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CAMBIARE STRADA E USCIRE DALLA PALUDE, PUR SE CON INCOGNITE, E’ NECESSARIO.
ENTRA IN SCENA L’ART. 164. D.L. 34 DEL 19 MAGGIO 2020.

OSTIA: I DUE VOLTI, TESTE RASATE CONTRO COMPORTAMENTI INERMI

Con l’approvazione del Decreto ”Rilancio” Legge 19 maggio 2020, n.34 art. 164 (Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare), è stato messo nero su bianco una modifica all’art. 306 del D.L. 15 marzo 2010 n.66 più noto come Codice di Ordinamento Militare (COM). E’ stata aggiunto al comma 5, il 5 bis, il cui testo completo è riportato nella Gazzetta Ufficiale di cui all’alleghiamo. In sostanza si tratta di questo: in caso di gare d'asta pubblica della Difesa, riguardanti gli alloggi vuoti, facenti parte del quantitativo di n. 3020 alloggi, si può procedere a tale vendita unitaria di tali immobili liberi inseriti all’interno di unico fabbricato, mediante la procedura di evidenza pubblica.

Contestualmente, sempre dopo gara andata deserta, viene eliminato il diritto di preferenza per il personale militare e civile del Ministero della Difesa. E’ da notare, che durante 8 anni, tale “ diritto di preferenza” prevista in sede di Asta Principale, pochissime volte è stato esercitato dagli stessi interessati in servizio. Più esattamente dal 2012 ad oggi, su n. 3.726 lotti di Asta Principale, nella prima fase, dalla 1° alla 26°, soltanto 123 lotti ( alloggi) hanno trovato un acquirente appartenente alla categoria di “ personale militare e civile in servizio” (come risulta in allegato). Non è indifferenza. Più semplicemente chi desidera procedere ad un acquisto sa far di conto, una banalità ma da cui non si può prescindere. Non conviene punto e basta.

MA LE VENDITE DEGLI ALLOGGI SONO SOLO UN PROBLEMA, NON IL PROBLEMA. I REGOLAMENTI SONO PIENI DI NORME “CIVETTA” ED OCCORRE SPAZZARLI VIA

Ancora siamo sommersi nel Caos originato dalle Decretazioni del 2010 e 2011, emanate dagli ex La Russa e Crosetto, che poi altri, e questa è una colpa grave, non sono riusciti a scalfire. Ora qualcosa comincia a muoversi , anche se il peggio del peggio ha già dispiegato il suo olezzo nauseabondo su tante famiglie, anche di utenti in servizio, allontanati o dalla forza degli sfratti o dai canoni insopportabili. Gli alloggi vuoti continuano a sovrapporsi ai precedenti, una testimonianza vivente da imputare a chi credeva di prendere due piccioni con una fava: sfratto e canoni alti contro una presunta funzionalità del sistema. Invece la simbiosi delle due sciagure ha provocato la “ tempesta perfetta” e sono andati in default.

A questo punto occorre quindi salvare quello che c’è da salvare ed uscire dalla palude. Prendere atto finalmente di quanto già la Corte dei Conti, con la Relazione n. 10/2015/G suggeriva, anche se con pesanti considerazioni non veritiere, “ suggerite” dai piagnistei fuorvianti di SMD, che faceva risalire le “ colpe” al “ proliferare” dei sine titulo protetti dalla continua decretazione in materia di alloggi. A parte queste considerazioni errate, veniva chiaramente indicato nella Relazione di passare la gestione degli alloggi a Difesa Servizi S.p.A. una Società a totale capitale di Difesa, stante l’incapacità da parte di SMD anche se detto con altre parole, di proseguire l’opera devastante e antieconomica. Era soltanto una indicazione, ma la strada era indicata anche se bisognerà percorrerla nel verso giusto.

La norma ora abolita era una norma “civetta” tra le tante norme “ civetta” di cui sono costellati i Decreti delle vendite e dei canoni. Civetta perché fatta per ingannare. Sono state ideate per coprirsi le vergogne ed avere l’alibi che almeno si presta attenzione al sociale, al benessere, del personale e lo si difende dagli “ abusivi”. Ma i primi ad essere gabbati erano appunto quei militari e civili in servizio che ne dovevano essere i beneficiari, che si sono tenuti lontano dalle “civette”.

Come altre civette sono state inserite nel Regolamento del Falso Usufrutto spettante a categorie protette, ove si pretende una fidejussione pari a decine di migliaia di euro ad anziani ottantenni,(con escluso l’altro coniuge), altra civetta è il falso usufrutto la beffarda norma che esclude il coniuge in caso di decesso dell’utente, civetta la quotazione abnorme con i canoni OMI e i discutibili criteri applicativi ove regna la “ creatività” dei Reparti Infrastrutture occorrenti per determinare il prezzo di vendita. Civetta (e illegalità) sia per le vendite che per i canoni, è la norma che punisce con maggiorazioni del proprio reddito, chi ha perso il titolo. Civetta è poi l’intero Decreto sui canoni con le trappole che sono nascoste in tutte le righe e nel risultato finale, il canone mensile, una risultato che è un vero imbroglio.

Sappiamo quello che diciamo. Cominciamo dalla categoria catastale? Oppure dalle penalizzazioni? Oppure dalla cristallizzazione dei coefficienti OMI, ancorati ai tempi de boom edilizio? Oppure dalla “ civetta” ( ma come siete buoni… è in affetti un gesto di carità pelosa) costituita nell’applicare 10.000 euro di detrazione, cifra insignificante, in caso di presenza di portatore di grave handicap, dopo il 2010 e al di la della breve parentesi di validità dell’allegato D del Decreto del 7 maggio 2014. Nessuno degli “ agguerriti” fustigatori di SMD si è mai voluto confrontare con Casadiritto. Non avevano il coraggio. Corrosivi ci hanno definito, forse perchè avevamo messo in luce le loro imprese. Se loro hanno imposto norme “ civetta” sia ben chiaro che noi “ allocchi” non lo siamo mai stati. Anche quando Crosetto cercava di convincerci nel suo Ufficio di Via XX Settembre. Ricordiamo che in contrasto con il “suo” canone proponemmo uno studio per l’applicazione del quoziente familiare. Fece finta di approfondire ma poi tirò dritto secondo “ precisi e inderogabili input”.

SI VA VERSO DIFESA SERVIZI S.p.A.

Quanto già riportato nella Risoluzione del 29 gennaio 2020 al punto 12, circa gli impegni del Governo approvati dopo tormentate e lunghe audizioni alle quali abbiamo partecipato, approvate dalla IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, rendono ormai irreversibile il passaggio a Difesa Servizi, approvazione che è propedeutica al più volte annunciato Decreto Biennale. Ciononostante e in perfetta controtendenza, gli impietriti personaggi facenti parte dell’intellighenzia operativa, continua ad invocare ed effettuare sfratti. Non si accorgono di quello che succede e non pentiti rilanciano come se nulla accada. Presto, lo speriamo, che firmato l’ultimo avviso di recupero coatto, rimarranno con la penna in mano senza più nulla da firmare.

L’INCRDIBILE EPISDIO DI OSTIA: TESTE RASATE CONTRO CHI , INVECE DI FERMEZZA ISTITUZIONALE, DIMOSTRA COMPORTAMENTI INERMI . IL PATRIMONIO PUBBLICO NON E’SOLO COSA VOSTRA, MA ANCHE NOSTRA. LO DOVETE DIFENDERE.

Quanto sta accadendo ad Ostia, ci offre una chiave di lettura tragica e comica. In presenza di una vera occupazione fatta con metodi paramilitari, ove si configurano ipotesi di reato di tutti i generi, nessuno di quei ”pezzi grossi” che ci vorrebbero far paura, i fustigatori delle persone perbene, non ha saputo intervenire con i mezzi che la legge loro consente e ripristinare almeno la legalità. Forse basterebbe una Ordinanza di sequestro per lo sgombero, redatta e attuata con le necessarie garanzie democratiche ma c’è chi firma?

Si tratta oltre che di un bene militare, anche di Bene Comune dello Stato e chi lo gestisce a maggior ragione deve attivare gli interventi. Malgrado una interrogazione Parlamentare rivolta in Parlamento al Ministro della Difesa, e indirettamente ai Comandi Responsabili, il silenzio è la loro parola d’ordine. Ciò non fa certo bene a chi crede nelle Istituzioni. Lo Stato nelle sue articolazioni ha l’obbligo ma anche il dovere di intervenire . Altrimenti che c’è da pensare?

Ma soprattutto intravediamo una indifferenza. E’ un menefreghismo verso il patrimonio pubblico che è un bene di tutti i cittadini. E anche, non ultimo, la consapevolezza che lo Stato c’è. Da questo episodio possiamo trarne almeno un giudizio: ciò che accade è una fotografia del loro stato mai nascosto, di fare i deboli con i cosiddetti “ forti” e sfogare le loro frustrazioni con i deboli. In ben altre occasioni, trattandosi di famiglie non occupanti a seguito di occupazione ma cacciate da casa da utenti con situazioni diversissime anche toccanti, anche con persone con handicap grave, non si è esitato ad agire.

E ALLORA UN BENVENUTO A DIFESA SERVIZI S.p.A..

Con queste premesse, ben venga allora Difesa Servizi. Lo diciamo noi di Casadiritto che abbiamo sempre difeso il Patrimonio Pubblico, noi che abbiamo contribuito a che venissero approvate norme giuste, sempre però inficiate dal solito potere di quei Gestori non all’altezza. Con quanto ascritto nel Decreto Legge “ Rilancio” del 19 maggio 2020 n. 34 all’articolo 164, in maniera concreta di introduce una norma e si abbatte un “ falso diritto” snobbato dal personale in servizio perché vuoto e quindi mistificatorio. E’ bene che i tanti soggetti che oggi si affacciano sulla scena della Rappresentanza sindacale, e che esordiscono con roboanti comunicati non puntino su problemi vuoti ma su concrete esigenze del personale militare e si approccino seriamente al problema degli alloggi. Li vorremmo volentieri insieme a noi se sapranno almeno approfondire i temi. L’augurio è per i nuovi sindacati, che man mano prendano consapevolezza ed entrino veramente nel vivo dei problemi, non limitandosi a posizioni di facciata come quello dell’Asta Principale. Perché sono argomenti vuoti quelli inerenti alla riserva nel primo tentativo di asta, abbiamo tentato di spiegarlo, e l’articolo approvato è importante perché apre soprattutto una prospettiva. Per ora si parla di alloggi vuoti all’interno dei 3.020 individuati nel 2011. Ma tutti sanno che è un primo passo. E’ chiaro che il Parlamento avrà un ruolo importante per decidere modi e tempi e per mettere soprattutto dei cardini che non riducano l’operazione ad una mera operazione economicistica.

In tempi di virus trovano spazio e proliferano le metafore. Una boccata di aria fresca diversa e salutare, di quell’aria esistente nelle ingiallite stanze di Via XX Settembre, ci permetterà almeno di dialogare, se ne avremo le capacità e le argomentazioni, con i nuovi interlocutori. Ci dobbiamo credere e fidarci almeno fino a prova contraria. Lo deduciamo da segnali, piccoli ma significativi, di cui siamo a conoscenza. Spereremmo che questo nostro augurio sia confortato dalla forza che tante famiglie ci sapranno dare, per avere maggior capacità “ contrattuale”. Abbiamo tante ragioni per rendere possibile ciò che vorremmo, nell’ambito dei tanti doveri, diritti e valori che rivendichiamo, almeno un diritto alla giustizia sociale contro i continui tranelli e manipolazioni delle norme ed anche alla dignità come cittadini e persone perbene, magari agendo con un po’ più di grinta per giuste richieste non sarebbe male.

In questi tre mesi particolari, con le note restrizioni, molte sono state le manifestazioni di affetto e non solo di chi aveva un problema particolare ma dei tanti che ci seguono, anche sconosciuti. Casadiritto è per tanti un punto di riferimento. Con la nostra “ battaglia giusta ” cerchiamo di non deluderli.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Gazzetta Ufficiale del 19 maggio 2020 del 19 maggio 2020
   Riepilogo Aste da 1 a 26 (con riporto aste principali riservate personale in servizio)
   Delibera Corte dei Conti del 15.10.2015

26 maggio 2020

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