AL POSTO DEI SOLDI LE FORNISCO LE ISTRUZIONI (NOI ABBIAMO STUDIATO): “PROCEDA MOTU PROPRIO” ED ECCOLE UN BEL NULLA OSTA. NATURALMENTE, PER LE AZIONI DISCENTENTI CHE LA S.V. RITERRA’ OPPORTUNO INTRAPRENDERE
L’incredibile, illuminante e creativa soluzione escogitata da COMANDO MARITTIMO CAPITALE. E’ il primo vero colpo di scena tra i Comandi in Italia nella sceneggiata della restituzione delle somme dovute alle famiglie per effetto del Decreto Ministro della Difesa del 7 maggio 2014, così come formulata da quel Comando appare una beffa. In indirizzo non appare la TESORERIA che quei soldi dovrebbe restituire.
UNA BELLA PARAVENTATA...PER NON DIRE ALTRO. Anziché denaro in restituzione, come dovuto dal conguaglio previsto D.M. Difesa del 7 maggio 2014, la MARINA rilascia “NULLA OSTA” in neretto, forse per esaltarne la trovata, come gentile concessione o omaggio, per bussare alla porta della TESORERIA, con le mani altrui. Naturalmente per le “azioni discendenti che la S.V. riterrà opportuno intraprendere” suggerendo “proceda motu proprio”. Questa così come formulata, è l’incredibile sintesi e apparente conclusione cui è giunto il COMANDO MARITTIMO CAPITALE nei confronti di un utente suo creditore. Lo stesso creditore che a sua volta si era visto respingere la propria Istanza perché aveva versato “ben oltre la data di scadenza, di 20 gg. quanto la stessa MARINA aveva imposto in derivazione dei canoni di mercato. Ritardo si, ma debito comunque saldato dopo 20 gg.
RICORDIAMO LA VICENDA Dopo lunghe traversie (il luogotenente della Marina sig. Antonio pagava ogni mese più di quanto prendeva di pensione, quasi 2.000 euro al mese, finalmente vedeva all’orizzonte il Decreto del 7 maggio 2014, dentro il quale trovava soluzione la sua eroica resistenza per uscire dall’inferno del canone di mercato versione Crosetto/La Russa lo avevano cacciato e vedersi così attribuito un canone coerente con le sue possibilità economiche.
MA AVEVA A CHE FARE CON.. In sede di esame però la sua Istanza veniva respinta perché era risultato un ritardo di “ ben 20 giorni” e malgrado avesse provveduto immediatamente a versare il saldo, quasi fosse un peccato mortale, alcune strane figure della Marina, sentenziarono: quell’Istanza deve essere bocciata” Hai versato 2.306,43 euro con 20 gg. di ritardo! Il 20 ottobre 2014 anziché il 30 settembre 2014".
Dunque per questa ragione l’istanza veniva respinta pur “avendo provveduto al ripianamento del debito”. Naturalmente con l’avvertenza che “questo Comando Marittimo della Capitale stà già provvedendo al calcolo degli interessi legali”. Lex dura lex , sed lex. A noi uomini integerrimi e inflessibili, nulla sfugge, è la loro linea.
E’ chiaro che la bocciatura dell’Istanza rappresentava per il luogotenente la fine di una speranza. Non avrebbe più potuto sostenere oltre quel maledetto periodo di luglio, agosto, settembre del 2014 il canone del famoso duo delle meraviglie. Dopo faticose trattative, anche per l’opera insistente di CASADIRITTO e l’intervento di figure sensibili e preparatissimi “pensanti”, al luogotenente, avendo comunque i requisiti richiesti dalla legge, il Comando Marittimo Capitale, non poteva far altro che riconoscere in linea di diritto i suoi diritti e l’Istanza in virtù dell’Art. 4 comma 1 del Decreto, inghiottire il rospo e calcolare il conguaglio a suo favore, quantizzato in euro 4.650,94.
Il luogotenente Antonio aveva quindi ricevuto in data 24/8/2015 con racc. n. 09890, che la sua pratica era al vaglio di MARIGENIMI “con prevedibile restituzione di quanto eventualmente pagato in eccesso nel periodo 1 gennaio 2014 ad oggi”. Chi doveva applicare la legge (ricordiamo a nostra volta "lex dura lex sed lex ?" scoprì che il Capitolo dal quale doveva attingere era vuoto o addirittura non praticabile, come allora risolvere il problema?
Tutti i Comandi Centrali, Aeronautica, Marina e Esercito cominciavano ad annaspare. CASADIRITTO più volte è intervenuto per sollecitare gli Organi Centrali del Ministero ad applicare quanto previsto dalla Legge. Forse il problema doveva anche interessare la Corte dei Conti, ora come non mai, interessata nei modi che conosciamo a “certe delibere” inerenti agli alloggi.
E L’AERONAUTICA? L’AERONAUTICA MILITARE, Comando Logistico, con una lunga circolare e altra documentazione da parte di altri Comandi Periferici di Roma, tutti allegati in risposta ad un altro Luogotenente dell’Aeronautica, il sig. Matteo, (Il cui caso è stato oggetto di un articolo di CASADIRITTO il 23 marzo 2015 che alleghiamo assieme ai solleciti) in data 10.2.2015 con foglio 1218 punto 2. emanava una direttiva con cui lo stesso Comando Logistico informava tutti i Comandi d’Italia
“Pertanto al fine di ricondurre le procedure amministrative di rimborso agli aventi diritto nell’alveo delle disposizioni vigenti che disciplinano la restituzione di somme versate in Tesoreria, si comunica che questo Ufficio dal corrente mese di febbraio (2015) si atterrà scrupolosamente alle disposizioni impartite dalla Direzione di Amministrazione con la circolare a riferimento ARA 009/10692 in data 8/10/2014 della Direzione di Amministrazione, versando direttamente agli E/D gestori degli alloggi le somme trattenute sulle competenze del proprio personale amministrato. Saranno poi i citati E/D a loro volta, a provveder ai seguiti di competenza".
Al luogotenente Matteo, speranzoso, dopo aver letto la circolare applicativa, dopo aver aspettato invano, non rimase altro che fare una marea di solleciti, rimasti, molto naturalmente senza risposta. (Tutto il plico Matteo in allegato.)..
INVECE L’ESERCITO CHE FA? IL SILENZIO E’ D’ORO Non risulta, rimane in attesa. Se ne guardano bene, in maniera gattopardesca, di fare passi falsi. Non dicono nulla, non fanno affermazioni che potrebbero apparire incaute. Mimetizzati in mimetica non informano nessuno ed i solleciti non trovano risposta o rispondono che sono in attesa non si sa di che o di chi. Mai come in questo caso occorre tergiversare ed il silenzio “paga” anzi paga di più, il silenzio è... d’oro.
I Comandi Marina, Aeronautica e Esercito, l’uno concedendo fantomatici Nulla Osta ( in neretto) con tanto di “motu proprio”, l’altro con corpose circolari, che poi finiscono nel nulla e l’altro ancora con un mutismo assoluto, nei fatti però convergono su una unica linea unitariamente: si trovano impreparati e nei fatti non restituiscono il denaro tanto atteso dalle famiglie creditrici, frutto emblematico di un bottino che li aveva resi invincibili, onnipotenti e anche un pochino protagonisti di incredibili angherie. Ora alla fine, della resa dei conti il re si trova nudo (o meglio i re si trovano nudi) dentro un disastro gestionale degli alloggi, documentato dai fatti , e usati disperatamente in modo strumentale, ad usum delphini, per difendere il loro operato.
PER TORNARE AI 4.650,94 EURO Il Comando Marittimo Capitale, seguendo una inesplorata strada, anziché soldi distribuisce fantastici Nulla Osta (in neretto). In buona sostanza dice: da me non c’è trippa per gatti, se vuoi i soldi vai da tizio (la Tesoreria) e di tua iniziativa (motu proprio) te la devi vedere in proprio. Naturalmente nell’esilarante formula usata, si guarda bene di inserire Tizio (la Tesoreria) in indirizzo, corredando la missiva di tutta la pratica e di tutte le giustificative contabili che potrebbero giustificare una azione simile, cioè di fare uscire dalle casse del Tesoro la somma di 4.650.94 euro.
La lettera inviata ad Antonio è priva di tutto questo, e la mancanza della Tesoreria in indirizzo, ci fa credere che nulla sappia di tutto il lavoro contabile in possesso della Marina, ne tanto meno della restituzione. Il sig. Antonio quei soldi li aveva versati non per abbaglio, non per errore, ne perché vittima di errati conteggi, ma semplicemente perche avendo obbedito a Dio e alla Bandiera nonché perché costretto da un canone imposto da Crosetto/La Russa. Una volta che si era azzardato a versare in ritardo, per 20 gg., quel canone impossibile, quello stesso Comando che ora non paga, aveva tentato, invano, di impedirgli l’applicazione in suo favore di un Decreto.
ED ECCO ALLORA CHE I BUTTAFUORI “ESCOGITANO” Nell’alternarsi sempre imprevedibile delle vicende della vita, talvolta accade che la ruota inverte il suo corso. Capita quindi che i vituperati “ sine titulo” da debitori “abusivi per taluni", da cacciare via con un canone impossibile studiato a tavolino o con un inutile sfratto o con una angheria per 20 gg. di ritardo, diventino all’improvviso (per loro) dei cittadini italiani creditori , e i creditori “buttafuori”diventino debitori.
Per i buttafuori è troppo subire l’onta. Non ci sono abituati ad essere chiamati in causa nel ritardo assurdo del loro debito. Ed ecco che nel loro lungo tergiversare, pur di non procedere e risolvere l’imbarazzante situazione nel ruolo di debitori, escogitano una situazione “scaricabarile” trovando una via d’uscita, non certo concordata e senza una azione sinergica preventivamente documentata con la Tesoreria, un Organo rigoroso e pragmatico, non abituato a chiacchiere.
La prova? Non è in indirizzo. Non è una questione di forma, ma di sostanza, se quel Comando avesse preventivamente condotto almeno una semplice interlocuzione con la Tesoreria e avuto un consenso complessivo, è indubbio che nel momento che avesse comunicato all’utente l’esito positivo, la Tesoreria doveva essere indicata come primo indirizzo. Più complessivamente la questione doveva essere e deve essere trattata dalle due Amministrazioni dello Stato, Difesa e Tesoro e poi concordata a mezzo circolari chiare. Non può essere demandato ad un Comando Periferico della Marina il compito di indicare la soluzione in ordine dell’intricata questione. A meno che sia interesse di qualcuno, anche dei buttafuori astiosi e vendicativi, far passare ancora del tempo.
Due anni sono abbastanza, sono troppi. La pazienza degli interessati è al limite. Alle famiglie di Antonio e Matteo e alle altre centinaia di famiglie in tutta Italia, non interessa se la dovuta restituzione del loro denaro avvenga da parte della Difesa o del Tesoro, interessano i loro diritti.
NON IMPORTA SE IL GATTO SIA NERO O BIANCO, PURCHE’ CATTURI IL TOPO.
CASADIRITTO, con questo Report, vuol porre urgentemente agli Organi di controllo e agli Organi giuridici della Difesa, allo stesso Ministro della Difesa, quanto sopra dettagliatamente e pensiamo correttamente riportato in dettaglio. La restituzione urgente di quel denaro è un atto dovuto. Trovino urgentemente soluzioni credibili e soprattutto immediate, considerato il notevole tempo trascorso. Se la Legge per i comuni mortali è dura, ma è sempre Legge, anche per chi si professa “servitore dello Stato” a maggior ragione deve essere rispettata e soprattutto fatta applicare.
Se poi qualcuno in questa situazione, sul tema degli alloggi militari, trova il modo di opporsi ad una audizione nelle Commissioni Difesa di CASADIRITTO, (peraltro comunque sensibilizzate per altri canali), dietro sua richiesta, in occasione della discussione del Decreto 277, audizione che aveva lo scopo di ampliare l’arco delle conoscenze sugli alloggi di deputati e senatori, vuol dire che c’è un problema. Ma in questo caso il problema non è certo di CASADIRITTO, e delle famiglie che rappresenta.
C’entra la mancata audizione di CASADIRITTO con il clima complessivo che si è creato all’indomani della Delibera della Corte dei Conti, sulle cui conclusioni sembra riflettersi una chiara matrice, (che presto dimostreremo conti e conclusioni per noi infondate) iniziato con le strampalate rivelazioni d’annata più che ripetitive (repetita iuvant ) di La Porta su Il Fatto Quotidiano, seguito dalle sparate del furbacchione d’assalto, con poca dimestichezza sui numeri ma non per questo meno insultante sul Corriere della Sera, di carta e on line, il copia incolla di seconda mano dell’Espresso e del Ruggito del Coniglio dei simpatici coniglietti/asini che anziché ruggire contro i potenti, come si addice ad una trasmissione di satira e di costume, o ritornare a zigare come tutti i conigli, distinguendosi dall’animaletto, ragliano su RAI 2 ridendo e scherzando .
In questo clima, che di fatto fornisce un valore aggiunto agli ”irredimibili” all’interno di SMD, sembra che si ritorni alla caccia alle streghe. Per chi non l’abbia ancora capito le streghe siamo noi. Che c’entra tutto questo? Centra, c’entra.
Sergio Boncioli
Allegati:
Fascicolo Aeronautica – Matteo
Fascicolo Marina – Antonio
Articolo del 23 marzo 2015