve precedere la registrazione.
Il COMANDO ESERCITO PIEMONTE DI TORINO, tramite la sua dipendenza , il 1° Reparto Infrastrutture, Ufficio Lavori , Sezione Alloggi, stà inviando in questi giorni, secondo quanto disposto da SME, una lettera ( che si allega in copia) diretta agli utenti conduttori senza titolo, per provvedere alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate (ex Ufficio del Registro) secondo le modalità di cui all’art.19 del DPR 131/86. Si tratta dell’obbligo di denuncia dell’occupazione ( senza titolo) dell’alloggio di cui si è persa la concessione originaria, ma si è conduttori, previo versamento degli oneri derivanti dal pagamento dell’imposta di Registro pari al 3% da calcolare sull’importo complessivo dei canoni nel periodo da registrare e quindi, a pagamento avvenuto sul mod. F 23, registrare sul Mod. 2 (modulario Agenzia delle Entrate) presso l’Agenzia stessa.
SCRIVE IL 1° REPARTO INFRASTRUTTURE: “…..entro 20 gg. dal ricevimento della presente dovrà provvedere al pagamento…” E poi “ …Punto 3. Si rammenta inoltre che il pagamento del pregresso dell’Imposta di Registro ( dovuta fin dalla data della perdita del titolo alla Concessione avvenuta il …) “.
TUTTO ESATTO? Per essere esatto è esatto, ma c’è un piccolo particolare.
QUALE? Va subito chiarito che in questa straordinaria vicenda, che ricalca in maniera inquietante paradigmi e personaggi della commedia all’italiana, emerge la figura dello “scaricabarile” da parte di chi ormai ha combinato la “frittata”.
LA SCENA SI SVOLGE NEL SEGUENTE TEATRO. E’ vero che la procedura è esattamente quella comunicata dal Comando di Torino a mezzo del proprio Reparto Infrastrutture a febbraio- marzo 2017, e che l’incombenza dovuta al pagamento degli oneri e alla effettuazione della successiva registrazione è a carico dell’utente conduttore ex concessionario.
E’ altrettanto vero che il Comando di riferimento degli alloggi della Difesa è l’Organo “ proprietario” degli alloggi interessati ed in quanto tale su di esso incombono tutte le attività e obblighi tra i quali è obbligatorio e quindi un atto dovuto comunicare e informare tempestivamente almeno la prima volta e a tempo debito, nel pieno rispetto delle Leggi, anche quelle erariali obbligatorie facenti riferimento ad alloggi e situazioni conseguenti di cui il Comando è il massimo responsabile. Inoltre, periodicamente una copia dell’atto registrato deve essere inviata al Comando.
Gli utenti conduttori ex concessionari conducono gli alloggi, pagando i rispettivi canoni.
I Comandi e il Comando di Torino hanno o avrebbero dovuto avere l’obbligo di informare di tutte quelle attività e formalità verso le quali gli utenti hanno l’obbligo di provvedere, essendo comunque la Difesa un organismo piramidale da cui debbono partire ordini e disposizioni per arrivare fino agli utenti. Gli alloggi sono considerati a tutti gli effetti, “infrastrutture atte alla Difesa nazionale”. Questo, nel caso di specie, non risulta che sia stato fatto dal COMANDO ESERCITO PIEMONTE di TORINO, di comunicare agli utenti gli obblighi e gli adempimenti previsti dall’art.19 del DPR 131/86.
COMPORTAMENTO, FINO A PROVA DEL CONTRARIO, OMISSIVO E SUE CONSEGUENZE. Questo comportamento omissivo da parte del Comandante pro-tempore e dei Comandanti che lo hanno preceduto, comporterà come prima conseguenza il non rispetto dei tempi previsti per la Registrazione. E’ infatti noto che per registrare un atto presso il Registro, sono previsti un massimo di venti giorni di tempo dalla data dell’evento. Se l’evento di è verificato come recita il 1° Reparto Infrastrutture, “….fin dalla data della perdita della concessione“ questo comporterà come conseguenza, anche di rilevanza enorme economica:
ritardato pagamento con relativi ed enormi interessi di mora;
versamento di sanzione pecuniaria;
pagamento in unica soluzione della vera e propria imposta del 3% avendo cura di risalire, con tutte le difficoltà del caso, alla somma dei singoli periodi aventi un canone allora differente nel periodo complessivamente considerato.
Tanto più, coma fa precisare l’ineffabile e immacolato Comando Militare Esercito Piemonte di Torino Corso Vinzaglio 6 a mezzo l’incolpevole 1° Reparto Infrastrutture di Torino ”fin dalla data della perdita del titolo”, scritto in neretto nel corpo della lettera inviata per competenza , in piena formula “ scaricabarile” all’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale Piemonte, Corso Vinzaglio 8, Torino, suoi vicini. Quasi per dire: avete visto, io sono a posto, io non c’entro più.
C’entra, c’entra ed e’ bene che se ne renda subito conto.
Ma gli altri Comandi, sul territorio nazionale, che hanno combinato?
COMANDO MILITARE DELLA CAPITALE. Dopo un primissimo periodo di transizione in vigore allora e dopo che sono stati applicati i canoni , equo canone o equo canone con maggiorazione, una Circolare del Ministero delle Finanze in data 9 ottobre 1998 n. 43/3938 / DV Alloggi scriveva al COMANDO DELLA CAPITALE e veniva da questi assunta a protocollo il 21 ottobre1998, nella quale in modo preciso e inequivocabile, indica la procedura da seguire per gli utenti ( ultimo capoverso, pag.2) che hanno la concessione scaduta e che permangono come occupanti sine titulo, procedure previste appunto dall’art. 19 DPR 131/86.
La circolare fornisce anche le indicazioni pratiche e che il COMANDO DELLA CAPITALE provvede a trasmettere agli utenti con lettera del 15 gennaio 1999 anche essa in allegato. Detta documentazione fa parte dell’archivio storico in possesso di CASADIRITTO in formato cartaceo, quando ancora non si disponeva di archivio informatico ed è per questo che abbiamo potuto ricostruire l’intera vicenda. Nella lettera veniva specificato: entità del versamento del 3% per il periodo in esame. All’entrata in vigore il versamento era ancora in lire. La quota minima era di 250.000 lire, poi nel tempo la quota minima è aumentata a 160 euro, poi a 168, ora a 200 euro. Sempre nel tempo prima il MOD.2 era con marca da bollo, successivamente l’imposta di bollo da applicare è stata abolita.
Dopo la Circolare del Ministero delle Finanze, molti Comandi si sono adeguati e hanno diramato agli utenti norme e modalità. Ricordiamo che nella prima fase CASADIRITTO ha svolto una enorme informazione, distribuendo modulati e istruzioni per l’uso. Ancora oggi, il Comando Militare della Capitale esercita controlli e acquisisce copia del mod. 2, una volta registrato.
COMANDI MARINA. Non risulta a CASADIRITTO che alcun Comando della Marina Militare, in tutte le sue articolazioni, abbia mai diramato direttive in merito.
COMANDI AERONAUTICA. Il Comando Aeronautica di Roma, ( COMAER e Comando Aeroporto di Centocelle) nel tempo, ha articolato l’adempimento in maniera originale. Fin dal 1999 provvedeva a far versare dagli utenti senza titolo, una somma sul bollettino postale in c/c intestato a Servizi Tributi o Ufficio del Registro con somme altalenanti, senza registrare il mod.2. Finalmente nel 2001 con versamento di 250.000 lire e registrazione del mod.2 all’Agenzia delle Entrate (ancora chiamato Ufficio del Registro). Successivamente in occasione dell’aumento del minimo di versamento a 200 euro, Il Comando Militare Enti di Vertice emana una circolare specificando il versamento sul mod. F 23 per versare la somma e il Mod. 2 per la registrazione. In questa occasione il sito di CASADIRITTO, il 3 settembre 2014 emana un breve articolo sull’argomento riportando in allegato la circolare dell’Aeronautica e le normative in materia di imposta ( vedi articolo del 3 settembre 2014 sul sito).
NON SI HANNO PARTICOLARI ALTRE NOTIZIE. Su cosa abbiano fatto o non fatto altri Comandi in Italia, non è dato sapere. Quello che si può dire è che ognuno gestisce il suo “ orticello” ignorando anche a livello di SM la norma e non operando, almeno fino ad ora e da come se ne vedono le risultanze a livello Interforze. CASADIRITTO si è imbarcata per anni, nell’indifferenza di alcuni Comandi che anzi, in maniera non sempre professionale, hanno risposto picche e mandandoli a farsi benedire agli utenti che chiedevano spiegazioni.
Salvo emanare, lo apprendiamo indirettamente ora dal riferimento ad una lettera SME del 9 /9/2016 già vecchia di mesi, che figura a riferimento nella lettera del Comando Esercito di Torino tra il febbraio e il mese di marzo 2017, inviata agli utenti che dipendono dal Comando di Torino. Ora l’informazione, per motivi misteriosi sempre dovuti all’allineamento astrale, dato il ritardo di decenni, arriva con delucidazioni giuste ma fuori tempo massimo, riversando semplicemente sugli utenti e loro famiglie le conseguenze, che come abbiamo visto, saranno molto onerose.
E’ VALSO L’EFFETTO OSCURAMENTO DEL SITO. Come effetto tutt’altro che trascurabile nel ruolo che ha avuto il difetto di informazione, ha certamente contribuito “ alla causa” anche la decisione di oscurare il sito di CASADIRITTO, da parte di certi Organi decisionali specializzati in censure. Come noto infatti all’interno delle Infrastrutture ( provare per credere) è impossibile visionare su internet il nostro sito, e quindi l’informazione arriva frammentaria o fuori dalle caserme. Paradossalmente quindi alcuni Comandi oltre non aver fornito una corretta informazione, hanno impedito ad altri (CASADIRITTO) di fornire agli utenti militari in servizio ciò che avrebbero dovuto sapere dal loro Comando. Quando la realtà supera la fantasia.
CHE FARE? Suggeriamo, in una prima fase di chiedere agli Uffici Finanziari ( Agenzia delle Entrate locali. Le Agenzie sul Territorio possono essere diverse) un primo tentativo per chiedere al Direttore dell’Agenzia, esporre la situazione, facendo rilevare l’omessa informazione praticata dal Comando Militare Esercito di Torino, fino all’arrivo della lettera che ha messo oggettivamente ognuno nelle condizioni di non poter adempiere tempestivamente a quanto dovuto. Poi chiedere ulteriormente se, dimostrato il ritardo da parte del Comando, il sistema sanzionatorio del ritardo e delle indennità di mora, valga in questo caso. Nel caso di non abbuono, farsi fornire i codici di versamento e il calcolo delle penalità da inserire nel modello fiscale F 23. Chiedere ancora se è prevista per la causale in argomento prescrizione per un certo periodo. Ricordiamo sempre che i tempi per la registrazione del mod.2 sono definiti per legge. La lettera di Torino indica la scadenza del Titolo Concessorio. Normalmente sono fissati in 20 gg. Dopo di che scattano i ritardi. Se la prescrizione non è concessa, dopo aver contattato il Direttore dell’Agenzia, interessare un Legale, per i provvedimenti del caso e rimarcando la mancata comunicazione e informazione nei tempi e nelle forme dovute da parte del Comando di Torino, anche in considerazione che al contrario, molti Comandi sia dell’Esercito o di altri Enti, nel Territorio Nazionale, avevano provveduto a farlo. Su tutto pesa, come paletto di inizio, la Circolare del Ministero della Finanze citata.
Successivamente a questa fase di informazione diretta , suggeriamo agli utenti, di scrivere una Lettera al Comando, in maniera singola, mettendo in rilievo le responsabilità oggettive del Comando stesso e modalità successive far seguire, nel caso che esso stesso si faccia parte dirigente presso l’Agenzia delle Entrate. Qualsiasi risultato positivo ottenga, esso deve essere messo per iscritto e non comunicato verbalmente. Nella lettera, suggeriamo inoltre, di inserire in indirizzo, anche Organi giuridici della Difesa e Reparti specifici di SMD a Roma. Indirizzi ed altro saranno forniti anche telefonicamente da CASADIRITTO
Il tutto dovrà avere luogo, se ritenuto utile, alla contemporanea pubblicazione della notizia sul sito di CASADIRITTO. Non è escluso, qualora non si pervenga ad una composizione benevola fra le parti, ad una iniziativa di CASADIRITTO per interessare Componenti della Commissione Difesa, sia della Camera che del Senato, già da adesso, lo faremo negli incontri previsti nei prossimi giorni, chiediamo un intervento diretto della Difesa.
QUANTI SARANNO I COMANDI INADEMPIENTI? Al di la della numerosità, quanto accaduto è un ulteriore esempio negativo di cui non se ne sentiva il bisogno.
CUPIO DISSOLVI. Più in generale, quello che ora si manifesta come un’altra scena tragicomica nel teatrino che va in scena in maniera quotidiana nella vicenda degli alloggi della Difesa, con particolare riguardo da quando quel “ bel pattuglione di geni interni ” quelli, come si dice, con gli scarponi per terra, facenti capo all’Obiettivo 9 e con la fattiva collaborazione di altri ” geni esterni” Ministro e Sottosegretario dell’epoca, in perfetta simbiosi tra di loro, aventi come intenzione di sfasciare tutto ( con l’alibi dei sine titulo) provvedendo, ad elaborare i piani, prima di mettersi in salvo. Nomi? Certamente i Capi di Stato Maggiore di allora, menti si dice sopraffine di cui conserviamo testimonianze di corrispondenza diretta, nelle aspre e forti contrapposizioni al tempo dell’introduzione dei canoni di mercato e dell’ondata di sfratti conseguenti, sempre pubblicate sul sito, e poi, a cui spetta il per La Russa e i Crosetto di cui si sono perse le tracce, ma non le colpe.
Da allora, il continuo decremento degli incassi unitamente alla diminuzione del patrimonio alloggiativo efficiente, hanno mandato in default il sistema, senza che i maggiori responsabili ne rispondessero e senza che nessuno possa porvi rimedio, a leggi vigenti. Si sono create le condizioni quindi per una sorta di “ cupio dissolvi” che esprime bene la propria ( quella dei responsabili) volontà masochistica di autodistruzione. La “confessione” alla Corte dei Conti della propria inadeguatezza, che si è espressa con una delibera per cambiare la gestione degli alloggi, e passare la mano a DIFESA SERVIZI S.p.A. ne è una riprova.
Tra fake news del Comando Interregionale nord di Padova in materia di decreto del 7 maggio 2014 , che ancora tace, le post verita’ , fornite dello Stato Maggiore Difesa sugli handicap che gridano allo scandalo , e ora lo scaricabarile del Comando Piemonte di Torino in materia di registro.che cerca di eludere le proprie responsabilita’, che sia arrivato veramente il cupio dissolvi?
NOTE PRATICHE PER ADEMPIERE ALLE FORMALITA’ DI REGISTRAZIONE
Un conteggio corrispondente al 3% sull’ammontare dei canoni, mese su mese, dei canoni versati fino ad oggi nel periodo passato e quello futuro, che si indende registrare. Si consiglia di aggiungere almeno 12 mesi per il periodo futuro.
Chiedere se e in che misura verranno applicate sanzioni e indennità di mora.
In caso affermativo farsi conteggiare i periodi con tali somme aggiuntive e farsi specificare i codici Tributo. Tutte le voci, separatamente vanno inserite nella colonnina apposita sul mod. F 23. Il codice tributo corrispondente al 3%, esclusi oneri aggiuntivi, è 109 T.
Negli appositi campi del modello F 23 ( Fornito dalle Poste o dalla Banca) riempire gli spazi, facendosi produrre dal Comando la propria P. IVA ( che corrisponde al Codice Fiscale nel caso di specie).
Ogni Agenzia delle Entrate ha un proprio codice che va indicato nell’apposito campo, punto 6 del F23, causale, codice RP punto 9, codice Tributo 109 T , punto 11. Oneri aggiuntivi: importi e codici, da fornire dall’Agenzia delle Entrate .
Dopo aver versato l’imposta, tramite F 23 presso una Banca o presso la Posta, recarsi negli Uffici dell’Agenzia delle Entrate , Ufficio Atti Privati, scelta con il suo codice, e chiedere la registrazione del mod. 2 in triplice copia, riempito, tramite richiesta di registrazione da compilare sul mod. 69.
Assieme ai modelli, consegnare una copia pagata del mod. F 23 rilasciato dalla Banca o dalla Posta. Farsi rilasciare, con l’avvenuta registrazione, le due copie restanti, una delle quali va spedita poi al Comando. L’altra va conservata, assieme ad una copia del mod. F 23. Entro 20 giorni dalla scadenza del mod. 2 rinnovare e ripetere nuovamente le operazioni.
CASADIRITTO rimane a disposizione di chiunque lo voglia, nell’agevolare tali operazioni. I modelli da compilare sono in distribuzione presso ogni Ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Per i contatti 06 5883981 oppure 33923119. E mail sergio.boncioli@fastwebnet.it
Sergio Boncioli
Allegati:
Lettera del 1° Reparto Infrastrutture di Torino, inviata agli utenti.
Carteggio tra Ministero delle Finanze del 9 ottobre 1998 e Comando della Capitale di Roma e copia gia compilata, del mod. 2, del mod. 69 e del mod. F 23- riferente a Boncioli Sergio