L’OMBRELLO OCCORRE QUANDO PIOVE
Confidiamo in una rivisitazione dell’art. 103 comma 6 per una effettiva sospensione degli sfratti del D.L. n.18 del 17 marzo 2020, il cui iter di conversione inizia l’8 aprile.
Hanno fatto scalpore e indignazione i casi riportati da CASADIRITTO nell’articolo dello scorso 18 marzo sul sito. Pur tuttavia, malgrado che i tempi di scadenza si stanno avvicinando, finora soltanto sul caso di Massa Carrara riportato, si è ottenuto un rinnovo di 60 giorni rispetto agli originari tempi previsti. Di tutto questo ringraziamo il Responsabile delle vendite degli immobili della Direzione Generale del Demanio Militare, che, valutata la documentazione probante inviata, ritenendola valida e convincente, assieme allo stato di necessità evidente ( l’utente era ricoverato in ospedale) ha stabilito che quel termine venisse prorogato. In caso contrario ci sarebbe stato il recupero coatto già comunicato e la successiva messa all’asta dell’immobile.
Ci permettiamo in ogni caso di avanzare qualche dubbio a che i 60 gg. accordati possano essere sufficienti per mettere in fila la ricerca di una banca per ottenere un mutuo, fare l’istruttoria, offrire le dovute garanzia, attendere la fine dell’istruttoria, versare documenti e caparra e quant’altro.
LOCKDOWN, NON SOLO LESSICO. DISTANZIATORE SOCIALE O DISTANZIATORE FISICO?
Chi può uscire da casa? Chi può fare qualsiasi contrattazione in regime di esistenza di un divieto per uscire da casa ed in presenza dell’applicazione del Lockdown , termine che non ci piace in quanto al “ distanziamento sociale”, che ne vorrebbe essere la traduzione, preferiremmo che fosse chiamato in italiano “ distanziamento fisico”, che nelle intenzioni vuol dire di stare a distanza gli uni dagli altri.
Come noto la comunicazione non attenta e non diligente fatta dalla stampa, radio e televisione anche pubblici e “opinionisti” in genere, evoca storicamente inquietanti precedenti . Di tutto abbiamo bisogno men che meno di un equivoco “ distanziamento sociale “. Che bisogno c’è di usare un termine in inglese, come noto lingua piuttosto “essenziale” per poi tradurla in italiano che stride con il normale senso del pudore, quando già c’è una parola italianissima che rende di più l’idea e almeno non è offensiva per nessuno?
Per la proroga di Massa Carrara va bene così, poi si vedrà. Basterebbe sospendere temporaneamente l’invio delle lettere di offerta di acquisto per evitare una proliferazione di casi simili, almeno fino ad una normalizzazione della situazione.
IL DECRETO LEGISLATIVO DEL 17 MARZO 2020, N.18
Ma la straordinaria esigenza rimane: qualsiasi attività, come gli sfratti, ove sono perentori i termini di esecuzione, va rinviata. Piccoli tentativi, limitati nel tempo, anche se si intuiscono le buone intenzioni, appaiono dei palliativi.
E’ il caso dell’articolo 103 comma 6 del Decreto del 17 marzo 2020 che prevede una sospensione del rilascio degli immobili fino al 30 giugno 2020. Scontata la semplicità del linguaggio, ma per Casadiritto, che ben conosce il bizantinismo ed il “ girare la frittata” di chi poi dovrà interpretare la norma, occorre sempre prudenza, trattandosi la Difesa di un “ pianeta” singolare che ruota in un universo tutto suo.
Noi vorremmo essere certi che anche gli sfratti della Difesa e i loro molteplici tentativi in cantiere o in corso, siano parte integrante di quelli così come indicato dal Decreto Legge in corso di conversione. Ma ancora non può bastare. C’è un problema. In questo momento tutti gli sfratti, compresi quelli della Difesa, creano molti effetti collaterali. Che l’attuale fase di isolamento fisico rende tutto impossibile. Ed è per questo che nei giorni scorsi ci siamo rivolti al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, al Sottosegretario Giulio Calvisi e con un’altra lettera direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il carteggio è stato pubblicato sul sito di Casadiritto come è prassi della nostra Associazione. Nelle due lettere sono stati richiesti, con motivazioni, che i termini previsti avente scadenza il prossimo 30 giugno 2020, vengano posticipati per almeno 12 mesi. Tale proroga si chiede possa avvenire in sede di conversione in legge del Decreto n.18 del 17 marzo 2020, la cui discussione è previsto che possa iniziare il prossimo 8 aprile al Senato. In tale Sede l’articolo 103 comma 6 , in caso di accoglimento, ne potrebbe essere ampliata la proroga.
L’ATTEGGIAMENTO DELLE FORZE POLITICHE
Per agevolare ciò, nella normale dialettica, oltre che il Ministro, il Sottosegretario e il Presidente del Consiglio, ci siamo rivolti anche ai Rappresentanti di tutti i Gruppi Parlamentari, apparentemente, almeno a tutt’oggi, agli Atti Parlamentari, niente risulta presentato come emendamento. Nemmeno un Atto propedeutico ad una modifica. Un silenzio tombale e apparentemente inspiegabile. Il silenzio è la parola d’ordine.
Altrimenti, se fosse semplicemente INDIFFERENZA, la cosa sarebbe ancora più grave. Porterebbe direttamente al qualunquismo e a pagare , oltre che gli sfrattanti che poi diverrebbero sfrattati, sarebbero anche la credibilità e la vicinanza delle Istituzioni . L’indifferenza rispetto a problemi reali uccide la democrazia. E a chi ci spiega che c’è ben altro da risolvere legato al coronavirus, rispondiamo che, nel suo piccolo, le motivazioni di un rinvio degli sfratti ben più corposo, è correlato anch’esso a tale epidemia. Noi, che crediamo rappresentare una parte dell’Italia che ha bisogno di uno Stato che si occupi del sociale ( scuola, sanità, politica per la casa e servizi essenziali) siamo i primi a credere nelle Istituzioni. Meglio dobbiamo crederci.
LA POLITICA E L’OMBRELLO , QUANDO PIOVE DI BRUTTO
Se la politica smette e abdica alla sua funzione di essere un traino a risolvere problemi reali nell’interesse comune che vadano incontro ai cittadini e alle loro famiglie ( questo è quello che ancora cerchiamo disperatamente di credere ) ed invece rinuncia a tale funzione e si muove rendendosi sensibile “ suggerimenti ed incoraggiamenti” di veri o supposti tali direttori d’orchestra, allora non c’è speranza. Se è pur vero che all’interno dell’Apparato permangono divisioni sulla linea di condotta per la casa, è altrettanto vero che la parte “ ultras” appare ancora preponderante e prevalente rispetto a quella “ ragionevole”. Nel concreto nel caso di un giustificato motivo di procrastinare per legge gli sfratti rispetto l’attuale data prevista del 20 giugno 2020, deve prevalere la ragione e l’eccezionalità del momento, sia sanitario che sociale.
Tanto per fare un esempio, gli sfratti ed i tentativi di sfratto, evidenziati nell’articolo del 18 marzo u.s. rientrerebbero a pieno titolo nel dispositivo (salvo smentite ) di quanto previsto all’art.103 comma 6. Ed allora, dato i tempi ristretti occorre aprire un ombrello protettivo che aiuti e quindi una proroga di almeno 12 mesi.
Cara Politica, se non è questa l’ora di esercitare quei poteri che i cittadini vi hanno conferito dimostrate , agli interessati e a chi ancora vi dà fiducia, di essere all’altezza della situazione . L’ombrello occorre quando piove e non quando c’e’ bel tempo. Ora piove di brutto e qell’ombrello deve essere aperto.
Fate capire che avete capito e battete un colpo, anche nell’interesse dell’Amministrazione Difesa, del sistema alloggiavo, dei militari che aspettano una casa e di quelli che da anni sono costretti a fare RESISTENZA a quei” sfrattatori” specializzati tout court , a prescindere .
Cara Politica, un banco di prova sarà successivamente il Decreto Biennale, che dopo più di 5 anni ancora non trova la maniera di essere emesso. Ma subito chiediamo a voi, nostri rappresentanti di fare uno sforzo: prorogate i termini già previsti dal Decreto del 17 marzo 2020, art.103 comma 6 in discussione al Senato dall’8 aprile 2020, e questo sarebbe un bel segnale. Ora i motivi vi sono noti.
Sergio Boncioli
Per approfondire la conoscenza ai tanti utenti che hanno chiesto delucidazioni, pubblichiamo in allegati:
D.L. del 17 marzo 2020, art.103 comma 6
Prima impressione sul tema, fornite "dall’Associazione degli avvocati amministrativi” anche in merito alla citata norma.
Un grande augurio di Buona Pasqua ad utenti e loro famiglie e ai responsabili del settore, da tutti noi di Casadiritto.
8 aprile 2020