Titoli depistanti e tecnicamente errati, dati sconclusionati
Casadiritto riconferma i soli concetti attribuitigli nei virgolettati ma denuncia la censura operata nell’intervista attraverso l’omissione di elementi basilari come 5.000 alloggi vuoti , l'obiettivo 9, i coefficienti OMI, la cancellazione delle tutele ad opera dell’abolizione dell’art.286 comma 4 dal codice di ordinamento militare.
A metà luglio c’era stato un contatto e la giornalista che si era presentata come facente parte di una testata, sia pure come freelance, chiedendo un incontro con CASADIRITTO. Dopo insistenze dovute a vicissitudini sanitarie piuttosto importanti, ed anche una certa ritrosia dovuta all’esperienza negativa con altre decine di giornali e giornalisti, le era stato concesso, anche alla presenza di alcuni rappresentanti di CASADIRITTO il 17 luglio 2017. Poi per quasi tre mesi, silenzio.
Più nulla, ad eccezione di una telefonata nella serata di domenica 8 ottobre con la promessa di risentirci la stessa serata per meglio specificare gli argomenti già in bozza ma in suo possesso. Telefonata attesa invano. Poi il 9 ottobre esce su un altro quotidiano diverso da quello che in precedenza era stato da lei dichiarato, un articolo sugli alloggi militari accompagnato da un titolo clamoroso a tutta prima pagina su IL TEMPO “ BUCO NEI CONTI DA 200 MILIONI – IL FLOP DELLE CASE STATALI IN SALDO. E in sottotitolo: Il fiasco del mattone, la Difesa mette in vendita 3 mila alloggi, ma ne piazza si e no 200. E i lauti guadagni previsti svaniscono".
Oltre che quel titolo in prima pagina, prosegue in seconda e terza pagina, l’articolo prende in considerazione sia l’andamento delle vendite che il problema degli affitti.
Su questi temi, canoni e vendite, sia sull’analisi che negli effetti pratici, anche quelli di previsione, da sempre CASADIRITTO esercitando il suo ruolo a favore delle famiglie degli utenti, ha mantenuto lo stesso profilo e ne ha fatto con il tempo, l’elemento fondante, dato che trattiamo la materia sia sotto l’aspetto del diritto che delle tutele, nelle assemblee, nel Parlamento quando si è chiamati nelle audizioni, sia nell’ambito della Difesa con incontri ad Alto Livello, anche con Ministri e Sottosegretari, succedutisi nelle varie Amministrazioni. E questo lo facciamo da sempre, Ci siamo fatti carico perfino di raccogliere circa 50.000 firme nel 1992. Presentarle poi al Parlamento per una proposta di Legge d’iniziativa popolare. E fu la legge 537 art. 9 comma 7. Altri tempi, altri interlocutori. Questo per dire chi siamo e a che titolo, dato che legittimamente qualcuno se lo chiede non avendone menzione.
Poi, dal gennaio 2010, nasce in nostro sito. Seguì la forte critica ai Decreti attuativi della Legge 244, ( Decreto vendite e Decreto canoni di mercato) Temi trattati sul sito di CASADIRITTO che ne fa fede e testimonianza, tutti possono leggere ciò che è accaduto e documentato negli ultimi 10 anni. Controllare. Confronto che a volte è stato aspro e combattivo, ma sempre leale, almeno per quanto ci riguarda, avendo come presupposto, le legittime esigenze della Difesa da conciliare con le aspettative ed il rispetto degli utenti e loro famiglie.
IL GIORNALE” IL TEMPO”, LA GIORNALISTA, I VIRGOLETTATI MA ANCHE GLI ARGOMENTI CENSURATI Se poi hai uno spazio di poche righe, all’interno di due intere pagine di giornale, lo spazio concesso nei virgolettati dell’intervista, la stessa rappresenta soltanto una componente dell’articolo e del titolo, e quindi tutto dipende dal Direttore e dalla giornalista che ha redatto il pezzo. Quindi, l’articolo riguarda soprattutto il giornale che segue una sua linea e la giornalista che ne esprime i contenuti. Poi i virgolettati che rappresentano la volontà di chi rilascia una dichiarazione. Tutti rigorosamente nel loro ruolo e nella loro personale responsabilità.
Nel merito delle dichiarazioni del Coordinatore, come da sempre è stato affermato fino alla noia, ed anche in questa occasione, esse reiterano gli effetti che si sono verificati in conseguenza dell’applicazione del Decreto del 16 marzo 2011 ( Decreto Crosetto) sui canoni chiamati “ di mercato “ anche se non lo erano in senso tecnico e dal Decreto del 18 maggio 2010 ( Decreto La Russa) i cui effetti sono stati quelli di migliaia di case vuote per gli altissimi canoni e dall’andamento “ al rallentatore” per essere buoni riguardante la vendita dei 3.020 alloggi. Ciò nonostante tutte le buone intenzioni di chi doveva procedere alla complicata operazione. all’interno della Direzione Generale del Demanio, per la natura innovativa dell’operazione di vendita.
A fattor comune dei due provvedimenti era stata posta a base la macchinosa applicazione dei coefficienti OMI che da una parte gonfiava i prezzi e esaltava certe inconfessabili e disgustose manie di rivincita ormai sancite dall’”Obiettivo 9” dei due coautori La Russa e Crosetto , ma dall’altra di fatto metteva in crisi la stessa Difesa che si privava di preziose risorse economiche mettendo in crisi subito gli utenti senza titolo e poi man mano tutti gli altri negli anni appresso. Ed è quello che puntualmente si è verificato, come testimoniano le 5.000 case vuote, gli alloggi privi di manutenzione, gli utenti, CASADIRITTO, il sito di CASADIRITTO che ne riportava e ne riporta testimonianza.
OBIETTIVO 9, 5.000 ALLOGGI VUOTI, DECRETI CROSETTO E LA RUSSA (emanazione e ideazione dell’Obiettivo 9) , COEFFICIENTI OMI e CANCELLAZIONE DELL’ART. 286 COMMA 4 (tutele assolute), questi erano i veri temi dell’intervista, argomenti, temi e perfino parole che sono poi stati cancellati o se si preferisce censurati e non appaiono minimamente nel testo in alcun modo del giornale. Argomenti ostici, che avrebbero richiesto un altissimo impegno e anche del coraggio. Si è preferito invece giocherellare con i numeretti e titoli, seppure in gran parte sbagliati, ( i numeri veri potevano essere reperiti sul sito di CASADIRITTO) un lavoretto leggero ma dalle conseguenze deflagranti verso chi erano destinatario. La destinazione non era certo CASADIRITTO ma era ovviamente un’altra. I nostri argomenti erano il fulcro dell’intervista e nell’intervista non appaiono. Appare invece, nelle forme errate un attacco che forse sa di altra finalità.
Se poi la giornalista ha qualcosa da dire, le ricordiamo la memoria scritta a lei consegnata e di cui daremo volentieri un’altra copia se richiesta, in quel caldissimo pomeriggio del 17 luglio alle ore 16,30 in presenza del Coordinatore, e di parte della Segreteria .
L’ARTICOLO SU “ IL TEMPO “ Con quel titolo di prima pagina, che occupava tutto lo spazio sotto la testata, inseriti come “ richiamo civetta” e con gli altri titolo strampalati strillati ed i contenuti fra essi contraddittori, si è voluto inserire in un unico calderone cose fra esse diverse: Titolo in prima pagina BUCO NEI CONTI DA 200 MILIONI IL FLOP DELLE CASE STATALI IN SALDO
SCAMBIARE FISCHI PER FIASCHI. Come ampiamente noto agli addetti ai lavori ed anche a noi, i supposti 200 milioni di buco, si riferiscono allo stato di previsione del Tesoro e riguarda una previsione di 200 milioni nella Legge di Stabilità per l’esercizio 2015 e minori spese in conto capitale per l’anno 2015, che prevedeva tale importo per la voce immobili della Difesa. Ma la voce “ immobili” comprende tante cose, caserme, terreni, fari,ville liberty, isole e isolotti in laguna veneta, demanio militare in genere e non soltanto “ alloggi” come dal titolo si intende far credere. Non è possibile quindi ricondurre tale titolazione ad una semplificazione giornalistica così la colpa sarebbe di chi ha il compito dei titoli di quel giornale, come di solito succede. Scambiare immobili per alloggi è un clamoroso errore, come a dire “ scambiare fischi per fiaschi “
I sottotitolo, sempre in prima pagina: Il Fiasco del mattone etc. La Difesa mette in vendita 3 mila alloggi , ma ne piazza si e no 200. Titolo e numeri sconclusionati in quanto i 3.000 alloggi SONO QUELLI IN VENDITA ma quelli messi all’asta su 1.600, quelli già venduti sono 280 ( altre aste sono ancora da completare) e gli altri 1.400 sono per vendita diretta agli utenti in corso di espletamento.
Nella seconda pagina, si richiama ancora che i 3.000 alloggi sono stati messi all’asta ( titolo seconda pagina) Di contro nella terza pagina all’interno dell’articolo si afferma finalmente che 1.600 alloggi vuoti sono quelli messi all’asta e 1.400 abitati ( vendita diretta con diritto di prelazione n.d.r.)
Sugli immobili messi all’asta, si afferma che la parte venduta rappresenta l’8,6% nel sottotitolo di prima pagina, mentre tale dato si riferisce al numero dei lotti mentre poi nella pagina 2 in basso risulta che gli alloggi venduti sono 280 e la percentuale è del 19,35%. E’ da notare che questi dati compaiono nella forma corretta e con le opportune precisazioni nel sito di CASADIRITTO, ove viene indicata in modo preciso la differenza tra lotti ed alloggi comprese le ulteriori precisazioni comunicateci dal Responsabile alle vendite della Direzione Generale del Demanio Militare che si era fatto cura di chiarire (percentuale sulle vendite degli alloggi e non sui lotti. Per meglio comprendere che nella ripetizione delle aste per gli alloggi invenduti, capita che lo stesso alloggio può essere reiterato più volte e quindi i lotti sono superiori al numero degli alloggi in vendita. Questo diventa un elemento fondamentale per determinare la percentuale di vendita, che poi rappresenta il vero dato che conta. Lungi da noi dall’esaltare il dato delle vendite al 19,35% che lo riteniamo deludente, ma le cause non sono da individuare negli Addetti ai lavori, ma sono sistemici poiché il prezzo iniziale risulta fuori mercato. Si abbassa tale prezzo man mano che si ripetono le aste, fino a raggiungere il prezzo realistico. Ed ecco perché, nelle recentissime aste gli alloggi veduti, aumentano percentualmente. Ma questo meccanismo diventa perverso negli alloggi abitati, dove il diritto di prelazione decade al primo diniego della proposta e le famiglie sono costrette a lasciare l’alloggio, formalmente entro 90 gg. Ma questo è un altro discorso che CASADIRITTO sta cercando di cambiare attraverso la modifica stessa del Regolamento.
UNICUM Mettere assieme in un UNICUM, alloggi messi all’asta e quelli vuoti e quelli abitati, ( 3.000) per poi scrivere in prima pagina “ ne piazza si e no 200 è depistante ed è un grave errore, Poi chiamando in causa i 200 milioni del supposto “ buco “ oltre che sbagliato per i motivi che abbiamo detto (gli immobili non sono alloggi soltanto) sa di propaganda finalizzata per altri fini.
MA ALLORA CHE C’E’ DI BUONO NELL’ARTICOLO? Per quanto riguarda LE FRASI ATTRIBUITE al Coordinatore di CASADIRITTO, naturalmente confermiamo quanto dichiarato e pubblicato. In particolare “ sugli sfratti bianchi” riferito a quelle famiglie che sono costrette a lasciare l’alloggio perché impossibilitate materialmente a versare un canone “ insostenibile” ampiamente previsto anche dall’Obiettivo 9 inserito in pieno nel Decreto Crosetto, oppure perché sfrattati brutalmente secondo “ l’obbligo di rilascio” pure previsto dallo stesso Decreto. Tutti comportamenti ai limiti di ogni immaginazione umana dal momento che gli alloggi vuoti sono 5.000 unità.
Così come confermiamo l’appello a fondo pagina, rivolto alla Ministra della Difesa Roberta Pinotti riportato in virgolettato in cui si fa appello :” per una ripartenza che inizi dall’attuale caos amministrativo in cui sono stati ridotti gli alloggi, ripristinando le tutele tolte, esautorando di fatto gli incompetenti ( riferito a molti Comandi Periferici) introducendo nella Gestione in un unico gestore, questa volta finalmente trasparente”. Questo è quanto volevamo dire.
GIUDIZIO NEGATIVO DEI CONTENUTI DELL’ARTICOLO DE “ IL TEMPO “ Evidenziare come racconta l’articolo in maniera molto confusa, solo gli effetti senza risalire alla cause ( le censura) e parlare in maniera generica di “ Difesa “ non è il massimo della professionalità. Se poi si aggiungono gli strafalcioni dei numeri e dei titoli, che suscitano indignazione perché falsi e fuorvianti, il risultato è assicurato in senso assolutamente negativo. E NEGATIVO ASSOLUTO E’ IL GIUDIZIO CHE NOI DIAMO DI QUANTO PUBBLICATO NELL’ARTICOLO. Sparare nel mucchio senza individuare le cause e le responsabilità pregresse non si fa. CASADIRITTO non ha mai esercitato questo mestiere ed il sito lo dimostra. CASADIRITTO NON SI RICONOSCE NE NEI TITOLI; NE NEI CONTENUTI.
Ci spiace ora che il giorno 9 ottobre, che qualcuno abbia frainteso, dicendo a nostro dire anche cose che riteniamo non giuste verso la persona, ma che possiamo comprendere. Ma scambiare quell’articolo come se il Coordinatore ne fosse stato l’artefice, questo non lo possiamo capire semplicemente perché non è vero. CASADIRITTO in quell’articolo si sente parte offesa, perche ampiamente sforbiciato nelle parti decisive che avrebbero dato un senso dell’intervista seppure piccola che ci riguardava, quasi invocata dalla giornalista.
Tentare di mettere in luce le criticità sugli alloggi, specialmente sul dramma dei canoni e degli sfratti, non certo delle vendite così come presentate dall’articolo, vendite su cui poniamo il problema dell’architettura errata del Decreto del 18 maggio 2010 che sembra costruita per non vendere agli utenti, e suggerire noi , dal nostro punto di vista i rimedi eventuali, non è un modo di gettare fango sulla Difesa e il suo Ministro ( ricordiamo a tale proposito i 6.000 fax di solidarietà alla Ministra Pinottti inviata da tanti utenti e loro famiglie all’indomani dell’attacco della Corte dei Conti per via dei suoi Decreti di protezione), ma è un modo civile di un Paese civile per risolvere qualche problema e far quadrato come altre volte, per far combaciare quanto possibile due ragioni: quelle Istituzionali della Difesa e quelle delle famiglie. CASADIRITTO pratica questo principio da 25 anni e se ancora rimane valido una ragione ci sarà pure.
Vorremmo semplicemente continuare a farlo. Ripetiamo soltanto quella parola. Ci spiace, se non si è riusciti a convincere pienamente qualche nostro importante interlocutore, ma lo speriamo ancora.
Sergio Boncioli
10 ottobre 2017