LA LETTERA DAL COMANDO AERONAUTICA DI BARI: Volevamo solo una " collaborazione per raggiungere gli obiettivi"
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LA MORALE? Ognuno se la tragga da solo Già all'inizio dello scorso mese di maggio (vedi articolo apparso sul sito di CASADIRITTO l'8 maggio) gli utenti con titolo di concessione scaduto, hanno ricevuto (dal Comando Aeronautica Militare, 3^ Regione Aerea, Comando Scuole di Bari, prima quelli del Villaggio Azzurro di Capodichino NA, poi via via tutti gli altri utenti, dipendenti per Territorio, Puglia, Sicilia, Sardegna e Campania), una lettera con la quale si chiedeva di inviare |
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una richiesta formale di proroga per 1 anno, entro un termine perentorio indicato. Tale richiesta, si precisava, era rivolta a tutti, "sine titulo protetti" e "sine titulo storici" financo i possessori di Legge 104 art. 3 comma 3. Insomma tutti. Questi i fatti.
Immediatamente, attraverso l'attivazione degli utenti del Villaggio Azzurro - Capodichino, (NA) che per primi avevano ricevuto la lettera, per poi essere coinvolti gli altri,
L'Associazione CASADIRITTO dava l'indicazione dell'inopportunità della "strampalata" richiesta, dando l'indicazione di chiedere al Comando quali fossero le motivazioni e di
dare ulteriori informazioni, prima di pretendere una firma su "una cambiale in bianco". Alcuni utenti, terrorizzati, hanno compilato quel modulo di "proroga" basata sul niente.
L'AVV. ALESSANDRA BUZZI DI CAGLIARI
Sempre su indicazione di CASADIRITTO, e facendola propria, un collega di Cagliari prendeva contatti con il suo avvocato, la d.ssa Civilista Alessandra BUZZI, mettendola al corrente dell'anomala richiesta.
Contemporaneamente CASADIRITTO oltre a denunciare il fatto con un ampio e dettagliato articolo sul sito, cercava di attivare tutti i canali possibili, a tutti i livelli Istituzionali,
con le Autorità di Vigilanza parlamentari, ai Presidenti delle Commissioni Difesa, alla Segreteria della Sottosegretaria con Delega agli alloggi, al Ministro attraverso la sua Segreteria per evidenziare la palese
forzatura rispetto agli attuali diritti secondo leggi e Decreti vigenti. Come sempre alla ricerca di un interlocutore al di la degli schieramenti.
Silenzio assoluto o indicazioni di approfondire in maniera vacuo: verificheremo... senza piu' battere un colpo e chiederci ulteriori particolari.
L'avvocata Alessandra Buzzi, prende in mano l'iniziativa mettendo nero su bianco, scrivendo al Comando, chiedendo conto di quell'Istanza di proroga al di fuori della norma.
LA RISPOSTA DEL COMANDO
La risposta all'avvocata, della quale siamo in grado di pubblicare i contenuti, in allegato, rappresenta, nella sostanza, una e vera inversione di marcia a U. Cerca di spiegare, senza peraltro convincere molto. E' una difficile arrampicata sugli specchi, spiegando quali sarebbero state le originarie intenzioni all'origine della richiesta agli utenti. Parole del tipo " monitoraggio" " collaborazione" e altro riempiono i 5 punti di risposta, che non ci convincono pienamente in quanto la consideriamo errata nel metodo e nelle intenzioni. |
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NEL METODO
Se il Comando della 3^ Regione Aerea di Bari, avesse voluto controllare l'attuale validità e la veridicità dei requisiti a tutt'oggi, e non una specie di censimento rispetto a certe posizioni, avrebbe dovuto e potuto fare quello che tutti i Comandi in Italia fanno, cioè richiedere annualmente spedire la "Dichiarazione annuale di Atto Notorio" ai sensi di Legge, da cui si può evincere, reddito complessivo, degli utenti, i familiari a carico e il loro reddito, anche autonomo, possesso o meno di altre abitazioni, Codice Fiscale e dati anagrafici. Tutti gli utenti sono obbligati a presentale la Dichiarazione anno su anno. Al contrario, usando lo strumento della presentazione della proroga attraverso la domanda, che in verità era una "domandicchia" ma formalmente pericolosa. Come una arma impropria in quanto tale metodo, è in Istituto regolamentato in precise circostanza.
NELLE INTENZIONI ( recondite)
Se invece lo scopo da raggiungere, era piu' sottile e recondito, con una certa malizia, possiamo pensare che era possibile per esempio usare quella strada per arrivare agli sfratti ed usare la proroga firmata dallo stesso utente. Ricordiamo semplicemente al Comando che scrive che la metodologia per richiedere la proroga, attraverso una richiesta scritta, si attiva a norma di Regolamento quando ormai il Comando ha già preso la decisione dello sfratto, ed è la seguente: In maniera preliminare deve aver attivato, scrupolosamente, quanto ordinato e stabilito dallo Stato Maggiore della Difesa, V Reparto, Affari Generali, con Circolare 0028375 del 31 marzo 2011, emanata a tutti gli Stati Maggiori dell'Aeronautica, Esercito e Marina Militare, nella quale si fa obbligo richiesta ISEE per (Allegato b) compilare una "complicata" per noi, metodologia per i calcolo in base ai coefficienti e indicatori forniti ISEE ed ad atri parametri interni all'Amministrazione, per giungere alla fine al punteggio da prendere in considerazione e stabilendo le priorità nella graduatoria degli sfratti permettere poi il vero e proprio ordine di recupero coatto. Poi si seguirà quanto indicato dal TUOM e al Recapito all'utente. In questa fase, l'utente ha la facoltà di richiedere e presentare una istanza di proroga e il Comandante può decidere di concedere o meno, per brevissimi periodi. In definitiva il Comando di Bari ha usato, a dir poco in modo improprio e scriteriato la metodologia per richieder una proroga, non su un Atto Ufficiale di Sfratto, ma per altri scopi e intenzioni come il Comando stesso a posteriori, afferma.
CASADIRITTO vuole riconoscere almeno la sincerità di quanto ora affermato nella risposta che fornisce all'Avvocata Buzzi, che fornisce il Comando Militare e ne apprezza l'interpretazione or ora fornita, pur nell'errore. Non si può peraltro esimere dal constatare che quell'avventata iniziativa, indipendentemente dalle intenzioni, è risultata altamente diseducativa nei confronti del Personale militare in quiescenza e in servizio con titolo di concessione scaduto, per contribuire alla formazione di un clima ostile e di ostilità i genere anche da parte di chi senza alloggio, si alimenta nel credere che la colpa è degli "abusivi", che viene sparso da chi, certo non in maniera "disinteressata" vuole colpevolizzare queste famiglie di tutto ciò che non va nel mondo degli alloggi militari, rinfocolando vecchi e mai sopiti rancori: che questo clima si autoalimenta poi, anche presso altri Organi, quali il Parlamento, Organi di Controllo, Sottosegretario con Delega, che tra una legislatura e l'altra sono tenuti nel cercare di modificare, volendo, le attuali norme, Ma il continuo "depistaggio li spinge nel mantenere statica l'attuale situazione, forse anche perché, la loro durata nelle funzioni, non permette altro.
E' un giro vizioso. Si crea un habitat su quale, anche volendo intervenire per migliorare complessivamente Norme, Regolamenti e finanziamenti, tutto viene paralizzato se non peggio.
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DOCET O NON DOCET ?
Quello che ancora qualcuno si ostina a non capire, è che gli utenti, qualora consapevoli e bene organizzati, rappresentano non un ostacolo ma una risorsa. Non sono semplici astanti osservatori, ma vorrebbero essere parte attiva. Al di la poi delle norme. Pretendono di avere la loro dignità, che comincia dal rispetto anche da parte e cominciando dai Comandi Militari che sovraintendono il rapporto con noi cittadini. Ci sembra di poter affermare che almeno in questo caso "I docenti" del Comando Militare Scuole, di Bari, anziché "docet" sembra che "non docet"
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NOTA. Apprendiamo della crisi di Governo in atto, Ciò non faciliterà di certo le nostre iniziative nell'immediato futuro. Ma sarà una ragione in più per rimanere vigili rispetto a quanto accade per evitare ulteriori iniziative avventate.
Roma li 18 luglio 2022
IL COORDINATORE DI CASADIRITTO
Sergio Boncioli
Allegati:
Risposta del Comando di Bari all'Avv. Buzzi
Circolare SMD 0028375 V REPARTO AFFARI GENERALI del 31 marzo 2011