Se ne siamo convinti facciamolo presto, meglio prima possibile, prima che tutto crolli
Occuparsi come lo fa Casadiritto, in tema di alloggi militari, richiede un passaggio mentale complicato, e con l'aria che tira, con l'individualismo imperante, non molti sembrano disposti a sostenere tale onere. Essere egoisti viene naturale per molti, non costa nulla e apparentemente dà solo vantaggi. Salvo che nel momento di criticità. Per aiutarci a vicenda occorre avere un progetto comune, condividerlo, convincere soprattutto su certi argomenti chi in tema di alloggi militari ha in mano le leve, Stato Maggiore, Governo, Ministro, Sottosegretari, Parlamento.
Ed è con il misurarsi che da sempre Casadiritto trova le difficoltà, ma anche da sempre trova la capacità di interloquire. Nell'ultimo periodo, da almeno due anni, è continuato a livello pratico, quello sgretolamento di certi diritti, già sanciti e consolidati da Leggi, Decreti, ottenuti attraverso anni con dure lotte, che generarono la Legge 537, ma sempre con un avanzamento progressivo (interrotto una prima volta dal Decreto del 16 marzo 2011) ma poi in gran parte riconquistati seppure parzialmente, con il Decreto del 7 maggio 2014, per essere ancora perduti con il colpo di mano in circostanze indicibili in un giorno solo, con una astuzia, complicità, e cerchiobottisti vari, ma che lo ricordiamo hanno un nome ed un cognome da Casadiritto ampiamente documentato. Un vero e proprio trilling. Al Senato in una seduta del 19 dicembre, mentre alla Camera, in Commissione Difesa il 20 dicembre venivano dettati i principi del Decreto di protezione, che sarebbe diventato la sostanza del Decreto del 7 maggio. contemporaneamente al Senato venivano cancellati quei diritti. Ma qualcuno mandò avanti quell'oscuro intrigo frutto di una mente diabolica e l'articolo 284 comma 4 sparì dalla circolazione.
DIFESA DOUBLE FACE Una Difesa double face, una sorta di lupo e agnello: da una parte ti do e dall'altra ti levo. Se continueranno a fare la parte del lupo, noi non vogliamo essere l'agnello in questo caso essere sacrificati sull'altare della barbarie, che poi sarebbe la vecchia barbarie che conosciamo da sempre, quella degli sfratti "dove cojo, cojo" perché immotivati dalle vere esigenze dell'A.D., di chi ci vorrebbe rinchiusi in un ghetto ove impera l'obbligo del rilascio, per essere poi sfrattati ad uno ad uno. Poi le linee guida e l'interpretazione ci hanno messo il resto. Insomma una serie di contraddizioni che in maniera esemplare dimostra tutte le contraddizioni dell’Amministrazione Difesa.
Ora siamo ad un bivio: con la nuova situazione politica dobbiamo subito mettere all’ordine del giorno, la materia degli alloggi, delle tutele delle famiglie, dei canoni e che cosa intende fare la Difesa degli alloggi, soprattutto del suo stato comatoso, indecoroso, di mantenimento degli alloggi, della presenza di 5.000 alloggi vuoti, del rinnovamento del patrimonio e l’annoso problema delle vendite. In tutto questo se e come ci sarà la figura di Difesa Servizi e comunque di un nuovo Gestore.
Ci sarebbe bisogno come non mai, di una Difesa autorevole ma non autoritaria, che approfondisca il complesso problema degli alloggi, dato che sono in parte “ nuovi”, anche se una parte ha partecipato nel recente passato al “condominio” nella compagine governativa (2008 – 2013) e non prenda decisioni improvvise o improvvisate, ma che ne renda partecipe le parti sociali come Casadiritto e che coinvolga anche il COCER seppure assente e disincantato negli ultimi anni. Per dare la giusta visibilità e stimolare la sensibilità di chi è chiamato ad assumere delle decisioni, occorre che Casadiritto raddoppi e rafforzi anche la sua capacità organizzativa.
PRIMA CHE TUTTO CROLLI, NON SOLO IN SENSO METAFORICO, IMPEDIRE LO SGRETOLAMENTO DELLE NORME E DEGLI ALLOGGI. O saremo capaci di interrompere questo sgretolamento in atto ( di diritti ed anche materiale nel vero senso della parola, di case, che ci trascina tutti nel burrone e nel caos normativo a causa della miriade delle interpretazioni normative a cui sono chiamati i Comandi, o saremo tutti trascinati nelle macerie degli alloggi che degradano per mancanza di risorse.
Per mantenere quel numero enorme di circa 16.000 in tutta Italia, ne occorrono tante, ed i canoni altissimi in atto, non fanno altro che far aumentare il gap tra alloggi abitati e alloggi vuoti. Proseguire la china iniziata il 16 marzo 2011, segnata da gestioni scriteriate, sciatterie, sfratti per chi pagava canoni preziosi, mancanza di investimenti, parallelamente ad interpretazioni bizzarre del Regolamento, vuol dire proseguire nel libero arbitrio. Al contrario potremo riprendere quel cammino le cui linee sono state indicate dalla Corte dei conti, in materia di cambiamento di gestione, ripresa poi dalla recentissima Legge di Bilancio 2018.
Di tutto questo vorremmo al più presto interloquire con il nuovo Organo Legislativo ed Esecutivo assieme ai nuovi rappresentati Organi della Difesa presenti in tali consessi, vale a dire Ministro Trenta e Sottosegretari onorevoli Volpi e Tofalo le cui richieste per un incontro sono state già inoltrate da Casadiritto, per far questo, è indispensabile meglio organizzarci e potenziarci, anche attraverso un minimo di disponibilità di cassa onde permetterci elementari iniziative organizzative e di normale funzionamento.
Quella del rafforzamento è la condizione preliminare anche per trovare nuove forze fresche che portino anche ad un ricambio generazionale oltre che di nuove idee, sempre però, nella linea di Casadiritto, vale a dire difesa dei diritto, a cominciare dalle tutele per i meno fortunati. In poche parole occorre sostenere Casadiritto, al più presto, attraverso un contributo, anche simbolico che sia un incoraggiamento morale seppure economicamente necessario.
I VERSAMENTI
I versamenti dovranno essere effettuati sul C/C postale n. 1037876560 intestato a IOSSA Temistocle con causale CASADIRITTO ROMA
Oppure con il codice IBAN: IT 30F0760103200001037876560
LA SEGRETERIA:
Sergio BONCIOLI, Vincenzo CASABURRI, Benedetto FRANCHITTO, Temistocle IOSSA, Nicola GAUDIELLO, Antonio CARANGELO, Stefano AQUILINI, Vincenzo MARRUCCELLI, Enrico BELLI.
Sergio Boncioli
Allegato:
Copia conto corrente postale da riprodurre e usare.